Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910
concordanze di «sono»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1910 | la fortuna. Ve ne sono tanti a cui va | ||
2 | 1910 | ninnolo, una gita. Ne sono stanco in fondo... ma | ||
3 | 1910 | può dimagrirli, e indurirli... Sono un po’ molli... ¶ — Ah | ||
4 | 1910 | non ci pensare; queste sono cose da sbrigarsi fra | ||
5 | 1910 | incominciò Stefano. — Io non sono responsabile di quello che | ||
6 | 1910 | uomo perduto. ¶ — Me ne sono andato per semplificare le | ||
7 | 1910 | ripararlo piuttosto, ed io sono pronto a farlo, se | ||
8 | 1910 | forzatamente una grande libertà, sono la vera provvidenza delle | ||
9 | 1910 | una grazia indefinibile sorrideva. ¶ — Sono stato scortese... — disse il | ||
10 | 1910 | silenzio che gli pesava. — Sono stato un poco scortese | ||
11 | 1910 | di malessere. ¶ — Io? chi sono? ¶ Egli parve cercare un | ||
12 | 1910 | poco la risposta. ¶ — Nulla sono. Uno fra i tanti | ||
13 | 1910 | non è vero? Nulla sono. Di me non potrei | ||
14 | 1910 | che mi è simpatico. ¶ — Sono del tuo parere, — ammise | ||
15 | 1910 | denaro, affogo nei debiti, sono in piena rotta con | ||
16 | 1910 | Finalmente se ne risovvenne. ¶ — Sono incaricato... — L’avevano incaricato | ||
17 | 1910 | ella lo guardò. Vi sono certe donne le quali | ||
18 | 1910 | battere familiarmente all’uscio. ¶ — Sono io, — disse dal di | ||
19 | 1910 | gli dava del tu. ¶ — Sono venuto por duo motivi | ||
20 | 1910 | Pazienza! Intanto ti ringrazio. Sono venuto da te, sapendo | ||
21 | 1910 | Non esagero affatto! Chi sono questo Levi e questo | ||
22 | 1910 | contratti una collera spaventosa. ¶ — Sono l’unico, — disse con | ||
23 | 1910 | modo di dire: cioè sono rimasta in casa. ¶ — Piccola | ||
24 | 1910 | pensando alle cose che sono passate, alle cose che | ||
25 | 1910 | il tuo tempo. Io sono invece liberissimo, se vuoi | ||
26 | 1910 | gli rispose. — Io mi sonò avveduto di una cosa | ||
27 | 1910 | giro? Dopo tutto non sono forse in casa mia | ||
28 | 1910 | l’abito nero perchè sono atteso a teatro. ¶ — Cosa | ||
29 | 1910 | una vita insopportabile! Io sono un po’ come te | ||
30 | 1910 | troppo ieri sera. Non sono avvezzo a quella cucina | ||
31 | 1910 | io gli ho detto: « Sono sua sorella »; e son | ||
32 | 1910 | ancora, forse? ¶ — No, mi sono riposato abbastanza; rimango disteso | ||
33 | 1910 | in gola. ¶ — Buttala via. ¶ — Sono turche? ¶ — No, egiziane. Siediti | ||
34 | 1910 | primo venuto. ¶ — Sai, non sono stupida, io! — E mise | ||
35 | 1910 | più ch’io non sono servo e che ti | ||
36 | 1910 | ho mai detto chi sono veramente. Abbi fiducia in | ||
37 | 1910 | ti ripeto che non sono sciocca! ¶ — Ma dimmi dunque | ||
38 | 1910 | vedi, quel giovine... Oh, sono eccellenti questi « marrons »! ¶ — Mangia | ||
39 | 1910 | venisse a scoprire chi sono e dove sto, gli | ||
40 | 1910 | davvero? ¶ — Nessuna; ma ci sono andata presso, per dire | ||
41 | 1910 | chiaro e tondo. Ma sono stata un poco in | ||
42 | 1910 | che sei mia sorella, sono perduto. Ecco, Lora, quello | ||
43 | 1910 | abito, cosa faccio, chi sono. Quanti giri per sviarlo | ||
44 | 1910 | non c’è più. Sono due fratelli. ¶ Si lasciò | ||
45 | 1910 | perchè? ¶ — Me lo domandi? Sono tuo fratello prima di | ||
46 | 1910 | queste cose... Ora che sono qui, mi sembra quasi | ||
47 | 1910 | di prendere il bagno? Sono le tre del pomeriggio | ||
48 | 1910 | alle quattro; non vi sono andata per venire da | ||
49 | 1910 | oggi. Però me ne sono liberata in fretta; eccomi | ||
50 | 1910 | in un negozio dove sono amica della padrona. ¶ — Ma | ||
51 | 1910 | risata; e soggiunse: —Però sono morbidi. Chi è? Sempre | ||
52 | 1910 | Certo. Devi sapere che sono molto curiosa... di certe | ||
53 | 1910 | Poi, qualche volta, vi sono certe ragioni che tu | ||
54 | 1910 | soffrire, perchè in fondo sono un brutto tipo, io | ||
55 | 1910 | che i miei gusti sono come i tuoi: tu | ||
56 | 1910 | hai potuto... anch’io sono pronta a riuscirvi come | ||
57 | 1910 | dopo avervi pensato. — Io sono del parere che ognuno | ||
58 | 1910 | pudore: ¶ — Ma, di’, non sono troppo... nuda? ¶ — È la | ||
59 | 1910 | Ma i fiori non sono che il suo biglietto | ||
60 | 1910 | solo dalle apparenze. Vi sono alle volte certe ragioni | ||
61 | 1910 | Io, ve lo ripeto, sono un po’ eccentrica... Ma | ||
62 | 1910 | Insomma sentite, Loretta: mi sono innamorato di voi, scioccamente | ||
63 | 1910 | non può più durare. Sono stata leggera, molto leggera | ||
64 | 1910 | mi dai. Vedi, non sono esigente, non insisto più | ||
65 | 1910 | capite! ¶ — Capisco benissimo; ti sono indifferente, ti ho divertita | ||
66 | 1910 | Naturalmente anch’io non sono di cera n’è | ||
67 | 1910 | si può... ¶ — Ma io sono un galantuomo, Loretta! — egli | ||
68 | 1910 | da vivere, e ci sono, vi ripeto, certe ragioni | ||
69 | 1910 | anche a me. Non sono certo una ragazza da | ||
70 | 1910 | ho già detto che sono una ragazza diversa dalle | ||
71 | 1910 | mie idee singolari, mi sono già messa in urto | ||
72 | 1910 | Le conosci? ¶ — Sì. ¶ — Chi sono? ¶ — Quella di destra era | ||
73 | 1910 | ammazzato pochi mesi or sono. L’altra è una | ||
74 | 1910 | giornaliere, quando ne trova. ¶ — Sono due belle donne. ¶ — Peuh | ||
75 | 1910 | Io, veramente, non lo sono stato ancor mai. ¶ Ella | ||
76 | 1910 | campagna, e le tavole sono in giardino. Vuoi? ¶ — Sì | ||
77 | 1910 | mano. ¶ — Perchè mai non sono più allegra come l | ||
78 | 1910 | cosa. Perchè io, che sono tua sorella, voglio bene | ||
79 | 1910 | il vetturino svoltò. ¶ — Non sono mai venuta fin qui | ||
80 | 1910 | ammirazione infantile, — guarda come sono bianche e come dormono | ||
81 | 1910 | quella dei semplici, che sono i più comunicativi. ¶ Eran | ||
82 | 1910 | altro come Rafa? Io sono libera, capisci? Padrona di | ||
83 | 1910 | di noi. ¶ — Me ne sono accorto. ¶ — Cosa posson dire | ||
84 | 1910 | mani un po’ irrequiete. ¶ — Sono stato occupatissimo, — ripetè, come | ||
85 | 1910 | mi raccontiate qualcosa. ¶ — Dunque: sono stata due sere fa | ||
86 | 1910 | come lei stamattina. Vi sono andata con la Miss | ||
87 | 1910 | sa bene che non sono pettegola affatto. Naturalmente, se | ||
88 | 1910 | vuol poco, signorina; io sono un uomo serio. ¶ — Peuh | ||
89 | 1910 | come una madre. ¶ — Ah... Sono disperato!— egli esclamò in | ||
90 | 1910 | esclamava con sincera veemenza — Sono venuto da te perchè | ||
91 | 1910 | stesso: ¶ — Ah, che vigliacco sono io! — esclamò. ¶ — Taci, taci | ||
92 | 1910 | bene vince, se no... ¶ — Sono parati!... — ella esclamò, stringendo | ||
93 | 1910 | scudisci, sbucarono in dirittura. ¶ — Sono tre, mi pare, insieme | ||
94 | 1910 | un po’ rabbuiato. ¶ — Bah! Sono sciocchezze! Andiamo. ¶ Scesero. A | ||
95 | 1910 | qui cosa scegli allora? ¶ — Sono incerto fra Eglantine e | ||
96 | 1910 | da esitare: scegli Theremosiphon. ¶ — Sono anch’io di questo | ||
97 | 1910 | più pani un grido: Sono partiti! E il campanello | ||
98 | 1910 | l’ho già detto. ¶ — Sono disposto a rischiare tutto | ||
99 | 1910 | ragionate un poco: io sono una signorina, dopo tutto | ||
100 | 1910 | paura è insensata! Non sono certo un uomo capace | ||
101 | 1910 | una ragazza molto leggera... Sono qui con voi... Ne | ||
102 | 1910 | curiosità rispettosa. — Qui ci sono le chiavi. ¶ E le | ||
103 | 1910 | Che ora è, Filippo? ¶ — Sono le cinque meno un | ||
104 | 1910 | le perle? ¶ — Sì, tanto! Sono il gioiello che preferisco | ||
105 | 1910 | tu le stai... » ¶ — Cantano… sono allegri! — disse Loretta con | ||
106 | 1910 | invidia. — lo non lo sono più. ¶ Egli riprese, come | ||
107 | 1910 | quasi non sai che sono tuo fratello... Invece io | ||
108 | 1910 | tuo amore... Non senti? Sono tutta profumata come un | ||
109 | 1910 | talmente gravi, che ne sono turbata; vorrei piangere, ma | ||
110 | 1910 | bocca è innamorata... Baciami! Sono tua... Tua... Prendimi! Non | ||
111 | 1910 | grottesco. Gli uomini innamorati sono molto spesso ridicoli. ¶ — E | ||
112 | 1910 | io credo, non lo sono quasi mai. ¶ — Che? grottesche | ||
113 | 1910 | anni, a quest’ora, sono già in campagna — disse | ||
114 | 1910 | era pieno di rimprovero. ¶ — Sono un po’ in ritardo | ||
115 | 1910 | interruppe il Riotti, ironico. — Sono le otto e mezzo | ||
116 | 1910 | tanto. Non ho fame; sono qui e vi ascolto | ||
117 | 1910 | energia, — chi deve parlare sono io e non altri | ||
118 | 1910 | sempre, in tua balìa. Sono ebbra, sono folle come | ||
119 | 1910 | tua balìa. Sono ebbra, sono folle come te... Prendimi | ||
120 | 1910 | ed il tempo, che sono per lo più i | ||
121 | 1910 | di quelle forze che sono maggiori della volontà umana | ||
122 | 1910 | vede così male qui… ¶ — Sono stato un po’ indisposto | ||
123 | 1910 | Egli cercò di sorridere: ¶ — Sono stato un po’ male | ||
124 | 1910 | con un amante, io sono un uomo rovinato e | ||
125 | 1910 | alle proprie mogli. Ci sono poi quelli che vanno | ||
126 | 1910 | è la Gigetta. — Ci sono gli amanti delle signore | ||
127 | 1910 | andata e ritorno; ci sono gli spiantati che vanno | ||
128 | 1910 | partita. ¶ — E poi ci sono i misteriosi... — continuò I | ||
129 | 1910 | pieno di malizia. ¶ — E sono molti quest’anno, — riprese | ||
130 | 1910 | la Clementina dice che sono in luna di miele | ||
131 | 1910 | tutte le virtù che sono state o che potevan | ||
132 | 1910 | parole, sembrano quel che sono in verità: segni troppo | ||
133 | 1910 | cadere sopra una poltrona. ¶ — Sono stanco... — mormorò, e con | ||
134 | 1910 | parevano pieni di sole... ¶ — Sono stanco, — egli ripetè ancora | ||
135 | 1910 | fa bene. Io non sono più nulla, tranne che | ||
136 | 1910 | avevo tormentata, e perchè sono stato anche vile: sono | ||
137 | 1910 | sono stato anche vile: sono fuggito, lasciandola sola. Ho | ||
138 | 1910 | che ho fatto io?... Sono fuggito. Uno spettro mi | ||
139 | 1910 | io viva: —mio padre. Sono fuggito lontano, all’impazzata | ||
140 | 1910 | mi turbano. ¶ — Raccontami: quali sono i tuoi sogni? ¶ — Son | ||
141 | 1910 | sogni? ¶ — Son molti e sono pieni di miracolo, signora | ||
142 | 1910 | aperta infinita campagna, ove sono i fiumi dalla corrente | ||
143 | 1910 | e di resine, ove sono i frutteti e le | ||
144 | 1910 | non mi riconosci. Eppure sono ancora lo stesso. Intendi | ||
145 | 1910 | null’altro. Forse mi sono anche ingannata. ¶ Egli la | ||
146 | 1910 | sei sola questa sera? ¶ — Sono molte volte sola, — ella | ||
147 | 1910 | bontà, Lora, perchè io sono ancora lo stesso... Ti | ||
148 | 1910 | andrò, — disse il giovine. — Sono venuto a vederti per | ||
149 | 1910 | te. Ma evidentemente mi sono ingannato. ¶ Ella non diede | ||
150 | 1910 | non dovrà essere… Io sono morta per tutti, per | ||
151 | 1910 | vederti, solo per vederti .Sono stato nella casa di | ||
152 | 1910 | fuori come un cane. Sono stato fra quelli che | ||
153 | 1910 | questo momento comprendo che sono stato un pazzo quand |