Ugo Foscolo, Tieste, 1795

re d'Argo; ¶ TIESTE, suo fratello; ¶ IPPODAMIA, loro madre

ahi! troppa ¶ sottentrò al suo delitto. ¶ EROPE ¶ Al suo

suo delitto. ¶ EROPE ¶ Al suo! ¶ IPPODAMIA ¶ Delitto ¶ n'hai

a colpa? ¶ EROPE ¶ Al suo delitto! Error comune ¶ comun

Qual è il delitto suo? ¶ EROPE ¶ Di colpa è

sorprese: ¶ ei violò di suo fratello il sacro ¶ talamo

atre rattenute minacce?... ¶ il suo cor?... tutto, tutto? ¶ IPPODAMIA

io leggo, ¶ Erope, nel suo cor. T'accerta, ad

festi: ¶ ch'è in suo proposto Atreo fiero, tremendo

è giusto; e del suo error Tieste ¶ la pena

Che deggio ¶ far a suo pro? — Sposa la volli

Atreo, ti chiede: il suo misero figlio. ¶ ATREO ¶ E

Ma riguardar conviensi anco suo tempo. ¶ Che vorrestù? Che

volea le man nel suo seno innocente... ¶ (dopo un

lo scorta ¶ fino al suo ostello; ed alla reggia

incauto ¶ fosti oppressor di suo poter sublime: ¶ e in

ve n'ha del suo maggior? — Sì... forse... ¶ altro

piagnente: fia di pro suo pianto: ¶ in tempo giunge

mio pianto al sangue suo: — pur deggio ¶ sopprimer tutto

grido. ¶ «Chi del sovrano suo tentò la vita, ¶ pera

Puot'ei ¶ forse smentir suo infame nascimento? ¶ IPPODAMIA ¶ Tiranno