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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
faccenda. ¶ - Dio buono! non ti nascondo ch'è un
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come speravo. ¶ - Oh, io, ti ho detto... ¶ - È inteso
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concluse dopo aver meditato, - ti prometto che farò il
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1908
sarà più facile. ¶ - Poi, ti ripeto, ci potremmo intendere
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credi. ¶ - Insomma, ne ragioneremo; ti prometto che ne ragioneremo
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1908
È inteso. Ed ora ti prego di rimanere a
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1908
che? ¶ - Ha veduto quando ti ho fatto cenno di
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1908
somma naturalezza: - Edoarda non ti ha mai parlato di
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1908
po' gli altri. Perchè? ti spiace? ¶ - Figùrati!... Mi è
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1908
ragazzo mio! Spiégami: cosa ti sei fitto in capo
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1908
Eh, via!... tu scherzi! ¶ - Ti avverto che si comincia
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1908
un altro conto. ¶ - Insomma: ti manda lei, per caso
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1908
di balli, di pranzi, ti son dunque venute tutte
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1908
Ma, già!... tu non ti curi di niente! In
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1908
da capo? ¶ - Calma! Non ti voglio dire che una
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1908
Ma, guarda: se ora ti figgessi nel capo di
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1908
stessa... e più bella! Ti ricordi?... ¶ Ella chiuse gli
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1908
Fu la prima volta... ti ricordi?» ¶ E quest'odor
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prima sera... ed io ti facevo già la corte
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1908
certo modo l'italiano! ¶ - Ti ha detto il suo
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1908
con domandarti scusa se ti ricevo qui, - proseguii. - Mi
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chiuder occhio. Pazienza! Ora ti spiegherò lo scopo della
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1908
Vado sempre lì. ¶ - E ti trattieni a Roma? ¶ - Una
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1908
virtù che posseggo, e ti giuro che, anche senza
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altre sigarette con me, ti ringrazio. ¶ Ne accese una
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1908
Questo è denaro che ti spetta; non te l
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1908
in questo affare, se ti ricordi, è stata così
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1908
di accettarli ancora, poichè ti appartengono. E se proprio
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1908
appartengono. E se proprio ti bruciano le dita, o
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1908
un uomo pio e ti dò questo consiglio. ¶ Feci
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1908
li darò in beneficenza, ti assicuro, perchè sono ben
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1908
volta una risoluzione decisiva. Ti consigliavo anche di ammogliarti
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1908
funghi. Solamente bisognerebbe che ti sbrigassi un pochino, perchè
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Vedo, mio caro, che ti ha ripreso un'altra
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ruggine. Bisogna ch'io ti galvanizzi un poco lo
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1908
non ho più sonno, ti assicuro. ¶ - Ma vorrei prendere
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1908
l'ora di colazione ti verrò a prendere all
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di questo? In apparenza ti è rimasta fedele. Ha
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orologio, - e bisogna che ti lasci. Una buona doccia
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Hermòs! Per conto mio ti ripeto che mi ha
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1908
equivoco. ¶ - In ogni modo ti prego di non propalare
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1908
è mio amico, e ti prego, almeno con me
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1908
fai! Da qualche tempo ti ha preso di me
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1908
come tuoi servi. ¶ - Allora ti dirò che gli amici
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1908
una bizzarrissima idea che ti sei fitta in capo
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1908
o disfare quel che ti pare e piace. Anzi
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pare e piace. Anzi ti chiederò perdono se, dopo
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non lo sarà mai! Ti basta? E se poi
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1908
con ira. ¶ - Perchè mostruoso? ¶ - Ti par credibile ch'Edoarda
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piacerle! Non è possibile, ti dico. Io la conosco
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lui, per il quale, ti assicuro, tu non esisti
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tua famosa ipoteca! Non ti sembra? ¶ II ¶ Rimasi lunghi
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1908
Un giorno forse - quando ti saprò felice - ti dirò
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1908
quando ti saprò felice - ti dirò ancora una cosa
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1908
non mi piaci, Guelfo! Ti devi distrarre, se no
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dell'uomo, chi mai ti potrà conoscere? ¶ Lentamente guarii
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Non vi aspettavo... non ti aspettavo più.... È stata
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lungo desiderio di te. Ti ho portata via nell
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hai fatto? Quali desiderî ti hanno turbata l'anima
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avvicinandomi a lei. - Non ti ho dimenticata un solo
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sentito infelice, umiliato, malato. Ti ho scritto e non
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1908
e non hai risposto, ti ho cercata e non
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1908
non hai voluto che ti ritrovassi. Ora sono libero
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1908
un pensiero che non ti appartenga; sono pronto a
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1908
a qualsiasi rinunzia e ti domando perdono di tutte
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una pausa e continuò: ¶ - Ti ricordi... vi ricordate? C
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1908
ironico, e disse: ¶ - Perchè? ¶ - Ti amavo, Elena, e preferii
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1908
a cercarti. Oggi, che ti ritrovo, non mi vuoi
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negare. Assolutamente bisogna che ti parli, Elena. Qui fra
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pregai. - Non senti come ti voglio bene? ¶ Ella si
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ricevuto i fiori che ti mandai da Torre Guelfa
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1908
E le lettere che ti scrivevo? ¶ - Anche. ¶ Si giunse
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1908
più di te. Ora ti sei vendicata: basta! ¶ - Vendicata
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1908
rimproverarmi nulla. ¶ - Infatti non ti rimprovero, anzi ti prego
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1908
non ti rimprovero, anzi ti prego. Puoi forse comprendere
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1908
mi piacevi solamente, ora ti amo. ¶ I camerieri entravano
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1908
Maggio. ¶ - E, senti... non ti offenderai se ti faccio
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non ti offenderai se ti faccio un'altra domanda
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1908
Che bell'abito hai! ¶ - Ti piace? ¶ - Sì. ¶ - Dove lo
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fatto fare? ¶ - Da Paquin. ¶ - Ti vesti da Paquin ora
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se dovessi morirne! ¶ - Elena! ¶ - Ti ripeto: nemmeno se dovessi
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1908
tuo piacimento? Ebbene, Germano, ti sei ingannato! Senti, voglio
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1908
avessi amata lo stesso. Ti ho nascosta la mia
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1908
incapace di amare, che ti allontanavi da me, rimpiangendo
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ricchezza che un'altra ti poteva dare. Non sono
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1908
che si umiliano e ti ho resa la tua
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sempre. Non so se ti amo ancora o se
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amo ancora o se ti odio, il che forse
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avrai più, nemmeno se ti mettessi a ginocchi, nemmeno
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1908
umilii ancor più? che ti chieda perdono a ginocchi
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dunque un pentimento che ti basti! cerca una vendetta
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cerca una vendetta che ti possa contentare!... Elena, vuoi
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1908
e per lei non ti posso appartenere più. Voglio
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1908
Ma che buon vento ti mena? Entra, entra! Mi
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1908
impegni; ma dimmi cosa ti abbisogna e vedrò fra
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che io... francamente... insomma, ti apro il cuore come
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Non vorrai convenirne, anzi ti parrà necessario spendere molte
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1908
è quasi la primavera, ti ricordi? la primavera di
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1908
con soavità. ¶ - Forse ora ti parrà un sacrificio, ma
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sera me ne parli: ti ascolto. Bene: fissiamo il
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1908
le ripetei sottovoce: ¶ - Io ti volevo amare per sempre
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non lo saprei, se ti amo, se ti ho
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1908
se ti amo, se ti ho amata sempre con
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scorrermi su le falangi. ¶ - Ti ricordi? - le dissi; - a
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allora, Elena! ¶ - Taci!... ¶ - E ti ricordi quelle sale così
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male? ¶ - Ma pensa che ti desidero ancora, io, come
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Per quanto tempo ancora ti ricorderai di me? - domandò
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1908
son stata gelosa, finchè ti ebbi: lo diverrò terribilmente
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pur comprendere che non ti lascerò. ¶ - Ma si deve
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la tua catena e ti penti oggi di non
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1908
di buon senso, e ti vuol bene. Poi, non
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le labbra. Senti: io ti voglio bene, davvero, profondamente
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1908
fumo, polvere, nulla. Se ti avessi conosciuta prima, forse
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vita anteriore. Ma non ti voglio perdere; non voglio
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1908
D'altronde, che fa? Ti voglio bene; questo solo
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profferisce un voto: ¶ - Io ti faccio una sola promessa
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1908
te, - neanche te, se ti potrò dimenticare. Nella vita
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1908
fino a qual segno ti appartenessi; ma ora mi
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1908
una volta, e non ti farò subire la noia
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1908
idea! È troppo chiaro; ti si rovinerà. ¶ Stando così
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1908
questo un abito che ti piaceva? Dunque bisogna sciuparlo
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1908
Non parto più. Non ti posso, non ti posso
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1908
Non ti posso, non ti posso perdere!» ¶ Ma invece
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gli applausi, gli ammiratori, ti faranno scordare. Non sarò
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1908
unico. E ritornerai sola, ti guarderanno, diranno qualcosa dietro
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per i guanti. Spesso ti lamentavi perchè lascio le
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1908
a me stesso: «Perchè ti disperi? Non hai tu
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1908
un grande bene che ti fosse ritolto? Perchè questa
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1908
commozioni che tu stesso ti elargisci. La tua natura
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1908
tua natura d'istrione ti soverchia l'anima. Tu
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non ha nome. Va! Ti aspetta un'altra vita
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che hai già respinte, ti offriranno forse ancora la
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la stoviglia e dissi: ¶ - Ti ricordi quando abbiamo comperata
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scoppio di riso acre: ¶ - Ti annoia tanto la mia
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a sedere. ¶ - Che male ti ho fatto perchè tu
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hai pietà veramente! Ora ti conosco bene. ¶ - Chi di
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1908
alle tue ginocchia e ti supplichi di non partire
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per non scendere più. ¶ - Ti senti male? - domandai. ¶ - No
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1908
al giorno in cui ti scriverò: «Domani ritorno.» ¶ - Oh
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1908
la sola; e non ti potrò dimenticare finchè vivo
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1908
mano, mio vecchio Ludovico. Ti ricordi? È un pezzo
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1908
E poi... e poi... ti racconterò! ¶ - Hai avuto il
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adesso! Perdonami, sai, se ti ricevo male, ma stamattina
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tu sapessi! Ma prima ti voglio ringraziare... ¶ - Di che
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1908
fu questa: ¶ Caro Germano, ¶ Ti ho scritto a Vichy
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1908
itinerario. Poco male, non ti raccontavo nulla che valesse
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1908
molte angustie delle quali ti lagni non ti fanno
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1908
quali ti lagni non ti fanno perdere in ogni
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perchè a Rimini, come ti ricorderai, c'è il
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non meno difficili, come ti dirò in séguito. Sai
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1908
Germano mio, quale consiglio ti potrei suggerire? Se dovessi
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1908
dovessi parlarti seriamente, certo ti annoierei; se volessi farti
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1908
la vita, e siccome ti conoscevo per tale, diffidavo
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1908
a quella salvezza che ti è parsa indegna. ¶ Il
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1908
l'estate. Come già ti scrissi, Edoarda s'è
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1908
questo lungo tempo non ti è venuto mai una
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1908
già il signore, non ti è risalita mai nella
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1908
io voglio domandarti: non ti è balenata mai l
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1908
l'amor del cielo! Ti ho pur narrata la
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1908
storia di Roma! ¶ - E ti ho già detto anche
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1908
cose a mezza via. Ti prometto una moglie adorabile
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che questo rimedio, poichè ti giudico refrattario a tutti
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Ed è naturale! Chi ti conosce non può darti
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1908
hai tutto goduto e ti annoi; prova nel matrimonio
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1908
felice. Dunque ascoltami. Ora ti sei concesso anche l
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1908
spoglie dell'onestà, non ti avesse fatto preferire sempre
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1908
fra questi; ecco perchè ti ho scelto. ¶ - La tua
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1908
l'altre virtù che ti mancano, - convenni. ¶ - Quando si
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1908
Così, alle ragioni che ti ho dette sopra, devi
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1908
tu regalasti, o che ti appartennero. Come sei smemorato
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1908
Se queste notizie non ti affliggono, devi aver l
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ella esclamò, - voi esagerate! ¶ Ti faccio notare che ha
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vede. Se nascostamente forse ti ami ancora, non so
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1908
Ma il suo cuore ti perdona tutto il male
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1908
nascondere il suo male. Ti vedremo a Roma durante
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1908
Hôtel. Vedi un po', ti prego, se ti riesce
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1908
po', ti prego, se ti riesce di mandarmene due
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1908
rive millenarie del Nilo. ¶ - Ti auguro - mi disse nel
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1908
immagino purtroppo, Germano. Se ti potessi aiutare! Non sai
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1908
sono ingiusto, lo so. Ti torturo, quando potresti essere
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1908
la mia esasperazione. ¶ - Non ti ho mai detto nulla
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1908
la scena. Gli attori ti toccano, ti prendono fra
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1908
Gli attori ti toccano, ti prendono fra le braccia
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1908
donna di strada. ¶ - Non ti ho mai detto questo
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1908
vile; sembra che io ti faccia subire tutte le
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1908
ma è così perchè ti voglio bene. ¶ - Oh, mi
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1908
più l'amante che ti convenga e forse temi
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1908
in ogni modo, quando ti vedo fra quella gente
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1908
nasceva una grande ombra. ¶ - Ti vergogni?... Ah sì? Perchè
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1908
alla mia vita, ecco ti vergogni?... - Fece una lunga
191
1908
sarai andato, quando non ti rammenterai nemmeno più ch
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1908
solo? Dimmelo! Se questo ti piace, il sacrifizio non
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1908
potessi avere, credo che ti batterei! ¶ - Perchè mi dite
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1908
le labbra scarlatte. ¶ - Perchè ti amo! Perchè ti voglio
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1908
Perchè ti amo! Perchè ti voglio! Mi sembri una
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1908
Guelfa, con la quale ti avvertivo che avrei lasciata
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1908
vita futura, poichè non ti nascondo che verso in
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1908
Partendo, anzi, (cosa che ti ho taciuta) fui costretto
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1908
altrui; non il denaro, ti dico, ma tutte le
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1908
perduto. Se di me ti domandano di Roma, di
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1908
l'amicizia ch'io ti mantengo immutata e volgimi
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1908
obbligo anzi... La cosa ti pare poi tanto grave
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1908
tanto grave? ¶ - No; ma ti credevo innamorato di Elena
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1908
le dovevo pur qualcosa, ti pare? ¶ - Bada! Io ti
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1908
ti pare? ¶ - Bada! Io ti dico solamente: bada!... ¶ - Oh
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1908
bella. In ogni modo, ti ripeto: sta in guardia
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1908
Lasciami riflettere qualche giorno; ti risponderò prima che tu
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1908
i titoli! Vendi, Guelfo. Ti seguito a dire: vendi
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1908
È un regalo che ti faccio. Ho guadagnato molto
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1908
regalarti una cosa che ti piaccia. ¶ - Ma tu non
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1908
modo. Che magnifica pietra. ¶ - Ti ripeto. Elena: ho guadagnato
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1908
questo? Ma sei pazzo, ti dico! No, riprendilo, non
213
1908
Che importa? L'anello ti piace o no? ¶ - È
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1908
brillante. ¶ - Questo sì; ma ti ripeto che sei pazzo
215
1908
sei pazzo. ¶ - Guarda come ti sta bene! ¶ Poi si
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1908
sappia rispondere. Gli uomini ti ameranno quando saprai tenerti
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1908
a chi la professa; ti pare? ¶ - Tu hai sempre
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1908
tutta tua, perchè finora ti sei nascosto. ¶ - Può darsi
219
1908
il nasconderti poi non ti è servito a nulla
220
1908
perduto; ma, da solo, ti affermo, è impossibile che
221
1908
Intanto permettimi ch'io ti faccia un ritratto morale
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1908
Volentieri, ma un'istantanea, ti prego, perchè odio la
223
1908
odio la posa. ¶ - Oh, ti fermo sùbito alla tua
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1908
te. L'abito che ti sei fatto è una
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1908
d'essere. Con esso ti sei dato un carattere
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1908
arbitro32 finchè il denaro ti è bastato ad esserlo
227
1908
ad esserlo; ma oggi ti sprofondi nella mediocrità, e
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1908
e, tu per primo, ti riconosci un vinto. ¶ - Oh
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1908
E tu? ¶ - Ed io ti dico: Caro Guelfo, mio
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1908
andartene a picco. Sei, ti ripeto, un re senza
231
1908
di risorgere, un uomo ti si avvicina, e quest
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1908
son io, il quale ti dice: «Vuoi ritentare la
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1908
Finalmente parli chiaro! Ecco, ti rispondo sùbito; armi sicure
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1908
allora? - feci sorpreso. ¶ - Ecco ti spiego. È certo più
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1908
che queste armi non ti sarebbero date in mano
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1908
disse pacatamente. - Sono magnifiche, ti pare? La collana vale
237
1908
triviali, mentre le mie, ti ho detto, son caute
238
1908
Prima di tutto perchè ti voglio bene, in secondo
239
1908
disse ancora: ¶ - La cosa ti va? ¶ - Guardai perplesso il
240
1908
queste nere predizioni. Non ti ho mai voluto bene
241
1908
il giorno in cui ti vedrò uscire dalla mia
242
1908
domando qualche volta come ti ho potuto amare così
243
1908
terre cadrà sotto sequestro. Ti rimarrà solo Torre Guelfa
244
1908
ma ora, se non ti avrò... a che serve
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1908
intorno all'accaduto. ¶ «Io ti rendo la parola di
246
1908
il cielo che non ti faccia mai conoscere il
247
1908
tanti anni, che non ti dimentica in quest'ora
248
1908
per la creatura che ti ha troppo amato e
249
1908
hai dovuto sacrificare. Noi ti seguiremo col pensiero, dovunque
250
1908
di soccorrerti se mai ti sorprenda un pericolo contro
251
1908
con questi ragionamenti falsi ti condanni ad una passività
252
1908
diceva spesso a me: ¶ - Ti amo perchè la tua
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1908
torturi così? Sono allegrissimo, ti assicuro! ¶ - Oh, come sei
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1908
porta. ¶ - Entra, Elena. ¶ - Ah, ti vesti? Esci anche stasera
255
1908
prendere. ¶ - Il d'Hermòs ti conduce sempre via. Scommetto
256
1908
lui anche oggi. ¶ - No: ti ho detto che sono
257
1908
Sì: ma questa sera ti osservo con maggior tenerezza
258
1908
del polsino, - questa lavandaia ti rovina tutta la biancheria
259
1908
io stessa. ¶ - Tu? Ma ti pare! Cambiamo la domestica
260
1908
riuscirò. ¶ - Invece io non ti vedo sotto le spoglie
261
1908
per la prima volta ti odio! - inveì con asprezza
262
1908
rispose: ¶ - Tutto questo non ti riguarda! È affar mio
263
1908
non parliamone più! ¶ - Chi ti ha raccontato questo? - ella
264
1908
un particolare che non ti riguarda! ¶ - Bene: qualsiasi cosa
265
1908
ad armi uguali, non ti pare? - esclamai con sarcasmo
266
1908
trattenermi e disse: ¶ - Rimani, ti prego.... ¶ V'era nella
267
1908
Oh, che idee!... ¶ - Rimani, ti prego. Vorrei parlarti. ¶ - Parlarmi
268
1908
Ma tu, perchè non ti sei coricata? ¶ - Non avevo
269
1908
sonno. Ho atteso che ti risolvessi a tornare. ¶ - Ed
270
1908
tornato? ¶ - Nulla; va bene. ¶ - Ti coricherai ora? ¶ - Forse. ¶ - Non
271
1908
altro da dirmi? ¶ - Cosa ti potrei dire? ¶ - Buona notte
272
1908
mi fai, la stessa ti faccio. Non sono che
273
1908
un uomo felice. Io ti conosco troppo, Germano; il
274
1908
sarò sempre. Ora dimmi: ti ho mai domandato qualcosa
275
1908
mai domandato qualcosa io? Ti ho mai domandato, per
276
1908
fartene un mistero. Ma ti ho nascosta una parte
277
1908
amante di quell'uomo? Ti piaceva? ¶ - Non parliamone più
278
1908
parliamone più, sii buono... ¶ - Ti piaceva? Rispondimi! - feci, un
279
1908
come amante?» egli davvero ti ha dipinta con una
280
1908
maggiore delle altre. No, ti giuro, quel tuo amico
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è proprio vera?... Ebbene, ti ripeto, avrà forse una
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Mathias; ma non leggere, ti prego. Ecco leggi questa
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mie braccia la serravano. ¶ - Ti amo! ti amo!... non
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la serravano. ¶ - Ti amo! ti amo!... non domandare altro
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Mi perdoni dunque? ¶ - Sì, ti perdono; ma dovrai, dopo
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Schillenheim, quell'ufficiale austriaco... ti ricordi? ¶ - Sì. ¶ - Bene: quello
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piena di crudeltà, e ti desidero per questo. Se
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per questo. Se non ti potessi avere, credo che
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ella pregò sordamente; - poichè ti giuro che vi sono
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Bada che, dopo, forse ti odierò!... ti odierò perchè
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dopo, forse ti odierò!... ti odierò perchè mi umilii
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vecchia e brutta non ti servirà davvero a nulla
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o meno onesta, mentre ti pentirai amaramente d'aver
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la vita che più ti conviene? Perchè ti sacrifichi
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più ti conviene? Perchè ti sacrifichi? per rimanere onesta
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una parola. Poi, chi ti crede? Pensi forse che
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se fosse una donna ti direbbe quello che ti
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ti direbbe quello che ti dico io, se poi
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la vita, bambina mia. Ti parlo così, come parlerei
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togliere l'anello. ¶ - Conservalo, ti prego; l'ho portato
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sii felice. Io non ti rivedrò più. Che la
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cosa.... ¶ - Parla Mathias. ¶ - Se ti facessi chiamare... dovunque tu
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me il quadro dove ti ho dipinta. Elena, per
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così dolci nelle quali ti ho potuta guardare. La
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la triste promessa che ti ho data. Ecco: e
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è una fanciulla che ti può rendere il denaro
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in tanti anni, che ti può d'un colpo
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e di sofismi, non ti sarebbe difficile far intendere
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tempo, e guarirai se ti piacerà guarire.... Io penso
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prime case di Terracina. ¶ - Ti ricordi quando venimmo? - ella
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abito? - ella esclamò, incredula. ¶ - Ti pare strano, è vero
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tempi di Emilia Gonzales; ti ricordi? ¶ - Oh, mi ricordo
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creatura e penso che ti voglia bene. ¶ - Sì; è
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ragione. Speravo invece che ti rallegreresti nel vedermi così
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con sposar Edoarda. Invece ti ficchi a fronte bassa
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parte il denaro che ti bastava per vivere di
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è cessato e non ti rimane che attendere gli
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conoscendo i legami che ti stringevano. ¶ - Ma non li
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accennò quasi con vergogna. - Ti ricordi il mio viaggio
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allontanare quel pensiero molesto. ¶ - Ti ha parlato di me
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Fabio. ¶ - Sì, vagamente. ¶ - Cosa ti ha detto? ¶ - Mi ha
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aiuto, che io non ti seppi rifiutare. Tuttavia, quando
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una vaga speranza. Invece ti ritrovo immutato, più pazzo
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a nulla, ma invece ti sii perduto nell'irriflessione
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di un amore che ti rovinerà. ¶ - Che vuoi? - gli
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affettuosa paura. ¶ - Quello che ti ho detto, Fabio. Se
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non c'è rimedio, ti ho detto. Non c
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t'inceppino e non ti lascino camminare, mentre la
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Edoarda Laurenzano che non ti aspetti più. Le cose
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data questa promessa, e ti rivedo ancora, intento a
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il 18 Luglio... un anniversario. Ti ricordi. Germano?... già: un
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Il primo giorno che ti ho veduto, circa tre
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viole ai paraocchi. Non ti conoscevo allora, non sapevo
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donna per la quale ti sei battuto è di
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fossi l'amante. Ella ti pregò di scrivere un
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contessa leggendo rise, poi ti disse qualcosa a bassa
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ancora, dirle: ¶ «Io non ti amo più, perchè mi
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gli dissi: ¶ - Vuoi che ti tenga socio nel mio
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se non vuoi che ti porti la jettatura. ¶ - Questo
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di-Ro-ro-ma ti ap-pa-partiene! Vi
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pungere anch'io. ¶ - Insomma ti avverto che mi secchi
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tu. Una fanciulla che ti vuol bene, graziosa, enormemente
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che tu taci. ¶ - Zia, ti prego! - supplicò di nuovo
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triste sorriso di evocazione, - ti ricordi quanti sogni abbiamo
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desiderio d'essere asciugata. ¶ - Ti ricordi? - ella ricominciò. - Dopo
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dolci... Qualche volta io ti leggevo un libro, ma
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adoperava sempre una sola... ti ricordi? ¶ - Sciocchezze! - io dissi
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mi consumo tutta, perchè ti perdo, e lo so
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pensiero è altrove; io ti dò noia; non aspetti
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Ecco, mi farai morire! ¶ - Ti esalti, Edoarda, ti esalti
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morire! ¶ - Ti esalti, Edoarda, ti esalti - le dissi, vinto
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donna per la quale ti sei battuto? ¶ - Ma non
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la bocca sorridente. ¶ - Cosa ti hanno detto, mio povero
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già che vuoi sapere, ti dico la verità. ¶ Improvvisavo
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un semplice caso... ¶ - Eppure ti sei battuto per lei
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È così, Edoarda. Perchè ti dovrei mentire? ¶ Il suo
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lasciarci momentaneamente... Oh, non ti spaventare! un'assenza di
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talmente seccato! ¶ - Ma io ti potrei forse... ¶ - No, ti
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ti potrei forse... ¶ - No, ti prego, non parlarne! Sai
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come un alito. ¶ - Sì, ti scriverò tutte le sere
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parlare, vuol dire che ti convien pensare ai casi
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molti nemici, e nessuno ti risparmia. Colgono anzi l
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francescano. C'è chi ti trova sciocco, vedendoti compromettere
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che i miei discorsi ti debbano urtare i nervi
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fissato a lungo. - Non ti posso credere. Sarebbe una
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ne sono innamorato. E ti faccio grazia del perdutamente
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nervi. Ragiona freddamente. Siccome ti voglio bene, avrei voluto
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persona. ¶ - Io? proprio io ti debbo aiutare? - domandò con
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questo coraggio per me. Ti sarà più facile. ¶ - Mi
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Tanto più che ormai ti ho quasi preparata la
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alcuni giorni; di là ti scriverò, tu mostrerai la
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decido mai a lungo. Ti faccio una domanda sincera
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fa male. ¶ - Perchè quando ti bacio «io?» Forse ti
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ti bacio «io?» Forse ti baciano anche altri? ¶ - Sciocco
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leggermente una guancia. - Non ti dirò più nulla! ¶ Per
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volta o l'altra ti risolverai a spiegarmi questi
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una fisionomia stranissima oggi! ¶ - Ti pare? - feci con ironia
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un poco. Davvero non ti comprendo. Mi hai affermato
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andare in frantumi. Non ti pare? ¶ - Belle parole... nient
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devi esserne offesa. Tu ti diverti ad ingannarmi ed
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E credi che non ti voglia bene? ¶ - Me ne
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curioso almeno. ¶ - Dunque non ti curare del come io
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non essere ingenerosa ora... Ti ho chiesto perdono. ¶ - Senti
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saputo fare. Del resto, ti ripeto, sei libera. Sei
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coverse di baci: ¶ - Germano, ti ricordi? Fu qui! fu
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invece di farti piacere, ti ho reso triste... Che
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racconterò sempre; tu invece ti nascondi. Perchè? Certo perchè
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del copripiedi. ¶ - Ma non ti nascondo nulla, - osservai. - Non
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e solo amandomi come ti amo lo potrai comprendere
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stata un'aberrazione, come ti ripeto ancora. I nervi
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ho mai amato come ti amo. ¶ - Ma era più
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occhi aveva? ¶ - Scuri. ¶ - Allora ti piaceva più di me
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giuro. ¶ - Ed io non ti credo! Bada!... Vorrei venire
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una quantità! ¶ - Però lei ti scrive... ¶ - Non una lettera
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te. ¶ - Non voglio che ti disturbi; tu non sei
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male!... dunque, se mancassi, ti do il diritto di
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Ludovico! Ludovico! ¶ - Via! non ti affannare così. Abbiamo tutto
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di me. Se poi ti chiedesse mie notizie, - cosa
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l'hai veduta? ¶ - Non ti ricordi d'avermi una
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termine gli affari che ti conducevano a Roma. ¶ - Quali
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te? Gli affari che ti premevano, insomma. ¶ - Era una
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Non so davvero perchè ti ostini a voler trascinare
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fa, di sopra... non ti ricordi?... ¶ - Ah... pazienza! E
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di me? ¶ - Sì, rimani, ti prego. Ed ora, ch
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se la cosa proprio ti addolori, o se invece
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ma fatti animo, perchè, ti ripeto, se vi entri
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è meglio di no, ti pare? Aspéttami al Colonne
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a poco. Del resto ti accompagno qualche passo ancora
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ogni momento. ¶ - E non ti fu possibile sapere come
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la notizia? ¶ - Questo non ti saprei dire. L'ho
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le dissi piano. - Ora ti lascio. ¶ - Sì, lasciami; è
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un modo appena intelligibile: ¶ - Ti scriverò poi... ¶ Mi strinse
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tu stesso l'annunzio, ti prego. Me ne è
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opportunità, perch'egli almeno ti rendesse una vita fittizia
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amore ma senza inganno. Ti giuro che, sposandolo, il
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tutta la mia volontà. Ti vedevo tornare come una
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anima. ¶ E, vuoi che ti dica la verità? Sposandomi
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della felicità. ¶ Ora che ti scrivo è notte; non
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dunque parlare. ¶ Io non ti conosco di persona, ma
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racconto, becchino. ¶ Dunque non ti conosco, eppure so come
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che di gioviale che ti trapela dalla fisionomia; siccome
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affatto! Un bel giorno ti sei sentito spinto verso
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le pompe funebri e ti è piaciuto affrontare la
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incute ai pavidi mortali, ti dia su la comune
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è una persona ospitale, ti darà certo un buon
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te n'accorga, io ti farò dalla morte le
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confessioni estreme. ¶ «Brav'uomo, - ti dirò, senza muovere la
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queste orgogliose parole non ti faccian sorridere. Provengon da
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belle frasi ch'io ti suggerisco parranno quasi una