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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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parabole destinate a infrangersi sul mio avambraccio proteso a
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delle traiettorie si frantumava sul muro alle mie spalle
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si faceva trovare già sul tavolo della cucina. E
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nessuno?» lei rispondeva che sul centrotavola il giallo si
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salotto, quindi si tuffò sul divano, dove rimase per
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un risolino amaro stampato sul volto. A quasi settant
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l’abbozzo di pancia sul tessuto attillato. ¶ «Che cos
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do un pizzicotto affettuoso sul naso di Renata, che
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me ne rimarrei volentieri sul divano a guardare la
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sbagliarmi, ma credo che sul suo volto ci fosse
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succo di pesca ancora sul tavolo e domanda: «Allora
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schifo e sputa tutto sul tavolo. A quel punto
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universitaria si è interrotta sul nascere, al quinto esame
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Punterei una discreta somma sul padre, che all’epoca
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passo felpato, le mani sul volto a coprire la
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sorpresa. ¶ Comunque, quel pomeriggio sul divano terminò proprio con
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a farla ricredere anche sul concetto di speranza. ¶ Piccola
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larghe, ha un piercing sul labbro, i ricci, e
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bottiglia e il libro sul banco. Quindi mi ha
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in bocca?» ¶ Lasciando correre sul fatto che dovessi essere
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lei con le chiappe sul lavandino, io con i
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è arrivato un messaggio sul telefonino. Da allora lo
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falcidiate appena messo piede sul continente. Dentro la mia
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ma il coitus consumato sul lavandino dell’antibagno dovrebbe
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di fianco a me sul divano. ¶ «Va’ a chiamare
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già puntando il naso sul pannolino della figlia. «La
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Clara posa la figlia sul bordo del lavandino e
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con un grosso bitorzolo sul naso (negli anni, in
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padre. ¶ Un’ultima precisazione: sul foglietto stropicciato che lasciai
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stropicciato che lasciai appallottolato sul tavolo, quel giorno lontano
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Natale si era consumato sul vecchio tavolo rettangolare di
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c’era mai stato sul serio. E poi, senza
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me ne stavo tranquillo sul sedile passeggeri della vecchia
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attaccare le figurine Panini sul mio invidiabile album. Appena
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il mio posto, schizzai sul sedile posteriore e non
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giornata in un ristorante sul lago d’Averno. Nonostante
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che papà si trasferisse sul divano, e mangiavo incantato
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che si era avventurata sul suo polpastrello, «è originale
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occhi scuri spesso fissi sul vuoto, la bocca contratta
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sedette accanto a me sul divano, mi posò la
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sì, quella domenica pomeriggio sul muretto Arianna mi aveva
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caso la televisione è sul canale sbagliato. Grazie a
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tua presenza. ¶ Piccola riflessione sul dubitare ¶ Si dice che
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per poggiare la testa sul cuscino e iniziare a
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pugni e li appoggia sul tavolo, solo dopo riesce
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nome di mia nonna». ¶ Sul tavolo cala il silenzio
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Infine poggia i polsi sul tavolo e rimane lì
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incontra una persona giusta sul nostro percorso, le altre
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Mamma si era sintonizzata sul messaggio a reti Fininvest
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sempre, a gettare acqua sul fuoco. Deve placare gli
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e sbatte il palmo sul tavolo, svegliando di colpo
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per mettere altra benzina sul fuoco di faccende che
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e sapeva già andare sul motorino. Si chiamava Peppino
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all’epoca), una cicatrice sul mento che spacciava come
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e raccontò di abitare sul lungomare e che la
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del ritorno, con me sul sedile posteriore che ancora
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piedi del letto o sul davanzale, e andavano avanti
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potrei dimenticarlo? Eravamo stesi sul letto a leggere, quando
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la solita smorfia piantata sul viso e mi chiese
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mani sulla farfallina e sul seno e che poi
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Arianna mi portò fuori, sul balcone, e con la
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l’intenzione sia morta sul nascere: sarebbe stato impervio
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di continuo il petto sul quale scintillavano goccioline di
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a farle le pernacchie sul collo. Flor rideva come
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sarebbe rimasta per anni sul comodino di Rosalinda. Non
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per anni avrei sostato sul bordo del suo letto
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fotografica a prendere polvere sul comodino della nostra stanza
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delusione che avevo dipinta sul volto. ¶ La vita successiva
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mi ero ritagliato, accovacciato sul tappeto con la schiena
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a guardare il telefono. Sul display c’è ancora
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da spendere e discutendo sul colore del poggiapiedi del
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scambiarsi opinioni, colloquiare amabilmente sul tipo di tappetino per
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uno specifico tessuto o sul lampadario per la stanza
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al più potrebbe disquisire sul pantacollant della signora che
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che ce ne stavamo sul divano mezzi nudi, dopo
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loro grazia; Ernesto saltando sul finto parquet Ikea e
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sdraiava al nostro fianco sul divano e dormiva sereno
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quel caso potrebbe salire sul divano?» ¶ Matilde mi dedicò
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lui con la testa sul selciato ad annusare le
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ai lati e lunghi sul davanti. La guardai e
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entusiasta, quindi si lanciò sul divano e si dedicò
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una sola volta pipì sul pavimento. Forse anche nel
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in salotto, io sprofondo sul divano e mamma resta
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lui sbatté la mano sul tavolo e andò a
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Mi porge il foglio sul quale, con una biro
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dormito poco e male sul divano di mio fratello
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cinque eravamo già distesi sul letto e quasi certi
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un ginecologo darmi consigli sul modo migliore di raggiungere
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in camera, si sedette sul bordo del letto ed
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Due giorni dopo ero sul lettino di Iazeolla. Mentre
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frase che avevo trovato sul computer di lei, stabilii
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stesso sorriso della fotografia sul comodino accanto al letto
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cautela e lo dispose sul tavolo. Per un istante
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per strada. ¶ «Lo lasciasti sul tavolo, quella sera. Per
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una volta il fumo sul mio volto e rispose
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metà e la matita sul foglio. I portacenere erano
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mi fermai a riflettere sul perché, mai gli chiesi
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poca, eppure mi trattenni sul minuscolo balcone per circa
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sorella aveva lasciato aperto sul comodino (ottenuto da una
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mi misi a sedere sul letto e fissai la
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stivaletti e si lanciava sul letto. ¶ «E sentiamo, perché
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e puntò i gomiti sul materasso. ¶ «Già.» ¶ «Ma che
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di Valerio. Si distese sul letto, al mio fianco
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locale strisciando gli anfibi sul parquet da lucidare dopo
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collo, quindi mi gettò sul divano con una mossa
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esclamò, una volta stesa sul letto. ¶ «Ma che dici
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rispose, mettendosi a sedere sul letto. ¶ «Tu sei pazza
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sorriso, dandomi una pacca sul braccio. ¶ Mi stesi al
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il dorso della mano sul viso. «E allora perché
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sulla guancia. ¶ Eravamo già sul motorino quando Valerio se
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Indugiai con gli occhi sul suo viso regolare, sulla
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poche ore. Mi sdraiai sul divano e rimasi a
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Ferrara. Giovanni si tuffa sul divano e chiede di
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della finestra che dà sul cortile interno e parla
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digito il nuovo contatto sul cellulare mi chiedo se
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perché ho appena riflettuto sul fatto che Ghezzi non
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Dopo la domenica trascorsa sul lago d’Averno, rividi
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stavo a gambe incrociate sul tappeto a guardare un
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e venne a sedersi sul divano, dietro di me
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mi diede un bacio sul collo. Poi mi portò
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camera e mi adagiò sul letto. «Ti piacerebbe dormire
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con Lucio mi portò sul lettone matrimoniale e mi
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sorriso. ¶ Mamma si sedette sul bracciolo del divano, di
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urlai e mi lanciai sul divano. ¶ «Adesso?» si intromise
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leggeva ad alta voce sul divano alle mie spalle
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stava tutto il giorno sul divano, col pancione che
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Rosalinda passasse la vita sul divano con delle sottovesti
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sulle sue cosce o sul seno, che sembrava crescerle
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giorno che eravamo distesi sul tappeto a guardare la
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mi siederei come sempre sul tappeto e cercherei di
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con gli occhi fissi sul mio volto impassibile. Poco
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nostro matrimonio, eravamo distesi sul letto del Grand Hotel
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Grand Hotel Santa Lucia, sul lungomare di Napoli. Avevamo
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che si lascia sprofondare sul divano allungando le braccia
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indico la banana ancora sul ripiano della cucina, «e
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chiacchiere con mia madre sul trattamento che riserva alla
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casa Ferrara. ¶ Mi siedo sul bordo e poso una
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si mette a sedere sul letto. ¶ «No, mi dispiace
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un portacenere che poggio sul marmo del davanzale. Arianna
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si getta di nuovo sul letto. ¶ Dovrei andarmene, lasciare
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mentre metteva la caffettiera sul fuoco. ¶ «E tu che
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disincantata ¶ Siamo ancora distesi sul letto, quando Arianna sorride
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nervosi e si rimette sul letto, al mio fianco
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anche io a sedere sul letto. ¶ «Non fu colpa
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lui passava la lingua sul mio corpo, io mi
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Mi passo una mano sul viso, come se volessi
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restava tutto il giorno sul divano a guardare la
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e mi trascinò fuori sul balcone, il posto dove
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tv. E io rimasi sul letto con la bocca
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che Arianna si porta sul viso da sempre. ¶ «Poi
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facile perdonarla». ¶ Piccola riflessione sul perdono ¶ Nella vita ce
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Mi arriva un messaggio sul telefono. È di nuovo
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con te.» ¶ Arianna sembra sul punto di commuoversi. Si
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Si stende di nuovo sul letto, con la testa
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chitarra a mia figlia, sul terrazzo, la sera dopocena
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Un’ora dopo ero sul molo e tre ore
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le curve fuori Palinuro, sul pendio della montagna, con
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fantasticare sulla sua vita, sul suo corpo da donna
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braccio per portarmi fuori, sul balcone. ¶ «Con questo freddo
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rimasto qualche posto libero sul volo per Creta, dalla
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camminava avanti e indietro sul marciapiede, con una mano
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marciapiede, con una mano sul fianco e lo sguardo
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tempo, quando la sera, sul divano, mi leggeva le
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denti e lo sguardo sul mio viso, ma in
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secondi riprese a passeggiare sul marciapiede e a conversare
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insieme, riesco a leggere sul suo viso rabbia e
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commozione insieme. Arianna è sul punto di piangere di
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arriva un nuovo messaggio sul telefono. Guardo il display
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grande pineta che affacciava sul mare e il terreno
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con il corpo disteso sul bagnasciuga, la pelle cosparsa
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fianco, gli occhiali poggiati sul comodino dove c’era
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del libro che hanno sul comodino, che se ne
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e i tre morirono sul colpo. In azienda fu
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birra, poi mi sdraiai sul divano e accesi il
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dal rintocco del bicchiere sul lavello. Leggeva in piedi
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La voce di Malaika sul pianerottolo mi ridestò. Aprii
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che si era appisolata sul divano. Aprii un pensile
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la attiravo a me sul letto. ¶ Matilde rise e
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altro. Quindi ci stendemmo sul letto e ci scambiammo
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Mi passai la mano sul viso mentre Matilde sembrava
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alla fiancata, spedendoli dritti sul marciapiede. Solo a quel
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nuovo lo sguardo fisso sul campo da gioco, dove
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sulle parole di Giovanni, sul perché, pur essendo cresciuti
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casa, fossimo così diversi. Sul perché avesse già quella
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stupore mista a sconfitta sul viso. «Erri...» ¶ «Stammi bene
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ci circondano. Una coppia sul lato opposto della strada
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ridi, intanto io dico sul serio. Non riesco a
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mi arriva un messaggio sul telefono. Arianna mi fissa
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del fratellino. ¶ Potrei dilungarmi sul fatto che mamma e
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finta di non vedere, sul perché i genitori pensino
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il diritto di sfogarsi sul secondo, in fondo ha
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qui». ¶ Getto le chiavi sul tavolo e mi riempio
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non avessimo mai parlato sul serio. ¶ «Ha finalmente capito
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tasca il foglietto accartocciato sul quale, durante la notte
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un nome non nome sul groppone, capì che il
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dichiara, poi si siede sul divano con cautela e
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aveva uno strano sorrisino sul volto. Pensavo che fosse
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vita.» ¶ Arriva un messaggio sul mio telefonino. Ora potrei
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il film insieme distesi sul divano, magari mentre tu
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abbraccia e mi bacia sul collo, e allora la
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sé, quindi si sdraia sul letto. ¶ E allora facciamo
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dovrà dire la sua. ¶ Sul display del telefonino compare
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e lancio il cellulare sul divano. ¶ La sto facendo