Maria Alberta Scuderi, Assassinio al Garibaldi, 1984

acquistava di sera una sua bellezza con le luci

di campagna, di casa sua. ¶ Lasciata l'Arena tagliarono

stato più forte della sua volontà. Per tutta la

silenziosa. Suo padre e sua madre dormivano e anche

Alessandro a combattere la sua disperata battaglia. Mario con

dai suoi fratelli, dalla sua casa grande e soffice

affannato troppo simile alla sua angoscia. Chiuse di scatto

diedero la misura della sua impotenza. Si guardò le

suo lavoro o alla sua casa. Ma non era

forte e dolorosa la sua impotenza. ¶ — Ti lascio dei

Annalisa, di sentire la sua voce. Entrò in un

la madre con la sua voce gentile anche se

il collega sottovalutasse la sua attività. ¶ — Ci chiameranno presto

vissuto negli anni della sua carriera; ma, perdio, era

era alzato stirando la sua possente persona. Per un

del pensiero e della sua irrazionale stizza che puzzava

sempre quando parlavano della sua musica con aria di

frustrazioni, le speranze della sua generazione. ¶ "Gran baccano" aveva

i primi tempi della sua vita cittadina. Tante idee

non si accorgeva della sua presenza tranne che per

Maria Teresa con la sua frenetica voglia di vivere

potesse proteggerla con la sua sola presenza e l

ognuno voleva dire la sua. ¶ — Ma non ci si

quasi che fosse colpa sua se la casa era

il compianto per la sua morte lasciò presto posto

alla curiosità per la sua vita. ¶ Si parlò molto

commissario dato che la sua casa era proprio affianco

avvertite affioravano ora alla sua mente e si rendeva

ad arco aveva una sua dignità e le quattro

Sentiva spesso nostalgia della sua terra, del suo profumo

colori e con la sua indistruttibile mediocrità. ¶ Al suo

I tanti vecchi della sua terra che non ha

speranza. Pensieri nascevano nella sua mente che la lealtà

d'accordo. Era la sua famiglia, il suo orgoglio

guaglione" pensò spaventata dalla sua stessa furia. "'O guaglione

sicuro all'ombra della sua protezione. ¶ — Mi ha detto

silenzio gli anni della sua vita. Aveva sempre lavorato

era mai mancata la sua presenza. Li aveva sempre

interrogato. I poliziotti nella sua casa onesta e pulita

doveva passare per la sua stanza e, anche se

mentre lui sfogava la sua furia. Lo conosceva bene

era già fuori della sua vendetta — lo strozzo, a

ad incoraggiarlo con la sua presenza fisica. — Se ha

amorosa e disperata della sua paura. ¶ — Che ti ha

punto aveva sentito la sua voce separata da sé

partecipato a tutta la sua vita, aveva condiviso con

potesse attenuare con la sua presenza il bruciore continuo

un suo svolgimento, una sua conclusione. Combattere la droga

che considerava legge ogni sua parola. Poter tornare indietro

di portare avanti la sua indagine, il biglietto d

era, di rivelare la sua vera identitˆ che cosa

detto David con quella sua voce a volte fredda

difficile per tutti la sua storia. Alessandro era cresciuto

la loro infanzia, nella sua casa e Mario era

fratello drogato. Paura. ¶ La sua famiglia era buona e

e volgari e la sua anima ferita soffriva di

nella solitudine viveva la sua modesta storia quotidiana: casa

ospedale Fatebenefratelli e la sua giornata scorreva in mezzo

scavare in fondo alla sua stessa anima e ritrovare

fondo la pena della sua solitudine. ¶ Poi, una sera

e sudata viveva la sua solitaria storia d'amore

la disperata barriera della sua verginitˆ, si buttava stravolta

il vecchio né la sua morte; ma sentì con

vissuta: una vita, la sua, come tutte, con una

non aveva nascosto la sua ostilitˆ pur nella innaturale

era l“, perché alla sua età le scale cominciano

neppure chiuso, isolato nella sua sofferenza. Era il viso

poterlo aiutare: sola nella sua impotenza come lui lo

la nebbia per quella sua morbidezza infida ma affascinante

momento aveva dubitato della sua virilitˆ anche se non

bisogno di trovarsi nella sua stanza, tra le cose

della stanza colpito dalla sua stessa violenza e si

altro aspetto, diversa dalla sua. ¶ Si rendeva conto, per

offerto senza parole la sua amicizia. ¶ Ebbe davanti il

una giornata particolare della sua vita. Gli sembrava di

parola! ¶ Rise soddisfatta della sua battuta. ¶ — Per esempio — continuò

dimostrare l'esattezza della sua tesi — quando mi ha

dietro ai ricordi della sua giovinezza quando c'era

era un'offesa alla sua vecchia, si ripeteva, erano

sempre il cinema della sua giovinezza, quello con i

contenta e paga della sua casa sempre in ordine

Lontano dalle strade della sua vita sentiva ancora di

anche fare, ma la sua natura retta e la

delle storie dolorose nella sua vita e qualcuno forse

un giorno... ¶ Ripensò a sua madre che le aveva

tutta alle spalle la sua vita, ma non le

momento più vero della sua vita, poi, un po

prendeva la curiosità della sua vita passata e della

vita passata e della sua vita presente, cercava di

il pensiero indipendentemente dalla sua volontà si concretizzava ne

alla fine con quella sua aria fredda e distante

ore senza dare spiegazioni. Sua moglie diceva che era

si è mosso dalla sua stanza come testimonia l

stesse trascinando. ¶ — Anche quella sua amica, quella che fa

come quello che faceva sua moglie, che era di

Teresa era imprevedibile nella sua impulsività. Quello che comunque

disperata, aveva gridato la sua indignazione per la superficialità

la minima prova della sua colpevolezza, per l'associazione

Volti noti affiorarono alla sua mente: noti e perduti

l'accento morbido della sua infanzia che aveva il

sporca e sciatta. Ricordava sua madre quando lo strigliava

per Alessandro. Diede alla sua voce un tono indifferente

mezzo Alessandro con la sua povera vita indifesa e

fuori dalla portata della sua protezione. Non poteva andare

passava da solo nella sua camera o al cinema

in linea con la sua attività, le sue sere

Gli sembrava che la sua presenza potesse proteggere tutti

lui, non solo la sua vita sarebbe stata in

con preoccupazione. ¶ L'unica sua vera arma era la

le strade conosciute della sua vita quotidiana ebbe l

la dimensione vera della sua vita. Chiuso per sempre

accorse del mutamento della sua voce, chiuso ognuno in

fosse così umile nella sua offerta. ¶ Continuava a guardarsi

come se fosse nella sua stessa carne, di fronte

fame. Ricordi affioravano alla sua mente: gli zampognari scendevano

probabilmente strano. Tutta la sua cultura fatta di leggi

ormai 1'oasi felice della sua vita. Ora si rimproverava

Ora si rimproverava della sua debolezza, di non aver

e la coscienza della sua impotenza lo portava ad

e di tutta la sua fortuna. Mesi di lavoro

di lavoro e la sua stessa vita erano in

provato. Non era la sua vita in gioco, nemmeno

suo lavoro; ma la sua vendetta. Non poteva sbagliare

abbastanza. Avevano distrutto la sua giovinezza, la sua gioia

la sua giovinezza, la sua gioia di vivere e

momento di gloria. Nella sua grigia vita un momento

suo portone, tra la sua gente che aveva vissuto

si sarebbe lanciata in sua difesa. Un bambino, ecco

lo appassionava, aveva la sua da dire. ¶ — Bisognerebbe ammazzarli

la migliore prova della sua innocenza. ¶ — L'ha detto

sguardi nel corso della sua vita, di buoni e

suo gesto e dalla sua agitazione. ¶ — Ci avevo pensato

quando era giovane, della sua vita passata, della sua

sua vita passata, della sua vecchia. Era una malinconia

capire il senso della sua vita che le sembrava

Ognuno stava a casa sua e tutto era squallido

alzò dalla sedia. La sua casa pulita ed ordinata

sarebbe poi andata da sua madre? Vanno più dalla

non controllò, contrariamente alla sua abitudine, né il peso

appariva, ma aveva una sua realtà nascosta e paurosa

sembrò che tutta la sua vita fosse stata una

davanti alla porta della sua stanza, non più il

attonito. Strappato brutalmente alla sua felicità faticò non poco

espresso, ancora sconvolta dalla sua audacia e dal fatto

il primo uomo nella sua casa, il primo uomo

il primo uomo nella sua vita. ¶ Sembrava che tutta

che li legava a sua insaputa. Finiti i sogni

una tela intorno alla sua vita, una tela di

sarebbe andato per la sua strada, contento di essere

un'avventura quale la sua ottusa fantasia non avrebbe

e ragazze. Pensò alla sua giovinezza quando le ragazze

spalle per buttarsi nella sua storia così difficile e

porta sempre aperta sulla sua vita. ¶ — Sarò in giro

delle difficoltà: era la sua battaglia, una brutta battaglia

di loro con la sua fragile presenza. ¶ — È colpa

il suo smarrimento, la sua confusione, il suo spavento

era stato protagonista della sua vita, sempre si era

tutti loro con la sua debolezza e desiderò per

verso Mario, verso la sua stessa visione della vita

e non rispose alla sua stretta. Bisognava spostare il

tardi torniamo a casa sua a cercarla. ¶ Si accorse

quale sarebbe stata la sua reazione qualora Alessandro gli

quella mattina; ma la sua presenza lo aveva per

che non fosse la sua stessa tensione. ¶ Un movimento

poi si pentì della sua vigliaccheria. Se Alessandro aveva

Alessandro, come se la sua presenza potesse essere una

Era il film della sua vita che gli passava

tempo. Oppure aveva una sua logica di difesa, il

contro la sofferenza ogni sua difesa. Si afferrò alla

fu davanti con la sua bella testa ricciuta, le

che Alessandro distruggesse la sua vita e quella di

era parte anche della sua vita, ma voleva essere

questo aveva lasciato la sua casa, per vivere fino

suo amore, ma della sua presenza lucida e forte

di sé. ¶ Pensò alla sua casa e la vide

definitivo, non rispetto alla sua famiglia che era sempre

donna che sceglieva la sua vita e doveva essere

fino in fondo la sua scelta. ¶ Poi lo vide

Mise la mano nella sua, prese la sacca e

Rabbrividì e pensò alla sua casa: due stanze in

avrebbe dovuto pentirsi della sua scelta. — Ho acceso la

stanza per andare nella sua camera al primo piano

là c'era la sua poltrona, la piccola televisione

lui aveva avuto la sua parte di paura in

dato qualche anno della sua vecchia vita per rivederla