Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

amaro e pietoso, fissato sulla carta. ¶ Così, pochi libri

il cappello venuto giù sulla fronte, con le gambe

stanze terrene sbarrate ermeticamente sulla via, si aprivano al

bianca, dell’estate, abbassato sulla fronte per mitigare lo

avevano imparato a lavorare sulla macchina stampante Hughes. Ci

che vi è guasto sulla linea di Potenza. ¶ Il

ora, leggeva anch’essa sulla striscia di carta, attentamente

rizzava la piccola persona sulla poltroncina di tela e

di tela e leggendo sulla zona, ripeteva ad alta

Va bene. ¶ La conversazione sulla linea, salvo affari urgenti

La discussione sentimentale ferveva sulla linea: Annina Pescara, che

tutti. Di estate sedeva sulla porta e parlava coi

Direttrice, — disse ella piegandosi sulla scrivania e fissandola col

una mano bianchissima allungata sulla scrivania, l’altra che

il Governo le metteva sulla strada, vecchie, istupidite, senza

diritto, i capelli rialzati sulla testa per non aver

per non aver fastidio sulla nuca, le maniche rimboccate

e cinquanta. ¶ — Madonna santissima! ¶ Sulla linea poi, col corrispondente

più presto, più presto. ¶ Sulla linea Napoli-Salerno, lo

con sette piccoli uffici sulla sua linea, che tutti

balene appoggiate al suolo: sulla spalliera del divano di

con Reggio, saltava fuori, sulla linea, Torre Annunziata, e

di debiti, fidando solo sulla propria bellezza per fare

bocca pensosa, si curvavano sulla stoffa, pieni di attenzione

nobiltà; l’altra, inesorabile sulla questione della pietà religiosa

altri bengala furono accesi sulla Castelfidardo, sul regio avviso

sul regio avviso Cariddi, sulla nave-trasporto Vedetta, sulla

sulla nave-trasporto Vedetta, sulla corazzata russa Swetlana: tutte

bruciassero ceri e incensi. ¶ Sulla corazzata ammiraglia, cessato il

primo fra gli sposabili sulla lista di Giulia; ma

arricciati e la divisa sulla tempia come un giovane

sua larga faccia, rasa sulla bocca e sul mento

brizzolate, appoggiando una mano sulla enorme culatta nera, spiegava

suo grande raggio bianco sulla corazzata Roma: e coglieva

del castello di poppa: — sulla porta del buffet Elfrida

non aveva più impresse sulla fisonomia l’ansietà, l

d’inverno. Ella portava sulla faccia la trasformazione della

diede un freddo bacio sulla fronte di Olga e

come per benedirla. ¶ Ma sulla porta Massimo Daun, al

le braccia, sentendola piangere sulla sua spalla, dicendole: ¶ — Ricordati

invernale, dal portone spalancato sulla via del Gesù Nuovo

portone sbarrato che dava sulla via della Rotonda. I

poche lagrime di vecchio sulla poesia della sua casa

libera e audace, piangeva sulla chioma recisa di Eva

curiosi che si accavalcavano sulla via domandavano se quello

fazzoletto di seta gialla sulla fronte sudata. ¶ Elvira Brown

il sole di agosto, sulla copertura di legno del

di cuoio. Enrichetta restava sulla soglia, un po’ incerta

di paglia buttato indietro sulla fronte, dondolando la borsettina

a ventaglio, dondolandosi maschilmente sulla sedia, ridendo sottovoce con

strimpellatore di pianoforte preludiò sulla tastiera giallastra. Si trattava

di capelli biondi tagliata sulla fronte, in linea retta

la treccia grossa raccolta sulla nuca, attraversata da uno

pareva regolato in cadenza, sulla passione di Glauco o

E una discussione nasceva, sulla pizza, la focaccia tradizionale

giudizio ingiusto del pubblico. ¶ Sulla soglia dello stanzone Arturo

di passargli la mano sulla gobba,come per caso

sinistra, diede il colpo sulla spalliera di una sedia

sul rombo, sul terremoto, sulla pioggia di cenere, mentre

Gennaro? ¶ Le Galanti erano sulla riva del Chiatamone, presso

Dalla porta che dava sulla scala, incorniciata da una

parole: ¶ Ho una madre sulla terra ¶ Che mi guida

della porta che dava sulla scala. Stando contro la

che discendeva troppo giù sulla fronte. Qualche atroce malattia

Il professore era lì sulla porta. Tutte quante si

sempre. Il prete salì sulla cattedra; era piccoletto e

roseo bruna, che discendeva sulla fronte, combatteva con Estrada

Marangio, la vipera, saltò sulla cattedra e scrisse a

scrisse a grandi caratteri sulla lavagna: ¶ — L’amore è

fece una faccia scandolezzata sulla seggiola, marcò le sopracciglia

dire la lezione. ¶ — Venite sulla cattedra: spiegherete così la

ottone ed acciaio, drizzava sulla cattedra la sua figura

gravità, a queste leggi sulla caduta dei corpi, a

ancora nulla, della legge sulla caduta dei gravi! E

Giustina Marangio salì prestamente sulla cattedra, guardò la macchina

con un disprezzo profondo. Sulla porta, la marchesa con

lunga e difficile lezione sulla radice quadrata, tutte o

una lunga formula aritmetica sulla lavagna, udirono una forte

di radicali, di lettere: sulla fine egli dovette restringere

appoggiando amorosamente la mano sulla spalla, e lei con

con una macchia rossa sulla guancia destra, come la

e la cravatta arrivata sulla spalla; Bellezza, rossa rossa

la geografia si diceva sulla carta. ¶ — Niente, niente, — narrava

prima, ella è caduta sulla via e si è

Caserta e di Capua. ¶ Sulla terrazzina del Circolo Militare

casa con cinque balconi sulla piazza, l’aveva fatta

bianchissime, esangui, si allungavano sulla larga trina antica, che

un segno di croce sulla fronte e sul petto

di sotto la cuffietta, sulla fronte, con quella delicatezza

battesimo, Ferdinando si rizzava sulla punta dei piedi ma

si passò una mano sulla fronte, quasi a diradarne

battendo il piccolo pugno sulla ringhiera della loggetta. Chiarina