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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «sulla»

nautoretestoannoconcordanza
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di Letizia non dava sulla strada, si affacciava su
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senza luce. La finestra sulla strada a cui guardava
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essere un uomo piantato sulla terra, senza quelle scarpe
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scrivere nulla dell’accaduto sulla chat che avevano appena
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quarant’anni. In macchina, sulla strada per il locale
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gli posò la testa sulla spalla. Si stava abbandonando
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stringere, appoggiandole le mani sulla schiena. Speriamo non si
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brivido che sta arrivando sulla pelle, si rimette sulla
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sulla pelle, si rimette sulla porta del negozio, e
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a farlo stare dritto sulla curva della pancia, ma
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Nicolas poggiò i piatti sulla penisola e si fece
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maître, che dovette alzarsi sulla punta dei piedi per
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i compari suoi portavano sulla faccia come se lo
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urtato uno degli invitati sulla sedia facendolo precipitare a
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di Copacabana: un bacio sulla fronte del neonato e
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il commesso in bilico sulla scala adesso li osservava
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duecento euro manco salivo sulla moto, non c’ho
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spalle e faceva disegni sulla tovaglia con i denti
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alla fine ti lascia sulla pelle segni che tutti
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avevano rispedito a calci sulla terra. Lollipop, invece, appena
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e diede una manata sulla schiena di Lollipop, che
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poco conto. Stava seduto sulla cattedra e con quel
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Ognuno portava due bambini sulla bicicletta, in piedi, e
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e mettendo una mano sulla spalla di Biscottino e
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formiche salgono sul piede, sulla caviglia, lungo il polpaccio
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ma franò di nuovo sulla poltrona. Lanciò il bicchiere
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terra e si riaccomodò sulla sedia. Ebbe un altro
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sopportasse le sue nocche sulla porta visto che se
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era guardato ancora seduto sulla poltrona dove l’aveva
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aveva accolti quella scritta sulla legge, che Nicolas a
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ad appoggiare le mani sulla griglia, ignorare le proteste
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gli diede un bacio sulla bocca, simbolo estremo della
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sui palazzi tutti uguali, sulla mancanza di futuro. E
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ne stava come sempre sulla Vespa, aveva osato appostarsi
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si passava una mano sulla faccia a mo’ di
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che metti i fiori sulla tomba al figlio, e
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dato troppo credito. Girava sulla Vespa, percorreva le strade
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rovinassero, e si chinò sulla tomba di Gabriele Grimaldi
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angolazioni, poi di nuovo sulla Vespa e via a
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la fede batteva forte sulla ringhiera. ’O Cicognone continuava
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si batté due volte sulla tasca dei pantaloni, – l
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direttamente, – sussurrò Aucelluzzo salendo sulla Vespa. ¶ ’O Cicognone lo
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I ragazzi lo raggiungevano sulla poltrona per portargli i
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un paio di volte sulla botola. Era lui stesso
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non si divide cibo sulla tavola con uno sconosciuto
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solo. ¶ Don Vittorio, seduto sulla medesima sedia, nella medesima
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però costringere chi regnava sulla sua zona a venire
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ottomane, che avevano lasciato sulla lingua e sulle fisionomie
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con un sorriso stampato sulla faccia mandò un messaggio
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Svoltarono a destra, lasciandosi sulla sinistra la grande voliera
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gli tirò una pacca sulla spalla: – Invece di perdere
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con delle pacche soddisfatte sulla schiena. Trascorsero tutti una
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gli chiese nulla. Salirono sulla terrazza, c’erano tutti
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mitra, sui revolver come sulla merce scontata sui banchi
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e molto. Era graffiata sulla canna e il calcio
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allungò uno schiaffo sonoro sulla guancia di Lollipop, che
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palazzo di fronte. Non sulla terrazza, ma su un
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e compensato, una stanzina sulla terrazza. Si arrampicò con
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proiettile esploso era rimbalzato sulla ringhiera del balcone e
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raccoglieva i bossoli sparsi sulla terrazza, con l’ansia
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Aza li aspettava affacciata sulla porta. Nel vedere Nicolas
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avvicinò e glielo passò sulla faccia. Nicolas si scostò
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mai osato. Con quello sulla terrazza, era il secondo
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la tensione restava, soffiava sulla paranza e faceva mulinelli
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di machete, e se sulla bandiera di sti nire
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sua abbondanza, i capelli sulla faccia, gli occhi di
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credeva di aver fatto sulla terrazza. ¶ – Sono feriti, stanno
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pistola e scaricandola completamente sulla pantera. ¶ Nessuno sapeva dove
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volta passata la mano sulla faccia si tramuta in
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stava con la mano sulla maniglia per andarsene, ancora
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creava come una assicurazione sulla vita. Se gli fosse
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sul ferro della padella, sulla spremuta d’oliva, l
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del grano, la farina, sulla spremuta di mare, i
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Drago’ e Briato’ erano sulla terrazza, schiacciati tra la
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e tutta un’ubriacatura. Sulla terrazza la paranza si
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più degli altri, ma sulla terrazza non aveva messo
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a chiunque si trovi sulla traiettoria dei proiettili. E
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e, anzi, veniva avanti sulla porta del negozio, sotto
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il volo e tornare sulla città, a spiare l
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videro quell’uomo chino sulla sua fisarmonica, in un
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di sangue. Era conosciuto sulla via per una canzone
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trasparente. Nicolas prese posto sulla poltrona del direttore, allungò
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direttore, allungò le gambe sulla scrivania e poi fece
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fare le terapie,” scrivevano sulla chat. Ben presto però
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robuste, le ali tatuate sulla schiena parevano prendere sempre
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stesso effetto che aveva sulla paranza. La sua era
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con il nome sbiadito sulla fiancata si era fermato
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che gli si allargava sulla faccia, i denti marroni
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e impose le mani sulla sua chioma. ¶ – Briato’, – disse
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gli piazzò una mano sulla spalla. ¶ – Ti sei cacato
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Quella è la divisa, sulla carne, non una cosa
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cucina si era affacciato sulla soglia. ¶ – Vabbe’, me ne
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si piazzò la maschera sulla testa, pronta per essere
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senza pensare, concentrandosi solo sulla pressione delle dita. Le
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narici. Un antidolorifico. ¶ Autocisterna ¶ Sulla chat arrivò solo una
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a seminare qualche dubbio sulla fattibilità dell’operazione ma
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si tirarono la maglietta sulla testa. Era il metodo
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terra con le mani sulla testa, come se quel
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poi allungò le mani sulla tovaglia e batté il
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Letizia si sedette proprio sulla sponda e Nicolas la
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naso e il sapore sulla punta della lingua, indifferenti
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senso e si ritrovarono sulla carreggiata dell’andata. ¶ – Ma
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novanta all’ora proseguì sulla linea di mezzeria. Il
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Nicolas si riportò tutto sulla destra e proseguì lentamente
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si passò la mano sulla testa, verificò che le
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sopra Spaccanapoli e planava sulla Sanità passando sotto il
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solo –. Pisciazziello si fermò sulla soglia. Pareva indeciso. Quanto
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le scale. ¶ Biscottino rimase sulla soglia per qualche secondo
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altissimo. Gliel’avevano messa sulla soglia Lollipop e Drone
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ne stese una striscia sulla panca di tek, invitandolo
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battergli sul palato e sulla lingua. Quando finalmente riuscì
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Maraja, sistemandosi la corona sulla testa, spiegò: – Io c
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con i capelli schiacciati sulla testa dalla pioggia degli
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si faceva un giro sulla pista, abbracciava Letizia, scambiava
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poteva nascondere un indizio sulla morte del suo amico
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bottoncini che si apriva sulla schiena: dodici bottoni piccoli
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il vestito rosso aperto sulla schiena. Ci pensò solo
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su di sé e sulla Beretta semiautomatica infilata in
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tornelli, si ributtò felice sulla scala mobile per fare
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Sotto la metropolitana e sulla piazza la gente reagì
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suo vestito rosso aperto sulla schiena. Avanzò lenta come
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piangere seduto in tuta sulla panchina dell’ospedale, sulla
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sulla panchina dell’ospedale, sulla seggiola della questura, sullo
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con solo due bottoni sulla schiena, lo lisciò sul
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bloccò con una mano sulla spalla. ¶ – Avete visto? – disse