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Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
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domani, buonanotte Liciuzza. Non ti preoccupare». ¶ «Non mi preoccupo
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telefonare. Sono Giancarlo Rinaldi, ti ricordi?» ¶ «Temo di no
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Napoli. Perché tu. Perché ti conosco, conoscevo la tua
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tu. Te la senti? Ti affido la difesa di
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importante per questa indagine. Ti chiami Carolina? Io, Max
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si sarebbe trovata lì». ¶ «Ti aveva mai parlato di
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Naturalmente. E la nonna ti spiegava perché lo avrebbe
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le braccia. «Su, piccolina, ti prego. Ora con questo
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me lo prometti? Altrimenti ti lascio qui e andiamo
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guardarla come è oggi ti si stringe il cuore
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sulla guancia. «Io non ti ammazzo, papà». ¶ «Be’, ci
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casa sua a colazione…» ¶ «Ti presento mia madre. Mamma
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lo dire in televisione, ti prego». ¶ «La casa dove
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Ancora?» ¶ «Certo, di che ti stupisci, era mia madre
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Però una famiglia così ti aiuta a crescere…» ¶ «E
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quando non hai esperienza ti fanno su come un
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detto di sì. Se ti richiama, dille di venire
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me la ricordo». ¶ «Non ti dispiace lasciare tuo padre
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non puoi uscire che ti assaltano, non ti fanno
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che ti assaltano, non ti fanno respirare… Quando mai
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mio marito. Quando uno ti dice che se ne
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la sua fantastica proposta, ti lascia tutto quello che
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specie di sgabuzzino. «Non ti basta? Mangiamo insieme, magari
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come ci si sente. Ti chiedi se puoi fare
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mettendoci dentro tutto, non ti fa nascere il sospetto
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La chiamò, stava ridendo. «Ti passo i bambini». Citrullizzarono
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lavorare con Laura Licasi. ¶ «Ti sono arrivate le mie
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uno dei due sgabelli. «Ti avevo detto di quello
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l’ora. «Devo andare». ¶ «Ti accompagno a Linate». ¶ «Ma
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contento! Uno squillo e ti dico ciao. Parigi ti
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ti dico ciao. Parigi ti piacerà; ma per favore
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Dopo, se hai tempo, ti mostro le foto di
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Gli guardò i mocassini. «Ti andrebbe di infilarti in
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Venite qui! Vuoi che ti venga a prendere?» ¶ «No
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sono brutta. Ciao, non ti muovere!» Aveva urlato, perché
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mamma?» ¶ «Sì, ma non ti sporcare, che non posso
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soffro più». ¶ «Come vuoi. Ti ho vista in televisione
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stretto è difficile che ti richiamino. Però ogni tanto
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quella era zia Beatrice, ti ricordi zia Bea? Non
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abbracciarono. «Vieni a trovarci, ti prego. So che mio
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avevo mia madre. Diglielo, ti prego». ¶ «Se è così
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così dispiaciuto. Certo che ti avrei voluta a casa
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nessuno che ora tu ti rimproveri di non aver
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di nuoto sui 100 e 200… ti basta per battermi?» ¶ «Ci
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suggestiva. ¶ Un tuffo doppio. «Ti piace?» ¶ «Fammi vedere come
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siamo contadini. E non ti sto seducendo, avvocato. Questa
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Le tue scarpe. Non ti volevo a cena con
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lui. ¶ «Non lo so… ti prego, ti prego…» ¶ Quello
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lo so… ti prego, ti prego…» ¶ Quello era il
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conosciuto, sempre aspettato. Io ti amo da sempre». ¶ «Per
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sono tutti uguali». ¶ «Non ti scaldare, babbo. Stiamo mangiando
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chiedi a un napoletano? Ti dirà che è la
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ha una bambina deliziosa… Ti basta?» ¶ «Sì, figurati. Solo
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i sigilli». ¶ «Va bene. Ti aspetto alle nove giù
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dirglielo. Ho detto che ti amo ma che tu
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problemi. Ma so che ti rispetterò e che, per
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allo studio». ¶ «Vai…» ¶ «Senti, ti dico una cosa. Io
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una cosa. Io non ti tradirò mai, perché se
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napoletani, ma io non ti tradirò mai, neppure con
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Mi piacerebbe che tu ti fidassi di me. Io
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la figlia del barone. Ti giuro che è lui
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Ma quale macchina, non ti sognare e dacci un
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aggiunse l’altro, «chi ti dice che stavano parlando
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le chiese Max. ¶ «Sì, ti prego». ¶ Nel soggiorno la
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di fronte. «Sono Cerruti, ti ricordi?» ¶ «Certo: commissario?» ¶ «Sì
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gambe. «Se abbiamo finito, ti dispiace se andiamo in
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stravolta da tutto… Ma ti rendi conto della miseria
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altra faccenda. Ma ora ti porto a letto e
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porto a letto e ti lascio dormire». ¶ Mentre superavano
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interessata, la madre». ¶ «Non ti si può lasciar solo
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senza te…’, ‘Tesoro adorato, ti giuro… per sempre…’ ¶ «No
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una tragedia così grande. Ti rendi conto che tutto
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dove vai?» ¶ «Al bar. Ti aspetto giù». ¶ «Devo fare
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fretta?» ¶ «Il tempo che ti ci vuole, non abbiamo
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a baciarla sulla bocca. «Ti aspetto». ¶ Quando vide apparire
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che sapevano in saldo. «Ti porto a cena in
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Perché ora so che ti ho perduto, per tante
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Hai capito che cosa ti ha detto?» ¶ «A me
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del parco. ¶ «Mi dispiace, ti ho fatto camminare parecchio
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un segnale. ¶ «Dillo ancora, ti prego». ¶ «Amore…» ¶ Quando Gilardi
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braccia. «Aiuto!» ¶ «Va bene, ti lascio dormire». La baciò
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colazione insieme? So che ti alzi presto anche tu
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pancia… Ma in albergo ti stuzzica. Allora, Santino: raccontami
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bocca sottile. ¶ «Eccola! Amanda, ti presento l’avvocato Gilardi
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presento l’avvocato Gilardi. Ti ricordi che te ne
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al riguardo vorrei averla. Ti passerò tutto il materiale
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sotto il mento. «Che ti devo dire? Non mi
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ora ne ha trentaquattro. Ti pare ragionevole? Una aspetta
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e cioccolato, no?» ¶ «Ignorantella… Ti va bene quella gelateria
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le labbra che tremavano. ¶ «Ti amo. E così non
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sentito la novità! Allora ti sposi?» ¶ «Eh, m’è
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bottiglia dello stilista francese, ti piace?» ¶ «Bella. Lavori tu
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con il principe’… Pa’, ti prego. È giustamente preoccupata
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omesso di dire che ti amo, ma c’era
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Ecco, una cosa non ti ho detto. Non sono
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il modo. Vogliamo andare? Ti faccio vedere la casa
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e lo studio. E ti presento Laura». ¶ In studio
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Hai letto quello che ti ho inviato sulla tizia
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piano. «Io vivevo qui, ti piace?» ¶ «Questo terrazzino è
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potremo vivere qui se ti piace». ¶ «Molto, sì! Mi
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sulla bocca, appena sfiorandolo. «Ti ricordi la cartomante? Ha
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risolta a nostra insaputa… Ti ricordi? Direi che aveva
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andiamo da Paola… Invece ti presento la signora Olga
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tutto fosse normale. «Paola, ti presento Olga De Brusset
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che loro lo sanno». ¶ «Ti presento mio padre». ¶ «È
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non riuscirei». ¶ «Va bene, ti aspettiamo. Ciao». ¶ Paola rimase
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insieme nella casa che ti ho mostrato, e Paola
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tua moglie. Perché io ti amo in maniera violenta
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severo che la fissava. «Ti chiedo la cosa più
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la mia mamma?» ¶ «Vedrai! Ti piacerebbe andare da zia
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le insegnava a piangere. ¶ «Ti insegnava a piangere?» le
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che puoi, e io ti aspetto. Lascio il mio
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di Olga. «Ciao, amore. Ti prego, stai tranquilla. Io
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che voleva per sé. Ti sembrano le parole di
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con lei… Ma no, ti prego». ¶ «Va bene, troviamoci
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per tutto». ¶ «Sì, grazie. Ti aspettiamo». ¶ La cena da
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È tanto che non ti fai vivo, mascalzone». ¶ «Brutto
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che posso scegliere». ¶ «E ti sta bene?» ¶ «Sì, Elena
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E allora? Ora che ti sei tanto occupata di
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volta…» ¶ «È lui che ti ha detto di parlarmi
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Tutti sappiamo che Luciano ti ama e non è
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che cosa vuoi che ti dica? Questa casa non
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ottimo architetto, che cosa ti manca per avere la
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Anche su quello che ti ha dato via facile
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te, accidenti!» ¶ «Io non ti avrei mai sposata, lo
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hai sposata». ¶ «Vuoi che ti faccia il racconto delle
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troppo». ¶ «Bene. E ora ti ha lasciato. Coraggiosa, la
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con Luciano?» ¶ «Certo. Ma ti dico una cosa, e
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trovarla meglio di te. Ti piacerebbe?» ¶ «La strozzo». ¶ «Perché
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mi è sembrato soddisfatto. Ti dirà. Un ragazzo adorabile
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Me l’ha detto. Ti adora… anche lui». ¶ «L
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Roma?» ¶ «No, da Milano. Ti venivo incontro. Ma non
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posso fare. Anch’io ti voglio… dove vuoi stare
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ne parliamo». ¶ «Va bene, ti aspetto. E dammi buone
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assassina?» ¶ «Non dire sciocchezze, ti prego… Quando possiamo vederci
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Dio del cielo se ti amo». ¶ ‘Anch’io’ pensò
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con un lavoro che ti porta a dubitare anche
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la conosco». ¶ «Ecco, dopo ti prendo il nome. Famiglia
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sognando». ¶ «Mi sposo, sì… ti sei sposato anche tu
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parte gli scherzi, chi ti sposa atté?» ¶ «Lei, quella
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quella storia americana non ti fa venire un po
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Già… ma siccome io ti conosco come nessuno, so
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stasera. Arrivo alle 18.30. Non ti sbagliare». ¶ «Nessun pericolo, muoio
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e persino mia madre. Ti sarà difficile riconoscere quella
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pazzo in questo modo… Ti amo!» gridò. Tanto nessuno
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messo le calze lunghe?» ¶ «Ti interessa davvero?» ¶ «Mi interessa
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istante, non so come, ti ho riconosciuto». ¶ Cefalo in
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È esattamente quello che ti stavo dicendo io. Lei
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voleva non esserci. E ti pare che una così
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pare che una così…» ¶ «Ti prego: stasera, no». ¶ Affogato
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andiamo…» ¶ «Da nessuna parte, ti prego. Avremo tempo… Invece
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e il buio. ¶ «Io ti amo molto seriamente, e
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quando è morta. Come ti ho detto, non si
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Il dolore si supera, ti affidi al destino o
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anche per il tribunale. Ti puoi fidare di lui
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ridere. ¶ «Meno male che ti diverti. Io l’avrei
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con la Scotti, poi ti dico’. ¶ ‘Sono sicura che
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bastarde poi arriva Gilardi. Ti aspetto, ciao’. ¶ ‘Grazie, ciao
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lavoro». ¶ «Hanno mentito tutti, ti rendi conto?» ¶ «Avrebbero mentito
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pugno chiuso sulla spalla. «Ti conviene imparare a giocare
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la tattica dell’‘intanto ti confondo’. Quindi non lasciamoci
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il collo: ‘Io non ti ammazzo, papà…’ Era nel
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non sai che cosa ti combinano i politici? Io
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le mani, erano fredde. «Ti ringrazio di avermi reso
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non sono felice. Ma ti ringrazio per avermi dato
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Mi dispiace, Paola. Io ti voglio bene…» ¶ «Lo so
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contenta così. Anch’io ti voglio bene, senza di
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mio lavoro una stravaganza. Ti devo molto e ti
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Ti devo molto e ti ringrazio». ¶ «Smettila. Mi piaci
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chiamato Laura, sempre lei… ti ha detto che Ermeline
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la donna della quale ti stavi innamorando e hai
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fossi lì. Che io ti ricordassi ogni giorno perché
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Scusa, devo andare. Non ti lasciar prendere da queste
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che cosa vuoi che ti spieghi? Lei come sta
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dottore, parlaci tu… Poi ti dico la dinamica… vai
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la dinamica… vai, che ti aspetta». ¶ Il dottore sembrava
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clinica specializzata. Quando tutti ti dicono la stessa cosa
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dicono la stessa cosa ti convinci che la verità
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diede un bacio. «Non ti scandalizzare, vieni». In due
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una cosa piccola… se ti piace. Se vuoi». ¶ La
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Già a casa?» ¶ «Olga, ti ricordi di Liciuzza?» ¶ «Sì
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origine è incerta, ma ti piace?» ¶ «Buonissima, le cipolle
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te. Verrai, mio padre ti adorerà perché mi lasci
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e le mie sorelle ti adorano già, perché sei
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famoso. I miei cognati ti rispettano molto, loro che
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un gran signore. Io ti amo. Ti manca qualcosa
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signore. Io ti amo. Ti manca qualcosa? A me
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a pieni polmoni che ti amo. E dove continuerai
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il tempo in cui ti aspetterò». ¶ «Per farmi sentire
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siamo alla pari, non ti consentirò di dare scacco
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Dilla anche a me, ti prego». ¶ «Che ti amo
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me, ti prego». ¶ «Che ti amo, Max. Ed è
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capito…» ¶ «In compenso Sergio ti adora. Andiamo per gradi
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essersene dimenticato. ¶ «So che ti sorprenderò perché non credo
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l’ho rispettata. Ora ti prego, babbo, di rispettare
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Andiamo, sì». ¶ «Guarda che ti aspetto a Natale». ¶ «Sì
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E tu perché non ti fai i fatti tuoi
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Ma smettila, proprio non ti capisco. Mi ha detto
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che cosa sa fare, ti risponde: ‘Tutto’. Che è
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Italia lo Stato non ti aiuta. Qui si lavora
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altra non può parlare. Ti piace?» ¶ «Vabbe’, ci pensiamo
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anche Giacomo. «Allora, rubacuori: ti sei fatto l’amica
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Non chiamarla ‘amica’ che ti strozzo» lo rintuzzò Gilardi
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le vorrò sempre bene. Ti basta questo quadretto per
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faccio bastare, sì: che ti devo dire?» ¶ «Ringrazia Brigida
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con questi, Laura. Questi ti aiutano a vincere». ¶ «Sì
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le braccia. «Battuta». ¶ «Però ti sei difesa bene. Mai
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quando con l’alfiere ti ho messo in crisi
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speciale come questa, mentre ti stringo tra le braccia
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cui sono tornato. Quando ti ho conosciuta ho dato
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mia vita». ¶ «Accidenti, ma ti rendi conto?» Era emozionata
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enigma e il silenzio. Ti ricordi Gregory Corso? Credo
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una carezza sui capelli. «Ti sentirai frastornata, un po
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ora stringeva accarezzandola. «Noi ti vogliamo bene, vedrai…» ¶ «Sì
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fatto che questa città ti scandalizzi». ¶ All’ingresso dell
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Non è vero, papà». ¶ «Ti ha offerto la sua
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era, questo farabutto che ti ha imposto il suo
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saccarina, non lo sopporto». ¶ «Ti curi?» ¶ «Sì, Pina mi
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con amarezza. «Almeno lei ti somiglia». ¶ «No, affatto. Somiglia
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tornato in America. Dove ti cercavo? Ma tu sapevi
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sì… chissà che cosa ti ha raccontato. Moriva dalla
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invece…» ¶ Lo interruppi. «Papà, ti prego. Non sono venuta
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Zia Beatrice…» ¶ «Oh, quella!» ¶ «Ti ha amato, papà. Molto
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sorridendo, scuotendo il capo. «Ti amava» insistetti. Volevo consolarlo
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avuto la vita devastata… Ti prego». Mio padre continuava
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per non guardare me. «Ti prego…» continuai, cambiando tono
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la porta in faccia. Ti ha lasciata, quando avevi
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preparato, scegliendole. «Quello che ti dirò ora forse ti
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ti dirò ora forse ti farà sorridere: ce l
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mai voluto riconoscerlo, ma ti aveva perdonato». ¶ «Mi ha
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tradita in quel modo, ti sembra poco?» ¶ «Sciocchezze! Se
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bravo anche tu. Come ti sembrano?» Mi stavo animando
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labbra. «Quando la conoscerai ti piacerà. Ha buon senso
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di me: ha talento. Ti piacerà, ne sono sicura
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sono sicura. E lei ti adorerà». ¶ «E suo padre
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arrossire. «Io, no?» ¶ «Finché ti ho avuto, sì. Il
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mi sei mancato tanto. Ti ho amato disperatamente. Ero
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tono e la testa. «Ti ho cercato in ogni
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io». ¶ «Voglio che tu ti curi. Sei giovane! Ti
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ti curi. Sei giovane! Ti ricordi quando ti chiedevo
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giovane! Ti ricordi quando ti chiedevo se anche tu
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per l’America. Non ti ho cercato per pudore
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siamo stati lontani, io ti ho aspettato. Sapere che
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ho aspettato. Sapere che ti somigliavo, come mi diceva
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di volerti così bene. Ti ho aspettato». Con le
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che studiavi all’università… Ti sei laureata?» ¶ «Perché zio
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eri a Milano, se ti scriveva?» ¶ «Non lo sapeva
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per la mia vita. Ti importa di me soltanto
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aspettando di capire perché ti eri fatta viva dopo
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che fosse amore. Che ti fossi ricordata finalmente di
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io sono sulla strada. Ti prego, lasciami venire a
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posto ora soltanto perché ti fa comodo. Io ho
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ho bisogno di te. Ti prego. Sono disperata e
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Ho bisogno di aiuto, ti prego. Non so dove
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lui, prendendogli le mani. «Ti prego, se davvero mi
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hai voluto bene. Se ti sono mancata come tu
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Tutti contro di me». ¶ «Ti prego, papà…» Tesi verso
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Vattene, qui io non ti voglio. Forse è meglio
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Forse è meglio se ti portano via tua figlia
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d’aiuto e non ti vergogni. Non hai pudore
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madre. Vattene, e non ti far più sentire. Era
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non venivi, se non ti facevi riconoscere. Io non
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più una figlia, non ti voglio più vedere». ¶ Mi
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della mia tranquillità, non ti voglio. Tu e la
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avvocato?» ¶ «Sì, certo che ti voglio, zio Max… Io
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da un incubo. Ma ti rendi conto? Non è