Emilio De Marchi, Arabella, 1893
concordanze di «sono»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1893 | la mano. I portinai sono la scopa degli inquilini | ||
2 | 1893 | un po', Tognino, io sono vecchia ma non voglio | ||
3 | 1893 | della mia povera cugina sono scomparse dal settembre a | ||
4 | 1893 | non sai nulla, io sono più fortunato di te | ||
5 | 1893 | dove bottiglie e legna sono andate a finire. E | ||
6 | 1893 | lascia dire confesserò tutto. Sono un uomo onesto." ¶ "Quando | ||
7 | 1893 | per merito tuo, birbaccione." ¶ "Sono stato così malato st | ||
8 | 1893 | a nessuno ch'io sono stato qui stanotte. Vedi | ||
9 | 1893 | nostri desideri, e io sono stufo di vivere alle | ||
10 | 1893 | sor Tognino, non mi sono accorto ch'egli sia | ||
11 | 1893 | denti molari. Sugli stipiti sono molti cartelli e lamine | ||
12 | 1893 | della povera Teresa Stella. Sono stata ieri a vederla | ||
13 | 1893 | cilindro prese a dire: ¶ "Sono io, caro sor Tognino | ||
14 | 1893 | livrea. ¶ "Scusate, Pietro: ci sono dei mestieri, in cui | ||
15 | 1893 | fame. Ora i rimorsi sono come un carico di | ||
16 | 1893 | è morta qui?" ¶ "E sono io il confessore delle | ||
17 | 1893 | che dicono di lui sono bugie?" ¶ "Io?" tornò a | ||
18 | 1893 | impregnato lo stanzino. "Io sono venuta per il bene | ||
19 | 1893 | delle cose che non sono accadute, ma è certo | ||
20 | 1893 | con queste idee quanti sono i galantuomini in Milano | ||
21 | 1893 | fortunati, li prende come sono, li giudica in blocco | ||
22 | 1893 | gran pratica di mondo, sono i primi a credere | ||
23 | 1893 | il sangue. Le cose sono andate a male, pazienza | ||
24 | 1893 | moglie di suo gusto, sono disposto a far qualunque | ||
25 | 1893 | dei fondi, di cui sono un meschino e incapace | ||
26 | 1893 | come prima. Forse vi sono al mondo per una | ||
27 | 1893 | parte. Non per nulla sono venuto alle Cascine a | ||
28 | 1893 | Sicuro che gli uomini sono uomini e bisogna pigliarli | ||
29 | 1893 | istintivamente che una cosa sono gli affaracci della strada | ||
30 | 1893 | mi conosce e questi sono altri parenti della povera | ||
31 | 1893 | di Milano. Ce ne sono cinquecento a Milano di | ||
32 | 1893 | ho visto il mondo. Sono stato in Calabria, e | ||
33 | 1893 | la forza e io sono nel mio diritto, vorreste | ||
34 | 1893 | ortolane. ¶ "Le donne non sono responsabili e io mi | ||
35 | 1893 | Cento lire, caro Tognino, sono in queste condizioni un | ||
36 | 1893 | son giovani e non sono i figliuoli che mancano | ||
37 | 1893 | assaltata in istrada. ¶ "Non sono i figliuoli che mancano | ||
38 | 1893 | dei piedi della gente, sono un poco stanco e | ||
39 | 1893 | dei Druidi. "Io non sono abituata ai pettegolezzi di | ||
40 | 1893 | di carità. I sussidi sono scarsi e la miseria | ||
41 | 1893 | religione e la carità... Sono i begli effetti del | ||
42 | 1893 | di cristiani ce ne sono ancora e il nostro | ||
43 | 1893 | sentire un'ironia che sonò male all'orecchio del | ||
44 | 1893 | per la benedetta Madonna! Sono un povero uomo che | ||
45 | 1893 | si sfascia, e disse: ¶ "Sono un uomo morto". ¶ "Che | ||
46 | 1893 | vi ha denunciato?" ¶ "Ci sono state le guardie a | ||
47 | 1893 | ma che guardie?" ¶ "Ci sono state le guardie alla | ||
48 | 1893 | Sentiamo dunque..." ¶ "Non ci sono le guardie? lì, lì | ||
49 | 1893 | non mi pagava mai. Sono stato malato; è la | ||
50 | 1893 | brutta faccia di ladro'. Sono venute anche le guardie | ||
51 | 1893 | le guardie, e io sono scappato sui bastioni. Io | ||
52 | 1893 | timorati di Dio, quando sono costretti a guardare in | ||
53 | 1893 | osservare che gli omini sono malignazi, birboni, egoisti anche | ||
54 | 1893 | schizzavano fuoco. ¶ "Forse non sono ancora istupidita del tutto | ||
55 | 1893 | a tempo." ¶ "Non mi sono messa da me in | ||
56 | 1893 | una prova se io sono una bestia così feroce | ||
57 | 1893 | voi il Pietro Berretta?" ¶ "Sono innocente, o misericordia! No | ||
58 | 1893 | si spreme dagli ossi. ¶ "Sono il primo?" domandò Aquilino | ||
59 | 1893 | convocazione per le due..." ¶ "Sono soltanto le due... Sedetevi | ||
60 | 1893 | asmatico dell'ottuagenaria. ¶ "'Sissignora, sono io, sora cugina' rispondo | ||
61 | 1893 | cosa di più. Si sono viste delle ragioni appoggiate | ||
62 | 1893 | che sorrideva con indulgenza. "Sono idee buone per una | ||
63 | 1893 | le altre. Le dirette sono: - Primo: una copia di | ||
64 | 1893 | che in detto testamento sono indicati a beneficio, parte | ||
65 | 1893 | la mano lunga. Ci sono interessate delle pie istituzioni | ||
66 | 1893 | fanno degli scherzi improvvisi, sono capricciose e traditore come | ||
67 | 1893 | vengono dal bene non sono le meno pericolose. Che | ||
68 | 1893 | lei che gli omeni sono tutti traditori, che non | ||
69 | 1893 | aria, domandò: ¶ "Chi è?" ¶ "Sono io, Colomba." ¶ "Chi?" chiese | ||
70 | 1893 | mettendo fuori il capo. ¶ "Sono l'Arabella." ¶ "O santa | ||
71 | 1893 | oh quanti mali ci sono nel mondo, vero, pover | ||
72 | 1893 | io non so se sono di questo o di | ||
73 | 1893 | le più grosse non sono ancora quelle che si | ||
74 | 1893 | Non guardi il disordine. Sono i libri di questo | ||
75 | 1893 | Dio e, superba come sono, speravo nella forza del | ||
76 | 1893 | fango. Zio, o io sono per impazzire o sono | ||
77 | 1893 | sono per impazzire o sono molto malata. Non frapponga | ||
78 | 1893 | scottato. Strada facendo, gli sonò nella testa più volte | ||
79 | 1893 | mia indipendenza: il marito sono io, e in casa | ||
80 | 1893 | di dentro: ¶ "Chi è?" ¶ "Sono io." ¶ "Io, chi?" ¶ "Lorenzo | ||
81 | 1893 | domanda una separazione, io sono letteralmente sopra una strada | ||
82 | 1893 | il padrone di casa. ¶ "Sono uscito coll'intenzione di | ||
83 | 1893 | me dal giorno che sono venuta al mondo? quando | ||
84 | 1893 | possa dimenticare quella che sono stata." ¶ "Io farò quello | ||
85 | 1893 | lire in questi momenti sono per noi più che | ||
86 | 1893 | scandali e rumori. ¶ "Io sono felice e orgoglioso, cari | ||
87 | 1893 | mia povera casa; io sono uno straccivendolo e si | ||
88 | 1893 | recente eredità, le condizioni sono mutate, tuo padre, di | ||
89 | 1893 | questo stato di cose sono io responsabile; ma, amen | ||
90 | 1893 | visto che il marito sono io." ¶ Da infiammata la | ||
91 | 1893 | che meriti..." ¶ "Il marito sono io..." ¶ "Che, che, che | ||
92 | 1893 | tanto di catenaccio, che sonò come quello di una | ||
93 | 1893 | letto?" ¶ "Forse hai ragione. Sono stanca..." ¶ "Venga con me | ||
94 | 1893 | nelle spalle, parve dire: "Sono qui". ¶ Egli si tolse | ||
95 | 1893 | cara Arabella, io non sono qui per difendere Lorenzo | ||
96 | 1893 | le conseguenze. Io non sono venuto a parlare di | ||
97 | 1893 | deve meritare monsú. Io sono venuto per rimettere sul | ||
98 | 1893 | suo doloroso silenzio. ¶ "Non sono ordini..." sillabò timidamente il | ||
99 | 1893 | discorso ch'io non sono in grado di capire | ||
100 | 1893 | mamma e vede che sono tornata." ¶ "Io volevo dimostrarle | ||
101 | 1893 | nel cuore dei buoni sono annunci di ignote verità | ||
102 | 1893 | confusamente e rapidamente (come sono tutti i colloqui che | ||
103 | 1893 | sui muri che io sono un ladro, che ho | ||
104 | 1893 | mia strada. Me ne sono accorto fin dalle prime | ||
105 | 1893 | E ieri sera, quando sono tornato e che non | ||
106 | 1893 | che un uomo malato, sono un uomo che si | ||
107 | 1893 | eredità Ratta." ¶ "Io non sono della parrocchia e non | ||
108 | 1893 | sensazioni lontane e recondite. ¶ "Sono due ore che ti | ||
109 | 1893 | a morire." ¶ "Il padrone sono io..." declamò tragicamente l | ||
110 | 1893 | d'aprire. ¶ "Il padrone sono..." ¶ "Sì, sì, domani sarai | ||
111 | 1893 | bene." ¶ "È pallidino ancora..." ¶ "Sono venuto a ringraziarla." ¶ "Suo | ||
112 | 1893 | o cattivi, secondo che sono a posto o fuori | ||
113 | 1893 | mi stancano ve'... Non sono più giovine, e comincio | ||
114 | 1893 | ha fatta una paura..." ¶ "Sono così terribile?" si sforzò | ||
115 | 1893 | dimenticarsi. ¶ "Lei sa come sono stata offesa." ¶ "Lo so | ||
116 | 1893 | cuore. Per fortuna ci sono delle anime buone a | ||
117 | 1893 | a questo mondo..." ¶ "Ci sono?" provò a chiedere Arabella | ||
118 | 1893 | di scetticismo. ¶ "Sì, ci sono. Guai a noi se | ||
119 | 1893 | e così belle. Ci sono forse delle fortune che | ||
120 | 1893 | e le anime giovani sono ancora piene di cielo | ||
121 | 1893 | oscure! Le vaste campagne sono ancora deserte, non ancor | ||
122 | 1893 | tre cose i poveri sono eguali ai ricchi, nel | ||
123 | 1893 | di sudore. ¶ "Che cosa?" ¶ "Sono chiamato in Questura... cioè | ||
124 | 1893 | nulla, perché gli ordini sono rigorosi..." ¶ Il giovane disse | ||
125 | 1893 | i nostri migliori amici sono ancora i birbanti... Questo | ||
126 | 1893 | siamo amici vecchi. Ci sono delle circostanze attenuanti, che | ||
127 | 1893 | padri Cappuccini di laggiù. Sono raccomandazioni che litigano un |