Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

e richiuse gli occhi. Stava accoccolato su una sedia

anche l'antiquario; e stava quasi sempre fuori di

cavaliere si tratteneva molto, stava male tutta la giornata

e burlava Giulio quando stava serio. Egli presentiva che

Tufi quando la zia stava ancora a metà della

subito, allora! ¶ Ma Chiarina stava tra la paura della

il padrone della bettola stava, ora, attento a tre

che fosse possibile rimediare. Stava per dire che non

dama alle nipoti; mentre stava su una poltrona con

ore sole! ¶ Niccolò, che stava a capo riverso su

mi alzo! ¶ Mentre Giulio stava per dire a Enrico

sempre lagrime. Niccolò non stava fermo, andava per tutti

faceva ridere, tanto ci stava goffamente e malvolentieri. Egli

senza dire niente. Egli stava con i gomiti appuntellati

lei; perché Niccolò, che stava alle vedette, le proibì

il permesso? ¶ E, crucciato, stava ore ed ore senza

si ricordasse di quando stava bene e invocasse di

una cattiveria quasi repugnante. Stava seduto, con un bicchiere

con l'oste che stava con una mano appoggiata

suora ritta accanto; e stava seduto sul muraglione alto

da spilluzzicare. Il vecchio stava lassù, tranquillo sotto una