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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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sigillato. “Dannato te, ovunque tu sia,” sussurrai alla stanza
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con occhi lucidi. ¶ “E tu che cavolo ci fai
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strabuzzò gli occhi. “Ma tu guarda che brutta gente
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infine vinto la guerra. ¶ “Tu sì pazz’,” fu la
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non mi dai del tu? Mi fai sentire vecchio
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città! Ok, hai vinto tu, amici e basta” e
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tornare a letto, o tu (e col tu intendo
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o tu (e col tu intendo io) gli dovevi
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fitti sono buoni.” ¶ “E tu che gli hai detto
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passi da me e tu gli stendi il tappeto
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ha risposto: “Luce, ma tu che vvuò a me
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Lo hai visto anche tu?”. ¶ “Cosa?” ¶ “Quell’uomo, l
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porta a dare del tu alla vita. Tu le
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del tu alla vita. Tu le dai del tu
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Tu le dai del tu?”. ¶ Sasà non ha risposto
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Ma che ne sai tu dei rami?” chiesi divertita
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risposi: “Cioè, famme capì, tu preferiresti vedermi lavorare in
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niente per nessuno, e tu non sei da meno
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sembra monotona e inutile. Tu aspiri a qualcosa di
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di più, è così? Tu vuò ’na vita avventurosa
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ho paura che, mentre tu stai qui a lottare
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ragù domenica, ma tanto tu non vieni mai!” a
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lucidi nei miei. ¶ Ma tu guarda ’nu poco che
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Nenné, l’hai detto tu, la puzza ti segue
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porta dove vuole e tu nemmeno te ne accorgi
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verso di me. ¶ “E tu chi sì?” ¶ “Sta cercando
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appare il sorriso. “Ah, tu sì ’a figlia della
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conosce...” ¶ “Allora puoi venire tu stasera?” ¶ “Ma perché, Luce
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te ce mettere pure tu. Parla con tua sorella
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le palle! Ammesso che tu le abbia.” ¶ Lui continua
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suo sguardo indagatore. ¶ “Sei tu Luce?” ¶ “Sì,” rispondo secca
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Me lo puoi prendere tu, per favore?” ¶ “Dov’è
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volta ancora e domanda: “Tu hai figli?”. ¶ “No.” ¶ “Peccato
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distogliere lo sguardo. Ma tu pensa se ci si
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e rispondo: “Ok, penserai tu a me, però adesso
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e fa: “Dammi del tu, ti prego”. ¶ Annuisco e
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cosa?” ¶ “Quello che buò tu, rhum, grappa, vino...” ¶ “È
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e fa: “Luce, ma tu ’o ssaje chi è
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la pelle senza che tu te ne accorgessi. Non
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e disse: “Luce, ma tu sì femmena, che devi
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femmine. Mi interessa che tu ti voglia bene!” ¶ Rimasi
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lei proseguì. “Per me tu può fa calcio, lotta
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L’hai aggiustata?” ¶ “Eh...” ¶ “Tu?” ¶ “L’ho portata da
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senza ricambiare il saluto, “tu lo sapevi che il
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non c’è e tu hai ricevuto l’ordine
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Alla fine domanda: “Ma tu sei davvero così o
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semplice gusto di farlo?” ¶ “Tu?” ¶ “Io,” replica serio. ¶ Butto
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un po’ di cellulite. Tu esci solo con natiche
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secondo prima di rispondere: “Tu ti piaci assai, mio
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perché temeva proprio che tu potessi venire meno per
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stai?” chiedo poi. ¶ “Bene. Tu?” ¶ “Tutto a posto. Così
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figlio occorre una donna. Tu ce l’hai una
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ciò che vogliamo.” ¶ “Effettivamente tu sei proprio una gran
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devi ripetere ogni frase?” ¶ “Tu sì pazz’, ’o ssaje
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Quattrocentomila lire? Antò, ma tu foss’ asciut’ pazz’? Quattrocentomila
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bella visione dell’amore tu, eh, una grande fiducia
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e prosegue: “Ci parli tu con lei? Lo sai
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a modo suo, ma tu non puoi chiamarla dopo
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qui e ci parli tu con mamma? Non puoi
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se non avessi parlato, “tu hai un rapporto diverso
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scelta?” ¶ “C’entri, picceré, tu con la mia vita
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di Arturo.” ¶ “Io?” ¶ “Eh, tu.” ¶ “Come madrina? Ma sì
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con il pensiero che tu l’amore e la
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il mio limite. E tu lo sai bene, vero
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un piccolo sussulto. ¶ “Ehi, tu!” chiamo a gran voce
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lo sono io, figurati tu. Ma alla fine ci
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Niente e tutto. Ora tu ti senti offesa e
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Che il fatto che tu abbia due figli strani
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l’importante è che tu ora perdoni Antonio, che
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non sei contenta? Proprio tu dovresti esserlo. Non ti
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e glielo hai insegnato tu. Eppure la cosa sembra
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di tuo figlio e tu pensi a difendere il
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non posso pensare che tu sia diventata questa. Peccati
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calma, “non insegna questo. Tu non ci hai insegnato
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Lulù, li trovi tutti tu i bisognosi”, e ha
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alla nostra conversazione. Ma tu guarda se dev’essere
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infatti d’inverno andavamo.” ¶ “Tu sei proprio buffa,” afferma
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Me lo puoi tenere tu?” e indica con il
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le dieci, gli prepari tu qualcosa? Nisciun’ fritto, però
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con questo italiano impeccabile. ¶ “Tu non lo vuoi?” chiede
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cinque euro, “tieni, paga tu.” ¶ Lui afferra i soldi
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da un amico (ma tu guarda) e per giorni
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fils, il est beau, tu es belle!” ¶ Ora, io
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sul cammino, dovrai essere tu a saperle scansare, una
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piccolo di me. Ma tu guarda se un adone
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qualche altro giorno. Si tu veux passer”. ¶ “Cosa?” ¶ “Mi
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i polsi senza che tu te ne accorgessi. So
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mamma!” ¶ “Va bene, sarai tu a spingerla a volare
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e, soprattutto, ci sei tu, che hai aperto le
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abbracciato al cane. ¶ “Ma tu guarda che carini!” ha
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Luce, io non so tu da dove sia arrivata
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sincera: “Io penso che tu sia una buona madre
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poter dire tutto, perché tu mi capisci.” ¶ In quel
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sotto il suo palazzo. ¶ “Tu non hai figli, vero
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Che gli piacerebbe se tu vivessi con noi”. ¶ Ho
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non vogliono...”. ¶ “Loro chi?” ¶ “Tu davvero non hai capito
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è ’na bella cosa. Tu non lo sei ancora
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nella vita.” ¶ “Lo vedi? Tu sì ’na femmina speciale
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e ha sussurrato: “Luce, tu campi qui, a pochi
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è ’na brava femmena, tu sì ’na brava guagliona
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più diverse. Forse, chissà, tu e io saremmo state
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io lo so ca tu sì giovane e tieni
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vita e non scegliere tu per lei, perché domani
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proprio quando sei nata tu, e tuo fratello!”. ¶ Mi
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rasente il muro, e tu nemmeno te ne accorgi
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cristiana della vita. Nonostante tu faccia di tutto per
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ho detto questo.” ¶ “Anche tu sei nata lì, anche
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sei nata lì, anche tu, da quel poco che
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felice.” ¶ “Che ne sai tu di me?” domanda con
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esclama: “Né, guagliuncé, ma tu oggi teness’ voglia ’e
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mò nun dicere scemenze, tu sì brava e diventerai
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fraintendermi, per carità, insomma, tu mi piaci proprio assai
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al mio fianco, pecché tu, voi, mi facite sentì
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il silenzio: “Pozzi, ma tu non magne mai?”. ¶ “Sì
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Eh, che ne dici? Tu sì brava, io lo
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in ritardassimo. ¶ “Sono contento. Tu devi sempre venire a
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un bel guaio. ¶ “E tu che bbuò?” fa, con
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un piccolo “scusa”. ¶ “E tu, Kevin, che hai fatto
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io!”. ¶ “Chiamm’ chi vuò tu, ma allunga prima la
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strada verso casa. ¶ “Anche tu saresti proprio una super
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vedrai che presto anche tu diventerai donna. Ma poi
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sue minute braccia, aggiunse: “Tu sì troppo intelligente per
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Bene, sono contenta.” ¶ “Ma tu davvero pensavi che l
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niente, l’hai detto tu!” ¶ “Ma figurati se quello
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è pazzo?” ¶ “Scusa, ma tu non dicevi che non
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manesca.” ¶ “Senti, piuttosto, ma tu a mio fratello lo
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l’aggio fatto? Ma tu ad Antonio lo conosci
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facevi per campare”. ¶ “E tu che c’hai detto
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niente”, e sorrido, “tanto tu non vuò sapé niente
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mentre svito la caffettiera, “tu puoi fare quello che
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mai detto questo?” domanda. ¶ “Tu, e diverse volte. Ma
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avesse fatta felice. E tu questo non lo hai
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dice: “Mò manchi solo tu”, e mi fissa. ¶ “Che
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a tua madre, ma tu fossi lesbica? Non ti
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mi sforzo di spiegare. “Tu te lo ricordi papà
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lungo e poi fa: “Tu a tuo padre l
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Io invece penso che tu non l’abbia ancora
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Ma che ne sai tu di quello che penso
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riesci a darmi del ‘tu’, ma almeno dammi del
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il mio Thomàs. ¶ “E tu, tu fais quoi dans
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mio Thomàs. ¶ “E tu, tu fais quoi dans la
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ché non penso proprio tu sia partito solo per
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poi così bene. Se tu vuoi viaggiare tutta la
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Désolé que vous, scusami tu, non volevo...” ¶ “Vabbuò, mò
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anche alla tua porta, tu potrai farle l’occhiolino
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dito fra i denti. ¶ “Tu est très belle!” esclama
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fatto riflettere. Avevi ragione tu, non eravamo pronti per
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lui ci rimane male. “Tu non sai nemmeno cos
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e finiscono semp’ bbuon’. Tu, invece, sei una favola
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che tanto saresti arrivata tu.” ¶ Guardo d’istinto in
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ha anche chiesto.” ¶ “E tu che hai risposto?” ¶ “Che
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ancora prima: la delusione. Tu, caro Kevin, come me
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ma scommetto che sarai tu a non volermi più
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a vivere tutti insieme, tu, io, mamma, Thomàs, don
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quella con i funghi! Tu?” ¶ Alza gli occhi al
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successo?” chiedo allarmata. ¶ “Ma tu chi sì, da dove
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meglio. Poi sei arrivata tu e mi sono detta
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di meraviglioso. Tutti. Anche tu.” ¶ Per Luce e Antonio
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abbaio. ¶ “Ok, hai vinto tu,” ho dichiarato dopo dieci
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è la verità, diccela tu, una benedetta volta!” esclamai
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piacerebbe comprarla. La casa.” ¶ “Tu?” ¶ “Eh.” ¶ “Ma che ci
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prossima volta ci parli tu se non ti sta
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rendere felice. Solo che tu poco fa mi hai
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sulo cose arrepezzate. Perché tu verrai con una compagna
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non si ingarbugliasse tutto? Tu ti scocciavi subito, io
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di districare. ¶ Ora, dimmi tu, Antò, come facevo a
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mezzo a queste cose. Tu fai la tua vita
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sapere cosa fare, e tu tenti anche di ripararlo
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Nenné, lo so che tu mò penserai che sono
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chiacchierare di ricordi. Ma tu hai parlato di regalo
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serafica: “Ma non eri tu quella alla quale piaceva
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figlia di Gisela, pensa tu! E quello al suo
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so’ venuta qui pecché tu sì l’avvocato. È
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Nun ce può parlà tu e convincerlo a tornare
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me. “No, Cane Superiore, tu resti qua a proteggere
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mi corre dietro. ¶ “No, tu aspettami qua, non puoi
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palle che c’hai tu, una che ha studiato
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arrivato il momento che tu risponda a una domanda
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pozz’ perdere tiempo, e tu mi parli di morale
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occhialino alla moda. ¶ “E tu chi sì, il capostazione
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accussì nun va bbuono. Tu non puoi ridere di
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però, puoi cominciare anche tu a sfottere Pasquale, se
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che sono contento se tu sei contenta.” ¶ “Troppo buono
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interlocutore. ¶ “Sei troppo moralista tu, e questo ti rovina
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scassano il naso, e tu che vvuò fa, vuoi
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diventare addirittura soci, perché tu tieni le palle, quelle
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conclude con una domanda: “Tu sai campare, Luce?”. ¶ Se
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però, mi devi fare tu una cortesia a me
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aggià sta tranquillo, e tu ultimamente mi rendi nervoso
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non c’è futuro. Tu sei fatta per altro
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ad aspettare paziente che tu la smetta di fare
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io sono felice che tu sia qui,” ha risposto
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a fare la stupida tu...” ha detto, “è che
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ma nun succere niente.” ¶ “Tu non stai bene,” ho
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il capo e dice: “Tu non vuoi andartene, vero
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aggiunto: ‘Perché non torni tu a casa? Ti giuro
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ridere e ha commentato: ‘Tu sì tropp’ ’nu figlio
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lo ha accompagnato.” ¶ “Ma tu stavi da don Vittorio
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madre del resto. Ma tu guarda se un camorrista
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Kevin e aggiunge: “E tu, piccolo furfantello, impara a
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E poi ci sei tu, mamma. Ti potrei dire
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E poi ci sei tu, e mi giro verso
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mio fianco. ¶ Silenzio. ¶ Ma tu questo già ’o ssaje
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le cose, solo che tu non ti sei girata