Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

AL SIGNOR ¶ CARLO CLAUDIO FAURIEL ¶ IN

come benissimo osserva il signor Schlegel,(2) non contiene un

parte ciò che il signor Schlegel ha detto dei

all'uom che mio signor fu un tempo. ¶ S

invan tentai ¶ al mio signor lagnarmi. I miei nemici

e al primo altro signor che il voglia, ¶ forse

scagliarlo: ¶ tale è il signor che inimicossi il Conte

al soldo ¶ di togati signor, tu cui lo Stato

sente esser più assai ¶ signor di sé che non

per la fortuna ¶ del signor nostro tu soverchio temi

CONTE, un SOLDATO ¶ SOLDATO ¶ Signor, l'oste nemica è

gioia questa ¶ forse, o signor, cui la parola arrivi

SECONDO COMMISSARIO ¶ (al Conte) ¶ Signor, se tosto ¶ non correte

chi per sé combatte, ¶ signor; ma questi, e ad

credemmo allora. ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Signor, Venezia in voi si

SOLDATO ¶ Io credo ¶ quattrocento, signor. ¶ IL CONTE ¶ Chiamali... chiama

UN PRIGIONIERE ¶ Tale, eccelso signor, non era il nostro

cenno ¶ d'accerchiarci, o signor: soli, non vinti, ¶ ma

gl'inspirò, più grato ¶ signor, più dolce al condottier

in faccia il suo signor, già in cor ne

spada? ¶ Saremmo ancora i signor noi? ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Sta

Stato in salvo. ¶ MARCO ¶ Signor, tutto a voi lice

L'odio solo, o signor, creder lo puote. ¶ Ah

intanto? ¶ MARCO ¶ Quale inchiesta, signor! ¶ MARINO ¶ Voi siete a

MARCO ¶ (legge) ¶ E che, signor? Non basta?.. ¶ MARINO ¶ E

io voglio ¶ che altri signor mi sia: d'allora

certa più. Duce e signor nel campo, ¶ forse concesso

che già portaste al signor vostro antico, ¶ sovra i