Pietro Metastasio, Giustino, 1713

Per opra poi di un savio greco, nominato Cleone

È quasi scorso ormai ¶ Un secolo che giace ingiustamente

voglie altrui! ¶ Come in un punto il tuo poter

ogni suo danno, ¶ In un momento solo ¶ Pago del

a te tolga in un tratto e a me

effetto ¶ Di cagione amorosa un tanto affanno. ¶ Io n

il piede: ¶ E ad un suo cenno solo ¶ Le

sol manda alla luce ¶ Un'aura che, con moto

o regina, che in un punto ¶ E Giustino trarrai

a lei dal core un tanto affanno ¶ Col dolce

E se mai stringerassi un sì bel nodo, ¶ Ambedue

pur tento ¶ Celare ad un la fiamma, a due

fia necessario a noi ¶ Un uom fedele e di

Ché non tollera indugio un tanto affare. ¶ SCENA QUARTA

omai parmi, ¶ Unirla ad un che di lei degno

Di disporre ogni cosa.Un dubbio solo ¶ Ritrovo in

vi piaccia di spedire un messo ¶ Che'l rivochi

passar pria che a un piacer si giunga! ¶ Il

poiché si ottenne, ¶ In un momento fugge, e lascia

mai pensava ¶ Che in un momento sol passar dovessi

Giammai donar non vuoi ¶ Un momento di pace ai

acceso: ¶ Dovrebbe esservi noto un tale amore. ¶ TEOD. Certo

nostra ¶ Facciam ragion d'un'incertezza immensa: ¶ Perché da

mi tragge? ¶ Veggio (ma un picciol velo ¶ Lo sguardo

sua sede, ¶ Donde ripiglia un'altra volta il corso

I cari frutti d'un sì puro amore! ¶ Ma

la toglie, ¶ Né sempre un simil dono è in

miri del mio male? Un sasso ancora ¶ Avrebbe il

ciò che può darvi un cor pietoso, ¶ Senza che

da saggio ¶ Il fuggire un dolore ¶ Con abbracciare un

un dolore ¶ Con abbracciare un'altra pena eguale. ¶ CLE

tal fede! ¶ CLE. Entro un petto real sempre si

consiglio. ¶ Solo una voce, un guardo, un moto solo

una voce, un guardo, un moto solo ¶ Che dall

la mente, ¶ Tanto in un punto solo amor distrugge

e vinto. ¶ E benché un altro assai di lui

nel suo stato ¶ Riduce un'altra volta il bel

Impero, ¶ Che converranno in un eterno nodo. ¶ Scender dovrà

raggi suoi. ¶ Ma quando un tal potere un corpo

quando un tal potere un corpo incontra ¶ Che men

IMP. Felice te, che un corpo tale avesti ¶ Che

mal sicuro pino, ¶ Spiegando un brieve lino, ¶ Dar legge

T'avrà da torre un dì ¶ L'eterno strale

prossima l'aveste... ¶ SOF. Un'alma vile, ¶ Che di

mente ¶ Non arreca terrore un tal pensiero. ¶ FOS. Ma

pensiero. ¶ FOS. Ma d'un'alma real prova maggiore

Che a me sembra un morir più lungo e

Ma veggo, o Fosca, un non so che nell

tuo lamento. ¶ È di un debole spirto effetto il

in porto, ¶ Urta in un cieco scoglio ¶ Che rompe

nostra così grave ¶ Che un affanno minor piacer ci

ancora ¶ Parmi che viva; un insensibil quasi ¶ Moto nel

sì che puoi ¶ In un momento sol rendere o

Camera. ¶ sofia sola tenendo un vaso con entro veleno

saprà toglier anche a un tempo istesso ¶ Dalla tua

aggiri ¶ Accogli tu con un benigno sguardo ¶ Della fida

ricusi, ¶ Quando la morte un maggior duol le toglie

della morte di Giustino, ¶ Un vaso di mortifero veleno

promesse attendi? ¶ Poiché legasti un core ¶ Più di lui

mondo allor felice ¶ Che un tenero arboscello, ¶ Un limpido

Che un tenero arboscello, ¶ Un limpido ruscello ¶ E una

nostri legni, ¶ Ecco rimiro un bergantin leggero, ¶ Non già

Che, traendo con loro un denso velo ¶ Di folte

a voi la vita un sogno sembri. ¶ IMP. Grazie

bevve ¶ Di mortifero umore un vaso intero. ¶ Io, non

facea dimora. ¶ Prese poscia un antidoto possente, ¶ Che, ricercando

confini del giusto, in un co' regni ¶ Le cure

guai ¶ Ravvolse insieme in un sol giorno il fato

Per la convessità d'un chiaro vetro ¶ Piegando il

Piegando il corso in un sol punto unirsi, ¶ Così

piacer le brevi fila, ¶ Un momento le strinse, e

e fe' di loro ¶ Un sol piacer più sensitivo