Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

AGANOOR POMPILJ ¶ L'IGNOTO. ¶ Sul «Piazzale di Porta Roma

ad essa, ove, in sul principio, è la semplice

chiese e delle caserme. ¶ Sul ponte del Volturno, rivolte

dal parapetto, si stagliava sul livido cielo la statua

un palo forcuto, piantato sul parapetto destro ove esso

dal «Corso Appio» soffermato sul «Piazzale di Porta Roma

su quell'acque. E sul ponte, e sul fiume

E sul ponte, e sul fiume e sul tramonto

e sul fiume e sul tramonto era un cielo

ricascava sulle spalle e sul petto, le ombreggiavano tutta

attorno. Altri non era sul piazzale in fuori di

e arrossata; l'epidermide, sul dosso, vi si screpolava

rilevava, con fine disegno, sul tramonto. Parve a un

allargavano, premendolo co' gomiti, sul parapetto, era evidente. Il

era sporta dal parapetto sul fiume tacito e lento

occhi, s'era allungata sul parapetto col busto, col

braccia stese, irrigidite quasi sul vuoto, aveva aspettato che

quel corpo senza volontà, sul muretto. Or ella temeva

anzi le pareva che sul punto di scivolarne a

dall'alto. Rimase prona sul parapetto e pianamente riaperse

tremore improvviso, Letizia scivolò sul ponte dal parapetto e

alto, più in là, sul cielo bianchiccio, la cupola

ombre che scendevano rapidamente sul ponte. ¶ L'ora scoccò

scialle, frettolosamente. E pur, sul punto di penetrar nella

fiotto di luce dilagò sul pianerottolo. L'uomo che

liberava dello scialle, raccogliendolo sul braccio, e gli si

per impeto di sangue; sul dosso vi rigurgitavano le

ondeggiante dal petto enorme sul ventre. ¶ L'uscio si

era davanti a lei sul quale ella poggiava le

loro tre ombre erano sul ponte delle fortificazioni: l

a destra e aspettatemi sul marciapiedi!... ¶ Bruscamente la fabbrica

vide, a un tratto, sul marciapiedi della stazione, d

assentì, col capo reclinato sul petto di Marta che

vetture e queste vomitarono sul marciapiedi ondate di soldati

fine epidermide, le riluceva sul labbro superiore, segnato d

ripassò le gote sudate sul panno, soffregando forte. I

nitrire e a batter sul selciato con l'unghia

sguardo per lasciarlo posare sul mio interlocutore, ch'egli

E mentre, voltandomi, cercavo sul divanetto ov'ero seduto

gli sollevava le coltri sul petto. ¶ Seguì un silenzio

mio portinaio mi mise sul deschetto che mi serviva

intorno, come a interrogar sul mio silenzio le dolorose

Gl'indicavo il deschetto, sul quale il lume esterno

Il suo cuore batteva sul mio, così forte, così

chiesi al mio amico sul punto di lasciarlo. ¶ - Ma

DELLE CILIEGE. ¶ Stesa supina sul piccolo divanetto della sala

lei s'era arrampicato sul letto e là dove

indice della sinistra puntato sul foglio dal quale ricopiava

su' letti in fila, sul viavai della gente esso

annunziò Cosentino. ¶ Ne gettò sul letto due schiocche. ¶ E

dolori del parto proprio sul punto in cui, piegata

chioccia gli erano saltati sul petto e glie lo

Mariangela, premendosi le mani sul ventre. ¶ Barcollando rientrò nel

casolare e si gettò sul pagliericcio. ¶ Il rosso, con

uscio, con le mani sul dosso, con la pipetta

mise quasi a sedere sul pagliericcio. Un nugolo di

or le grandi mani sul letto, vi si chinava

che ricominciava a spasimare sul pagliericcio e a torcervisi

un fascio di paglia sul quale, in un cantuccio

Il rosso s'arrampicò sul muricciuolo e sporse il

aveva allungato un braccio sul tavolino e reclinato la

e reclinato la testa sul braccio. Il cappello di

raccoglieva e lo posava sul tavolo, accanto al vassoio

che scese lenta, e sul deserto e largo marciapiedi

sorpreso. Lì sulla soglia, sul ballatoio, su per le

quattro lettori s'indugiavano sul ballatoio, curiosamente. ¶ Il direttore

Mi pose una mano sul braccio. Mormorò: ¶ - Ma è

una finestra che guardava sul vasto cortile scoverto dell

amorosa? Chi lo sa? Sul silenzioso orrore della nuda

pesante s'era schiusa sul corridoio in penombra per

gelido contatto del pavimento sul quale i suoi piedi

della Porta Capuana: ora, sul cielo perlaceo, que' baloardi

volta in volta, soffermata sul pianerottolo, ella stendeva la

dovrete giurare di venire. Sul grande Alfonso, non è

pizzico di pesce, solenne. ¶ - Sul grande Alfonso d'Aragona

un divano in giro sul quale ricorrevano specchi appannati

sbadiglianti. ¶ Una si buttò sul divano, appena entrata; un

esangue, abbottonava il camice sul petto. ¶ - È la Virginia

alla finestra che affacciava sul vasto cortile del palazzo

Un'afa sciroccale pesava sul cortile silenzioso: le ore

gettata bell'e vestita sul letto - la signorina Sofia

era levata a sedere sul letto e ricercava le

Mise le mani spiegate sul davanzale. E, gravemente, soggiunse

Reclinò la testa bionda sul braccio e ve la

Piangeva piano, col volto sul braccio piegato: piangeva amaramente

petto, con la stola sul braccio. ¶ «COCOTTE» ¶ Erano le

cui quattro finestroni affacciano sul tortuoso vicolo afrodisiaco intitolato

alla garitta si posarono sul selciato, con uno strepito

donne erano come scivolate sul pavimento: dalle loro gonne

o quattro femmine apparvero sul limitare dell'uscio e

bocche continuavano a urlare. Sul pozzo coverto tre o

mano sinistra ora raccoglieva sul fianco la vestaglia, e

che le si distendeva sul ventre rotondo e gonfio

cui quattro poggiuoli stampavano sul bianco muro rivolto a

apriva le persiane, sbattacchiandole sul cortile. Accanto, vestita d

romore di panche trascinate sul pavimento, s'udirono cozzare

affisava la suora. E sul suo volto inquieto, impallidito

refettorio. Cocotte era caduta sul selciato, con un tonfo

e se la premeva sul petto ansante. ¶ Al sole