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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
or né poscia più ti colga io mai; ¶ ché
2
1810
mai; ¶ ché forse nulla ti varrà lo scettro ¶ né
3
1810
dell'arcier sovrano Apollo ¶ ti riveli lo sdegno? Io
4
1810
che pregato da te ti squarcia il velo ¶ de
5
1810
rispose Achille, ¶ qual premio ti daranno, e per che
6
1810
brutal ceffo, a Troia ¶ ti seguitammo alla vendetta. Ed
7
1810
t'aggrada. Io non ti prego ¶ di rimanerti. Al
8
1810
Mirmìdoni impera; io non ti curo, ¶ e l'ire
9
1810
ed ama. ¶ Or via, ti calma, né trar brando
10
1810
Assai per certo ¶ meglio ti torna di ciascun che
11
1810
grand'oste achea contro ti dica, ¶ gli avuti doni
12
1810
di rabbia ¶ il cor ti roderai, ché sì villana
13
1810
con sì reo destino ¶ ti partorii, perché allevarti, ahi
14
1810
il dì ch'io ti produssi ¶ i talami paterni
15
1810
Agamennón mi manda ¶ a ti render la figlia, e
16
1810
i Dànai strugge, allontanar ti piaccia. ¶ Sì disse orando
17
1810
giovevole fra' numi unqua ti fui, ¶ un mio voto
18
1810
la si tiene. ¶ Onoralo, ti prego, olimpio Giove, ¶ sapientissimo
19
1810
di qua, ché non ti vegga ¶ la sospettosa. Mio
20
1810
ordire ¶ tenebrosi disegni, né ti piacque ¶ mai farmi manifesto
21
1810
vecchio la figlia, ¶ non ti seduca; ch'io la
22
1810
e questo ¶ a peggio ti verrà. S'al ver
23
1810
veglia pietoso. Egli precetto ¶ ti fa di porre tutti
24
1810
e pietade. Ei tutte ti comanda ¶ armar le truppe
25
1810
bellicosi compagni? A che ti stai? ¶ T'appresenta agli
26
1810
la paura. Or via, ti resta, ¶ pregoti, e gli
27
1810
E di che dunque ¶ ti lagni, Atride? che ti
28
1810
ti lagni, Atride? che ti manca? Hai pieni ¶ di
29
1810
d'Ilio uscito lo ti rechi al piede, ¶ prezzo
30
1810
achivi eroi, ¶ per ciò ti sbracci a maledirlo. Or
31
1810
com'oggi insanir più ti ritrovo, ¶ caschimi il capo
32
1810
questo almo consesso ¶ non ti caccio malconcio e piangoloso
33
1810
Giove la promessa. ¶ Io ti fo certo che il
34
1810
morte. Tu frattanto ¶ pria ti consiglia con te stesso
35
1810
l'avviso ¶ ch'io ti porgo. Dividi i tuoi
36
1810
guisa, ¶ obbedendo gli Achei, ti fia palese ¶ de' capitani
37
1810
poca d'armi maestrìa ti tolga ¶ delle dardanie mura
38
1810
dell'aspetto un valoroso ¶ ti suspicâr da prima, e
39
1810
consorte: né la cetra ¶ ti varrà né il favor
40
1810
di ciò che chiedi ti farò contento. ¶ Quegli è
41
1810
fior tanto d'eroi ti fu sortito! ¶ Sovviemmi il
42
1810
figliuol laomedontèo; nel campo ¶ ti chiamano de' Teucri e
43
1810
Vieni, le dicea, vieni; ti chiama ¶ Alessandro che già
44
1810
spada e di fortezza ¶ ti vantasti più volte esser
45
1810
t'esorto, meschino, a ti star queto, ¶ né nuovo
46
1810
su veloci antenne ¶ io ti rapìa di Sparta, e
47
1810
consorte ¶ nell'isola Crenèa ti giacqui in braccio. ¶ No
48
1810
de' nembi, e che ti fêro, ¶ e Prìamo e
49
1810
sull'infrante mura non ti bevi ¶ del re misero
50
1810
su, fa come ¶ più ti talenta, onde fra noi
51
1810
le struggi ¶ se odïose ti sono. A lor difesa
52
1810
quando ¶ pure impedir lo ti volessi, indarno ¶ il tentarlo
53
1810
rotto, ¶ e a tradimento ti ferîr? Ma vano ¶ non
54
1810
i piè la terra. ¶ Ti conforta, rispose il biondo
55
1810
affretta, o Macaone; ¶ Agamennón ti chiama: il valoroso ¶ Menelao
56
1810
mio sempre trabocca, ¶ quando ti prende di bombar la
57
1810
nella pugna, e tal ti mostra ¶ qual dianzi ti
58
1810
ti mostra ¶ qual dianzi ti vantasti. — E de' Cretensi
59
1810
fido compagno ¶ per certo ti sarò. Ma tu rinfiamma
60
1810
a null'uom perdona, ¶ ti logora le forze ah
61
1810
rispose: ¶ Qual detto, Atride, ti fuggì di bocca? ¶ e
62
1810
vicina ¶ e manifesta disse: Ti rinfranca ¶ Dïomede, e co
63
1810
Tidèo ¶ l'invitta gagliardìa ti pongo in petto, ¶ e
64
1810
nube dagli occhi ecco ti sgombro ¶ che la vista
65
1810
Ove alcun Dio ¶ qui ti venga a tentar, tu
66
1810
arcier superarti? Or su, ti sveglia, ¶ alza a Giove
67
1810
de' corsieri, per pugnar, ti cedo ¶ il governo; o
68
1810
acuto ¶ mio stral non ti domò, vengo a far
69
1810
dalla pugna. E non ti basta ¶ sedur d'imbelli
70
1810
anco il sol nome ti darà paura. ¶ Disse; ed
71
1810
seco. ¶ E tu ozioso ti ristai? né almeno ¶ agli
72
1810
guerra a tremar qua ti condusse? ¶ È mentitor chi
73
1810
dell'Egìoco Giove ¶ germe ti dice. Dal valor dei
74
1810
quando pure ¶ un gagliardo ti fossi, il braccio mio
75
1810
mia lancia ¶ qui non ti prostri. Tu morrai: son
76
1810
gli disse, e non ti prende ¶ sdegno de' fatti
77
1810
qui ne vegno, ¶ e ti guardo e t'esorto
78
1810
e t'esorto e ti comando ¶ di pugnar co
79
1810
prole del pugnace Enìde. ¶ Ti riconosco, o Dea (tosto
80
1810
rispose ¶ il valoroso eroe), ti riconosco, ¶ figlia di Giove
81
1810
tua madre a me ti partorìa. ¶ Se malvagio, qual
82
1810
Debole Menelao! e qual ti prende ¶ de' Troiani pietà
83
1810
chi se' tu? Non ti vidi unqua ne' campi
84
1810
Ma se terreno ¶ cibo ti nutre, accòstati; e più
85
1810
a molti ¶ ben manifesta, ti farò contento. ¶ Siede nel
86
1810
la spuma da libar ti rechi ¶ primamente al gran
87
1810
qual nell'arca ¶ peplo ti serbi più leggiadro e
88
1810
Sciagurato! il core ¶ ira ti rode, il so; ma
89
1810
rampognarlo oseresti. Or su, ti scuoti, ¶ esci di qua
90
1810
mi sembra ¶ ch'io ti risponda, e tu mi
91
1810
mi precorri, ch'io ti seguo, e tosto ¶ raggiungerti
92
1810
ardito! ¶ il tuo valor ti perderà: nessuna ¶ pietà del
93
1810
il proprio ardire, ¶ questo ti basti che i più
94
1810
lordo l'usbergo, ¶ lagrimosa ti tragga in servitude. ¶ Misera
95
1810
Oh! disse, ¶ diletta mia, ti prego; oltre misura ¶ non
96
1810
sottragge al fato. ¶ Or ti rincasa, e a' tuoi
97
1810
venerando fratello, e non ti giunsi ¶ sollecito, tem'io
98
1810
grande affetto ¶ dall'olimpo ti spinge? a portar forse
99
1810
dubbia palma, ¶ poiché niuna ti tocca il cor pietade
100
1810
a singolar certame. Io ti fo certo ¶ che il
101
1810
ch'egli di forza ti vincea d'assai) ¶ se
102
1810
e il delirio non ti giova. Or via, ¶ fa
103
1810
ma discoperto, se arrivar ti posso. ¶ Ciò detto, bilanciò
104
1810
riprese: ¶ Aiace, i numi ti largîr cortesi ¶ pari alla
105
1810
davver, davvero i numi ¶ ti han tolto il senno
106
1810
le fuggitive spalle ¶ non ti giunga coll'asta. Agl
107
1810
Troppo feroce gioventù nemica ¶ ti sta contra, o buon
108
1810
codardo, un imbelle Ettor ti chiami, ¶ i Troiani non
109
1810
Argivi ¶ a pietà non ti mova la ruina! ¶ Pur
110
1810
Telamon che un giorno ¶ ti raccolse fanciullo, e benché
111
1810
affetto in sua magion ti crebbe. ¶ Or tu fa
112
1810
alta fama, ¶ sebben lontano. Ti prometto io poi ¶ (e
113
1810
mar confini estremi ¶ andar ti piaccia, nel rimoto esiglio
114
1810
il tuo dispetto ¶ vagabonda ti porti, io non ti
115
1810
ti porti, io non ti curo, ¶ poiché d'ogni
116
1810
se Giove ¶ l'un ti diè de' suoi doni
117
1810
scettro su noi, non ti concesse ¶ l'altro più
118
1810
figli? ¶ Se il cor ti sprona alla partenza, parti
119
1810
navi, che d'Argo ti seguîr, son pronte: ¶ ma
120
1810
dicea: Nelle battaglie ¶ forte ti mostri, o Dïomede, e
121
1810
ognora ¶ pel vasto mar ti recano veloci ¶ l'achive
122
1810
viti. ¶ Nulla all'uopo ti manca, ed al tuo
123
1810
molti e caldi preghi ¶ ti sconfortai dall'opra: ma
124
1810
sudori, e ancor lo ti ritieni. ¶ Or tempo egli
125
1810
tu, sangue divin, non ti rivesti ¶ di tua fortezza
126
1810
se fia lor grado, ti daran fortezza; ¶ ma tu
127
1810
una volta ira deponi. ¶ Ti sarà, se lo fai
128
1810
chi tutti ¶ li possedesse — Ti largisce inoltre ¶ sette d
129
1810
intatta, o prence, la ti rende. E tutte ¶ pronte
130
1810
dieci ¶ captive e dieci ti scerrai tenute ¶ dopo l
131
1810
mi son quegli ¶ che ti crebbi qual sei, che
132
1810
o figlio, ¶ né vi ti spinga demone maligno: ¶ ché
133
1810
m'offende, ché questo ti sta meglio. ¶ Del mio
134
1810
campo ¶ co' duci achivi ti consulti. Aggiunse ¶ poi la
135
1810
i saggi araldi confermar ti ponno. ¶ Il vegliardo Fenice
136
1810
stirpe, a tutti ¶ largo ti mostra d'onoranze, e
137
1810
Or io volonteroso ecco ti seguo: ¶ andianne, risvegliam dal
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1810
altra volta (Agamennón rispose) ¶ ti pregai d'ammonirlo, o
139
1810
isdegnarti, e del dolor ti caglia ¶ de' travagliati Achei
140
1810
tuo talento ¶ un compagno ti scegli a sì grand
141
1810
sì grand'uopo, ¶ qual ti sembra il miglior. Molti
142
1810
pigli il peggiore; ¶ né ti freni pudor, né riverenza
143
1810
Sull'ara una giovenca ¶ ti ferirò d'un anno
144
1810
né vano ¶ esploratore io ti sarò: né vôta ¶ fia
145
1810
ch'io di lancia ti raggiungo e uccido. ¶ Vibra
146
1810
corpi? o forse ¶ Ettor ti manda ad ispiar de
147
1810
portamenti? ¶ o tuo genio ti mena e tuo diletto
148
1810
Dolon: Nulla del vero ¶ ti tacerò. Co' suoi più
149
1810
il figlio: ¶ Ciò pure ti sporrò schietto e sincero
150
1810
e disse: ¶ Da che ti spinse in poter nostro
151
1810
o per pietà disciolto ¶ ti mandiam, tu per certo
152
1810
Di questo il padre ti darà gran pondo ¶ per
153
1810
che Giove ¶ per me ti manda. Infin che Agamennóne
154
1810
la ricordanza? Or su; ti metti, amico, ¶ al mio
155
1810
Gli è Febo che ti salva, a cui, dell
156
1810
armi ¶ entrando nel fragor, ti raccomandi. ¶ Ma se verrai
157
1810
per anco al paragone, ¶ ti spaccerò, s'io pure
158
1810
a che l'arco ti giova, e la di
159
1810
che morte al varco ti raggiunse. ¶ Mi togliesti, egli
160
1810
giorno che da Ftia ¶ ti spediva all'Atride Agamennóne
161
1810
Figlio, il vecchio dicea, ti vince Achille ¶ di sangue
162
1810
e l'armi sue ti ceda. ¶ Forse ingannati dall
163
1810
dall'aspetto i Teucri ¶ ti crederan lui stesso, e
164
1810
Giove ¶ e tu pur ti se' fatto ora l
165
1810
persuaso e davvero, io ti fo certo ¶ che l
166
1810
l'ira degli Dei ti tolse il senno, ¶ poiché
167
1810
di pugnar. Se poi ti rimanendo ¶ lontano dal conflitto
168
1810
abbandonar la pugna. ¶ Va, ti rïarma, e vieni, e
169
1810
ferito, e qualche punta ¶ ti tormenta di strale? od
170
1810
nella pugna ¶ fia che ti colga un qualche telo
171
1810
e una forte asta ti piglia. ¶ Disse, e l
172
1810
pregio. ¶ Prìamo la figlia ti promise, e noi ¶ altra
173
1810
alto sclamò: Dëìfobo, e' ti sembra ¶ che ben s
174
1810
se cura ¶ de' congiunti ti tocca, il tuo cognato
175
1810
d'Idomenèo l'asta ti spense. ¶ Si commosse l
176
1810
E perché Giove ¶ alto ti diede militar favore, ¶ vuoi
177
1810
Per tutto, il vedi, ¶ ti cinge il fuoco della
178
1810
navi. Or dunque ¶ tu ti ritraggi alquanto, e tutti
179
1810
Or dove il cor ti dice, ¶ guidami: io pronto
180
1810
quanto ¶ potran mie forze, ti farò, mi spero, ¶ il
181
1810
Se le navi ¶ strugger ti speri, a rintuzzarti pronte
182
1810
occhio attento volga, ¶ più ti sapresti da qual parte
183
1810
rispose: ¶ Atride, e quale ti fuggì dal labbro ¶ rovinosa
184
1810
e nel seno ¶ lo ti nascondi, e tornerai, lo
185
1810
seggio ¶ d'auro incorrotto ti farò bel dono, ¶ che
186
1810
delle Grazie in moglie ¶ ti darò, la vezzosa Pasitèa
187
1810
vera d'amor brama ti punge, ¶ al talamo n
188
1810
tuo diletto ¶ figlio Vulcan ti fabbricò di salde ¶ porte
189
1810
ben io farò che ti sovvegna, ¶ onde svezzarti dagl
190
1810
dell'Egìoco signore. Ei ti comanda ¶ d'abbandonar la
191
1810
medesmo ¶ teco a battaglia. Ti consiglia quindi ¶ d'evitar
192
1810
le sue mani; e ti ricorda ¶ ch'ei d
193
1810
spaventa gli Achei. Cura ti prenda, ¶ o Saettante, dell
194
1810
siedi? e che dolor ti opprime? ¶ E a lui
195
1810
riprese il Dio: Giove ti manda ¶ soccorritore ed assistente
196
1810
d'agnellette ¶ sacrifici offerendo ti pregammo ¶ di felice ritorno
197
1810
Aiace, ¶ poiché l'arco ti franse un Dio, nemico
198
1810
o Melanippo? ¶ E non ti senti il cor commosso
199
1810
Forse di Ftia ¶ la ti giunse segreta? E pur
200
1810
Achei fortissimo Pelìde, ¶ non ti sdegnar del mio pianto
201
1810
nel sen. Se doloroso ¶ ti turba un qualche oracolo
202
1810
Ma tu le mie ti vesti ¶ armi temute, e
203
1810
vincitori. E nondimeno ¶ va, ti scaglia animoso, e dalle
204
1810
quale in mente la ti pongo, avverti ¶ de' miei
205
1810
altitonante di Giunon marito ¶ ti prometta vittoria, incauta brama
206
1810
con quei gagliardi ¶ non ti seduca, né voler ch
207
1810
i miei forti io ti raduno ¶ Disse: e Patròclo
208
1810
Pelìde, ¶ certo di bile ti nudrìo la madre: ¶ crudel
209
1810
da che nel cor ti cadde una tant'ira
210
1810
isperar l'assenso. Anzi ti aggiungo, ¶ e tu poni
211
1810
l'amico ¶ combatti: infamia ti deriva eterna ¶ se me
212
1810
Enea, ¶ forte sei, ma ti fia duro la possa
213
1810
con questa ¶ in pieno ti corrò, con tutto il
214
1810
Pluto, ¶ quando alla morte ti chiamâr gli Dei, ¶ magnanimo
215
1810
di questa morte Apollo ti conceda. ¶ Disse; e di
216
1810
fu il primo ¶ che ti ferì, Patròclo, e non
217
1810
città che dianzi ¶ atterrar ti credesti, ecco le donne
218
1810
ecco le donne ¶ che ti sperasti di condur captive
219
1810
pasto ¶ d'avoltoi. Che ti valse, o sventurato, ¶ quel
220
1810
Achille? Ei molti avvisi ¶ ti diè certo al partire
221
1810
vampo, Ettorre, or che ti diero ¶ di mia morte
222
1810
ch'io ¶ col ferro ti trarrò l'alma dal
223
1810
pria che qualche ¶ danno ti colga, dilungarti. Il fatto
224
1810
a te stesso? ¶ E ti sofferse il cor d
225
1810
perché minore di valor ti senti. ¶ Con bieco piglio
226
1810
favelli ¶ così superbo? Io ti credea per senno ¶ miglior
227
1810
favellò: Misero! al fianco ¶ ti sta la morte, e
228
1810
pensi, e l'armi ¶ ti vesti dell'eroe che
229
1810
io ¶ d'alta vittoria ti farò superbo, ¶ e compenso
230
1810
de' Greci, ¶ se udir ti ponno, i più valenti
231
1810
de' numi il senno ¶ ti tolse, e il vano
232
1810
gli Achivi in avvenir ti tema, ¶ se un Menelao
233
1810
tema, ¶ se un Menelao ti fuga e ti spaventa
234
1810
Menelao ti fuga e ti spaventa, ¶ un Menelao finor
235
1810
cavalli, e al mar ti salva, ¶ ché per noi
236
1810
Pelìde; una novella ¶ tristissima ti reco, e che nol
237
1810
pigro ¶ più non giacer. Ti tocchi il cor vergogna
238
1810
a me de' numi ¶ ti manda ambasciatrice, Iri divina
239
1810
la fossa ¶ anco inerme ti mostra all'inimico. ¶ Lascerà
240
1810
cagione, o bella Teti, ¶ ti guida inaspettata a queste
241
1810
disse: ¶ Vieni, Vulcan, ché ti vuol Teti. — Ed egli
242
1810
fermo Dio così rispose: ¶ Ti riconforta, o Teti, e
243
1810
e questa cura ¶ non ti gravi il pensier. Così
244
1810
tu le belle ¶ armi ti prendi di Vulcan, che
245
1810
Pensier di questo non ti prenda, o figlio, ¶ gli
246
1810
battaglia, e di valor ti cingi. ¶ Disse, e spirto
247
1810
ieri nella tenda Ulisse ¶ ti promise, io darotti: e
248
1810
sospendi che a pugnar ti sprona, ¶ e dal mio
249
1810
questo giuro il cor ti plachi. Ei poscia, ¶ perché
250
1810
desco nella propria tenda ¶ ti presenti e t'onori
251
1810
d'una meschina! Io ti lasciai qui vivo ¶ partendo
252
1810
quale al mio tornar ti trovo! ¶ Ahi come viemmi
253
1810
salvo questa volta ancora ¶ ti trarremo noi, sì; ma
254
1810
trarremo noi, sì; ma ti sovrasta ¶ l'ultim'ora
255
1810
oltre ¶ fuor della turba ti spingesti? Forse ¶ meco agogni
256
1810
poder bello di viti ¶ ti statuiro e di fecondi
257
1810
altra volta, mi par, ti pose in fuga ¶ questa
258
1810
il giorno ¶ che soletto ti colsi, e con veloce
259
1810
veloce ¶ corso dall'Ida ti cacciai lontano ¶ dalle tue
260
1810
la fronte, entro Lirnesso ¶ ti riparasti. Col favore io
261
1810
Gli Dei quel giorno ti scampâr; non oggi ¶ lo
262
1810
quale ¶ dirai motto, cotal ti fia rimesso. ¶ Ma perché
263
1810
Dio contra il Pelìde ¶ ti sedusse a pugnar, contra
264
1810
altra volta lo scontri, ti ritira, ¶ onde anzi tempo
265
1810
o di stral non ti raggiunga. ¶ Udì del Dio
266
1810
dal sen l'alma ti svelga. ¶ Affilata ha la
267
1810
avea raggiunto, ¶ e Febo ti scampò, quel Febo a
268
1810
assiste un qualche iddio, ¶ ti finirò. Di quanti in
269
1810
Lenno, ¶ di cento buoi ti valsi il prezzo, ed
270
1810
tre volte tanti io ti varrò redento. ¶ È questa
271
1810
nondimeno ¶ nuovo un prego ti porgo, e tu del
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1810
acerbo insulto, Or qui ti giaci, ¶ disse, tra' pesci
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mar nell'ampio seno ¶ ti trarrà lo Scamandro impetuoso
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qualcuno del guizzante armento ¶ ti salterà dintorno, e sotto
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larghe ha le correnti ¶ ti lodavi rampollo, ed io
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il Xanto; ¶ di' che ti porga, se lo puote
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sempre hai teco. ¶ Se ti concesse di Saturno il
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o fiero ¶ prence, e ti basti il mio stupor
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Fato è fisso ¶ che ti conquida un fiume; e
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vorrai. Dalla battaglia ¶ non ti ristar se pria dentro
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che spento Ettorre: ¶ noi ti daremo di sua morte
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allora gl'incendii e ti ritira. ¶ Ciò detto appena
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la mia corrente? ¶ Reo ti son forse più che
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ire attizzi così? Non ti ricorda ¶ quando a ferirmi
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sue genti a favorir ti move, ¶ anzi che nosco
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rispose Apollo, ¶ stolto davvero ti parrei se teco ¶ a
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che fra le donne ¶ ti fe' Giove un lïone
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un lïone, e qual ti piaccia ¶ ti concesse ferir
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e qual ti piaccia ¶ ti concesse ferir. Ma per
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per le selve ¶ meglio ti fia dar morte a
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se provarti ¶ vuoi pur, ti prova, e al paragone
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avermi vinto per valor ti vanta. ¶ Così dicea Mercurio
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Teucri, illustre Achille, ¶ atterrar ti speravi oggi le mura
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ratto t'incalza e ti travaglia. ¶ Or via restiamci
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per l'asta mia ti doma. Ecco il momento
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cianciasti, il mio destino ¶ ti fe' palese. Dëiforme sei
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con vani accenti ¶ atterrirmi ti speri, e nella mente
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viene ¶ ad assalirti, e ti presenta il petto; ¶ piantala
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morto ¶ Pàtroclo, in salvo ti credesti, e nullo ¶ terror
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credesti, e nullo ¶ terror ti prese del lontano Achille
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restava, ¶ io che qui ti distesi. Or cani e
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li tuoi genitori io ti scongiuro, ¶ deh non far
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alla presenza degli Achei: ti piaccia ¶ l'oro e
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la mia veneranda genitrice ¶ ti daranno in gran copia
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letto ¶ la tua madre ti pianga. Io vo' che
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Io vo' che tutto ¶ ti squarcino le belve a
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ira cagione ¶ io non ti sia quel dì che
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lungi ¶ da chi vita ti diè, lubrici i vermi
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questo segno d'onor ti sia renduto. ¶ Così dicea
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io voglio compir che ti promisi. ¶ D'Ettore il
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le dardanie mura. ¶ Ben ti prego, o mio caro
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urna ¶ che d'ôr ti diè la tua madre
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sì disse: ¶ Sperchio, invan ti promise il padre mio
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la meta ¶ trascorrer netto ti riesca, alcuno ¶ non fia
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poi t'aggiunga o ti trapassi, ¶ no, s'anco
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s'anco a tergo ti venisse a volo ¶ quel
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a torto ¶ noi saggio ti tenemmo: ma tu premio
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se di lui pietà ti move, e questo ¶ al
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questa, ¶ ch'è mia, ti dono, a fin che
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e questo dono ¶ ricordanza ti sia delle funèbri ¶ pompe
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dalla triste vecchiezza che ti grava. ¶ Tacque, e la
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Achivi onore: ¶ di ciò ti dien gli Dei larga
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gran padre a sé ti chiama. ¶ E che vuole
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t'aggio e aver ti voglio ¶ eternamente. Frettolosa adunque
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in pianti e lutti ¶ ti struggerai, immemore del cibo
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fa core, né timor ti prenda. ¶ Nunzia di mali
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te veglia pietoso. Ei ti comanda ¶ di redimere il
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trasportar del figlio ucciso ¶ ti dee qua dentro: né
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rispose: ¶ Misera! ahi dove ti fuggì quel senno ¶ che
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straniere un giorno ¶ glorïoso ti fea? Solo alle navi
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e quale, ¶ s'ei ti scopre, se cadi in
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e lo prega che ti voglia ¶ dai nemici tornar
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e chiedi ¶ che messaggier ti mandi alla diritta ¶ quel
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suo propizio messaggio, io ti scongiuro ¶ di non rischiar
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guida ai mortali esser ti piaci, ¶ e pietoso gli
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i furibondi Achei, che ti son presso, ¶ fieri nemici
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l'ombra oscura portator ti coglie ¶ di quei tesori
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sei, né cotesto che ti segue, ¶ onde far petto
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germoglio. ¶ Gli è ver, ti guarda un Dio, siccome
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medesmo il vedessi, maraviglia ¶ ti prenderebbe nel trovarlo tutto
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e per mar, come ti piace, ¶ anche d'Argo
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tua guida, ¶ e qui ti lascio, ché il menarti
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la voce: ¶ Divino Achille, ti rammenta il padre, ¶ il
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vegno, ed infiniti ¶ doni ti reco a riscattarlo. Achille
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il core? Or via, ti siedi, ¶ e diam tregua
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numi ¶ in questa guerra ti cacciâr, meschino! ¶ ch'altro
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né voler ch'eterno ¶ ti consumi il dolor. Nullo
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che in vita ¶ richiamarlo, ti resta altro soffrire. ¶ Deh
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i molti doni ¶ che ti rechiamo, accetta, e ne
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cor, che alfin renduto ¶ ti fosse il figlio, perocché
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sentir, che un nume ¶ ti fu scorta alle navi
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rinfrescarmi, se non vuoi ti metta, ¶ benché supplice mio
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è il pianto che ti resta ancora. ¶ Così detto
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fra' nemici? e nulla ¶ ti cal del rischio in
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del rischio in che ti trovi, uscito ¶ dagli artigli
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ai figli ¶ che rimasti ti sono. — E più non
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Acheo dall'alta torre ¶ ti scaglierà sdegnoso, vendicando ¶ o