Ada Negri, Il dono, 1936

dunque ¶ la mia, se ti posseggo, anima e senso

notte il giorno. ¶ Io ti prego, mio Dio, per

senza di te. ¶ Solo ti chiedo: perché mai soffrire

figli, e quelli che ti nacquero ¶ a' tuoi begli

non far male ¶ se ti prego col pianto delle

te lo donai, perché ti fosse ¶ compagno nelle notti

della tomba, aver non ti concesse. ¶ Ed io sull

le vene ¶ passi, e ti spandi, e sí gran

incontro al sole. ¶ Pur ti ravviso dal tuo riso

del sogno che stanotte ¶ ti rapiva nel sole: ed

sole ¶ d'ogni scoria ti monda e ti fa

scoria ti monda e ti fa pura ¶ entro la

nera ¶ caligine di pioggia ti ravvolga, ¶ sia breve il

nuovo respiro, al sen ti sugge il latte ¶ che

fiorisca in sangue. ¶ Non ti stancò, Rosa Germani, offrire

una beltà sofferta, che ti rende ¶ sacra allo sguardo

bocca ¶ appena schiusa, che ti cerchi il seno, ¶ per

mi sembri sola; eppur ti vibra intorno ¶ la città

segno di sé pur ti lasciava ¶ fuggendo. ¶ Vai con

segreta maturanza ¶ che soggetta ti avrebbe all'uomo, e

eterno; ed ora, ¶ se ti rivolgi, se il rivedi

di nessuno e nessun ti riconosce ¶ all'infuori di

stanca, ¶ nel bruno mantello ti stringi, ti curvi, per

bruno mantello ti stringi, ti curvi, per meglio ¶ celarti

canto ¶ sublime pur oggi ti fa, dinanzi alla Croce

vinta, e tu nemmen ti chiedi ¶ di che: la

furia ¶ colpirti, fin che ti si chiuda al dito

PREGHIERA PER L'AGONIA ¶ Ti supplico, Signore, per colei

bocca ¶ lo sfiori. ¶ Or ti chiediamo: ove andò Delia

Il figlio amato ¶ che ti morí ventenne (ma lontano

d'aure; ed egli ¶ ti chiamava, felice, a quegli

pianeti, e anch'ella ti cercava: sempre ¶ la stessa

non potevi; e allora ¶ ti si smarrivan gli occhi

un segno invocherai che ti riveli ¶ – un segno, un

di stelle. Ch'io ti porga, al desco ¶ umile