Vittorio Alfieri, Agamennone, 1783

cor mi suona; il tempo ¶ se n'appressa; l

pingue in Argo. ¶ Gran tempo, no, non passerà, che

Elettra ¶ Tu stessa, ¶ gran tempo è già. Dal labro

la fama; ¶ e in tempo sei, ch'ogni tuo

pur dianzi: or vedi tempo ¶ non più di speme

di tremare è il tempo. ¶ Fortuna, i Numi, ed

dì ti chieggio ¶ di tempo, un dì. Finor credea

dei ¶ obliarmi, n'hai tempo; oscuro io nacqui, ¶ lascia

a dirti a un tempo, ¶ che d'ogni grado

anco la infamia. È tempo, ¶ tempo è d'oprar

la infamia. È tempo, ¶ tempo è d'oprar. — Ch

il loco e il tempo ¶ di nuocer, lunga ell

cure scarco ¶ avrommi omai. — Tempo saria, ben tempo, ¶ consorte

omai. — Tempo saria, ben tempo, ¶ consorte amata mia, che

ti s'aspetta: troppo ¶ tempo e sudor ti costa

me scampo a un tempo ¶ da morte infame. A

credi. Almen, che in tempo io pera... ¶ Clitennestra ¶ Oh

Egisto ¶ E stringe il tempo. ¶ Clitennestra ¶ Ma,... la forza

esci, or n'è tempo: in questi reggia or

io son, mostrarmi ¶ è tempo: or tempo è di

mostrarmi ¶ è tempo: or tempo è di raccorre il