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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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1618
in foco. ¶ Ecco in un punto il riso volto
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a guadagnar la mancia ¶ un novello desio li nasce
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con una, or con un'altra scusa ¶ lasciar cerca
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che non può pur un'ora restar sola, ¶ che
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il tuo partir passerà un'ora, ¶ che d'affanni
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me gli incresce, o un atto mai ¶ ha dimostro
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e divide, ¶ e 'n un punto le ricche merci
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sovr'Etna sta, com'un'altra Etna, il figlio
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arma il fier d'un baston grave, ¶ ché svelle
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di ranocchi, ¶ e facendone un fascio in su la
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mar fremire, ¶ et in un punto da l'orrenda
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Di questi mostri l'un vien detto Scilla, ¶ chiamasi
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la coda ha d'un delfin guizzante e dura
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orgoglioso, ¶ che copre a un tempo e terra e
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scoppi e saette: ¶ l'un sopra l'altro fa
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per pender talor d'un olmo sù: ¶ ma la
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gettò la infelice sotto un pino, ¶ ché, se ben
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potean questi occhi darti un oceàno, ¶ questo petto Vesevo
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non vuol patir ch'un sì degno liquore ¶ sia
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liquore ¶ sia nascosto in un pozzo così vile, ¶ ma
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vite par che copra ¶ un epigramma di lettere culte
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fiero e bruno. ¶ 75 ¶ Sopra un carro di foco esce
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di foco esce d'un speco ¶ irsuto e scabro
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cui se giova ¶ veder un fonte d'un corpo
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veder un fonte d'un corpo mortale, ¶ e tal
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sciolta ¶ va seguendo ora un caprio et ora un
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un caprio et ora un cervo ¶ e poi che
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sopra tutti gli altri un gran pastore ¶ l'alma
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viene. ¶ E mentre l'un consumasi in faville, ¶ l
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e l'onte, ¶ l'un d'essi tanto sospirando
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arco e la faretra: ¶ un bianco scoglio al mar
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cosa che gliene divieta: ¶ un sacerdote, che stava a
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sul Domo, ¶ assedia a un tempo, batte e prende
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fa che Odet viene un'altra volta in danza
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ogni speranza ¶ et in un punto il gran nemico
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difende. ¶ 97 ¶ Vedeasi quest'Odet un'altra via ¶ prender col
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Golisan chiuse la bocca ¶ un strale (ahi lasso! al
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si vede poi com'un baleno ¶ e viene a
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baleno ¶ e viene a un tempo, vede e vince
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da Napoli costui com'un torrente ¶ armato uscir e
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l'invidia, che l'un Carlo a l'altro
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giungon pari e l'un va via ¶ in Lodi
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l'opra ascosa a un lato ¶ con lo stral
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a cui non era un volto, né un colore
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era un volto, né un colore. ¶ 110 ¶ Con le chiome
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Narciso per le membra un gelo ¶ discorre freddo e
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l'alto tetto, ¶ in un antro, ove Febo la
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Aimone, ¶ che rappresenta in un Marte e lo intonso
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di Mendozza, ¶ che l'un con l'asta abbatte
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spada mozza. ¶ Ecco in un'altra parte un fier
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in un'altra parte un fier barone ¶ c'ha
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ecco due Aiaci ¶ e un Teucro, gloria e onor
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ecco il Pirata con un milïone ¶ di gente a
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troppo lento. ¶ 137 ¶ Et, in un tempo ch'egli parte
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chiama il ciel e un uom crudele, ¶ veggio, piangendo
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io veggio trasformato in un bel cardo, ¶ onde d
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d'aureo color nasce un bel fiore, ¶ odorifero più
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che amomo o nardo, ¶ un leggiadro fanciullo: ahi!, crudo
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gli occhi torvi in un suon rauco, ¶ Deifobe cantò
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diva umana ¶ e spiega un'altra volta ai venti
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sua amata luce, ¶ in un gran mar di pianto
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Aretusa li dice in un liquore ¶ aver mutato il
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tra le due fontane un novo fonte ¶ e poi
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questo s'usa ¶ che un corpo umano si trasmuti
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sue foglie serba: ¶ e un fior de' suoi capegli