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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «tutti»

nautoretestoannoconcordanza
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spalletta del ponte. Poi, tutti quegli anni fino alla
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le figlie a Cossano, tutti quegli anni bastava che
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non mi capacita. Qui tutti hanno in mente che
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tutte le feste, su tutti i balli della vallata
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di dieci anni, sapeva tutti i bevitori, i saltimbanchi
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di bello che sono tutti bastardi. ¶ – Anche questa, – fece
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né casa? Non siamo tutti uomini? ¶ – Lascia le cose
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le famiglie, gli ambiziosi, tutti quanti. E a mangiare
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i ragazzi, i servitori, tutti erano dispersi, spariti, chi
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venute le bande di tutti i paesi, da Cortemilia
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Nuto, in mezzo, portava tutti col clarino. ¶ Nora gridò
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ce n’era per tutti. C’erano donne, c
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neanche accorto. Ma a tutti succede qualcosa. ¶ Parlava a
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di qui, – disse. – A tutti qualcosa tocca. Vedi dei
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che c’insegnava a tutti quanti e sapeva sempre
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Vent’anni passano per tutti. ¶ – Se il sor Matteo
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dietro la schiena, non tutti sanno che me ne
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riva era magra e tutti gli anni la pioggia
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in Gaminella non mangiavi tutti i giorni… – Non scherzava
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ero cresciuto, ma conoscevo tutti i beni, la riva
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era il mondo e tutti gliene parlavano cosí. Che
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dissi che allora eravamo tutti ragazzi. Lui mi ascoltava
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in campagna, e se tutti quegli uomini se ne
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sapeva le miserie di tutti qui intorno, Nuto non
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deve succedere interessa a tutti quanti, che il mondo
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fatto e che a tutti interessa cambiarlo. ¶ Capivo che
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piegandosi avanti. ¶ Si soffermava tutti i giorni davanti all
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o anche per capriccio. ¶ Tutti ridevano all’idea che
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del treno. La sentivano tutti. Di notte uscivano per
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svegliassero, fatto sta che tutti i coltivi dove sull
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quei boschetti, quelle rive – tutti quei nomi di paesi
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di Canelli potevano fare tutti gli spumanti che volevano
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il tempo di studiare tutti i sassi della massicciata
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a cercare altri morti, tutti i morti, a dissotterrare
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Villa, – non vuol dire. Tutti i partigiani erano degli
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La conclusione piacque a tutti. Allora dissi che non
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la maestra gridava: – Sono tutti bastardi – e diceva: – È
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del vicolo, – tocca a tutti una volta. Però cosí
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veleno. S’eran sfogati tutti quanti e s’erano
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rossi. Riparare e pregare. Tutti mobilitati. ¶ – Non sarò io
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mosto sotto i torchi. Tutti eran stati derubati e
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ai piú tonti, costretto tutti a mostrarsi per quello
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testa. – Si è fatto tutti qualcosa. Troppo poco… ma
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scema che cascava con tutti, ma fin che il
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allegre le brigate nere. Tutti lo sanno. Poi un
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alle facce sbalordite di tutti – dei servitori, delle donne
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giorno e notte, per tutti quegli anni, magari non
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uomo che può comprarci tutti quanti. Sta bene Lanzone
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là da Belbo, e tutti i beni della piana
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della lampada a petrolio, tutti in cucina – le due
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ce n’era per tutti. ¶ Cosí venne l’inverno
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Qui c’eran già tutti quei trucioli e quei
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sega, e parlava con tutti, di Canelli, dei tempi
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in Africa e che tutti l’avevano già dato
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disse la donna, sono tutti dolori. Qualunque cosa uno
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era già un uomo. Tutti parlavano e raccontavano storie
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già allora. Alla fine tutti avevano ballato e dicevano
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Ma questa notte veniva tutti gli anni, e forse
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e lui scherzava con tutti, faceva il verso ai
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rispondeva: – È difficile levarceli tutti. Non sentite quanti ce
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e porta le scarpe tutti i giorni e nessuno
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giornale per saperne di tutti i colori. Cosí, certi
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luna c’è per tutti, cosí le piogge, cosí
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dell’estate li sprecai tutti alla festa, al tirasegno
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la politica a metterli tutti d’accordo: c’era
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e sapeva ragionare con tutti. Anche l’inverno che
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il clarino e che tutti conoscevano suo padre e
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pomeriggio d’agosto che tutti erano andati in festa
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chi passava sulla strada. Tutti andavano a Canelli. Invidiai
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con l’Emilia, con tutti, come ci fossi stato
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che adesso ci fossimo tutti. L’indomani ci saremmo
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Sapeva le storie di tutti. Sapeva che a Cassinasco
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a carte. Nuto sapeva tutti i giochi ma preferiva
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un signore e che tutti si possono accorgere che
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gente, parlavo poco e tutti i giorni imparavo qualcosa
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anche Nuto, ci venivano tutti – di Genova ero già
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mio sangue spesso. Venivamo tutti e due da chi
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che non avevano. Non tutti i signori valevano allo
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prete che la diceva tutti i giorni in una
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belle donne, ufficiali, deputati, tutti in carrozza a tiro
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fiori, o voleva a tutti i costi che la
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li incontra in casa tutti i giorni… ¶ – Non vuole
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il motociclista, e adesso tutti sapevano che Silvia era
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quando sarebbe cresciuta, dicevano tutti che avrebbe fatto lo
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Cesarino doveva dividere con tutti. A meno che Irene
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cavalli – e voleva a tutti i costi comprare una
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che facevamo ballare. Di tutti sapeva dov’erano, che
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versava da bere a tutti e due. Discorrevamo. Qualcuno
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bel giorno dopo che tutti mi avessero dato per
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Remo, con Cerreti e tutti gli altri. Poi Teresa
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Piola, li aveva svegliati tutti, altri correvano già dalla
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incendio era ormai finito, tutti i vicini erano corsi
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era bruciato anche lui. Tutti dicevano la loro; sedemmo
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coltello, lo chiedeva a tutti e tossiva nel puzzo
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discussioni e di parole. Tutti dicevano le medesime cose
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delusione ma, per quanto tutti dicessero, ci soffrí meno
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grossa cascina e lavorare tutti quanti e star bene
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e con Nicoletto, e tutti vestivano bene, le bambine
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Matteo che Arturo e tutti gli altri erano gente
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Ce n’eravamo accorti tutti. La conclusione della sfuriata
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sua sorella, e che tutti l’aspettavamo alla Mora
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c’è posto per tutti. Sulle storie di Silvia
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è rosso dappertutto, e tutti vogliono esser ricchi, innamorati
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del padre e di tutti. La sera che il
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Per il funerale tagliammo tutti i fiori del giardino
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la storia di Silvia tutti dicevano che le ragazze
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e del clarino, vedere tutti che s’inginocchiavano, correvano
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del tirasegno, della giostra, tutti stavano a vedere, sotto
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in terra la testa; tutti urlavano ancora; aveva vinto
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ballerini, dell’estate, criticava tutti e rideva. Mi chiesero
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gli dissi che di tutti i morti non potevo
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dei cavalli e sembravamo tutti matti… adesso non mi
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del segretario, dicevano di tutti i piú delinquenti là
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fucilate tutta la notte, tutti dicevano: «Si sapeva che
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impiego di Canelli, dopo tutti quei morti, le scottava
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A Canelli ne parlavano tutti. Santa scappò sulle colline
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fargli una commissione, e tutti dicevano che girava armata
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conosceva uno per uno tutti e non le facevano
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pantaloni che aveva portato tutti quei mesi. Per uscire