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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Novelle napoletane, 1914

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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scrivere le cose come sono avvenute senza mutare niente
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artista. Disgraziamente io non sono artista. Non cercare adunque
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Bestie come quelle, – gridò, – sono fatte per cavalieri di
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pel galoppo di parata. Sono rovinate, ora esse invecchiano
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due davanti. Guardatele adesso, sono pingui e pesanti. ¶ Chiesi
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un quinto piano, e sono arrivato a comprendere a
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bisogno, – disse; – io mi sono impegnato per voi e
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vi dica che io sono il principe di Montefosco
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s’accorgono sempre quando sono ammirate. Alla prima domanda
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dirà il mondo, io sono certa che i nostri
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stanno bene dovunque, quando sono vicini; e che non
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che non capisci, e sono sicura che mi darai
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forte dell’Ovo, vi sono nei sotterranei molti prigionieri
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livello del mare... essi sono ben fortunati, essi rimangono
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per cose fortuite, quali sono la fame, la peste
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rispose, – io posso reggermi, sono avvezzo all’ondeggiare della
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al settentrione, essa tremava. Sono convinto che questa sofferenza
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risposi: «No, ma vi sono ben altre cose», essa
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limpide. Da quel tempo sono oggi passati trent’anni
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Tutti i suoi accenti sono sospiri, pensavo col mio
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pretendono d’averli uditi sono degli sfrontati mentitori. Grazia
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le avventure che non sono di tutti i giorni
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e di quel colore sono lussuriose e traditore. Frattanto
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carattere delle gazze che sono ladre, e che vanno
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mezzo al ghiaccio dove sono i traditori. Il re
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figliuoli della marina si sono dati la mano per
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vivono felici, ed io sono il compare del loro
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non è tutto; essi sono tredici a tavola, e
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le opinioni di ciascuno sono tante maniere particolari d
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esse ci ebbero lasciati, – sono persone onestissime; se le
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un gran dispiacere. Mi sono molto affezionate perché li
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mettere al lotto. Io sono amico di tutti, ciò
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i monti gli uomini sono incolti e nutriti male
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scese verso di noi. ¶ – Sono loro, – disse il cappuccino
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dicono, ho buone orecchie; sono molto allegri, si burlano
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di Fra Diavolo. ¶ – Io sono, – mi disse Trombardo, – il
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per attirarla. Le donne sono tutte eguali. Non vale
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vita da cinghiale; ci sono delle curiosità che si
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sacco di grano. ¶ – Io sono una povera donna, – gli
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tuttavia voglio accontentarmi perché sono un buon diavolo, tuo
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perché tutti i monaci sono più o meno jettatori
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qualcuno domandava loro: «Vi sono briganti da queste parti
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ma un po’ selvaggio: ¶ – Sono lassù, noi siamo soli
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consola con questa riflessione: – Sono stato un bravo fanciullo
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correre sola? Quando io sono assente, siete voi, maggiore
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Molti bei tiri suoi sono rimasti celebri nel paese
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sbagliato strada, mio signore; sono io che devo difendere
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paese dove i biondi sono rari. ¶ Suo padre che
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bagnati di lagrime. ¶ – Dove sono? – mi chiese egli in
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che mi divertiva; mi sono sempre piaciute le idee
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inquietudine di suo padre. ¶ – Sono certo che è in
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mancano di pregi e sono immorali. La testa d
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dove gli abitanti ci sono tutti affezionati. Il re
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sussurrò allegro: ¶ – Per me, sono stanco dei suoi capricci
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al suo governo; io sono pittore. Ma accomodatevi, via
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mancava di coraggio. ¶ – Ma sono ancora in undici. ¶ – Nun
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Come? Va avanti? ¶ – Non sono che le undici e
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lupo; ma i briganti sono uomini di parola. Pagato
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erano bestie feroci, adesso sono uomini piacevoli. ¶ Dopo un
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vero, – risposi. ¶ – Vedete, vi sono dei buoni costumi anche
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al signor padrone? Ci sono in casa nostra tanti
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le sei cartucce vi sono ancora. ¶ Qui finirebbe la
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sotto luogotenente e Fiascone sono diventati pazzi, ma io
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tu, gli Inglesi non sono buoni di dare del
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di sparecchiare. ¶ – Le paste sono un po’ cotte, vecchietta
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piccolo Toniello? ¶ – Se ne sono certa? Saprà leggere, scrivere
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sostenere che i poveri sono oggi più che mai
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Dite al re che sono inglese e che ho
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e sapendo che ci sono sempre degli ingombri nei
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regina degli angeli. Quando sono maritati, in capo ad
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detto fermandolo: ¶ – So dove sono. Voi non indovinate chi
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di dirmi una novità? ¶ – Sono andati insieme a Monte
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quanto meriti. Ma io sono troppo buono, per questa
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cortesemente alla sora Placida. ¶ – Sono i vostri occhi, – mormorò
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disse con tuono benevolo: ¶ – Sono contento di te, e
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torna anche a Salerno. Sono io lo sposo di
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braccia e le gambe, – sono sempre io che devo
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aveva paura. Le immagini sono cancellate, il popolo non
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è impossibile, le donne sono tutte eguali, vi scivolano
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troppo bassa; ma vi sono delle persone, diceva don
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ci protegge ambedue. Io sono Cristoforo per servirvi. ¶ – Per
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tutto e di nulla. ¶ – Sono francesi – pensò Pallone, – con
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credo a tutto e sono un gran peccatore. ¶ Lo
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pigri che restando spettatori sono naturalmente pessimisti. I Borboni
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bisogno. Ebbene, dovunque vi sono dei poltroni si trovano
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del babau; non ci sono che due classi di
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e non paga imposte; sono i galantuomini che pagano
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ve lo assicuro; non sono mai stato tanto sicuro
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ascoltare che le scuole sono il flagello del paese
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e preti prendendo moglie, sono venuto a chieder loro
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addosso ai preti che sono di passaggio, il nostro