Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

Melpomene. Le ragioni ne son troppo note perché io

composti dei Drammi, che son capi d'Opera, e

nostri le lettere umane son divenute disumanissime, come l

cabale, le calunnie si son sostituite a quella dolce

smarrito. ¶ POLIDORO ¶ Stelle! ove son! … dove le piante aggiro

fugga, e chi mai son m'ascolti. ¶ si ritira

se questi orrendi spettri ¶ Son del vostro furor gl

le sue sventure: ¶ Moti son di pietà quei, che

a quella destra. ¶ le son tolte le catene ¶ Che

Opera di tua man son le ruine, ¶ Che la

suoi voti ¶ Forse ti son palesi? E chi, Signore

un malcauto sdegno - Io son perduta ¶ Se tu scoperto

or vedrai, ¶ S'io son German d'Ettorre, e

fra le Scene ¶ Barbaro! Son tradito … ¶ PIRRO ¶ combattendo fra

Polissena, Guardie. ¶ POLISSENA ¶ Ove son tratta! o Cieli ! ¶ Qual

assistete al cimento, o son perduto. ¶ alto ¶ T'avvicina

i giorni miei ¶ Serbati son … ¶ (alla Guardia) ¶ Dove mi

presso alla tavola ¶ Dove son! … Da quale ¶ Spettacolo feral

te stessa - Io non son degno ¶ De' sguardi tuoi

Avvelenò la fiamma tua, son gravi ¶ A quest'alma

abbiasi cura, ¶ Se vi son cari i miei, de

spaventarmi; a tutto ¶ Disposta son - parla. ¶ PIRRO ¶ Non trar

D'esser compianto. Io son de' Greci, è vero

de' Greci, è vero, ¶ Son lor nemico, eppur tutte

e le sanguigne morti ¶ Son legittime allor. Niuno pretenda

Ti scosta. ¶ Conoscete chi son: Quel regio sangue ¶ D