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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «stanza»

nautoretestoannoconcordanza
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nel fresco di qualche stanza, le gambe distese e
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mio padre nella sua stanza. Ci divideva una parete
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e giù per la stanza, ai suoi scricchiolii, unici
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dormiva, in una sola stanza con madre e sorelle
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Una volta scivolato nella stanza, si muove rapido, preciso
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poco di tenda. ¶ La stanza non è grande, ma
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Si ritira nella grande stanza una volta ammobiliata da
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sibila nell’angolo della stanza, dove il fornello a
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tempo i contorni della stanza, oggetti e volti, si
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come fosse bianco, vuoto… Stanza e oggetti seguitarono per
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veranda e dopo la stanza ingombra di tavolini e
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cucina da campo alla stanza dov’era la rastrelliera
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la porta della mia stanza e scattavo in piedi
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e sveglio, sentivo nella stanza vicina mio padre riporre
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hai male…” entrò nella stanza mia madre accendendo la
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madre dovette uscire dalla stanza, e li sentii discutere
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a lungo nella sua stanza, il pavimento era sottile
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volte usciva violentemente dalla stanza, duro in volto, gli
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tornava a riempire la stanza. ¶ “Gran bel popolo…” mormorava
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aveva portato in una stanza le bambine, e Francesco
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Caterina aveva approntato una stanza in solaio, ma l
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inferocito fuori della sua stanza, afferrava tre o quattro
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dopotutto sono nella mia stanza, sei libero, perché non
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muove lieta per la stanza, fingendo di tentare un
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vorrei uscire da questa stanza, scendere le scale e
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avendo alle spalle questa stanza ingombra di valigie, saponi
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dov’è la nostra stanza per la notte. ¶ «Non
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esplodere nel chiuso della stanza dove si riteneva insultato
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che ti trovi una stanza in albergo? C’è
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mi precedono d’una stanza. Quando attraverso il corridoio
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chi è ancora nella stanza dalle finestre spalancate e
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Oltre le finestre, nella stanza della villetta, gli amici
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scruta concentrato. ¶ «La tua stanza è quella di sempre
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vita?». ¶ Torno nella mia stanza, non accendo la luce
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un tavolo oltre la stanza del biliardo. ¶ «Ti scriverò