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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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felice? Così, non mi sono mai tanto lamentato quanto
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attribuire un’importanza decisiva. Sono in piedi, sul marciapiede
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il taxi parte. Io sono inebriato di gioia per
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Così i nostri problemi sono risolti, almeno per il
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le difficoltà del momento. «Sono dunque fatto alla maniera
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e nell’altra ci sono le poltrone e i
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suo pretesto: «Non mi sono mai abituata... ho sempre
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ultimo, poi, forse perché sono diventata nervosa, non dormivo
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cambiato niente». ¶ «Io non sono cambiato, ma tu sì
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tu sì». ¶ «Io non sono affatto cambiata... sono sempre
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non sono affatto cambiata... sono sempre la stessa». ¶ «Una
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gli sviluppi dell’azione, sono minuziosamente indicati i gesti
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sui cartelloni pubblicitari dove sono invece indicati quelli del
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in questo film mi sono espresso... questo film sono
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sono espresso... questo film sono io». Questo può dirlo
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carattere dei collaboratori, non sono per questo meno fastidiosi
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con persone che gli sono antipatiche, che gli sono
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sono antipatiche, che gli sono inferiori per cultura e
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e maniere che non sono di suo gusto. Ora
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ma queste favorevoli combinazioni sono rare come, appunto, sono
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sono rare come, appunto, sono rari i buoni film
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tu lo sai come sono le donne... per loro
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anche andarmene. Incominciai: «Beh, sono contento di aver finito
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me l’ha detto». ¶ «Sono sicuro che sarà un
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un bel film». ¶ «Ne sono sicura anch’io, altrimenti
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così? A che punto sono arrivato?”. Tra questi pensieri
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tu lo desideri... Mi sono forse mai rifiutata a
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sia il motivo, io sono convinto che tu non
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di pensare: “Tutti questi sono gesti... ma ella non
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le ragioni della fedeltà sono venute meno. Insomma, pur
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così dire, i quadri sono già belli e fatti
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delle cose che gli sono utili; ma era purtuttavia
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soggetti tratti dalla Bibbia... sono effettivamente i film che
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cinema sa che ci sono film di cui, ancora
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termine; mentre ce ne sono altri che, anche dopo
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che vi hanno partecipato sono ormai tornati a casa
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gli altri che mi sono serviti per altre sceneggiature
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sei matto?». ¶ «No, non sono matto, andiamo di là
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importa nulla, assolutamente nulla... sono prontissima a ritornare in
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e non desidero ricominciare... sono cose che non si
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con la sicurezza che sono vere. Ma la conferma
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lo ripeto». ¶ «Ora ne sono convinto». ¶ Seguì il silenzio
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di certo che non sono vere... Se non fossero
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mi hai detto non sono vere... e tu le
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vuoto. Poi mi dissi: «Sono un imbecille», e discesi
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entrò, soggiungendo: «Che scherzi sono questi... adesso sono tutta
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scherzi sono questi... adesso sono tutta fradicia... la mia
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all’albergo... gli alberghi sono così noiosi... ho di
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voglio io... in teatro sono io il padrone e
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greci, in altre parole, sono allegorie figurate della vita
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volte l’Odissea, io sono venuto alla conclusione che
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e lo sviano... non sono Scilla e Cariddi, Calipso
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quello che vi succede sono simboli del subcosciente di
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spiaggia. Spiegai a Rheingold: «Sono stato chiuso in casa
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poco fa non mi sono espresso bene... ma, a
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ripresi senza guardarlo, «non sono del tutto convinto, perché
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di male, però... io sono introverso e lei è
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regista, «con Rheingold ci sono stato fin troppo a
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ragione o tace... ma sono ormai troppo esperto degli
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meno che i produttori sono soltanto degli uomini d
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contegno passivo... ma io sono sveglio... molto sveglio, Molteni
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Molteni?... Ma io non sono un imbecille». Egli aveva
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me l’Odissea non sono i rapporti coniugali tra
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visto che, dopo tutto, sono io che pago... lei
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all’autorità del padrone, sono più umilianti dell’ubbidienza
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uno sprazzo di sincerità: «Sono io che pago». Io
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sincerità per dirmi: “E sono io che sono pagato
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E sono io che sono pagato”. Questa frase mi
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nessuna preoccupazione... Poi, mi sono ricordato che in questo
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Adesso lei sa perché sono di malumore». ¶ Perché avevo
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con serietà: «Ma io sono sicuro, Molteni, che lei
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essermi fatto capire... io sono uno scrittore di teatro
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mi diceva e mi sono trovato bene... Lei, però
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terrazza... vado a dormire... sono stanca», e senza indugio
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nella giornata di oggi sono avvenute alcune cose per
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voce tranquilla: «Quali cose sono avvenute?». ¶ «Tante cose». ¶ «Ma
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Ma fui ancora evasivo: «Sono cose che riguardano il
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detta a tavola: perché sono stanco di lavorare per
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vita... I nostri rapporti sono purtroppo quello che sono
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sono purtroppo quello che sono: non parliamone... ma tu
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questo... dal momento che sono io che ti prego
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ho cambiato opinione perché sono venuta a Capri: anzi
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suoi rapporti con Penelope sono cattivi... ecco il motivo
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Molteni... e questi rapporti sono cattivi fin da prima
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Antinoo... i Proci, dunque, sono innamorati di Penelope fin
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mi spiegava: «Sa come sono arrivato a questa chiave
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gli altri eroi che sono appunto uomini non civilizzati
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tutti coloro che non sono civilizzati, può apparire, anzi
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ebbene caro Rheingold, io sono e mi sento incivile
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io. Rheingold soggiunse serenamente: «Sono sicuro che lei domani
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guardare. Ma come soggiunsi: «Sono io, Riccardo», finalmente mi
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Dissi con voce bassa: «Sono almeno cinque minuti che
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Che c’è?». ¶ «Mi sono addormentato e ho sognato
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ho riflettuto abbastanza... e sono venuto a comunicarle il
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di grazia?». ¶ «Perché non sono d’accordo con la
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c’entra Battista?... Non sono d’accordo neppure con
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con Battista». ¶ «No, non sono d’accordo con Battista
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d’accordo con Battista... sono in disaccordo con lei
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me la sento, che sono stanco, che ho un
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in quel modo... ma sono convinto, invece, che anche
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ciò che ci guida sono riflessioni passate e ormai
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metta dei fichi... ci sono i fichi?». ¶ «Sì, ci
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i fichi?». ¶ «Sì, ci sono». ¶ Non so perché, mentre
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ma lo sa Rheingold... sono stato adesso da lui
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ti sbagli... io non sono quest’uomo!». ¶ Vidi una
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dimostrerà che io non sono come tu mi credi
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puoi cambiarti». ¶ «Ma come sono fatto?». ¶ «Come tu sei
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di te me la sono fatta e potrai rinunciare
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tu ti convincerai, ne sono sicuro». ¶ Questa volta ella
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risposta, baldanzosa e leggera: “Sono nella villa, non ho
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te ne vuoi andare, sono io che me ne
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vieni a sapere che sono diventata amante di Battista
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non ti meravigliare non sono di ferro e vorrà
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fisso come per dire: “Sono qui... ma non parlare
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di partire... e stamattina sono discesa al porto con
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all’ultimo momento mi sono pentita e sono rimasta
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mi sono pentita e sono rimasta». ¶ «E cos’hai
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per il porto... mi sono seduta in un caffé
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in un caffé... poi sono risalita a Capri con
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alla Piccola Marina e sono venuta qui... mi sono
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sono venuta qui... mi sono spogliata e ti ho
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allora, mentre ti spogliavi, sono salita nella barca». ¶ Non
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mi accusavi?». ¶ «Sì, ne sono convinta». ¶ Mi restava, tuttavia