Vittorio Alfieri, Agide, 1788

puoi far dunque ¶ a tua vendetta velo. ¶ Leonida ¶ Infame

ei più che re, tua vita ¶ non ti serbava

e per la patria tua, ¶ (amor che tu tanto

nol puoi; ¶ l'arte tua non è questa: ottima

delitto apporti. ¶ L'indole tua ben nata, ottima, ed

tranquilla ¶ rifar, dannando ogni tua nuova legge ¶ tu stesso

intatta l'hai, ¶ questa tua fama che offerirmi ardisci

bensì, non la rovina tua. ¶ Leonida ¶ E in ciò

reo non basta ¶ niuna tua forza: in faccia a

di grandezza vera, ¶ contra tua voglia. ¶ Leonida ¶ Invan mi

cor più schietto, ¶ di tua città la gloria. Intera

mio sangue la viltà tua prisca ¶ tu ammanti appieno

Agesistrata ¶ È questa ¶ la tua fede, o Leonida? ¶ Leonida

Deh! padre amato, ¶ alla tua figlia,... oimè! ¶ Agesistrata ¶ Spontaneo

Agide traggi? ¶ Gli dai tua figlia, e torgli vuoi

la prova, ¶ nell'avversa tua sorte; or, nell'avversa

tuo genero porre anco tua figlia, ¶ o trarne lui

fama. A te la tua... ¶ Ma, che dich'io

con esso ¶ me di tua man tu non uccidi

vuoi pure ¶ con la tua figlia? — A tradimento, or

anch'egli ¶ su la tua figlia non ricada... ¶ Leonida

nol puoi, ¶ se la tua propria figlia non uccidi

cal, che non di tua vendetta? ¶ Leonida ¶ Abborro ¶ Agide

efori, e la stessa ¶ tua innocenza, ove l'abbi

così tu stesso alla tua plebe ¶ de' tumulti volevi

pe' tuoi figli, ¶ serbar tua vita... ¶ Agide ¶ Oh ciel

hai contra lui; la tua virtude: hai mille ¶ mezzi

serva è già: la tua madre, ov'ella resti

intento vegli ¶ su la tua figlia, affin che me