Sandro Veronesi, Una giornata con Manlio Cancogni [introduzione a "Azorin e Mirò" di Manlio Cancogni], 1996
concordanze di «sono»
n | autore | testo | anno | concordanza |
---|---|---|---|---|
1 | 1996 | esordio. Di sicuro non sono io la persona adatta | ||
2 | 1996 | poetica. Azorin e Mirò sono due ragazzi, ma sono | ||
3 | 1996 | sono due ragazzi, ma sono anche due scrittori. Disdegnano | ||
4 | 1996 | si scavano d’intorno sono sereni, perché in ogni | ||
5 | 1996 | propria incrollabile affinità. Non sono mai due individui soli | ||
6 | 1996 | mai due individui soli, sono sempre soli insieme, e | ||
7 | 1996 | compiuta su cui modellarsi, sono costretti a predire il | ||
8 | 1996 | soggiorno. Il “su” naturalmente sono le Apuane, colpite in | ||
9 | 1996 | perduto di Manlio Cancogni. Sono i posti, infatti, dove | ||
10 | 1996 | e allora queste contrade sono sue almeno quanto sono | ||
11 | 1996 | sono sue almeno quanto sono mie quelle nelle quale | ||
12 | 1996 | di differenza che ci sono tra di noi. ¶ È | ||
13 | 1996 | mezza, e non ci sono ristoranti. Ma eravamo già | ||
14 | 1996 | Dante. Il Purgatorio. Ma sono all’inizio, ho appena | ||
15 | 1996 | annaspa dietro), circondato come sono di balze, orridi, creste | ||
16 | 1996 | immersa nelle nubi. Ci sono parecchie tende, sparse qua | ||
17 | 1996 | no, ma me lo sono appena immaginato, in un | ||
18 | 1996 | Arriviamo a Pruno che sono le sei e mezza | ||
19 | 1996 | dell’amicizia, e invece sono diventato suo amico. |