Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

invitar? Dimenticasti ¶ Che ancor son vivi, che ci stan

a riferir che tali ¶ Son di Carlo i pensier

io farò? Più non son io che un brando

ascolta ¶ Che al debole son fatti, e ne malleva

d'uscirne ardea. ¶ - Nulla son io. Se in questo

Che il Signor fabbricò, son le sue torri ¶ E

ascritto ¶ De' diaconi io son: Ravenna il giorno ¶ Mi

gioia. ¶ MARTINO ¶ Uom peccator son io; ¶ Ma la gioia

Non avvi; e mille son que' monti, e tutti

Le vie di Dio son molte, ¶ Più assai di

del tuo sangue ¶ Mondo son io; tu vivi: e

alba li vedesti, quali ¶ Son da tre dì, poi

a te, rege qual son io, m'è tolto

Anfrido! ¶ ANFRIDO ¶ O re, son teco. ¶ ADELCHI (avviandosi) ¶ O

sta la vita, ivi son torri e mura ¶ Da

dalle torri. I nostri ¶ Son dispersi. ¶ DESIDERIO ¶ Tu menti

più tempo: e' non son pochi; e' giungono; ¶ Scampo

È qui. ¶ CARLO ¶ Svarto, son quelli ¶ Che m'annunziasti

m'annunziasti? ¶ SVARTO ¶ Il son. - Compagni! ¶ SCENA SESTA ¶ ILDECHI

Svarto, ¶ Il re! ¶ CARLO ¶ Son desso. ¶ ILDECHI ¶ (s'inginocchia

di Piacenza: questi ¶ Giudici son; questi guerrieri. ¶ CARLO ¶ Alzatevi

per sempre, fa cor: son molti i fidi; ¶ La

ancor, che i re son vivi, ¶ Che si combatte

tiranni precludon lo scampo, ¶ Son giunti da lunge, per

temer: lontane ¶ Da noi son l'armi ancor: contra

siccome ¶ Queste tue mi son sacre. ¶ ERMENGARDA ¶ Amata! e

Ansberga, ¶ Talor de' vivi son più forti assai. ¶ ANSBERGA

uccide. ¶ - Sola e debol son io: non sei tu

Qui presso a te: son così stanca! Io voglio

benedica. - Ah! sì: questi son volti ¶ Di pace e

che vi doma tutte ¶ Son contate lassù. - Moriamo in

o insieme seco ¶ Precipitar, son molti ancora? o all

Han risoluto! ¶ Voglion, perché son vili! e minacciosi ¶ Li

pera? ¶ Tutti alfin non son vili: udrammi alcuno; ¶ Più

da te. ¶ ADELCHI ¶ Dove son essi? ¶ TEUDI ¶ Qui nel

novella arrivi: ¶ Ch'io son fuggito, ma per lui

quaggiù: quando alle prese ¶ Son due di lor, forza

fera: a te vassalli ¶ Son quei che il furo

a morte. ¶ CARLO ¶ E son? ¶ ARVINO ¶ Tale è presente

forti contro ¶ I caduti, son molti; e la crudele