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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «tornò»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
egli lesse: ¶ Caro figlioccio, ¶ torno a riprendere possesso del
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1956
lunga vita, il giovane tornò sulla nave dove il
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1956
viaggio, – disse. – Se quando torno avrai filato tutta questa
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1956
e guai a te! ¶ Tornò il capitano e chiese
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1956
Stavolta, se quando io torno dal mio terzo viaggio
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1956
ora, non riderà mai!» ¶ Tornò a casa e disse
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1956
ammazzarlo. ¶ Quando il Mago tornò, Giuanin ridiventò formica. La
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1956
uscì dalla fessura, e tornò sul davanzale. Lì si
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1956
pozzo. ¶ Quando il pastore tornò, non trovò più la
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1956
capelli. ¶ Naso d’Argento tornò a casa e vide
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1956
così Naso d’Argento tornò con l’altra sorella
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1956
mano sua senza scampo. Tornò Naso d’Argento e
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1956
E così se ne tornò con la terza sorella
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1956
salvare le sorelle. ¶ Quando tornò il Diavolo, Lucia s
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1956
una settimana, la Lucia tornò a far la malinconica
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1956
fino a quando non tornò Masino. E chi si
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1956
restò a pancia vuota. Tornò a casa e sgridò
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1956
padre nel prato, poi tornò a casa e mise
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1956
al loro posto, e tornò a vederci come prima
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1956
essere riconosciuto. ¶ L’indomani tornò su un cavallo d
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1956
sconosciuto. Il terzo giorno tornò su un cavallo d
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1956
tua storia. ¶ Il servitore tornò via con la lettera
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1956
figlio di Re e tornò a andar via, e
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1956
all’incontrario, il canarino tornò Principe, il Principe saltò
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1956
al davanzale!» La ragazza tornò con l’acqua e
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1956
e si sporcò tutto. Tornò nella sala dove la
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1956
delle nozze, Re Crin tornò a sporcarsi per le
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1956
contadino uscì dal pantano, tornò uomo, si calcò il
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1956
cicoria. E la truppa tornò indietro. ¶ – Eravamo proprio vicini
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1956
Finiti gli studi, Bobo tornò a casa e una
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1956
il lupo. ¶ Verso sera tornò il lupo e andò
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1956
la spalla. ¶ Il lupo tornò da Marietta e si
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1956
ne raccolse una grembiulata. Tornò a casa, mise a
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1956
tutto al lupo, e tornò dalle sorelle a gambe
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1956
vuotò le sporte e tornò via di corsa. Allora
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1956
guarì e la bambina tornò dalle sorelle a dire
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1956
Fece qualche passo, poi tornò indietro, e suonò la
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1956
per i miei bambini! ¶ Tornò a casa col granchio
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1956
ebbe mangiato e bevuto, tornò nella scorza di granchio
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1956
se ne accorgessero. Poi tornò a nascondersi, ma s
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1956
vecchie, e la giovane tornò a Palazzo col suo
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1956
darò poi… ¶ La giovane tornò in camera sua e
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1956
il letto. Quando lei tornò e non trovò più
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1956
orto. Quando la strega tornò e vide l’orto
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1956
su piena d’anguille. Tornò con la barca che
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1956
giorni. ¶ Dopo quindici giorni tornò, e quella giovane gli
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1956
otto. ¶ Dopo otto giorni tornò, ma questa volta il
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1956
Quando la Strega Bistrega tornò e riprese il sacco
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1956
una parrucca rossa e tornò al pero; e tanto
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1956
fuori un momento e torno subito, – e uscì col
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1956
il pescatore. Una sera tornò a casa stanco, senza
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1956
e tre. ¶ La vedova tornò tutta invelenita, col bastone
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1956
riparato. Dormi e taci. ¶ Tornò la vedova e: – Adesso
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1956
la vecchietta; uscì e tornò con un anello. Era
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1956
topo corse via e tornò dopo poco con un
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1956
cantò, tutto nel castello tornò a vivere, e un
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1956
basta. ¶ Il vecchio Turco tornò a casa, prese per
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1956
te. ¶ E il figlio tornò dal padre, che ringraziò
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1956
restò senza un quattrino. Tornò a casa. – Che novità
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1956
e la sposò; e tornò a casa da suo
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1956
abbia presa! ¶ Il Re tornò a casa su tutte
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1956
la stessa storia e tornò indietro tutto mortificato. ¶ Non
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1956
per la seconda, ma tornò subito indietro e imboccò
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1956
Regine in sella e tornò da suo padre. ¶ A
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1956
mangiava anche il paniere. ¶ Tornò a casa e il
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1956
mare. ¶ Il più piccino tornò dal vicino, che gli
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1956
corse nel bosco e tornò dentro il sacco. ¶ Ci
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1956
corse corse finché non tornò nel sacco. ¶ Ci andò
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1956
la lepre scappò e tornò nel sacco. I tre
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1956
e il più piccino tornò dal Re, che gli
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1956
riempirà. ¶ Il più piccino tornò dal Re. Il Re
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1956
andare. ¶ Quando il ragazzo tornò a casa, la sorella
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1956
lo sbranarono. ¶ Il ragazzo tornò dalla sorella e disse
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1956
cani se lo mangiarono. Tornò vincitore e il Re
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1956
unguento e il giovane tornò sano di nuovo. ¶ Il
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1956
ci s’addormentò. Quando tornò in scuola, le altre
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1956
sorelle. ¶ Quando la Luna tornò a casa dopo il
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1956
spillone dal capo: Giricoccola tornò a vivere come prima
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1956
morire. E l’astrologa tornò sotto le finestre di
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1956
Giricoccola si mosse e tornò viva. Le sorelle per
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1956
appena fu passato si tornò a rinchiudere. L’Uomo
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1956
po’ di pelle e tornò a casa gemendo. E
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1956
fuori all’aperto. Poi tornò a dormire. Il gobbo
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1956
al buio nella stalla, tornò fuori dal buco di
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1956
colonna crollò. ¶ Stellina, coraggiosa, tornò indietro, tolse la noce
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1956
tutta la cena e tornò dentro. Arriva il Principe
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1956
di trattare! ¶ La serva tornò a casa. L’Arciprete
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1956
e di dispetto, Fiore tornò a casa. I fratelli
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1956
le avesse avute. E tornò a casa affamato e
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1956
pane e companatico, poi tornò a bere del vino
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1956
passa, – disse l’Arciprete. ¶ Tornò Pìrolo e si misero
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1956
una ciabatta sola? ¶ Quando tornò a casa, l’Arciprete
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1956
ne vado. ¶ Così Pìrolo tornò a casa con quattro
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1956
ne acchiappò tanti, che tornò a casa più carico
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1956
però, quando il pescatore tornò e le raccontò, uscì
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1956
sfregò per terra e tornò ad attaccarsi tutte le
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1956
sua rabbia in corpo; tornò all’albergo e si
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1956
cuore e se ne tornò a casa piangendo da
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1956
pietra era tutta intorbidita. Tornò piena di paura e
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1956
nera, tranne un angolino. ¶ Tornò al palazzo ed era
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1956
capo sbalordita e quando tornò a guardare nel rosaio
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1956
un botro e morì. Tornò a casa e i
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1956
e fece buio fitto. ¶ Tornò a rincantucciarsi lì sull
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1956
si voltarono, offesi. Andreino tornò subito a bordo e
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1956
e la vista non tornò. La Regina piangeva, il
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1956
popolazione, e la città tornò in vita. I soldati
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1956
volle sapere altro e tornò indietro lesto come il
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1956
tutta la vita. ¶ Andreino tornò, riempiendo di contentezza il
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1956
dei ladri morti. Poi tornò sull’albero e s
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1956
forno infuocato. ¶ La Rosina tornò a casa mezzo allegra
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1956
fronte di Fiordinando e tornò nella sua tana. ¶ Quando
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1956
e il sabato sera tornò alla botola nel bosco
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1956
e Pietro tutto contento tornò al palazzo, perché s
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1956
Pietro prese a seguirlo torno torno, ma andava avanti
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1956
prese a seguirlo torno torno, ma andava avanti così
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1956
la figlia del Governatore tornò dalla campagna, Pietro si
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1956
si caricavano. Il Re tornò di corsa da sua
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1956
l’orecchio. Il Re tornò da sua madre in
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1956
coglierne qualcuna. Il servitore tornò tutto mortificato: – Maestà, c
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1956
Ma dopo sei mesi tornò a casa e disse
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1956
d’aiutare la nuora tornò a palazzo, mise su
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1956
abbiamo ritrovato. ¶ La Regina tornò a chiudersi in quel
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1956
stessa ora, l’animale tornò, e portò via un
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1956
orefice e gioielliere; e tornò a Torino ricco e
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1956
ci si voltò dentro, tornò fuori e aveva in
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1956
colpettino col dito e tornò come prima. ¶ La trina
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1956
raggiunse, bussò, nessuno rispondeva. Tornò più tardi, già a
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1956
Segretario, per levarselo di torno, gli fece: – Ebbene, ne
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1956
un giro e gli tornò tra i piedi. Lui
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1956
riusciva a togliersela di torno. Alla fine, a un
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1956
sperando di togliersela di torno, finché non saltò fuori
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1956
verde e rosso, e tornò sulla nave da Fioravante
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1956
E dopo una settimana tornò dallo sposo con una
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1956
mi hai fatto desinare? ¶ – Torno ora dal campo, – dice
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1956
potrà fuggire. ¶ Il Re tornò a far la preghiera
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1956
il vecchietto. Sparì e tornò con un bellissimo cavallo
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1956
mescolò insieme. ¶ Il servitore tornò dalla mela e le
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1956
tutta bendata e incerottata. ¶ Tornò il Re e la
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1956
scoppiò a piangere e tornò a casa. Il marito
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1956
la mamma era distratta. Tornò Prezzemolina da scuola e
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1956
che aveva sentito tutto, tornò a casa e l
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1956
lei.» ¶ Finita la guerra, tornò a casa. Ma verso
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1956
Nel mentre, la moglie tornò ad aspettare un bambino
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1956
la mia moglie». E tornò in città, scuro nel
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1956
che volete, purché quando torno non la riveda nel
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1956
Accompagnato dal suo canto tornò a casa. ¶ Quando fu
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1956
n’andò tutto malconcio. ¶ Tornò al palazzo zoppicando e
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1956
prenderò io. ¶ Il legnaiolo tornò dal Re e disse
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1956
le balle di cotone. Tornò l’assassino e trovò
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1956
catino d’acqua e tornò. ¶ – Portami anche il sapone
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1956
all’albero. ¶ Il gobbo tornò a casa che non
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1956
Così il povero gobbo tornò a casa con due
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1956
e quando al lupo tornò fame e si avvicinò
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1956
Il lupo, sentendosi liberato, tornò verso le stalle. ¶ Passarono
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1956
il cagnolino col paniere tornò alla cucina del Re
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1956
Re. – Aspettate qui che torno subito –. E andò via
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1956
tramortita dalla paura. Maria tornò a casa a raccontare
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1956
non poté raggiungerlo e tornò a casa trafelata, a
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1956
scroccano ogni cosa. ¶ Nina tornò su e raccontò tutto
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1956
acqua limpida per desinare. ¶ Tornò al nido a tramonto
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1956
Mezzo morta di fame tornò alla casetta di ferro
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1956
Un giorno la volpe tornò a bussare. – Via, ochina
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1956
di doghe da botte. Tornò a casa piangendo come
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1956
fare per toglierseli di torno, il soldato li lasciò
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1956
ragazza se ne innamorò. ¶ Tornò a casa e disse
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1956
la mandò in cocci. Tornò a casa, e la
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1956
un’altra brocca e tornò alla fontana. Alla fontana
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1956
la brocca. La padrona tornò a sgridarla, lei tornò
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1956
tornò a sgridarla, lei tornò alla fontana, ruppe ancora
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1956
ad appollaiare sull’albero. Tornò il figlio del Re
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1956
e quando l’indomani tornò a posarsi sulla finestra
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1956
E così la vecchia tornò a casa con la
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1956
casa con la melagrana. Tornò a casa e trovò
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1956
gli raccontò tutto. ¶ Lui tornò a Palazzo insieme alla
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1956
coprì di frasche verdi. Tornò al posto dove aveva
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1956
piangendo si voltò e tornò indietro. Il giovane continuò
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1956
Rafanello. Quando il padrino tornò e non trovò né
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1956
a prendermi il tignoso!» Tornò tristemente alla sua capanna
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1956
di quello sconosciuto. E tornò a casa più amareggiata
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1956
a Belfiore, e Mandorlinfiore tornò fuori per la porticina
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1956
martellata su una mano. Tornò dalla mamma. – Mamma, trovatemi
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1956
lesina in una mano. Tornò dalla madre: – Mamma, trovatemi
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1956
era scomparso. Il vecchio tornò a casa e nascose
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1956
tavola. Il vecchio quando tornò e seppe, non mangiò
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1956
indomani, stava piangendo, quando tornò quel signore. – Stavolta non
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1956
Il figlio del Re tornò al pagliaio e prese
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1956
buttò nel fuoco. Poi tornò alla festa e ballò
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1956
di non averla riconosciuta. ¶ Tornò a casa tardi, e
189
1956
siamo a casa. ¶ Crocche tornò all’orto e Cricche
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1956
Uncino si voltò e tornò di corsa a casa
191
1956
difficile. ¶ Quando il Re tornò a casa, disse alla
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1956
passò il bosco, e tornò a casa, e suo
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1956
Sbafàtolo. ¶ Il povero lupo tornò ancora il giorno appresso
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1956
pazza! ¶ Lei se ne tornò con un becco come
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1956
e prendiamo Folgore Saetta. Tornò in locanda e lì
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1956
gambe e se ne tornò dal Nanni-Orco. Quando
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1956
altra volta se ne tornò dal Nanni. – Che t
198
1956
Dopo un po’, gli tornò la smania d’andare
199
1956
una stella in fronte. Tornò a casa ornata come
200
1956
via. E lei, pentita, tornò dal marito, a inginocchiarsi
201
1956
girò il timone e tornò in porto. ¶ La sposa
202
1956
L’indomani il marinaio tornò. La sposa riapparve dal
203
1956
E quando il marinaio tornò a casa, sua moglie
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1956
anche questa. La serva tornò con una tazza di
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1956
altro dovrà vedermi. ¶ Filomena tornò a casa tutta contenta
206
1956
rivivere il figlio e tornò a rinchiuderlo sottoterra perché
207
1956
via. Intanto l’Orca tornò a casa e non
208
1956
La giovane tutta contenta tornò dall’Orca. Questa, sicura
209
1956
a lenti passi tintinnanti tornò a casa. ¶ – Che t
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1956
cavallo si voltò e tornò in un lampo al
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1956
redini e il cavallo tornò indietro. – Ora, – disse il
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1956
via del ritorno. ¶ Quando tornò dal padrone, questi, che
213
1956
fare? Il giorno dopo tornò con una scala di
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1956
lei non si svegliava. Tornò anche l’indomani, e
215
1956
alla femminuccia. ¶ Il Re tornò a Corte promettendo che
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1956
a trovarlo. La Reginotta tornò a Palazzo tutta addolorata
217
1956
una botola. Verso sera tornò il fratello e portò
218
1956
marito. Terminata la guerra, tornò a casa, e quale
219
1956
tu la mangi, quando torno ti prendo per sposa
220
1956
che l’ho mangiata.» ¶ Tornò il Drago: – L’hai
221
1956
Concetta disse: – Mamma, io torno per cicoria negli stessi
222
1956
buca e lo sotterrò. ¶ Tornò il Drago. – Hai mangiato
223
1956
dell’avvertimento della moglie. Tornò subito al palazzo tutto
224
1956
gambe. Dopo un mese, tornò e le ripeté la
225
1956
bel pezzo di strada. Tornò indietro finché arrivò a
226
1956
mangiare e il serpente tornò a dire: ¶ Digli a
227
1956
ora di togliersela di torno; così convinse il marito
228
1956
Aspettami qui finché non torno, – e galoppò via. ¶ Galoppa
229
1956
grande aiuto. ¶ Il ragazzo tornò dalla madre con una
230
1956
zampe –. E così fecero. Tornò il sarto e non
231
1956
terra Cola non ci tornò più e la madre
232
1956
due giorni, e quando tornò su disse che il
233
1956
segno che io non torno più. ¶ Gli diedero le
234
1956
un gran commercio e tornò a casa in pensieri
235
1956
vaso d’argento e tornò a bordo. I marinai
236
1956
Tiratemi! – E se ne tornò su fresca come una
237
1956
un bicchiere di vino. Tornò il marito, n’ebbe
238
1956
bucellato e se ne tornò a casa della Gnà
239
1956
la vuole… ¶ Il mercante tornò a casa. – Caterina, c
240
1956
ora ora. ¶ Don Tommaso tornò col padre di Caterina
241
1956
anni e al Reuzzo tornò il ghiribizzo di partire
242
1956
per il sotterraneo e tornò nel trabocchetto. Il Reuzzo
243
1956
finestra, quando la colomba tornò, afferrò l’intrecciatura31 e
244
1956
L’indomani Don Giovanni tornò dal suo compare e
245
1956
balsamo di quella giarra, tornò dal Balalicchi, lo fece
246
1956
sera, quando la cerva tornò nella grotta, i cerbiattini
247
1956
sua moglie, la giovane tornò in salute; ma per
248
1956
figlio, per toglierselo di torno, gli disse: – Padre mio
249
1956
vecchia, fregandosi le mani, tornò dal Milord. – Che t
250
1956
onze. ¶ Dopo dieci giorni tornò dal Milord: – Ho da
251
1956
giovane e adagio adagio tornò al posto che le
252
1956
seduta stante. Il Re tornò a Palazzo con fratello
253
1956
non ebbe più pace: tornò a Palazzo e ordinò
254
1956
Bracciere di mano manca tornò a casa e cercò
255
1956
E finita la danza tornò tra le fronde di
256
1956
Appesi un altro quarto; tornò l’aquila e lo
257
1956
le pietre preziose, e tornò a casa con la
258
1956
e poi la Morte tornò a prenderselo. ¶ V. La
259
1956
se la svignò e tornò a casa. Suo padre
260
1956
volete, io non ci torno. ¶ – Stattene a casa, allora
261
1956
sette testine, e quando torno le mangiamo. ¶ La ragazza
262
1956
scappò. ¶ Quando la nonna tornò e vide la casa
263
1956
conservò per bene e tornò con le vacche alla
264
1956
capito? ¶ La sera Peppi tornò a casa col viso
265
1956
ce l’aveva fatta: tornò a palazzo, diede fieno
266
1956
tutte le regole, e tornò a letto che sua
267
1956
po’ di frutta e tornò a casa contento. ¶ Bisogna
268
1956
e domandò bella licenza. Tornò a casa, la moglie
269
1956
Peppi, aggiustato il bastimento, tornò carico d’oro anche
270
1956
voglio più. ¶ Il Re tornò di là, ringraziò tutti
271
1956
pannolini. ¶ Quando alla sera tornò il giardiniere, la giovane
272
1956
La sera la giovane tornò alla sua stamberga e
273
1956
Il primo pittore che tornò portò il ritratto d
274
1956
Evviva il Gran Narbone! ¶ Tornò il Reuzzo dalla guerra
275
1956
seconda mula. ¶ Il contadino tornò su e la gatta
276
1956
scendo e me ne torno a casa. ¶ E il
277
1956
così istruita se ne tornò a casa, lasciandola lì
278
1956
casa, lasciandola lì sola. ¶ Tornò il Reuzzo e la
279
1956
vorrà dire che non torno più –. E gli dette
280
1956
la figlia del Re tornò a respirare e fu
281
1956
sugli occhi e gli tornò la vista. Appena gli
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la vista. Appena gli tornò la vista, disse: – E
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una vecchia. La vecchia tornò e vide che le
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che viva, la comare tornò a casa. – Ah comare
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lo rimise. ¶ L’indomani tornò con altri due cesti
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ben bene, il Re tornò nel suo palazzo, e
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fatto un Santo! – Poi tornò a casa sua, e
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del latte fresco e tornò a vedere il Reuzzo
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glielo diede. ¶ La Regina tornò a casa più presto
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Quando fu ben rifornito tornò a casa dal Re
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dell’indomani, quando Giufà tornò, chiese alla madre: – L
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via. ¶ Quando Fra Ignazio tornò al Convento, il Priore
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servitore ci pensò su, tornò a salire, gli diede
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ne ricordi. ¶ Il servitore tornò a scendere la scala
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quella voce la serva tornò su tutta tremante. Sveglia
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Re di Moscovia –. E tornò indietro. ¶ Mariaorsola invece s
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portò via. ¶ Quando Peppino tornò con l’anello, cerca
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labbra; si riebbe e tornò viva. Peppino aperse la
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in un canestro e tornò al convento. Suonò la
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un ghiro. La Badessa tornò, vide i dodici piatti
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l’unto della padella. ¶ Tornò al convento, suonò la
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terra. E Sant’Antonio tornò nel suo deserto a