Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

a Sarkis dopo le sue nozze. — Vorrei esser morto

aver neppure sfatto le sue valige, per andarsene in

di notte pensavo alle sue parole; Behela frequentava i

suo cuore battere, le sue labbra cercare ansiosamente la

e pareva che le sue mura si gonfiassero a

fronte a lei. Le sue pupille diritte fissavano senza

di disprezzo inarcò le sue belle labbra lunghe, e

la porta dietro le sue spalle e mi gettai

s'affacciarono dietro le sue spalle e mi guardarono

e graffiarmi con le sue piccole unghie rosse. Poi

io tenevo strette le sue mani contro la mia

Che fragilità hanno le sue tempie, i suoi polsi

i tacchi alti delle sue scarpette e rovesciando indietro

del cappello, e le sue grosse mani spianare in

gambero, rosso fra le sue dita bianche, e non

sorriso intelligente tra le sue e le mie labbra

mai a guardarmi. Le sue ginocchia, sotto la tavola

minuetti da bambole, le sue «ute» giapponesi. Fu portato

e stringendola fra le sue, — io ti volevo domandare

e di follia. Le sue labbra, il suo mento

mento tremavano, e le sue mani non cessavano un

Ma io soffocai le sue grida chiudendole la bocca

seppellì vivo sotto le sue rovine. — Che fare? — urlavo

le mie mani dalle sue, lo respinsi; inorridito lo

le vene azzurre delle sue tempie, come il rosso

di cui ardevano le sue labbra. Anche più tardi

sa quanto tutte le sue rivali l'avrebbero invidiata

denti di tutte le sue ruote arrugginite e incominciò

aveva brillato fra le sue dita. E quando li

in piedi dietro le sue spalle a dipanarli come

passare il pettine nelle sue chiome disciolte, e poi

era sfiorito, una delle sue foglie. Anche Silvina stava

un gemito uscì dalle sue labbra. Il suo corpo

aceto. A lungo le sue pupille estatiche, vaghe, stettero

passioni dell'uomo; le sue speranze, i suoi sogni

agitava leggiero intorno alle sue gambe. Eppure ella aveva

interrompere il lavoro delle sue dita, senza alzare gli

dubbi, lui con le sue dichiarazioni. Non ho bisogno

luna, stava sciogliendo le sue trecce bionde, che a

e si sparpagliarono sulle sue spalle, circondandole il viso

e non comprendeva le sue parole, e forse nemmeno

piccolo involto delle cose sue più care, attraversò il

piccolo fagotto delle cose sue più care, e aveva

una ad una le sue illusioni, l'amore di

sentiva morire fra le sue braccia. ¶ VI. ¶ Io ho

la massima parte delle sue giornate nell'inerzia più

alcun modo. Allora le sue manie di libertà, d

quella casa con le sue sette nipoti e con

appisolando. E vedendo le sue palpebre leggiere come un

salotto, e, mentre le sue sette nipoti s'alzavano

chi sulla gota, le sue sette nipoti; ma alla

era che mentre le sue labbra le sorridevano dolcemente

di raccogliere le cose sue e di andarsene via

E allora pagate... ¶ Le sue labbra erano ora perfettamente

ammirare l'opera delle sue mani, vedere quanto fosse

quella seta morbida le sue mani come aveva fatto

perdendo nel salto le sue scarpette che volarono chissà

la pioggia piangeva le sue fredde e lamentose lagrime

le file interminabili delle sue finestre puzzavano tutte di

non aveva lavato le sue mura sudicie. Nell'andito

e vedere, attraverso le sue cento porte aperte, file

la guardò con le sue ardenti pupille, e non

barba, e dare alle sue labbra e ai suoi

Silvina avrebbe accolto le sue parole. Quindi con voce

traccia di lacrime. Le sue ciglia erano perfettamente asciutte

passi, il tremito delle sue membra addolorate sotto quei

mobile le piccole cose sue e di Silvina come

addolorato, deluso, dubitare delle sue parole, se ella, provando

l'altra tutte le sue supposizioni e trovarne sempre

scioglierla dalla stretta delle sue mani. ¶ — Sei pazzo! sei

che filtrava attraverso le sue ciglia chiuse, si spense

si potevamo mettere le sue rose. Ma a metà

immagine che, sotto le sue sembianze, vedevo dinnanzi a

in silenzio con le sue dita nodose come radici

specchio vidi inorridito le sue labbra rosse, appena tinte

sfece del tutto le sue trecce, e se le

abbracciata, con tutte le sue forze se la strinse

la mantellina, raccolse le sue piccole scatole di pomata

nel sogno e dalle sue belle labbra sorridenti uscivano

col cuore tutte le sue ricchezze. La Madonna gli

suo atto con quelle sue pupille bianche, andò verso

frate senza interrompere le sue preghiere assentì gravemente col

io pensai, riconoscendola dalle sue maglie smaltate e dal

e soffice, con le sue belle lenzuola profumate di

ogni mattina con le sue mani, nè la grande

scricchiolò tutto sotto le sue mani), di queste tue

esce senza posa dalle sue labbra morte, mi parve

udito il fruscio delle sue sottane, lo stropiccìo dei

era racchiusa in quelle sue maledette pantofole. ¶ Improvvisamente mi

che dall'insieme delle sue lettere ad Esposito balzava

che cogliesse con le sue mani il fiore dei

oggi le guardo, quelle sue mani tutte coperte di

vero signore), e dalle sue mani risalgo alla sua

suoi abiti trascurati, le sue cravatte di pessimo gusto

e a bagnarmele delle sue lacrime. Io stavo seduto

le mani strette nelle sue e posate all'altezza

anche Luisa aveva le sue piccole vanità. Quando si

sul bianco accecante delle sue camicie, ma piuttosto incominciavo

realmente esistito, e nelle sue ultime conseguenze, quelle che

sentire che raccoglieva le sue scarpe. Io non mi

per sentire se le sue labbra bruciassero. Bruciavano. Oh

deluso in tutte le sue speranze, deriso, privato d

nera, con tutte le sue finestre, le sue botteghe

le sue finestre, le sue botteghe, la sua grande

viso di Luisa, le sue labbra, erano d'un

biancore di neve. Le sue mani, le sue mani

Le sue mani, le sue mani erano rosse! Io

di morte, con quelle sue mani rosse, pesanti, inerti

da me, con le sue morte pupille. Allora, disperato

di cera, e le sue mani rosse, di sangue