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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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nessuno s’accontenta della sua posizione.» ¶ Il martedì, appena
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sa posarsi più sulla sua compagna di lavoro. Dopo
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alla memoria anche la sua miseria, i suoi abiti
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l’ombra ingigantita della sua mano che ghermisce un
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stanza è proprio la sua, ed è proprio lui
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ed è questa la sua mansione domenicale. Il padre
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vestaglia succinta, cantando la sua solita canzone Ti ricordo
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immagine di Maria nella sua mente è ormai troppo
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con l’ombra della sua figura, sui muri, sui
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ripetersi: Moreau... studiava quella sua maledetta faccia da bambino
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inoltre, ad aggravare la sua amarezza, s’aggiungeva ora
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sopraffatti di continuo nella sua immaginazione dal ricordo ossessionante
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fargli sentire opprimente la sua casa, la famiglia, l
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un’indifferenza mostruosa. La sua vita gli sembrava vuota
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bastata una “felicità” non “sua” soltanto, come nella canzone
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alla casa abbandonata, alla sua decisione, si commuove. Non
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tragico: e riprende la sua andatura lesta e sbandata
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padiglione che è sulla sua destra e sparire tra
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Teodoro, meravigliandosi che la sua voce lì dentro acquisti
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suo coraggio e la sua decisione dovessero essere premiati
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i primi giorni della sua fuga egli aveva pensato
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meno lusinghiera: attraverso la sua risoluzione aveva intravisto la
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Teodoro, ella esterna la sua meraviglia: ¶ «Come va?» domanda
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si vede riflesso nella sua mente nell’atto di
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e qualche contraddizione, la sua situazione e le ragioni
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e le ragioni della sua fuga, Anna si precipita
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in una casa non sua! Tutto gli sembra così
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di fanciullo; ad una sua malattia, quando lo arrangiarono
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a riflettere seriamente alla sua posizione: vie di uscita
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si accorgeva che la sua mente era altrove; come
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costretto a meditare sulla sua situazione, e a studiare
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bella! E con quella sua stupida bellezza sapeva interessare
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mettendo in pericolo la sua posizione di ospite. Era
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in pace. Ma la sua voracità era tale, se
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cenere. Moreau odiava quella sua maledetta faccia da bambino
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ma Anna rifiuta la sua minestra e fissa lui
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la colpa non è sua se non ha combinato
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quel pensiero, rinunciare alla sua immagine che gli attraversa
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specchio che riflette la sua immagine, piedi scoperti, gambe
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calmo. Si vede la sua figura tagliata su un
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le scale ripensando alla sua decisione. Il palazzo è
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dolori e pene. Vede sua madre che si piange
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china la testa sulla sua spalla. Teodoro la guarda
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può ancora indovinare la sua finestra. Traversa le vie
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Camera del Lavoro a sua disposizione... Va bene.” “Ma
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del suo conforto, della sua vicinanza anche se qualche
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vista lo scopo della sua venuta nella Capitale. Quando
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è stata rimossa dalla sua posizione? Gli pare di
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soldi prende corpo nella sua mente. Eppure quale bisogno
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le vaghe aspirazioni della sua prima giovinezza; quando, impiegato
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quando tenta vederlo nella sua totalità si spaura perché
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è tardi. ¶ Quando alla sua terza lettera Marco non
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fogli di propaganda. Alla sua ultima lettera la madre
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pensa. Il successo della sua propaganda lo ha intontito
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Teodoro è sicuro della sua propaganda, eppure non sa
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chissà dove, fuori della sua volontà, ecco tutto, fuori
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ecco tutto, fuori-della-sua-volontà. E il padre
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gli ha rafforzato la sua coscienza di classe; e
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allargare e consolidare la sua base industriale. Anche questo
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la fine di ogni sua aspirazione, ma la fine
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fine delle aspirazioni della sua classe. ¶ Pensa proprio a
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come ad annunziare la sua presenza. Teodoro guarda il
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Teodoro, mentre entrava nella sua camera. Le accadeva di
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essa ha vergogna della sua debolezza e corre a
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corre a chiudersi nella sua stanza per non farsi
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per giorno, scopre la sua vita, il suo mestiere
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accetta una sera la sua compagnia da casa sino
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giurata di accettare la sua compagnia solo per scoprire
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sfogare la rabbia. ¶ Nella sua camera, la sera, Anna
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a casa ricominciò la sua giornata di lavoro e
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Tutto passa veloce nella sua mente come cose mai
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troppo diretta contro la sua nuova amicizia, che era
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la classe: incasella la sua famiglia, quella di Teodoro
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del direttore percorre la sua mente avanti, indietro, avanti
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non riflette che la sua fronte allungata di quattro
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scusa; le racconta la sua giornata, dalla comunicazione del
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parete s’intravede la sua fotografia in bicicletta; e
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De Gennaro, che a sua volta gli presentò il
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alla parete opposta. La sua ombra gira sotto la
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bambino: Moreau odiava quella sua maledetta faccia di bambino
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odora male, e la sua donna dice che ha
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scagliato con tutta la sua forza contro il chimico
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e di pipe. Nella sua mente il viso del
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imbalsamato, che è alla sua destra: gli occhi di
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egli deve allontanare dalla sua mente; ma perché? non
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il ragazzo scopra la sua emozione. Poco dopo odono
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più vede chiara la sua colpa. Ma lui si
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uno specchio vede la sua faccia pallida, da bambino
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disse qualche bugia sulla sua situazione pratica, che trovò
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abbia qualche cosa tutta sua da pensare; socchiude le
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suo fisico debole, la sua mente annebbiata, il suo
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quel disgraziato giorno della sua partenza, allorché lei non
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necessario confessare francamente la sua ignoranza al compagno che
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del capo reparto la sua deficienza in quel lavoro
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dice Maria con la sua più naturale spensieratezza, «ci
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e, rammentandosi di quella sua maledetta faccia da bambino
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Teodoro e sente quella sua maledetta faccia da bambino
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un sospiro tutta la sua angoscia e poi quasi
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fargli capire che la sua unione con Marco fu
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a lei: e nella sua mente si sovrappongono il
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poco, che Anna ridiventi sua è già un fatto
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legno che conducono alla sua camera risuonano ai suoi
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quale punto preciso della sua coscienza? Forse da un
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preoccuparsi di migliorare la sua posizione, di guadagnare di
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e crede sinceramente alla sua missione di doverla aiutare
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con Anna, sfogava la sua ira contro Teodoro. ¶ Teodoro
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il risultato di qualche sua cattiveria o della sua
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sua cattiveria o della sua freddezza: l’aveva appena
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più perfetto zelo. La sua condotta sul lavoro è
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lasciato il posto di sua spontanea volontà, in vista
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l’elenco, ma la sua attenzione si ferma sull
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già calda, come sulla sua stanchezza, si guarda le
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vuol vederci chiaro nella sua situazione. Ha saputo che
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minaccia da vicino... La sua vita è passata tra
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anche lui ha la sua parte nella disfatta generale
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rifletterci bene, ha la sua parte nella sconfitta. E
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è chiaro, durante la sua assenza, forse così hanno
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altra, quella, non la sua finzione. E lui di
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che non ricorda quella sua maledetta faccia di bambino
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i soli compagni della sua lunga giornata. Ad ogni
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lentezza; perché in vita sua non gli è capitato
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un battente, infine la sua tensione stessa. È troppo
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intanto tutto segue una sua legge, un suo corso
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Ecco la boccetta della sua medicina rovesciata, vetro marrone
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è lì immobilizzato dalla sua sconfitta, che va collimando
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da qui comincia la “sua” colpa. ¶ Con questi pensieri
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colore rosa, e la sua ombra è lunga e
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un certo punto la sua ombra passa interrotta sul
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Rovigliano balla con la sua grande ombra sul mare
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tornare a prendere la sua roba. ¶ Quando il fattore
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insistentemente alla porta della sua casa, alla sua richiesta
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della sua casa, alla sua richiesta del perché non
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se è vera la sua morte, e vorrebbe restare
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e gridargli che è sua la colpa, se Anna
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scuro, ora rivela la sua superficie, i suoi acquitrini
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l’ambiguità di quella sua posizione contraddittoria che non
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volta di dir la sua; anche lui è d
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diavolo senza più la sua faccia da bambino. Cerca
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una canzone con la sua voce rauca, la sua
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sua voce rauca, la sua voce vecchia, consumata. Il
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questo piroscafo farà la sua tana... Certo fino a
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rimane a fissare la sua ombra per terra, che
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donna si siede alla sua panca; ci manca lei
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non è più la sua. ¶ «Che storie! prendi! Ce
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testa piegata indietro la sua voce sembra più dolce
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in uno specchio la sua faccia da bambino. Moreau
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bambino. Moreau malediva quella sua faccia da bambino. ¶ «Chi
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sia per essere la sua sorte. «Sei pazzo! così