Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

di Jun Rail, ovviamente. Stava nella fantasia di chiunque

di chiunque. Ed ora stava anche lì – soprattutto lì

faccia di uno che stava facendo la cosa più

vecchio Andersson se ne stava lì con i conti

camera Mormy se ne stava con le coperte tirate

sapeva bene cosa gli stava succedendo. Però aveva stampate

in là se ne stava Jun, in piedi, con

lo devono sapere. ¶ Jun stava lì, con la testa

la città se ne stava affogata nel bitume della

Marius Jobbard se ne stava invece alla scrivania / luce

Che succede, Pekisch? ¶ Pehnt stava in piedi su una

due sette nove? ¶ Pekisch stava curvo sul giornale. Non

illuminazione, che la soluzione stava nell’astuzia del catalogare

poteva immaginare cosa precisamente stava inseguendo. Ma aveva capito

troppo grande. ¶ DUE ¶ 1 ¶ Jun stava con il capo appoggiato

o mai capiti. Così. ¶ Stava lì, Jun, con il

che dentro colui che stava arrivando non si era

dal presentimento che qualcosa stava succedendo che le avrebbe

Huskisson che, per primo, stava scendendo dalla carrozza delle

accorgersi che un treno stava divorando l’aria e

E la gente lo stava ad ascoltare. Ciò spiega

ingegner Bonetti se ne stava in piedi con la

e a bruciarla. ¶ Pekisch stava lì a vedere il

intuizione di ciò che stava per succedere – fatto sta

mormorò “oppure mai più”. ¶ Stava lì, come una candela

era incredibile ma lui stava là sotto quel diluvio

bailamme Mormy se ne stava immobile, a guardarsi intorno

dici?”, E in effetti stava arrivando “Niente, dicevo per

tua”, E in effetti stava arrivando Elisabeth “Ma chi

calesse”, E in effetti stava arrivando Elisabeth, mostro di

offeso”, E in effetti stava arrivando Elisabeth, mostro di

ladri...”. E in effetti stava arrivando Elisabeth, mostro di

signor Rail se ne stava sotto la veranda a

vita. Al narratore che stava nelle viscere di Mormy

che piaceva alle donne. Stava fuggendo e gridando di

Un giorno se ne stava lì a strofinargli la

che Jun fosse lì. Stava immobile, nell’acqua. Jun

cantare. Giù in strada stava il pubblico. Una trentina

completamente indifferente. Se ne stava chiuso nel suo studio

uomo che – si vedeva – stava combattendo un duello misterioso

in quel momento, ci stava comunque da solo. ¶ Non

capì subito, Ort, cosa stava succedendo, solo sentì che

succedendo, solo sentì che stava scivolando indietro, lo vedeva

coda dell’occhio, si stava sfilando dalla sua banda

e camminava, ma qualcosa stava succedendo, se no come

ma qualcosa gli si stava rompendo dentro – dentro a

metà della strada dove stava Pekisch, in mezzo all

Ma lei se ne stava seduta, con gli occhi

cosa. ¶ Brath se ne stava qualche passo più indietro

raccontò. ¶ Il signor Rail stava lì, immobile, a guardarlo

con Jun. ¶ Silenzio. ¶ – Lei stava sopra di lui... si

quello che se ne stava sdraiato per terra a

gridò che la Adel stava per salpare. Gente che

a uno quegli avvoltoi. ¶ Stava seduto in ultima fila

fuori, alla carrozza. Ci stava salendo quando vide avvicinarsi

meccanismo incepparsi. ¶ L’assistente stava camminando lungo il corridoio

strani appuntamenti. Per dire: stava facendo il suo bagno

in quel momento, la stava suonando, la musica di

alzarsi dal letto. Lo stava squassando, tutta quella sinfonia

sinfonia assurda. Se lo stava bevendo giorno dopo giorno

dopo giorno, se lo stava cucinando per bene. La

altro puoi fare? Pekisch stava lì, e cercava di

lì. La miseria ti stava addosso, non ti perdeva

quello funzionava. Tool ci stava male. Gli veniva una

Non era più lui. Stava tutto il tempo zitto