Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

li teneva fissi, sbarrati sul letto di Laura, il

e intorno al capo, sul guanciale, ella sentiva il

lo tirò dalle spalle sul capo, lo lasciò cadere

che l'avessero inchiodata sul tappeto, innanzi al letto

dava sulla terrazza, correndo sul terreno, solcato da nere

vento freddissimo passò loro sul volto, attraverso l'ombra

appoggiò le due manine sul petto, teneramente. ¶ - Che hai

forze, abbassò la testa sul petto di lui, appoggiando

la testa bruna appoggiata sul suo petto - non mi

fiera bocca, era seduta sul letto e leggeva quietamente

col mantello nero pendente sul candido abito, coi capelli

capelli bruni mezzo disciolti sul collo, col viso smorto

placidamente il biondo capo sul guanciale, dormiva, in un

perfido, falso, convenzionale, basato sul rispetto umano, sull'egoismo

raccogliendo il capo stanco sul tuo petto: ti amo

Poi abbassò il capo sul petto ed era smorto

della chiesa, che dà sul chiostro di Santa Chiara

quella nicchia oscura, trabalzata sul selciato di Trinità Maggiore

distante, abbassando il capo sul petto, addormentandosi. Anch'ella

nella stanzetta e stramazzò sul divano mordendone i cuscini

le apparivano lucide, rifulgenti sul fondo oscuro del suo

servo, posando il lume sul tavolino. ¶ - No... parto - rispose

chiuse: aveva del piombo sul petto, sulle braccia, sulle

di un rosso vivido; sul collo, sulle mani, sulle

per ciascuna, si piegavano sul letto della inferma, chiedendole

di sollevare la malata sul letto, di aggiustarle l

la vescica di ghiaccio sul capo; ella seguitava a

benefico sulla furiosa febbre, sul dolore morale della inferma

le due trecce sciolte sul petto: esangui le labbra

scosse e tentò sollevarsi sul cuscino; attrasse a sè

eleganti, fermi sugli scalini, sul pianerottolo, col soprabito aperto

sulle tempia, erano rialzati sul sommo del capo, in

grossa massa che posava sul collo. Adesso, dopo la

impercettibile sorriso le apparve sul perfetto arco chiuso delle

Dias, in marsina, portante sul viso bello e sfiorito

teneva gli occhi fissati sul palco di Cesare Dias

occhialino e lo puntò sul palco delle sorelle Acquaviva

dramma che si iniziava sul palcoscenico, sospirato, pianto nella

suo disegno, così staccato sul fondo scuro, che la

palco, col braccio allungato sul velluto rosso del bordo

madreperla iridiscente, lo fissava sul palco delle Acquaviva. Subiva

parlava loro vivacemente, battendo sul bordo del palco, a

degli artisti di canto, sul palcoscenico, si va così

frase, rivolgendosi ad Anna. ¶ Sul volto di Anna passò

e se lo agitò sul volto per aver meno

minuto divino era sospeso sul suo capo, divino minuto

l'applauso era soffocato sul nascere da coloro che

a ogni mossa, e sul capo dei veli di

e lo teneva appoggiato sul viso, chiusi gli occhi

illusione, in buona fede, sul proprio carattere. Ma anche

Ma lo prendete proprio sul serio? - chiese a Dias

Già, Caracciolo. ¶ - Io prendo sul serio ogni uomo, quando

il rossore si alternavano sul suo viso. Parlava a

Dias, un po' tranquillato sul conto di Anna, si

hanno detto tutto, battendo sul mio cuore, battendo sul

sul mio cuore, battendo sul mio cervello, abbruciando le

acido corrosivo. Ella, buttata sul letto, con la faccia

mi scrivete nulla, nè sul serio, nè per ischerzo

aveva piegata la fronte sul velluto dell'inginocchiatoio, e

smarrita, passandosi il fazzoletto sul volto, quasi a dissiparne

illustrato, e Dias, riponendolo sul tavolino, disse: ¶ - È proprio

e la mano ricadde sul tavolino. Tremava. Cesare Dias

abitudine di non prendere sul serio molte cose, che

letto, appoggiando il gomito sul capezzale e la fronte

La villa Caterina dava sul mare. Veramente essa era

porte-balconi davano tutte sul giardino. Ivi la famiglia

ogni villa sorrentina possiede sul mare. Così, la villa

ad agosto si abitava sul mare, che è sempre

quartieri autunnali, riparati, tiepidi, sul giardino, profumati e pur

le finestre che sporgevano sul mare, camminando pianamente sul

sul mare, camminando pianamente sul tappeto di un bigio

l'aveva fatta ricadere sul guanciale, chiudendo gli occhi

dita di Anna tremavano, sul foglio di carta. Ella

due finestre che davano sul mare e la gran

Aveva trovato Anna distesa sul letto, col capo appoggiato

quella mitissima luce, e sul pallido volto, sui capelli

una finestra che dava sul mare, taciturna, senza che

nessuna impressione si disegnasse sul suo volto. Talvolta, Stella

quei giorni, ella scorse sul viso di Stella un

queste martellate della fatalità sul mio cervello, io non

bagnata dalla luce lunare, sul golfo ormai tutto chiaro

luna era ormai altissima sul cielo, ma il suo

tratto, innanzi a sè, sul bianco capezzale guarnito di

coi capelli neri rialzati sul sommo della testa, in

quasi mostruosi, che azzurreggiavano sul tappeto dal fondo bianco

era seduta in bilico, sul bracciuolo di un seggiolone

mettendo ancora una cifra sul taccuino. ¶ Ella lo guardava

schiusa, arrovesciata di fianco sul seggiolone antico, incantevole di

suoi calcoli di probabilità sul cavallo outsider, e non

di quel giallo: e sul cappello largo di paglia

i petali erano caduti sul tappeto della vettura, ed

l'andirivieni dei soci sul prato, dalla tribuna dei

guantata carezzava l'ombrellino, sul metallo, sul bastone di

l'ombrellino, sul metallo, sul bastone di ebano, sulla

cocchiere, restando egli ritto sul prato: ¶ - Va a casa

gente che ancora portava sul volto i segni della

si erano leggermente annoiati sul principio, e che avevano

uccidete! ¶ Le ore passarono, sul suo capo, senza che

si addensasse intorno. Ma sul tardi, un bagliore le

di appoggiare la testa sul suo petto, nella più

snudata di una sciabola, sul calcio di una rivoltella

nervi, si gettava nuovamente sul seggiolone, chiudendo gli occhi

che le si appesantiva sul capo. In una delle

chiudere i cristalli: cadde sul seggiolone, esausta, morta. In

coi due gomiti puntati sul piano della scrivania, con

una candela, la portò sul tavolino presso il suo

le più bizzarre cose, sul conto di Laura, e

quell'ora, Cesare era sul Righi con la contessa

in un grosso nodo sul capo, coi biondi riccioli

donna vi prenda mai sul serio - gli disse una

gita che avevano fatta, sul Deserto, una montagnola sorrentina

offendeva così, turpemente fantasticando sul loro casto amor fraterno

scherzo, i neri capelli sul collo. ¶ - Hai ragione, non

le si aggravasse adesso sul capo e la spingesse

riposo, o buttata addirittura sul letto, leggicchiando, pensando, sonnecchiando

bruni di Anna, rialzati sul capo, erano fissate tre

cartellino rosso era attaccato sul cartellone bianco. Per una

camera era provvista; nè sul seggiolone di cuoio, dirimpetto

era seduta, alla meglio, sul bracciuolo del seggiolone, dove

s'inchinava a parlare sul volto di Cesare, sorridendo

nastro azzurro che trascinava sul tappeto; il mantello regale

coi veli laceri, giaceva sul letto aperto con quella

di una morta: e sul tavolino, sulle mensole, lanciate

seminuda, coi capelli disfatti sul collo, tremante di freddo

una sola espressione apparisse sul volto terreo, ella ripose

per le guance, cadendo sul velluto nero della veste

avere a due passi, sul tavolino da notte, l

puntando le mani chiuse sul letto, vi fu un

Laura: e costei, seduta sul letto, senz'abbassare le

la testa si piegava sul petto, attraversando quell'appartamento

pensava: solo, il pallore sul volto persisteva. ¶ - Perchè hai

Ed ella, giacendo semiviva sul suo letto, chiusi gli

ebetismo di un colpo sul cervello, e, in fondo

potesse vedere quel biancore, sul tappeto. ¶ - Cesare deve dirmi

pensava Anna. ¶ Si distese sul letto, senz'aver potuto

che ella aveva trascinato sul suo povero corpo tormentato

un colpo di martello sul capo, dovette sedersi. In

io te lo chiedessi sul punto di morire? ¶ - Per

che le si abbandonava sul petto. Poi, macchinalmente, sedato

case, sulle vie e sul mare, quasi che per

che per molti giorni, sul paesaggio tutto verde, tutto

ella fissò gli occhi sul mare, mentre si allontanava

guardia doganale che passeggiava sul marciapiede, presso quel triste

di cui si erge sul mare solo il bianco

con lo sguardo vagante sul lugubre mare. E con

coperto, sulle mura e sul soffitto, da quei tappeti

cupola, formavano tenda, e sul loro fondo uniforme, tutte

le metteva sui capelli, sul bianco collo profumato, sul

sul bianco collo profumato, sul roseo orecchio che la

mano guantata era raggricchiata sul piccolo revolver, che ella

ai suoi piedi, giacente sul tappeto, quella morta, chiusa

sgorgava dalla breve ferita, sul vestito nero, con una