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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
volse a tutti in un punto le spalle ¶ e
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1483
d'una lunga pianura ¶ un giorno in Danismarche capitaro
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1483
egli ebbon salito sopra un monte, ¶ si riscontrorno in
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1483
far questo, ¶ deh, lasciamelo un poco cavalcare. - ¶ Rinaldo intese
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1483
malizia presto, ¶ e disse: - Un bello essemplo ti vo
6
1483
gallo: ¶ Andandosi la volpe un giorno a spasso ¶ tutta
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1483
affamata, sanza trovar nulla, ¶ un gallo vide, in su
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1483
vide, in su 'n un arbor, grasso, ¶ e cominciò
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1483
tu chiudessi gli occhi un poco: ¶ vedrai che buona
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1483
gallo parve che fussi un bel giuoco. ¶ «Gran mercé
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1483
tutti a fuggire. ¶ Aveva un certo baron molto astuto
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1483
che vanno via come un uccello; ¶ un mezzo miglio
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1483
via come un uccello; ¶ un mezzo miglio già ci
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1483
E cominciò a spronare un suo giannetto. ¶ Rinaldo Orlando
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1483
gigante ¶ a Ulivier per un segno d'amore, ¶ per
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1483
a baloccare, ¶ giunse in un tratto con gran gente
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1483
di Frusberta gli menòe ¶ un colpo tal che gli
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1483
andrò per lui come un falcone a volo: ¶ in
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1483
Carador, famoso saracino, ¶ giunse un dì in su la
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1483
alla moresca. ¶ Meredïana aveva un palafreno ¶ quartato che pareva
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1483
e corrente. ¶ Questo in un bosco già facea dimoro
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1483
dimoro, ¶ e nacque d'un serpente e d'una
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1483
mugghiava forte che pareva un toro: ¶ mai non si
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1483
vide bestia così strana. ¶ Un che lo prese il
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1483
sovrani, ¶ sempre ho sentito un proverbio provato, ¶ e tengol
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1483
in punto: ¶ quattromila in un oste s'assembraro. ¶ Dicea
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1483
due corna pareva d'un toro. ¶ Or lasceremo il
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1483
una novella. ¶ La volpe un tratto molto era assetata
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1483
me ne vo' per un tratto saziare». ¶ Rispose il
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1483
poi mandò di sùbito un messaggio ¶ a dire 'Astolfo
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1483
Astolfo dètte al messo un palafreno, ¶ e disse: - Questo
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1483
Il messaggier ritorna in un baleno ¶ e raccontò d
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1483
tristizia ha covertata, ¶ dicendo: - Un tradimento facea doppio, ¶ che
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1483
giunse la novella ¶ d'un messaggier ch'è tutto
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1483
morto, Fieramonte, ¶ ché combattendo un dì con un cristiano
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1483
combattendo un dì con un cristiano, ¶ gli passò l
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1483
dicendo Carlo gli pareva un matto. ¶ Carlo, poi che
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1483
messaggio fu partito, ¶ a un balcon si stava addolorato
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1483
valoroso, ardito, ¶ che cavalcava un possente cavallo; ¶ la lancia
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1483
cavallo; ¶ la lancia abbassa, un cristiano ha ferito ¶ e
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1483
mosse. ¶ Al conte Gano un colpo della spada ¶ dètte
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1483
ed è figliuola d'un gran re pagano, ¶ e
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1483
disse: - Mai non vidi un tal gigante! - ¶ Ebbe di
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1483
chiamòe ¶ Magagna e fece un altro tradimento, ¶ dicendo: - Poi
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1483
il popol sollevò in un tratto; ¶ corse alla piazza
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1483
le scimitarre. ¶ Furno in un tratto le sbarre tagliate
47
1483
arrivava: ¶ Rinaldo al capo un gran colpo gli mena
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1483
questa, ove era stabilito ¶ un bel rubin che valea
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1483
audace: ¶ ben centomila sotto un gonfalone ¶ in poco tempo
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1483
assembrati, ¶ con trentamila giunse un amirante, ¶ e d'archi
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1483
nel campo rosso era un'aquila bianca, ¶ salvo ch
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1483
bianca, ¶ salvo ch'aveva un altro contrassegno, ¶ una rosetta
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1483
nel suo partir donare un palafreno; ¶ cento bisanti poi
54
1483
in mano, ¶ e d'un bel drappo splendido e
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1483
e sereno ¶ gli dètte un ricco e gentil caffettano
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1483
andava ¶ per vendicarsi d'un antico oltraggio, ¶ e come
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1483
ebbe alla sua vita un tal dolore; ¶ Turpino e
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1483
Mattafolle fu suo imbasciadore, ¶ un re pagan che non
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1483
mia fé, mi parve un uom gentile, ¶ da non
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1483
cittate. ¶ Era quel Lïonfante un uom discreto: ¶ mandò con
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1483
che Carlo ordinava. ¶ Carlo un dì per ventura vide
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1483
mandato ¶ al re pagano, un certo vestir rosso ¶ di
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1483
intesi, ché nel domandai, ¶ un dì in un bosco
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1483
domandai, ¶ un dì in un bosco un pagano scontrando
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1483
dì in un bosco un pagano scontrando, ¶ credo che
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1483
Or ritorniamo a Mattafolle un poco: ¶ egli era contro
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1483
detta San Dionigi; ¶ ed un suo corno cominciò a
68
1483
Uggieri ¶ lo salutò con un gentil saluto; ¶ poi gli
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1483
non ti stimo, pagano, un bisante. ¶ Se tu se
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1483
in San Dionigi. ¶ Mandami un altro baron di Parigi
71
1483
saracin così gl'invita, ¶ un altro cavalier mandar bisogna
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1483
Mattafolle; ¶ giunse allo scudo un colpo poderoso: ¶ l'aste
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1483
spada allato, e cintosi un trafiere; ¶ brocca il cavallo
74
1483
e salti, che pare un levriere, ¶ e disse: - Se
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1483
Berlinghier si crucciò come un dïavolo, ¶ e disse al
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1483
ebbe riso: ¶ - Deh dimmi un poco, hai tu sotto
77
1483
ch'io sia come un gigante. ¶ Il molto rider
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1483
sciolte ¶ e mettami in un sacco il resto tutto
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1483
ch'io ti stimo un putto. ¶ Prendi del campo
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1483
tu ti troverrai in un sacco. - ¶ E sùbito rivolse
81
1483
Berlinghier ne venìa come un colombo, ¶ e 'l saracin
82
1483
saracin ne vien come un falcone: ¶ da ogni parte
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1483
destrier, ch'ognun pare un rondone; ¶ poi lasciaron cader
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1483
fra tutti gli altri un cavalier virile ¶ che non
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1483
maravigliare: ¶ questo mi pare un atto stato vile. - ¶ Rispose
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1483
fianchi il corridore; ¶ dèttegli un colpo di tanta potenza
87
1483
gli pose. ¶ Ed ècci un aüttor che dice ancora
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1483
costume ¶ Berlinghier sopra tutti un uom dabbene, ¶ di gentilezza
89
1483
gentilezza una fonte, anzi un fiume, ¶ a luogo e
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1483
è in più d'un volume. ¶ Or se lo
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1483
prezza; ¶ e reputava Mattafolle un matto ¶ come il nome
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1483
sua sopravvesta ¶ dov'era un Macometto in puro argento
93
1483
Mattafolle solo ¶ ch'Astolfo un tratto non venga a
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1483
la mastra sala ¶ come un lïon famelico arrabbiato ¶ ne
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1483
volean partire, ¶ e cominciorno un giorno così a dire
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1483
e' furno entrati in un deserto, ¶ subitamente quel lïon
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1483
Manfredonio Orlando, ¶ e l'un dell'altro ben debbe
98
1483
ha con seco menato un gigante ¶ che, se s
99
1483
che, se s'accosta un giorno alle tue mura
100
1483
poi mandò nel campo un messaggiere ¶ al conte Orlando
101
1483
scompigliasti ¶ come se fussi un paladin di Francia; ¶ poi
102
1483
guerra». ¶ Questo mi parve un atto sì gentile ¶ che
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1483
questi dì trovamo in un boschetto ¶ tre cavalier cristian
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1483
già gastigati più d'un tratto: ¶ così sempre a
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1483
ha nome Ulivieri ¶ l'un di costor, che dice
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1483
l'arrecherò qui come un cero. - ¶ Orlando disse: - Morgante
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1483
vide ch'egli era un padiglion da sogni; ¶ prima
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1483
prima pensò d'appiccarli un susorno ¶ al capo, e
109
1483
ch'arebbe fatto cadere un castello, ¶ o s'egli
110
1483
a quello. ¶ Così in un tratto il padiglion giù
111
1483
ogni cosa ne fece un fardello ¶ e Manfredonio e
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1483
sognato. ¶ In questo giunse un messaggier di Gano ¶ che
113
1483
mangiato quel che vuole, ¶ un gran castron che gli
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1483
pure il fuoco in un lato appiccòe ¶ dove erano
115
1483
E gli feciono intorno un rigoletto ¶ che lo faranno
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1483
come a dare in un pagliaio; ¶ e già tutto
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1483
già tutto forato come un vaglio ¶ e' si volgeva
118
1483
e' si volgeva come un arcolaio ¶ a' saracin che
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1483
non uccideva men d'un paio ¶ quando e' menava
120
1483
che parevon dure: ¶ era un diluvio la gente ch
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1483
pazza pensata ¶ d'ardere un campo come un po
122
1483
ardere un campo come un po' di stoppa, ¶ e
123
1483
presto ognun, che pareva un uccello. ¶ Morgante vide il
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1483
saracini uccide come cani: ¶ un mezzo braccio v'alzâr
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1483
E spesso avvenne ch'un capo spiccòe, ¶ e poi
126
1483
poi quel capo a un altro percosse ¶ sì forte
127
1483
lo 'nvito; ¶ e fece un salto pigliare a Baiardo
128
1483
sprona Vegliantino: ¶ giunse d'un urto tra quel popol
129
1483
facea de' saracin come un macello; ¶ ed avea detto
130
1483
romor grande che pareva un tuono; ¶ e Manfredonio in
131
1483
colpo ride. ¶ Ulivier come un lïon mena vampo ¶ e
132
1483
domava la boce; ¶ com'un nocciol di pèsca ogn
133
1483
incresce assai! - ¶ e diègli un prezïoso e bel diamante
134
1483
due gran ghiotti a un taglieri, ¶ ed era stato
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1483
uno una picchiata strana; ¶ un altro ammacca che parve
136
1483
infelice!». ¶ Arebbe fatto lacrimare un sasso ¶ per le parole
137
1483
giorni riposati, ¶ la damigella un dì chiama il marchese
138
1483
lui finalmente; ¶ e nacquene un figliuol, dice la storia
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1483
poi gran vittoria. ¶ Uscendo un dì d'una zambra
140
1483
disse - Tu mi pari un matto. - ¶ Ulivier gli contò
141
1483
che non si posa un'ora. ¶ Avuto avea del
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1483
perfetto, ¶ si ricordò d'un gran re saracino, ¶ lo
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1483
dama Clemenzia, ¶ e scrisse un brieve, e dopo lunga
144
1483
Pel mondo va come un ladron di strada; ¶ Orlando
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1483
strano ¶ forte abbaiava come un cane alano. ¶ Dodon, che
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1483
di stizza; ¶ e scaricava un colpo in sulla testa
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1483
al protino riguardo. ¶ Pareva un lïoncin quand'egli scherza
148
1483
poi risaltava che pare un levrieri. ¶ Era già l
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1483
si stracchi, ¶ tanto ch'un tratto quel baston l
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1483
par che si curi un pistacchio ¶ perché Frusberta gli
151
1483
Vangelo! ¶ Quel baston pare un albero di nave, ¶ arsiccio
152
1483
con Frusberta lo suona. ¶ Un tratto quel baston è
153
1483
in una buca sotto un masso ¶ mentre ch'io
154
1483
Intanto colui par ch'un arco branchi ¶ ed uno
155
1483
uno stral cavò d'un suo turcasso, ¶ avvelenato, e
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1483
trasse, e dètte in un piè a Vegliantino; ¶ e
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1483
rimbomba ¶ e si sentiva un suon fioco e interrotto
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1483
e féssel tutto come un cacio cotto; ¶ partì il
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1483
forza avanza. - ¶ La spada un braccio sotterra ficcossi, ¶ e
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1483
in quel sasso stava un uomo strano, ¶ e come
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1483
si ritrovoron sopra a un poggetto; ¶ questo passorno, e
162
1483
e poi più là un collo ¶ d'un altro
163
1483
là un collo ¶ d'un altro monte ch'era
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1483
ebbono il crollo, ¶ vidono un pian con un certo
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1483
vidono un pian con un certo fiumetto, ¶ trabacche e
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1483
da Titon suo antico un poco assente; ¶ di Giove
167
1483
giù cala, ¶ e rendutogli un grato e bel saluto
168
1483
e pena; ¶ ed ècci un re famoso, antico e
169
1483
scompiglia; ¶ e per ventura un cavaliere errante ¶ v'è
170
1483
v'è capitato con un gran gigante: ¶ con un
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1483
un gran gigante: ¶ con un battaglio in man d
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1483
assolvere; ¶ io il vidi un giorno a un dar
173
1483
vidi un giorno a un dar col battaglio, ¶ e
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1483
capo gli schiacciò come un sonaglio. ¶ Se con quel
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1483
cotta aveva indosso ¶ d'un drappo ricco all'usanza
176
1483
di grana, ¶ ch'arebbe un cor di marmo ad
177
1483
amar mosso; ¶ nel petto un ricco smalto e gemme
178
1483
gemme ed oro ¶ con un rubin che valeva un
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1483
un rubin che valeva un tesoro, ¶ ed un carbonchio
180
1483
valeva un tesoro, ¶ ed un carbonchio ricco ancora in
181
1483
Ulivier preso al vischio ¶ un'altra volta, e già
182
1483
bavalischio; ¶ disse in francioso un motto loro usato: ¶ - A
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1483
ossa. - ¶ Lasciam costoro insieme un poco a mensa. ¶ Aveva
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1483
può dir quel ch'un amante faccia ¶ per ritrovar
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1483
molto ¶ che parleranno d'un altro linguaggio. - ¶ Disse Morgante
186
1483
Morgante: - Io vo' con un fuscello ¶ di tutti a
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1483
a tre costor fare un fardello, ¶ e vòmegli alla
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1483
e ch'io cominci un poco a battagliare. ¶ Che
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1483
piaccia, ¶ di Vegliantin faceva un leopardo; ¶ Dodon al suo
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1483
a sonar per festa un corno. ¶ Fu la novella
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1483
adirato. ¶ Ma Cristo volle un miracol mostrare ¶ acciò che
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1483
spie mandate; ¶ ed ecco un messaggiero a mano a
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1483
e fella. - ¶ Ulivieri era un gentil damigello ¶ e tuttavia
194
1483
sarem due impronti a un tagliere. - ¶ Ulivier nulla rispose
195
1483
tenea sì fissi. ¶ Corbante un bando mandò molto caldo
196
1483
seguissi; ¶ e fece fare un guanto, s'io non
197
1483
l'animal addosso: ¶ dèttegli un morso sì fiero e
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1483
anco ci è per un compagno un morso: ¶ perché
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1483
è per un compagno un morso: ¶ perché il serpente
200
1483
morso: ¶ perché il serpente un tratto il capo scosse
201
1483
poi pigliava Ulivier come un torso, ¶ e per ventura
202
1483
per oggetto ¶ vede in un punto, e non sa
203
1483
di lasciar parte d'un tanto accidente ¶ al secol
204
1483
gittare, ¶ acciò che solo un foco due cori ardi
205
1483
ardi. ¶ Venne a vederlo un giorno medicare ¶ e salutòl
206
1483
amor cresca. ¶ Finalmente Rinaldo un dì chiamava ¶ il re
207
1483
Levante ¶ era venuto, da un nostro abate, ¶ e ch
208
1483
egli aveva con seco un gigante: ¶ cercando andian drieto
209
1483
peccatore, ¶ e spesso d'un gran mal nasce un
210
1483
un gran mal nasce un gran bene: ¶ ch'ogni
211
1483
i' prezzo men ch'un bisante o medaglia. - ¶ Sì
212
1483
come Corbante avea seco un barone ¶ che si chiamava
213
1483
serpente feroce. ¶ Meredïana a un suo messaggiere ¶ impose e
214
1483
quel guerrier del lïone ¶ un uom molto famoso in
215
1483
Ulivier può discosto, ¶ a un balcone, e l'arco
216
1483
modo più dì cavalcorno. ¶ Un giorno in un crocicchio
217
1483
cavalcorno. ¶ Un giorno in un crocicchio d'un burrone
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1483
in un crocicchio d'un burrone ¶ hanno trovato un
219
1483
un burrone ¶ hanno trovato un vecchio molto strano, ¶ tutto
220
1483
del tristo facea. ¶ - Lasciami un poco in sul cavallo
221
1483
vale: ¶ colui correva come un leopardo, ¶ anzi più forte
222
1483
e in su 'n un passo del bosco ha
223
1483
e feci l'arte un giorno a Montalbano; ¶ volli
224
1483
tenere. - ¶ E dètte loro un'erba e disse: - Questa
225
1483
E dette molte cose, un corridore ¶ sùbito fece per
226
1483
voliéno, ¶ apparì quivi bianco un palafreno. ¶ Disse Malgigi: - Caro
227
1483
è capitato. ¶ Sente in un punto fermarsi Baiardo; ¶ vede
228
1483
veduta qualche ombra. - ¶ Intanto un gran romor si sente
229
1483
paura ingombra: ¶ ecco apparire un uom molto foresto ¶ correndo
230
1483
capo che parea d'un orso, ¶ piloso e fiero
231
1483
netto d'ogni pietra un morso; ¶ la lingua tutta
232
1483
scagliosa e le canne; ¶ un occhio avea nel petto
233
1483
e scalzo abbaia com'un cane: ¶ mai non si
234
1483
mai non si vide un mostro così brutto; ¶ e
235
1483
e in man portava un gran baston di sorbo
236
1483
tutto arsicciato, nero come un corbo. ¶ Questo una buca
237
1483
e sopra quella forato un gran masso: ¶ quivi si
238
1483
il sasso, ¶ e per un bucolin traea di piatto
239
1483
Dallato si scagliò come un cervietto: ¶ giunse la mazza
240
1483
presto col cavallo, ¶ dèttegli un urto e colselo nel
241
1483
accetto. - Il re chiamava un saracino; ¶ disse: - Costor son
242
1483
molta broda comparire ¶ in un paiuol, come si fa
243
1483
diletto; ¶ e comandava a un di sua famiglia ¶ ch
244
1483
cominciò a mangiar come un arlotto. ¶ Ma quel sergente
245
1483
Baiardo lo ciuffòe come un maschino ¶ e in sulla
246
1483
verace. - ¶ Brunor diceva con un suo scudiere: ¶ - Questo caval
247
1483
sedere, ¶ e rimangiò come un lupo rapace. ¶ Un saracin
248
1483
come un lupo rapace. ¶ Un saracin, che ancor lui
249
1483
pagan: - Tu debbi esser un matto, ¶ poi che di
250
1483
zucca taglia; ¶ Dodone uccise un pagan molto ardito. ¶ Brunor
251
1483
la ragione: ¶ però d'un altro caso vi conviene
252
1483
miei frategli furno a un tratto ¶ fatti morir sanza
253
1483
ne 'ntendo aperto: ¶ con un sol bue io non
254
1483
la ragione, ¶ ci capitò un mio fratel cugino ¶ il
255
1483
nimico: ¶ tu debbi esser un ghiotto sanza fallo. - ¶ Disse
256
1483
Disse Brunoro: - Noi faremo un patto: ¶ che s'io
257
1483
il paleo. ¶ Ma voglio un altro patto, se ti
258
1483
porta togliea ¶ ch'a un pagan levò il capo
259
1483
pareva più bravo ch'un toro. ¶ Missesi in fuga
260
1483
Io fui figliuol d'un figliuol di Bernardo ¶ che
261
1483
seguiva e Dodone ¶ per un oscuro bosco sanza fallo
262
1483
fallo, ¶ dove si scuopre un feroce dragone ¶ coperto di
263
1483
giallo, ¶ che combatteva con un gran lïone. ¶ Rinaldo al
264
1483
di notte: ¶ - Io veggo un fuoco appiè di quel
265
1483
gli accostava e prese un tratto il collo, ¶ e
266
1483
capo che parve d'un pollo. ¶ Fuggito s'era
267
1483
ch'egli hanno salito un poggetto, ¶ ebbon veduto un
268
1483
un poggetto, ¶ ebbon veduto un lume assai vicino: ¶ ché
269
1483
in una grotta abitava un gigante, ¶ ed un gran
270
1483
abitava un gigante, ¶ ed un gran fuoco s'avea
271
1483
a una sua caviglia ¶ un cervio, e della pelle
272
1483
odore? ¶ Tu debbi essere un ghiotto o furatore. - ¶ Rinaldo
273
1483
fe' Baiardo saltar come un gatto: ¶ combatter co' giganti
274
1483
il randello uscissi d'un balestro. ¶ Rinaldo menò il
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Rinaldo menò il pugno un altro tratto, ¶ e fu
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a l'odor d'un cervio trassi: ¶ alla sua
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alla sua capannetta andiamo un poco, ¶ dove si vede
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saren capitati. - ¶ Fece d'un certo ramo uno schidone
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pien di strana cervogia un barlotto, ¶ e disse: - Il
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Erano i pan come un fondo di tino, ¶ tanto
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arsiccio. - ¶ Dicea Dodone: - Aspetta un tal pochino, ¶ tanto che
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de' pastori ¶ presso a un fiume ch'era lor
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intanto appresso s'accosta un pagano. ¶ Allor Dodon di
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a morte: ¶ convien ch'un uom gli pognàn là
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peccati, ¶ perché Corbante uccise un suo fratello, ¶ che fu
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mai cosa sì degna: ¶ un atto dolce, angelico e
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paese; ¶ io mi diletto un poco delle dame: ¶ se
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terra è condotta, ¶ d'un bel giardino, spilonca o
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un tetto, ¶ e spiccane un battaglio a tutta pruova
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tu ch'io schiacciassi un sonaglio? ¶ Io vo' schiacciare
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gran città, parente mio, ¶ un re pagan vi fa
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molti saracini; ¶ ed èvvi un re di molta gagliardia
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questo ragionando, hanno veduto ¶ un bel palagio in mezzo
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ornati sì che valieno un tesoro; ¶ le porte eran
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buona: ¶ noi ci staremo un giorno con grande agio
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porterei, quand'io rubo, un castello. - ¶ Rispose Orlando: - Questa
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le mascella adoperare, ¶ ch'un giorno avevon mangiato già
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si riposorno intro 'n un ricco letto. ¶ Come e
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E in questo errore un gran pezzo soggiornano: ¶ dovunque
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arrivon per ventura ¶ donde un suono esce d'una
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pietra sù alza: ¶ ecco un dïavol più ch'un
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un dïavol più ch'un carbon nero ¶ che della
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fuor sùbito balza ¶ in un carcame di morto assai
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sentì drento alle mura un gran romore; ¶ onde e
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leverò della sedia Plutone; ¶ un sorso mi vo' far
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inghiottir quel Fregiàs con un boccone; ¶ Tesifo, Aletto, Megera
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e Cerbero ammazzar con un punzone; ¶ e Belzebù farò
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fuggir più via ¶ ch'un dromedario non andre' in
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giunse, gli domanda: ¶ - Ditemi un poco, perché v'azzuffate
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di qual banda? ¶ Lasciate un poco star le bastonate
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le mani. - ¶ Rispose l'un di loro: - Io son
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io venni abitare ¶ a un castel chiamato Monte Albano
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mi fa cercare ¶ d'un suo cugino; e 'l
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usanza ¶ di domandar l'un l'altro, domandamo: ¶ «Che
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1483
importanza?», ¶ e come stracchi un poco ci posamo. ¶ Costui
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ho sol con meco un gigante ¶ ch'è battezato
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l popul tutto a un grido vi chiama. ¶ Il
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ragion lo essemplo vuole. ¶ Un tratto a spasso anco
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suole, ¶ e trovò infine un teschio di cavallo ¶ e
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e in su 'n un poggio le pagane schiere
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in sul campo sempre un suo fratello, ¶ molto gagliardo
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di mezzodì par proprio un sole. ¶ Io innamorai di
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lor ragionava. ¶ Ma finalmente un dì per caso avvenne
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e Manfredon chiamava con un corno ¶ alla battaglia, per
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lancia abbassava; ¶ ma Lïonetto un'altra ne pigliava. ¶ Volse
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saracin di lui fanno un berzaglio ¶ di dardi e
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è il conte venne, ¶ un istrice coperto par di
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ciancia, ¶ e come giunse, un bel corno sonasse ¶ ch
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Orlando giunse e diègli un bel saluto; ¶ disse la
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quella che è fatta un alloro, ¶ anzi parea d
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e così Berlinghieri. ¶ Chimento un giorno, il messaggio, è
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per caso arrivòe, ¶ dove un altro corrier mi diè
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questo Ganellone ¶ vedrai ch'un dì ti farà mal
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era questa arme d'un gran saracino ¶ disceso della
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cura, ¶ e tratterem d'un saracin possente ¶ che inverso
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fate buono scotto per un tratto. - ¶ Disse Rinaldo: - Da
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e pio, ¶ mandami solo un degli angel tui, ¶ che
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degno, ¶ com'egli ebbe un Ormanno e 'l suo
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ingegno, ¶ sarebbe Carlo Magno un uom divino, ¶ però ch
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l gran flagello ¶ d'un re pagan, che Carlo
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alla morte ¶ in Roncisvalle, un trattato ordinando, ¶ là dove
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il maladetto, ¶ e cominciava un dì con Carlo a
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ma siam deliberati ¶ da un fanciullo non esser governati
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sia forse Marte? - ¶ Orlando un giorno udì queste parole
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in altro errore, ¶ in un deserto truova una badia
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alla badia v'era un gran monte ¶ dove abitava
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parlan così in cimitero, ¶ un sasso par che Rondel
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prese sotto il tetto un salto. ¶ Tìrati drento, cavalier
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credo che 'l monte un giorno gitteranno. - ¶ Orlando governar
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corda girando, ¶ e lascia un sasso andar fuor della
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per tòr di terra un sasso. ¶ Orlando avea Cortana
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d'una ripa fuori un masso. ¶ Orlando, come e
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aveva a suo modo un palagio ¶ fatto di frasche
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una cosa matta, ¶ ch'un'aspra visïone aveva fatta
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E' gli parea ch'un feroce serpente ¶ l'avea
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freddo già più ch'un pilastro ¶ lasciato ho Passamonte
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visïone, ¶ che m'assaliva un serpente feroce: ¶ non mi
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tu gli eri nimico. ¶ Un nostro apostol, Saül già
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la fede di Cristo. ¶ Un giorno poi, dallo Spirto
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maggior festa fa d'un solo Iddio ¶ che di
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dì si son posati. ¶ Un giorno, come a Orlando
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appiccati: ¶ Morgante gliene piacque un che ne vede, ¶ onde
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E posesi in ispalla un gran tinello ¶ ed avvïossi
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Giunto alla fonte, sente un gran fracasso ¶ di sùbito
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Morgante alla ventura a un saetta: ¶ appunto nell'orecchio
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cinghial giù morto gambettava. ¶ Un altro, quasi per farne
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in su la testa un gran punzone, ¶ per modo
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e non si muove un crollo. ¶ Dall'una spalla
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ferno a scoppiacorpo per un tratto, ¶ e scuffian che
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ha fatto ¶ a tutti, un dì, dopo questi conviti
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conviti, ¶ dètte a Morgante un destrier molto bello, ¶ che
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Morgante in su 'n un prato il caval mena
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tu, conte? - ¶ Rispose Orlando: - Un albero d'antenna ¶ mi
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avea non pigliassi magagna; ¶ un'altra volta costui riconsiglia
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noi nïente. - ¶ E prese un giorno l'abate per
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io son domandato, ¶ ch'un angel qui da Dio
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ogni cosa; ¶ ma solo un certo sbergo gli fu
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aggiunto. ¶ Questo fu d'un gigante smisurato ¶ ch'a
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che non poteva a un tratto sfogarsi ¶ e per
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questa parte scura? ¶ Ditemi un poco, caro padre mio
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d'armadure; e intanto ¶ un gran cappel d'acciaio
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rugginoso si dormia in un canto. ¶ Orlando, quando gliel
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disse: - Morgante, tu pari un bel fungo; ¶ ma il
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caduta e stava sotto un tetto, ¶ e spiccane un
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mio amore ¶ cavalca innanzi un po' col mio scudiere
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che 'gli arà acquistato un gran gigante. - ¶ Poi fu
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gigante. - ¶ Poi fu sùbito un lampo disparito ¶ che prima
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voler vedégli; ¶ e l'un di lor la prese
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pagano; ¶ ma fugli dato un colpo assai villano, ¶ tanto
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sì tigre o orso: ¶ un manrovescio a Calandro disserra
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tagliò nel mezzo come un torso, ¶ e Macometto nel
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guarda s'egli era un re discreto e saggio
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cavalier siàn di passaggio, ¶ un'altra gentilezza ancor farai
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più bello, ¶ sùbito venne un messaggiero a quello. ¶ Era
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messaggiero a quello. ¶ Era un pagan che pare un
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un pagan che pare un corbacchione, ¶ molto villan, superbo
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dragone; ¶ e giunto, con un modo crudo e fiero
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insieme so che piangerai. ¶ Un'isola è nel mar
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fatto costui, ch'è un di quegli; ¶ hannoci dato
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salì Don Brun sopra un suo gran corrente, ¶ Orlando
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volle coprire. ¶ Orlando dell'un pezzo ch'avea in
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te anco più d'un paio. ¶ Io gli promissi
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s'accampòe; ¶ e manda un suo messaggio drento ratto
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una alfana e suona un corno ¶ e minacciava il
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certo: ¶ con questa spada un ne feci morire, ¶ e
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morire, ¶ e l'altro un mio cugin ch'è
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piglia del campo! - con un grido disse. ¶ Orlando a
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Macone! ¶ Questa mi pare un albero di fusta!». ¶ La
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questo, ¶ fra sé disse: «Un miracolo ho veduto!». ¶ E
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che allato gli pare un fiaschetto. ¶ E Salicorno per
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volta la mazza fallava: ¶ un tratto mena con tanta
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debbi esser per certo un uom gentile, ¶ di nobil
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io lo troverròe, ¶ sùbito un messo a te mandato
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Bellamarina; ¶ tanto che giunse un giorno alla cittade, ¶ e
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quel traditore; ¶ e scrisse un brieve per la gran
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Io farò centomila in un momento ¶ cavalier della tavola
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e manda a Salicorno un suo messaggio, ¶ quel ch
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già vinto il Veglio: un giorno quel pagano ¶ che
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venir gran gente per un piano; ¶ e con Rinaldo
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son paladini, e l'un di lor marchese, ¶ ch
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guardava, ¶ e' diventò come un leon gagliardo, ¶ e 'l
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poté parare, ¶ ché con un colpo la testa gli
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Frusberta sù alta ¶ ed un pagano in sul capo
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Rinaldo si scagliava come un verro ¶ dove e' vedeva
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teco, ¶ e basti solo un cenno o «Vienne meco
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e caldo. ¶ Orlando disse un giorno a Spinellone: ¶ - Io
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era col re Costanzo un gran barone ¶ - andiamo e
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tratto, ¶ onde il Soldano un giorno gli ebbe detto
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di farmi a tradimento un dì la festa. - ¶ Disse
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di sangue con essa un rigagno, ¶ ché nessun colpo
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tal giorno sanza fallo. ¶ Un giovane ch'avea molta
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a vicitallo, ¶ chiamato Marïotto, un gran signore ¶ ch'era
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battaglia ¶ sanza avanzar l'un l'altro di nïente
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il campo saracino ¶ da un balcon, donde e' vedea
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bandiere. ¶ Una mattina in un bosco appariro, ¶ dove s
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In una grotta in un luogo coperto ¶ si riducevan
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la nostra brigata, ¶ l'un de' giganti a Rinaldo
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gli diè con Baiardo. ¶ Un di quegli altri a
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pel duol si fece un nicchio, ¶ e tramortito par
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e portollo di peso un mezzo miglio ¶ per gittarlo
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miglio ¶ per gittarlo in un luogo fuor di strada
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si vuole accostare; ¶ donde un gigante cominciò a parlare
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sente per la selva un suono: ¶ ecco apparir quella
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uscito al giorno d'un burrone, ¶ comincia del dimestico
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dimestico a trovare; ¶ truova un pastor che in su
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che in su 'n un capperone ¶ certe vivande sue
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egli avea sognato ¶ ch'un gran lïon l'avea
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subitamente prese in aria un salto, ¶ onde il pastor
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molte contrade. ¶ Essendo presso, un pagan riscontròe ¶ e domandollo
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fe' motto, ¶ e dèttegli un rovescio alla francesca ¶ che
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costui, innanzi gli venìa ¶ un altro che parea buona
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ed èssi innamorata d'un cristiano, ¶ e duolsi che
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che comandi, ¶ ché certo un uom gentil mi par
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è il caso ¶ ch'un cavalier di tanta nominanza
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non metteren così in un tratto il resto, ¶ ma
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nel cuor di sùbito un riprezzo ¶ d'amor, che
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al rezzo ¶ appiè d'un moro gelso in su
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quel che intenderai: ¶ ch'un nostro gran nimico antico
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nimico. - ¶ Disse Rinaldo: - In un deserto folto ¶ rimase Orlando
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Antea: - Con teco manderòe ¶ un de' miei mammalucchi, che
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sanza pugnerti la mano, ¶ un altro bel partito ci
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vidi alla mia vita un tal ribaldo». ¶ Così costor
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Monte Albano. ¶ Or ritorniamo un poco al suo signore
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che furono entrati in un gran bosco, ¶ in mezzo
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mezzo a quel trovorno un gran burrone ¶ diserto, oscuro
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io il veggo a un balcone. - ¶ E mostrò quello
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commesso hai più d'un fallo. - ¶ Rispose il Veglio
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e tolse per ispada un mazzafrusto ¶ con tre palle
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a quelle palle: ¶ ch'un tratto ch'ell'avessin
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e spesso con l'un piede inginocchiossi. ¶ Quando ebbon
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inginocchiossi. ¶ Quando ebbon combattuto un'ora o piùe, ¶ Rinaldo
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ora o piùe, ¶ Rinaldo un tratto Frusberta sù alza
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quel colpo sua virtùe: ¶ un cappellaccio ch'egli avea
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tordo sbalordito, ¶ tanto ch'un pezzo stette tramortito. ¶ E
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boccone. ¶ Noi abbiam per un deserto caminato ¶ dove pan
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cominciava appressarsi, ¶ tanto che un giorno alle mura giugnea
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come Gan gli dicea, ¶ un messaggier di sùbito al
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né altro, fuor ch'un mio carnal fratello ¶ e
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l suo signor come un dragon ne porta. ¶ Alardo
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vantaggio ¶ per ogni bastonata un nasserì ¶ da ogni peccator
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tal caso strano ¶ d'un uom sì degno e
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che non t'avessi un giorno là impiccato. - ¶ Copardo
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segretamente; ¶ ed a Rinaldo un messaggio mandava ¶ e scrisse
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e trasse della spada un gran fendente. ¶ Aveva un
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un gran fendente. ¶ Aveva un cappelletto di cuoio cotto
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il macello. ¶ Era venuto un gigante pagano ¶ che si
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In terra mi distese ¶ un gran gigante, e poi
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e 'l caval d'un colpo in terra getta
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sella uscire ¶ è stato un gran tuo amico, o
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mi maravigliai, ¶ ché con un colpo io e 'l
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traditor popol villano, ¶ con un soletto acquistar credi onore
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ci convien lasciar costoro un poco. ¶ Il Soldan si
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sentì come era acceso un altro foco ¶ e come
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caso come era ito. ¶ Un suo messaggio alla città
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fatto ella; ¶ ed era un barbassor molto stimato ¶ colui
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Orlando: - Io vo' fare un bel tratto, ¶ ch'io
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bocca e' denti d'un celeste avoro, ¶ e 'l
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sempre virile, ¶ alcuna volta un poco disdegnosa ¶ con un
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un poco disdegnosa ¶ con un atto magnalmo e signorile
500
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e cinghiali; ¶ quando cavalca un pulito ronzino ¶ (e correr