Pietro Metastasio, Giustino, 1713

partirsi. Fu assalito ben tosto da una feroce tempesta

che vincitor si vide, ¶ Tosto si fe' di lei

toglie. ¶ GIUS. Ritornerò ben tosto; ¶ Ma cingerassi pria ¶ Di

d'amor, come sì tosto ¶ Cangi le voglie altrui

Vedova e senza figli, ¶ Tosto di te cura mi

trova ¶ Ch'egli ritorni tosto, ¶ La tua cara sorella

miei consigli. ¶ SOF. Vanne tosto, o sorella, e pensa

giovarle. ¶ TEOD. Narrami dunque tosto ¶ La cagion del suo

cercando. ¶ Sorella, or così tosto ¶ Dalle camere uscisti? e

so se giungerà sì tosto al fine. ¶ TEOD. Quando

Italia a queste nozze, ¶ Tosto ei verrà, che non

suggellar la carta, ¶ Acciò tostò ubbidisca e a noi

tua mestizia; ¶ Perciò sì tosto a me chiamar ti

torni Giustin. Né così tosto ¶ I Goti uscir vorran

suo comando. ¶ SOF. Dunque tosto Giustin farà ritorno ¶ Che

messaggiero è il nome, ¶ Tosto d'Italia partirà Giustino

FOS. Vado. ¶ SOF. Va tosto e torna. ¶ TEOD. Odi

CLE. Al vostro cenno ¶ Tosto volgemmo a questo lato

CLE. E vuoi più tosto questa età sì bella

Almen pietosa ¶ Mi disciogliesse tosto ¶ Da questa luce infesta

è che a Cleon tosto ne corra ¶ Per dimandar

GIUS. Il desiato foglio ¶ Tosto ch'io lessi, impaziente

Su, Fosca, andiam, guidami tosto. ¶ FOS. Oh Cielo! ¶ SCENA

ancora? ¶ AST. Su, rispondete tosto. ¶ SOF. Io già son