Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

gloriosissime, le quali ora sono mancate e spente, solea

né solo gli uomini sono scemati e disminuiti, ma

virili, le quali tanto sono de’ mortali quanto e

e più giorni mi sono affaticato in questo modo

me qui stimarete qual sono cupidissimo della vera laude

e’ quali pur mi sono all’animo non piccolissimo

figliuoli, e’ quali ci sono non fra gli ultimi

sempre in vita mi sono sforzato a giugnermelo di

vivuto. Ma né io sono in età che la

me pure acerba, né sono in tanta felicità che

o se pure io sono nato a patire queste

maggiori che le non sono, né sia in me

industria e arte mi sono molto ingegnato d’essere

signore. E così costoro sono stati da sé sempre

messer Benedetto recitare, tutte sono a' padri delle famiglie

vecchi insieme colla diligenza sono quelle che mantengono in

in queste, le quali sono in voi lodo e

cosa non lodata. ¶ Io sono di quelli che vorrei

stimai licito, sempre mi sono operato darvi ogni principio

intero animo. Le avversità sono materia della virtù. E

in vita. E così sono le storie e la

e' quali conosce ci sono gratissimi, ma credo quel

tanto più poiché e' sono a noi stati racomandati

Quanto io, Lionardo mio, sono di questo animo, che

in allevare e' figliuoli sono sparse molte e varie

di bene. Le ricchezze sono riputate utili e da

pensieri e malinconie. E sono le signorie riverite e

e mantenere quelli che sono di sé usciti e

uomini. E quanto io, sono di quelli che vorrei

dice ch'e' putti sono conforto e giuoco a

simplicità e suavità, quali sono sparti nella fronte di

le sollecitudine de' padri sono e piccolissime e con

vostre maninconie in che sono elle? Gioverammi saperne ragionare

a dire il vero sono, a' padri grandissimo sollazzo

tu se io vi sono di buono e ardente

molti, quanto troppo spesso sono, l'orecchie riscaldate. E

certo le proprie madri sono come più che l

meglio che dubitarne. Né sono talora sì grande le

le miserie nostre, non sono iti errando per le

cose sì a sottile. Sono contento giudichi poco savio

perdere que' che gli sono carissimi. La qual cosa

malattie, le quali talora sono non meno che la

d'altrui, ché non sono ignorante quanto sia miseria

vedere ch'e' figliuoli sono a' padri pieni di

stesso. I figliuoli costumati sono testimoni e lodo della

quello ch'e' figliuoli sono atti, ascoltino l'oraculo

E s'e' figliuoli sono pronti e accomodati alle

degli uomini, e' quali sono da essa natura congregabili

e acquietare, significa che sono nati all'ozio e

iniuria si dimenticano, né sono nelle cose ostinati, ma

rafermarsi. A' fanciulli che sono per età sì deboli

in ogni cosa! Non sono eglino pure tra noi

alcuni per veemente essercizio sono riusciti ottimi corridori, saltatori

e cenno, quelli che sono virili e buoni trargli

e lodarli, quelli che sono pigri e lascivi emendarli

questo essere padre non sono e' pensieri e le

nuocere quando sian immoderate? Sono l'arme quanto basta

padri da sé non sono atti, o per altri

a gastigarli. Ma e' sono molti padri che per

non gli patisce. Ma sono forse alcuni non che

che tutti e' mortali sono da essa natura compiuti

intesi che e' sanguinei sono naturalmente più ch'e

desidia e pigrizia, e sono e' malenconici quasi più

se in parte alcuna sono scorretti, emendarli, né giudico

si potesse utile. ¶ ADOVARDO ¶ Sono anche io in questa

gli appetiti dei giovani sono infiniti, sono instabilissimi, e

dei giovani sono infiniti, sono instabilissimi, e credo io

parere coloro in quali sono le virtù con qualche

fanno chiaro conoscere, e sono di natura che sempre

per effetto: in chi sono e' vizii, mai nell

sempre allo spendere più sono le voglie ch'e

della republica; de qui sono e' colloqui colli inimici

così, se ne' figliuoli sono virtù, bellamente lodarli, però

se non poi che sono ben scoperti e ampli

pure in quegli che sono modesti e ben costumati

e' nostri Alberti quasi sono stati molto litterati. Messer

ancora il quale mi sono sforzato essere non ignorante

quali con intera ragione sono accomandate alle lettere. Non

nome, certo le lettere sono quelle, senza le quali

così stimo le lettere sono come piacevole a te

geometria, le quali due sono scienze atte e piacevoli

quanti nella casa nostra sono stati certo singulari, niuno

giucato, quando io mi sono adoperato con due, e

e' giovani, Lionardo, non sono dello intelletto tuo. Pochi

padri tante quante certo sono necessarie faccende, tu per

alle cose quali loro sono al continuo inanzi agli

ch'e' padri negligenti sono quelli che hanno le

ch'e' diligenti padri sono quegli e' quali de

animo sta non male. Sono gli essercizii quali acquistano

potere schifare questa molestia. Sono contento, Adovardo, poiché sì

tu Carlo, che pensieri sono e' vostri, - disse, - che

in Francia non pochi sono a Vignone e a

luoghi e' nostri Alberti sono più anni stati interissimi

mercatanti. Ancora in Grecia sono, quanto vedi, de' nostri

al quale e' figliuoli sono più che i fratelli

quali per ogni rispetto sono in questo da no

le quali tutte cose sono in le donne tali

non tanto a noi sono le nostre membra ossequente

colle quali forse mi sono monstro troppo in questa

virtù, le quali sì sono propie nostre che con

Certo gl'innamoramenti oggi sono qual sempre furono ne

se raro per amore sono prodighi, gli porgesse la

dell'altre cose, quali sono non molte a numero

giunti a questa volontà sono, quanto assai sono, grati

volontà sono, quanto assai sono, grati, e se più

Tutte queste cose ci sono ozio, affezione a voi

Ma voglio sappiate queste sono cose ample e maggiori

e' quali altre volte sono pel paese stati e

conto. Quelli vero che sono alquanto tinti di lettere

molto più da te sono avidissimi d'imparare. Gli

dottrina prudentissimo, e' figliuoli sono propria e ferma crucciola

copia bellissimi figliuoli. E sono tra le bellezze a

in una donna lodatissimi sono modestia e nettezza. Diceva

che queste così piene sono di molta frigidezza e

insieme massime l'animo. Sono le fanciulle per età

le quali veggiamo che sono a conoscere e scegliere

nuovi coniunti. Molti matrimonii sono stati, secondo che tutto

ruine alla famiglia, poiché sono imparentatosi con uomini litigiosi

si vede e' parentadi sono stati dannosi e calamitosi

della moglie tua. Né sono poco le sue lagrime

tardi si riscuotono, tanto sono più litigiose risposte, tanto

che alle fortune più sono e' buoni parenti fermi

religione, però che queste sono cose troppo in una

chi le stiano, e sono proprio dono d'Iddio

le quali cose molto sono da non volerle in

errore s'io forse sono stato superchio favellatore più

cose, le quali osservate sono utilissime, non curate troppo

utilissime, non curate troppo sono dannosissime. ¶ LIONARDO ¶ Sanza dubbio

Sanza dubbio questi precetti sono utilissimi, ma pure egli

i membri suo' non sono bene rassettati. E ho

nomi, poiché i brutti sono odiosi e spesse ore

perché gli uomini si sono morti sanza successori, però

morti sanza successori, però sono le famiglie mancate. Vorrebbesi

che questi e' quali sono in vita, stiano tra

disordinata, e' troppi disagi sono le cagioni di fargli

utile né grato, qual sono e' morbi contagiosi e

quali cose se così sono, chi dubita che sarà

che quegli e' quali sono così per divino sacramento

quali già in parte sono allevati, non sarà tanto

avere figliuoli, e' quali sono cupidissimi di prendere buone

nocivo e pestifero quanto sono i cittadini ignavi e

che quegli e' quali sono in tutto fuori d

proposito alienato, ma non sono state se non necessarie

opere, giuste e virtuose. Sono l'opere giust'e

giovano a non pochissimi. Sono l'opere virtuose quelle

e appoggi e' quali sono necessarii e utili in

Le quali lode se sono da pregiarle e da

forze e arte tue, sono io un di quegli

alla virtù pochissime cose sono necessarie. Come vedi, solo

Pensa tu stessi quali sono quegli, a fare per

i più dotti più sono richiesti, e così più

in prima si essercita, sono utilissime a perseverare nelle

come brutti e mercenarii sono a' liberali ingegni molto

e alle famiglie utilissimo. Sono atte le ricchezze ad

larghezza e magnificenza. E sono negli ultimi casi e

conosciuti grandissimi mercatanti. E sono e' nostri Alberti sempre

eredi. In pochi dì sono inanite e ite, come

prosperità goderne. ¶ Perché mi sono io steso in questo

grandi, questi così fatti sono attissimi ad aricchirti. Consiste

li quali vizii non sono in la fortuna, né

di noi. In noi sono atte a guadagnare l

sudore dell'artefice. E sono ancora in noi accommodati

lavoro, nel quale numero sono e' pittori, scultori, e

del guadagnare, e' quali sono in noi si chiamano

si chiamano arti, e sono quelle le quali sempre

cose atte a guadagnare sono poste sotto imperio della

donazioni, alle quali cose sono dati uomini non pochi

nel luogo suo. E sono que' tutti essercizii nella

tranno delle cose, come sono usure, e come si

sanza molta industria fruttano. Sono poi da questi usciti

lodati essercizii, dicono alcuni, sono quegli ne' quali la

i nostri passati, come sono i presenti, e non

alcuna propria necessità. E sono, come al corpo vacazion

sue a el corpo sono da moderato e netto

come sieno chiamati, se sono que' dell'arme, quegli

sapessero quante cose oggi sono in quella lingua latina

in modo ch'io sono pur inteso, ove questi

essere tutto rotto, tutto sono lasso. Per certo questi

massaiotti, quale io testé sono diventato. E in quelli

GIANNOZZO ¶ Testé, Lionardo mio, sono io prudente, e cognosco

molto necessarie tra' savi sono non lodate, e mai

nell'animo porti, che sono affanni e stracchezze inestimabili

tutte queste cose, quali sono piccole a petto a

comune, uno paese, quanto sono questi..., come gli chiamate

dia? Sviàti che e' sono da sé molto, e

la vita, tutti questi sono fatti come tu vedi

vecchi massari e modesti sono la salute della famiglia

avaro. Questi spendenti veramente sono avari, i quali perché

so lettere. Io mi sono in vita ingegnato conoscere

quelli avari ancora mi sono a noia, perché essi

godo se io vi sono utile in cosa alcuna

alla fine ch'elle sono al tutto magagnate e

queste, Lionardo mio, non sono nostre. Quello che io

certo sì. ¶ GIANNOZZO ¶ Adunque sono elle più sue che

GIANNOZZO ¶ Adunque simili cose sono tue proprie. ¶ LIONARDO ¶ Vero

dirti brieve, tre cose sono quelle le quali uomo

chiamare sue proprie, e sono in tanto che dal

animo e il corpo, sono nostre. ¶ LIONARDO ¶ La terza

Cosa preziosissima. Non tanto sono mie queste mani e

lo intelletto immundo, quale sono l'ignoranza e le

diligente quanto elle più sono nostre che altra cosa

a Dio. ¶ LIONARDO ¶ Quale sono le cose necessarie a

per me sempre mi sono adoperato in farmi bene

né assente, molestai. E sono queste l'operazioni dell

veramente ottime, alle quali sono simili fare come testé

me e de' miei. Sono ancora operazioni dell'animo

età essere come io sono più che molti altri

digestire, vecchio come io sono, soglio dall'uno sole

me paiono quanto le sono preziosissime e molto più

cosa. Ricchezze, potenze, stati, sono non degli uomini, no

fortuna sì; e tanto sono degli uomini quanto la

negligenza ed errore. Tanto sono le cose della fortuna

loro? E io pur sono uno di quelli quale

sì anche perché io sono di quelli che mai

rinovare le legge; sempre sono collegate le molte pratiche

i ladroncelli, quali perché sono vili, così poco stimano

fortuna ti fa partefice. Sono alcuni e' quali io

pessimi cittadini. Io pur sono in questo desiderio, Giannozzo

sta indarno, e ove sono manco e inutili, egli

possono gli uomini, quali sono? ¶ GIANNOZZO ¶ Sono avere la

uomini, quali sono? ¶ GIANNOZZO ¶ Sono avere la casa ove

fermerei. ¶ LIONARDO ¶ E quale sono le migliori? ¶ GIANNOZZO ¶ Intendi

onorato e pregiato. ¶ LIONARDO ¶ Sono contento. Ma in prima

vivuti sani e fortunati. Sono alcune case nelle quali

arrivati si dolerono. E sono veramente ottimi questi vostri

nella famiglia. Molte cose sono sufficienti a molti insieme

questo ora quello, che sono faccende da mercennarii, e

acquistarsi benivolenza da chi sono le possessioni, pure stimo

quelli, e' quali più sono palagi da signori, e

gravezza. Se le ricolte sono abundanti, lui per sé

vi crescono molto più sono saporiti, molto più che

che così piantati più sono vaghi a vedelli, manco

tutte quasi le prime sono il vestire. Cresce la

nolle fare, sì perché sono dovute, sì perché sono

sono dovute, sì perché sono piatose, sì anche perché

seta, o simili, che sono essercizii di meno travaglio

E' fattori, Giannozzo, spesso sono poco solliciti, e raro

sei infortunii e' cinque sono occorsi per difetto di

e' quali a te sono cresciuti nelle mani, e

e' nostri quando e' sono buoni e atti, e

se da sé non sono, con ogni nostra industria

dove e' tuoi sempre sono amici. Procurono e' tuoi

più nuociono, tanto più sono necessarie. E sono queste

più sono necessarie. E sono queste numero a raccontarle

le spese non necessarie sono o con qualche ragione

fatte non nuocono. E sono queste come dipignere la

vestire e con liberalità. Sono anche poco necessarie, ma

poi le spese pazze sono quelle quali fatte meritano

imperoch'e' mali uomini sono più che le tigre

né sì pestilenzioso quanto sono le parole d'una

dite il vero, e sono spese non solo pazze

quali a noi mortali sono nel vivere nostro utili

insieme credo io, perché sono difficili, sarà quasi impossibile

questa opinione. Elle non sono, come a te forse

Lionardo mio; queste non sono difficili quanto credevi, però

credevi, però che elle sono tutte collegate insieme e

impeto de' nimici, e sono più forti alle fatiche

né magnifico, e tanto sono da biasimare costoro quanto

spesso degli uomini non sono senza sospetto che a

quali, grazia d'Iddio, sono tante che noi doviamo

i figliuoli che nasceranno sono nostri, così tuoi come

vera onestà; ché bene sono stultissime e troppo vane

tue, quali senza imbrattalle sono tenere e delicate, e

tu poni mente, tutte sono cose ne' vostri lisci

come le nostre tutte sono frescozze e tutte vive

così tutte le moglie sono a' mariti obediente quanto

ancora la maggiore parte sono non in tutto discreti

sanno comandare, e altri sono che non sanno essere

niuno l'ubidisce, tutti sono in colpa e niuno

reverenti, pur tale ora sono tra loro discordi e

questi raportatori, e' quali sono principio e cagione d

madre di famiglia quanti sono questi di Giannozzo, el

così buona cura perché sono bene serrate?" Ella fermò

rinumerare se le cose sono ne' luoghi loro, e

verissimo. Le cose quanto sono migliori tanto più durano

come queste a te sono state leggieri ad imparare

tra gli uomini. ¶ ADOVARDO ¶ Sono queste le preghiere quali

a Dio? ¶ GIANNOZZO ¶ E sono, e ogni mattina così

cose. ¶ ADOVARDO ¶ Che ragionamenti sono stati e' vostri? ¶ LIONARDO

e da maravigliartene, tante sono state le sue sentenze

che dell'altre masserizia sono le cose più che

amicizie non in tutto sono nostre, e aresti impreso

affezionato, e forse gli sono piaciuto ragionando della masserizia

nuova. E se io sono a lui in questi

in parte alcuna non sono in me? Ben mi

in me? Ben mi sono certo ingegnato dire cose

potuto; ché mi conoscete sono idiota. Quello che io

cosa in quale io sono meno pratico non sarebbe

al mio? Io sempre sono stato contento non più

no. Di quelli non sono io. E dicovi tanto

quello che io non sono, io arei detta qualche

alla casa, alla bottega sono necessarii i servi, fattori

apparecchiate a' bisogni, o sono non sì buone, o

tieni serrati e ascosi, sono utili né a te

erri? ¶ LIONARDO ¶ Quanto io, sono in cotesta medesima sentenza

Ma se i litterati sono quelli e' quali sanno

gli edificii in palese sono da guerre, da inimici

pupilli, a quanti cittadini sono più state utili le

me ne consiglia, io sono contento consentirvi, Giannozzo, e

in più luoghi. E sono contento accresce'gli fatica

a' signori. Sempre più sono e' viziosi, ostentatori, assentatori

fatica. E se ivi sono e' buoni, stansi modesti

signori le promesse tue sono obligo, le prestanze sono

sono obligo, le prestanze sono doni, e' doni sono

sono doni, e' doni sono uno gittare via. E

t'amino, già che sono amici. Non perché e

la richiede. E io sono di quelli el quale

ragionamento. Quelli, e' quali sono in quella arte dello

convincere astuzia con astuzia, sono contento. Se vi noceranno

Certo a me, che sono omai vecchio, sono e

che sono omai vecchio, sono e' danari fatti così

che tutti e' poveri sono inimici de' ricchi, e

Vero. ¶ ADOVARDO ¶ E' poveri sono quasi infiniti. ¶ GIANNOZZO ¶ Vero

GIANNOZZO ¶ E io pur sono uno di quelli el

nella vita degli uomini sono gli amici accommodatissimi. Ma

amici accommodatissimi. Ma io sono uno di quelli el

altri, grazia d'Iddio, sono posto non adrieto; così

duole essere com'io sono ignorante, se a chi

E in principe (perché sono i principi quanto vogliono

virtù che la fortuna, sono i ricchi più forse

ricchi malvoluti perché non sono ornati di virtù e

suoi ricchi e fortunati, sono solo per adoperarli, come

radici era da udirlo. Sono in le cose produtte

certo, quanto e' dicea sono pieni di soave maturità

ancor lui bestia! E sono spese quelle grandi e

Aggiugni che le cacce sono preludii e quasi scuola

che vero si dice sono come sangue di chi

principi e' raportatori tacendo sono sospetti, e referendo odiosi

principi negate non però sono a voi sì vietate

dicevi, e' preti ancora sono cupidissimi, quali insieme l

virtù e lettera, - pochi sono preti litterati, e meno

e soministra la fortuna, sono incontinentissimi, e, senza risparmio

entrata manca e più sono le spese che l

stato e degno grado, sono inumani, tenacissimi, tardi, miserimi

si cava pelo. E sono questi preti fatti come

dicendo che alcune amicizie sono da essa natura quasi

fra' litterati non nego sono pur ioconde, e quasi

sempre a sé stessi sono odiosi e gravi, pieni

amici di quale e' sono verso di noi, o

felice amicizia. ¶ LIONARDO ¶ E' sono apresso gli storici e

e sentenze, quali affermo sono apresso gli ottimi scrittori

animi degli uomini, quali sono, quanto nulla più, volubili

mezzo si presentasse. E sono io però, sì, non

stessi e' mali. Sempre sono seco gravi e molesti

al contendere, quali vizii sono comuni alle ricchezze e

a benivolenza. Alcuni, contro, sono ad amare tardi e

simili, pur costoro più sono che i giovani tardi

nuove grazie, né pochi sono que' poveri e in

Quali cose poiché così sono, varie adunque arte, vario

come dicea Zenone filosofo, sono ottima presa gli orecchi

gli animi umani: ma sono ancora lacci non pochissimo

volto e fronte, quali sono quasi porte dell'animo

se i prudenti più sono ch' e' non prudenti

e ben possenti uomini sono ad averli amici utilissimi

non dure orecchie. E sono gli studiosi di lettere

e semplice amore attissimi sono quelli e' quali bene

già presono ad amarlo. Sono questi certo non molti

io sia, come i' sono, cupido di beneficarti, e

proferiscono, non rari ci sono in aiuto, alcuni ancora

Alcuni così in noi sono affezionati, perché non poco

questi tre, quali vedesti sono o iocundi e voluttuosi

e in luce vede, sono caduche e fragili; onde

la nostra virtù diletti, sono rari; e a chi

molto numero d'amici sono quelli, a' quali noi

necessarie potessi aggiungerli. E sono quanto discorremmo cose all

e alcuni ancora tanto sono di natura lievi a

E delle ingiurie, alcune sono alla persona nostra fatte

iusto proseguitino sua vendetta, sono in parole minacciando concitati

inimici tacendo che minacciando sono pericolosi. E veggo lo

e simili? Veggio vi sono ragionandone odiosi. Pertanto ogni

sul fatto ti consiglierai. Sono armi dello inimico non

suspizione e sollecitudine, quali sono gravissime in la inimicizia

Dicono che dei malfatti sono medicina le buone parole

e simile pompe quanto sono immoderati, tanto molti desiderano

pari. Non ti nego sono alcuni sì maligni e

a conservare amicizia tutte sono non lodevoli. Veggo apresso

uomini, quali di natura sono ignei, facili ad incendersi

volontà, così in altri sono varie mutazioni d'affezioni