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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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1965
domandò: “Vediamo un poco, tu sei ormai un uomo
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e mi dà del tu? Che mi sta distesa
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dirti una cosa.” ¶ “Quale?” ¶ “Tu non mi vuoi più
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al tuo romanzo. Ma tu il romanzo non lo
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È un momento: passerà.” ¶ “Tu non provi più niente
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invece, è come se tu non ci avessi niente
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D’ora in poi tu vivi per conto tuo
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abbastanza, vorrà dire che tu mi darai quel tanto
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che non sapevo che tu fossi così magra. Ma
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disturbato.” ¶ “Per niente affatto.” ¶ “Tu studiavi...” ¶ “Non ti occupare
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ho trovato questa lettera.” ¶ “Tu vuoi che la legga
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e finalmente ha detto: “Tu vuoi sapere se è
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detto di sì.” ¶ “Ma tu come fai a saperlo
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Cora è mia moglie, tu sei la mia figliastra
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dei suoi clienti.” ¶ “E tu ti sei lasciata portare
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vuoi dire? Non eri tu che Cora ha portato
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quella Baba lì.” ¶ “E tu non puoi dirlo?” ¶ “Sì
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ad un amico che tu hai provato a far
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comportata come un fagotto.” ¶ “Tu hai detto che Baba
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sapere di Cora?” ¶ “Dimmi, tu vuoi bene a Cora
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no.” ¶ “Ma credevo che tu alludessi all’amore quando
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su Baba e, come tu stessa ti sei espressa
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che un gioco, e tu lo sai che è
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non riguarda che te. Tu puoi farmi partecipare al
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ora fa, prima che tu sei entrato qui dentro
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di adesso, dopo che tu sei entrato e le
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lo sento così e tu?” ¶ Ho abbassato gli occhi
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per i motivi che tu hai dimostrato di credere
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in famiglia di cui tu parli è impossibile.” ¶ “Eppure
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Ho insistito: “Ma insomma tu ancora non mi hai
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nel senso che credi tu.” ¶ “Io non credo niente
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ad alta voce: “Ma tu sei mia figlia”; e
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E poi faremo insieme, tu, Baba ed io, molte
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vuoi. Dopo tutto sei tu il padrone qui. Ma
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le ho domandato: “Ma tu stai bene?” ¶ “Sì, perché
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romanzo?” ¶ “L’attenzione.” ¶ “Proprio tu che sei l’uomo
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in questo modo: “Ipocrita, tu sei indulgente verso la
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provare indulgenza: te stesso. Tu hai inventato di aver
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in luce questa realtà tu puoi sentirti giustificato a
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la mia festa e tu devi mostrare anche tu
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tu devi mostrare anche tu di saperlo.” ¶ “E cioè
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che ho preveduto che tu non sapevi che oggi
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comprato io per te. Tu mi darai i soldi
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darò il regalo, e tu a tua volta lo
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sorniona che pare dire: “Tu mi ami, lo so
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che avvolge la scatola: “Tu penserai forse che io
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sempre tanto desiderato che tu fossi un padre per
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sono tanto contenta che tu accetti di esserlo.” ¶ Apre
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la so, la saprai tu.” ¶ “E se io non
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non la sapessi?” ¶ “Come, tu fai le cose e
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donna conviene di offrirgli: “Tu mi hai voluto bene
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ama?” ¶ “Come lo facevi tu. Hai dimenticato anche questo
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autentico fosse il popolo. Tu eri una popolana, dunque
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non è, come dici tu, più autentico delle altre
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mi riguarda, quello che tu chiami autentico era il
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hai dimenticato?” ¶ “No, ma tu mi hai detto che
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non è vero che tu non ci davi importanza
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davvero bisogno. Ma siccome tu sembravi tenerci tanto, ubbidivo
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ti ho domandato se tu fossi per caso comunista
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riflettendo: “No, questo, no, tu non eri feticista, mi
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da alcuni anni. Però tu hai voluto che ti
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non sapevamo dove andare. Tu lo sai che mi
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fitto: ‘mi piace che tu sei nata e vissuta
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ignoto. Se sapessi che tu sei anche ladra, mi
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Le ho detto che tu facevi lo scrittore e
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brutta, fredda e triste, tu che avevi una casa
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maniera di amare e tu per amare avevi bisogno
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Io ti amavo e tu mi amavi e l
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amarmi.” ¶ “Logico, come dici tu. Fin troppo logico, non
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mi credi?” ¶ “Credo che tu credi di dire la
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esclamato: “Ah, sei stata tu a mandarmi Gianna?” ¶ “Sì
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simile esperimento? Dopo tutto, tu mi amavi.” ¶ “Sì, ti
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amavo, ma sapevo che tu ormai non mi amavi
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me le hai mandate tu?” ¶ Si è animata al
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camminano da sole.” ¶ “E tu le mettevi sulla strada
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farmi piacere. Sapevano che tu eri mio marito.” ¶ “Avranno
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Non capisco una cosa. Tu dici che partecipavi ai
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e vi ho spiati, tu e una delle mie
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Quest’amore, come dici tu per interposta persona, l
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la ruffiana, io.” ¶ “Ma tu hai detto che lo
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Peccato.” ¶ “Peccato, perché?” ¶ “Perché tu sei rimasta con le
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fare una cosa che tu non puoi neppure immaginare
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a Baba. Eppure se tu fossi innamorato di lei
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dipendesse da me che tu e Baba faceste l
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Mi fa piacere che tu mi ami tanto. Ma
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fatti.” ¶ “Quali fatti?” ¶ “Che tu vuoi bene a Baba
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So soltanto che se tu amassi Baba, lei non
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figlia?” ¶ “L’hai detto tu poco fa.” ¶ “Qual è
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avuto l’impressione che tu facevi sul serio.” ¶ “Sul
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seriamente le cose che tu chiami serie, vuol dire
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adesso mi accorgo che tu hai ragione. Al solito
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stato di rapimento; perché tu non sei niente di
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niente di tutto questo. Tu sai benissimo che non
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offerta.” ¶ “Sì, non sei tu a fare la proposta
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la proposta, non sei tu a tirare in ballo
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in ballo Baba, sì, tu ti limiti ad ascoltare
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ti limiti ad ascoltare, tu provi orrore. Ma, ipocrita
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Ma, ipocrita, sei pur tu a immaginare che Cora
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faccia la proposta, sei tu ad aggiungere questa menzogna
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logico e naturale che tu ti sia compiaciuto di
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la buona ragione che tu sei innamorato di Baba
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madre ti vende e tu compri.” ¶ “Sei sicuro che
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le carte per giustificarti. Tu sai benissimo che Cora
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casa esiste e infatti tu l’hai vista coi
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e ci sei entrato. Tu sai benissimo cioè che
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di realtà soggettiva. Ma tu sai pure che questa
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Il tuo romanzo, sei tu stesso. Dipende dunque da
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che io pianifichi, come tu vorresti insinuare, il mio
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zero.” ¶ Giovedì 5 novembre ¶ “Ma tu ti sei mai interessata
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a degli uomini.” ¶ “E tu hai udito queste telefonate
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non lo è.” ¶ “Ma tu, si direbbe che, quando
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giù. Dico: “Cialtrone. E tu mi hai difeso?” ¶ “Calorosamente
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eh, Francesco?” ¶ Rispondo impulsivamente: “Tu non sei mia figlia
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modo con il quale tu hai descritto il tuo
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fanciulla vestita da uomo, tu non vuoi che Baba
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Baba vada a spogliarsi. Tu vuoi che Baba rimanga
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da qualche cosa che tu hai visto, che hai
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saldata alla caviglia. ¶ 3° Tuttavia tu immagini di sederti ai
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oggetto, di schiava. Ma tu sei l’oggetto di
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L’ingiuria di cialtrone. Tu hai sentito il bisogno
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appare a prima vista. Tu non hai voluto tanto
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potresti. E questo perché tu non hai che due
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una pornografia aperta. ¶ Infatti: tu potresti certamente, come facevano
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credevano alla psicologia e tu no. Se dunque ti
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è un’illusione ma tu ne hai bisogno per
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per amare Baba; e tu sai benissimo che il
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davvero il suo amante, tu ti accorgeresti che l
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una donna qualsiasi che tu però devi considerare tua
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ne scriveresti più tardi, tu sei in grado di
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non arte. ¶ Come dire: tu hai un metro per
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ha regalati?” ¶ “Non saprei.” ¶ “Tu, proprio tu.” ¶ “Io? E
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Non saprei.” ¶ “Tu, proprio tu.” ¶ “Io? E come mai
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i conti li paghi tu.” ¶ È venuta alla scrivania
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anche Francesco.” ¶ “Stai zitta tu. Lo so da me
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un po’ di riposo.” ¶ “Tu sei matto.” ¶ “Perché matto
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tempo per riparare.” ¶ “No, tu non lo fai per
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via da Roma. E tu sei d’accordo con
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salute?” ¶ “Baba, sì. Ma tu soltanto per far piacere
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che dico.” ¶ “E cioè?” ¶ “Tu lo conosci il proverbio
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parole.” ¶ “In altre parole tu vorresti dire che io
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Voglio dire soltanto che tu ti sbatti tanto non
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ho detto: “Sicuro.” ¶ “E tu, mamma, non devi allarmarti
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padre e figlia, e tu adesso dimostra che non
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carezza alla guancia. E tu Francesco, stringi la mano
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alla figlia: “Sei furba tu,” frase ambigua che si
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stato nel marzo del 1957.” ¶ “Tu mi hai detto che
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esperienza di essere, come tu dici, un oggetto? Quando
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La prima volta però tu mi hai detto che
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un altro cane.” ¶ “Come tu sei un’altra Baba
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di passeggiare?” ¶ “Sì, e tu che cosa hai fatto
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mentre si guardava pettinandosi. Tu non vuoi sapere niente
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sarà pura illusione perché tu non credi all’azione
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stesso, in maniera contraddittoria, tu non puoi fare a
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avvenuta lo stesso giorno.” ¶ “Tu non me l’avevi
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quello di essere, come tu dici, gentile e simpatico
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no di certo.” ¶ “E tu come ti chiami?” ¶ “Annamaria
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che siamo stati insieme? Tu hai sul ventre la
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bella, sei una stupida, tu queste cose non puoi
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non puoi capirle.’” ¶ “Ma tu come l’hai conosciuta
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fatto il ricatto: o tu vieni a trovarmi alla
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fede. Le dico: “Allora tu vuoi morire?” ¶ “Ma chi
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Ma quale proposta?” ¶ “Se tu accetti di partire per
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che sarà necessario perché tu guarisca. E poi ti
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sudore; e le dico: “Tu puoi guarire della tua
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che muoia dopo che tu hai fatto la promessa
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promessa e prima che tu sia costretto a mantenerla
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stai?” ¶ “Sto bene e tu?” ¶ “Io benissimo. E tu
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tu?” ¶ “Io benissimo. E tu che fai?” ¶ “Studio.” ¶ “Pensa
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tratto: “Sono contenta che tu venga dai nonni.” ¶ “Perché
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Non potevo dire che tu non volevi più vederli
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te e lei, perché tu vivevi in casa come
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lei pensa questo.” ¶ “E tu invece cosa pensi?” ¶ “Di
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te chi ha ragione, tu o Cora?” ¶ “Non lo
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ti racconto.” ¶ “Voglio che tu mi racconti esattamente come
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campo di concentramento.” ¶ “Ma tu che ci facevi alla
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verso le due. Perché tu capisca quello che è
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Quindi è uscita.” ¶ “E tu che hai fatto?” ¶ “Ho
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comportare da padre: “Paghi tu?” ¶ Ho pagato, siamo usciti
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mi aveva dato del tu; e dopo il matrimonio
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Francesco e dagli del tu.” ¶ “Ci proverò un’altra
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abitavamo alla borgata Gordiani, tu non puoi ricordarlo, eri
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si chiama Francesco, e tu ti chiami Antonio.” ¶ “Antonio
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sono, che c’entri tu?” Con queste parole, ci
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a se stesso: ‘Ma tu chi sei? Chi ti
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spiegazione. Beh, è vero, tu mi piaci e io
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qualche risparmio. Vorrei che tu chiedessi a tuo fratello
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stai?” ¶ “Io benone, e tu?” ¶ “Bene anch’io.” ¶ “A
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figlia.” ¶ “Non sapevo che tu avessi una figlia.” ¶ “È
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e ho risposto: “Anche tu sei rimasto lo stesso
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tratto, rivolgendosi a me: “tu mi trovi un po
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improvvisamente a Baba: “E tu che fai, pupa?” ¶ “Mi
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avanti entrando. ¶ “Quanto zucchero?” ¶ “Tu lo vuoi senza zucchero
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vero?” ¶ “Ma dagli del tu, Popi.” ¶ “Fai il giornalista
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altre idee.” ¶ “Ma anche tu, dopo tutto, sei rimasto
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fino all’anca: “Ma tu vai sempre in giro
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fatta come un ragazzino, tu, per questo ti stanno
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detto a Baba: “Dunque tu studi all’università?” ¶ “Sì
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a tua disposizione e tu mi hai risposto che
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butterò via ogni cosa. Tu però sarebbe meglio che
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precedendomi: “È vero che tu e Max non vi
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mi ha detto che tu hai una casa di
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tranquilla.” ¶ “Vi somigliate tanto, tu e Max. Forse è
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Max.” ¶ “Ti credo.” ¶ “No, tu non mi credi. Eppure
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detto: “Tuo fratello appena tu e Popi siete usciti
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nel solito modo.” ¶ “E tu?” ¶ “Io per smontarlo, mi
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al suo ufficio.” ¶ “E tu ci andrai?” ¶ “No.” ¶ L
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Che vuol dire?” ¶ “Che tu vieni a dire lo
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miei veri sentimenti.” ¶ “Ma tu ed io siamo padre
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è tua madre e tu sei sua figlia. Ma
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né può avvenire che tu ti getti sopra di
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sarebbero queste regole?” ¶ “Che tu cerchi di far l
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io ti respingo.” ¶ “Insomma tu vuoi sperimentare che cosa
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gioco degeneri, cioè che tu non mi respinga tanto
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paragone, sarebbe come se tu proponessi ad un ladro
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mio prossimo viaggio.” ¶ “Allora tu parti?” ¶ “Credo proprio di
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male, da qualche tempo, tu non ci stai con
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lungo e poi dice: ‘Tu e Francesco volete che
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compagnia fino a che tu sarai guarita.’” ¶ “Hai detto
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poco scossa. Ora però tu mi dici che parti
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per parcheggiare l’automobile: “Tu pensi davvero che un
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Sì.” ¶ “Gliel’hai detto tu?” ¶ “Sì.” ¶ “Cosa ne dice
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detto.” ¶ “Non vengo Vai tu solo. Ti aspetto qui
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alzato e ha detto: “Tu conosci senza dubbio la
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dottor Merighi, suppongo?’ E tu mi rispondi...” ¶ “Lui in
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cosa pensavi?” ¶ “Prima che tu entrassi in questo giornale
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sentirmi a disagio. Diamine, tu eri stato, come dire
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come ho detto, che tu non avresti mai fatto
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strade si erano allontanate: tu viaggiavi per conto del
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quotidiano.” ¶ “E per giunta tu caporedattore ed io semplice
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piacere che quella che tu chiami sistemazione materiale sia
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una cosa.” ¶ “Quale?” ¶ “Questa: tu sei in questo momento
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di giornalismo e ripeto: tu sei uno dei migliori
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quanto riguarda il giornalismo, tu sei uno di questi
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di te, ma intanto tu oggi hai trovato la
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parlato tante volte, che tu desideravi tanto conoscere, che
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moglie, Consolo ha ripreso: “Tu mi chiedi di dirti
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ferma sugli scalini? Ebbene tu hai creato quello che
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è lusinghiero quello che tu mi dici. Un articolo
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articoli come i tuoi. Tu hai capito benissimo che
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Francesco, e so che tu sei o meglio vuoi
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cose che fa.” ¶ “Scusami, tu vorresti dire che oggi
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questo. E perciò quando tu mi dici che il
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lei, non stavo, come tu dici, attento, ero disattento
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ripeterlo: meglio sarebbe che tu non scrivessi alcun romanzo
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torniamo a noi. Dunque, tu mi dici che non
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andare?” ¶ “Ma dove vuoi tu. A casa tua, preferisco
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una affittacamere? Dove vuoi tu. Anche in campagna, se
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qui, verso Via Salaria.” ¶ “Tu conosci Roma?” ¶ “Si capisce
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dirò di girare.” ¶ “Ma tu a Roma dove abiti
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in cui sono arrivato, tu stavi uscendo. Non eri
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fanno un bel nulla. Tu invece sei una donna
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potessero essere cattivi momenti. Tu fornisci una merce di
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di affari, quale sei tu.” ¶ “Se vuoi metterla in
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è pronto un vestito tu telefoni alla cliente di
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ma è così.” ¶ “E tu dal canto tuo ti
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In fondo, sì.” ¶ “E tu riprendi un vestito che
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molto diversi, no? E tu devi andare incontro a
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cose fuori dell’ordinario. Tu devi accontentare anche queste
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una cosa.” ¶ “Quale?” ¶ “Che tu non lo fai per
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pure che è così.” ¶ “Tu guadagni molto su ogni
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tempo di ascoltarmi?” ¶ “Sì.” ¶ “Tu hai la passione dei
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esclusivamente e appassionatamente amato. Tu vivi per i vestiti
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la chiave della realtà. Tu potresti davvero dire: dimmi
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si viene al vestire. Tu sai tutte queste cose
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ti rendi conto che tu non sei solo la
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quanto negata e dissimulata. Tu sai che questa religione
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potente di qualsiasi potenza, tu sai tutte queste cose
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anche positiva; e così tu vivi di questa positività
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parlo perché voglio che tu sappia che io mi
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dicendo?” ¶ “Questo, in breve: tu sei malata, Cora, più
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malata di quanto credi. Tu devi una buona volta
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montagna, a curarti.” ¶ “Ma tu sei matto.” ¶ “Non sono
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matto, è la verità: tu non fai che tossire
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con la massima enfasi: tu sei malata Cora.” Ho
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dal ribrezzo, e gridavo: “Tu devi curarti e partire
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devi curarti e partire. Tu ti curerai e partirai
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in montagna.” ¶ “Perché?” ¶ “Perché tu vuoi restare solo con
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ne sono accorta che tu per Baba te ne
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un momento: “Insomma se tu e Baba voleste stare
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no.” ¶ “Per quali no?” ¶ “Tu sai che ho fatto
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che a se stessi.” ¶ “Tu sei l’ultima persona
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una seduta di psicoanalisi, tu sarai il dottore e
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qui, alla scrivania, e tu invece ti stenderai sul
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e al tempo stesso tu puoi ascoltarmi comodamente.” ¶ Non
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detto nulla. Ho ripreso: “Tu ricordi come è cominciato
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Iran?” ¶ “Lo ricordo benissimo. Tu mi hai mostrato una
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era vero.” ¶ “Giusto. Ma tu hai osservato la data
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mestiere di Cora.” ¶ “Ma tu mi hai detto che
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principio, ma io...” ¶ “Ma tu?...” ¶ “Sarebbe troppo lungo spiegare
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altro direbbe così. Ma tu?” ¶ “Io ti dico invece
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lo so.” ¶ “E invece tu lo sai, l’hai
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Baba?” ¶ “Sì, Baba, e tu lo sai e l
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non è venuto, eri tu.” ¶ “Eppure ho le prove
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ho le prove che tu l’hai saputo fin
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di non avere, come tu dici, cercato di salvarla
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nuova la quale, come tu hai detto benissimo, voleva
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Cora fosse sua madre, tu suo padre e lei
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anche senza quella che tu chiami la morte della
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Baba ha ripreso: “Ma tu non mi hai spiegato
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silenzio, lei domandò: “E tu cosa farai?” ¶ “Ripartirò per
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anche le cose che tu dai per reali non
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un suo sogno: “No tu menti, non è vero