Aldo Palazzeschi, Il re bello, 1921

levati, levati pure, io sono addirittura smembrato, mi sento

che da un'ora sono qui e non ti

piccina mia, sai, non sono un Re, non sono

sono un Re, non sono il tuo Re, il

morte di trascinarla sempre, sono dannato a questa pena

la bella bocca. — Non sono il tuo Re mia

un cavallo di sangue, sono le nostre guardie d

boia! Guardalo, ce ne sono tanti sai alla corte

sai alla corte, ci sono i bruni, come lui

sopracciglia folte, e ci sono i biondi, belli quanto

quanto gli altri, e sono cose tue, tu, spiando

nei miei sensi, io sono il Re, intendi? — A

corazza che mi serra sono come te, ce l

Maestà. ¶ — Poche parole dunque: sono gravido. ¶ — Oh! Sua Maestà

fatto vedere che cosa sono io, ma lei è

più d'uno? ¶ — Quanti sono? ¶ — La guardia reale si

almeno.... almeno.... uno guardate, sono discreto, mi contento di

uno.... del quale forse.... sono così. E che da

carriera, e io ne sono un bell'esempio, mi

Maresciallo mio, che frittata! Sono veramente una creatura da

Potevo essere felice.... e sono la più miserabile creatura

siete altro. Io.... non sono nulla.... non lo so

nemmeno io che cosa sono, sento salirmi al cuore

se benedice, e io sono così? Che colpa ne

sciagure. Le mie sorelle sono felici, sparse per tutte

e godono, amano e sono riamate, possono partorire finchè

io.... eccomi qui, non sono nè maschio nè femmina

neppure io che cosa sono.... ¶ — Coraggio, coraggio Maestà, ricordate

Ohi! Ohi! questi non sono dolori da Re caro

nato maschio davvero! Mi sono toccate tutte le sciagure

povera donna! Questi uomini sono proprio delle bestie irragionevoli

giungevano interrogando: di dove sono venuti? — Il Gran Maresciallo

portato addosso altra volta? ¶ — Sono sicurissimo di non averglielo

prima nube. Ed io sono costretto a mescolare i

dubbio sapete, perchè io sono sicuro di lei, della

suo armadio. Io, stamane, sono andato per compiere di

Quando sei anni or sono morì sua madre, essa

nulla al mondo, e sono qui a discutere.... a

ninnolo d'oro.... ¶ E sono sicuro della sua intera

sua intera, luminosa fedeltà. Sono sicuro, capite, perchè ho

lei, vent'anni, e sono stato geloso, sospettoso, l

pura anima di donna! Sono sicuro.... eppure.... non vorrei

un bottone.... ¶ L'INGEGNERE ¶ Sono le otto della mattina

generi alimentari che vi sono fittissimi, espandono i loro

quando tutte le porte sono spalancate e le mercanzie

vicino, brune e untuose, sono invece di dentro di

così imbottiti nel centro, sono freschissimi anche d'estate

di noi intente come sono a guardare l'altare

di mestiere? ¶ Gli sposi sono in mezzo, in ginocchio

due signori ai lati sono più duri, non si

porta. Sapete una cosa? Sono passati per la sagrestia

stiamo dicendo, i testimoni sono belli di tutte le

loro interessi! ¶ Ma chi sono? Chi sono? Ora che

Ma chi sono? Chi sono? Ora che questa benedetta

persone dacchè le altre sono tutte femmine? Un momento

le nostre tre donne sono ancora da considerarsi come

onesti campagnoli, i campagnoli sono quasi sempre onesti, che

l'università ve ne sono che si gettano di

pensieri. Ma ve ne sono, pochi invero, che appena

cosa vado contando? Non sono le lacrime in apposite

magnifica, mah!... Oh Dio.... sono sempre su per i

ha risposto? ¶ — Che non sono matto come loro, che

scopre capisci, si scopre, sono sicuro, e ci capiterà

fino all'ultimo, mi sono fatto forza, non ho

talune per anni.... e sono giovani.... Che potrà avere

io non ci penso. Sono venuto quassù apposta per

detto di non pensarci, sono venuto quassù apposta, figurati

Uhf! Ehu! Ohi! ¶ — Insomma! ¶ — Sono da quattro ore in

segno d'andarcene? ¶ — No. ¶ — Sono arrivato che erano le

sette e mezza passate, sono salito di corsa.... non

Che infelicità! — I fiori sono delle spese inutili — le

per caso la notizia, sono corso a visitarla un

divenisse possesso del becchino. ¶ Sono andato. Il segretario dell

trovavano nella camera. Quando sono stato ai piedi del

preciso degli stivalini. ¶ Mi sono avvicinato fisso sulle rose

da esse, e quando sono stato per chinarmi ad

lo avrebbe impedito, mi sono detto di non farlo

attenzione dal cadavere, e sono sceso, quasi quasi preso

la vetrata con premura, sono rimasto un istante incerto

sulla porta, poi mi sono deciso da quale parte

parte dovevo dirigermi e sono venuto qui, in albergo

sua definitiva scomparsa.... Io sono affondato in questa poltrona

pure vive. ¶ Io non sono che un povero scrittore

prima volta e ne sono tutto entusiasta. ¶ Voi potreste

posso spiegare io questo? Sono io addentro nei segreti

colloqui ma che non sono altro che lunghi silenzi

strana fanciulla diceva: ¶ — Maurizio, sono ancora bella? ¶ — Tanto — ripeteva

fanciullo — tanto bella. ¶ — Ma sono vecchia. Si vede, dimmi

dimmi, dimmi profondamente sincero, sono vecchia? ¶ — No. Te lo

E allora perchè lo sono? ¶ — Non lo sei. ¶ — Di

due signori, io mi sono servito della vecchia e

serio pericolo! I cittadini.... ¶ — Sono scarse di numero. ¶ — E

becco di una guardia! ¶ — Sono tutte nel centro della

non farmela vedere, ne sono incuriosito, sei buono.... ¶ — Ebbene

giorno.... cinque anni or sono, ero fermo alla porta

davvero, io non mi sono accorto di nulla, qui

via su due piedi! Sono cose da mentecatti! Mettersi

ressa dove le tasche sono buie, ma dove c

fare in simili intervalli sono tante docce gelate sul

e pochissimo rispetto, oppure sono pieni, straboccano di amore

Elena i vostri ritratti sono tutti banditi da quella

delle mie bambine, che sono mie, perchè le ho

sarà spietata, io mi sono vendicato su lei; essa

invece Natale e Stefano sono così pallidi.... anemici.... Oh

orazione. Le vostre piccine sono lì quasi ogni giorno

osservava la scena. ¶ — Come sono punita! Quale cuore è

mio? Le mie creature sono lì, e piangono e

debbo andare!... Dio! come sono punita! Nessun cuore può

e sepolta! Va bene! Sono morta, ma ancora in

fossi la donna che sono si direbbe che questa

piscione? Vedremo se io sono una donna! ¶ Si era

uomo? E che cosa sono mai questi avvocati colle

nel sangue queste infelici? Sono come delle bestie in

della frusta. ¶ — Che cosa sono queste tresche? Che cos

della mia casa? Io sono furibonda! Non conosco più

di loro capriccio, si sono lasciate tirar nel precipizio

tutti questi mariti? Così sono fatte le belle ragazzine

sangue nelle vene, io sono un pesce fuor d

acqua con lei! Dove sono le mie povere creature

fidare di certi tipi? Sono i peggiori! La mia

o mi detestano, queste sono le nostre vere creature

Caterine unte non si sono nemmeno vergognate a farsi

di voi due? Cosa sono queste arie da quaresima

vivere senza, affatto. Io.... sono dispostissimo a darvi delle

ore d'ozio che sono la prerogativa delle città

di brodo — Voleva dire — Sono due giorni che non

un giorno, ma io sono in condizioni migliori, ho

e mettiamone anche venticinque, sono già trecento lire all

a venti, a quindici, sono centottanta lire anche di

lire mie, più cento sono settecento che sarebbero.... aspetta

la mia cassina io sono contenta.... c'è il

Signore ci aiuterà, non sono donna da farmi canzonare

il primo segnale. ¶ — Vi sono persone che non affittano

le loro case non sono per questo delle case

non me la fate, sono io che la faccio

nemmen di salutare! Cosa sono io, la sua serva

cosa vuole, anch'io sono vecchia, se ci fossero

si deve, oh! ne sono più che sicura. — Ella

posso proprio più, mi sono strapazzata troppo in questi

lo spavento provato si sono date a gridare dalle

dallo spavento subito si sono date, nel loro costume

bello bello! Ce ne sono molti ve' di belli

sera di volerlo comprare. — Sono cose che non si

creature prese così piccine sono come nostre, non v

no dice che io sono una madre snaturata, dice

che appena io mi sono sgravata gli faccio il

bacio a Beppino che sono tanto contenta che stia