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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1936
salutare con espansione, soffermarsi un po’ nel vano, salutare
2
1936
gli elementi si dissociano, un caos smisurato mi ridda
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1936
integra che pensarla è un incantamento salvatore, unica rupe
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1936
salvatore, unica rupe in un mare in tempesta. ¶ Mia
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1936
rosso sul tarbush. Era un cencio di seta, razziato
6
1936
fascia di garza dentro un giornale, il giornale dentro
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1936
giornale, il giornale dentro un farsetto a maglia, il
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1936
giacque nel folto di un cespuglio. Ululavano le iene
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1936
scioani tabitt, non toccano un guerriero, anche ferito, quando
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1936
Menghesti, essendo alta come un eucalipto, tocca il cielo
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1936
rare notti di riposo. ¶ Un mese avanti m’aveva
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1936
tanto s’inalberava come un puledro, scendeva dal mulo
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1936
mulo in modo che un uomo coricato non vi
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1936
Madonna santissima!» ¶ Non parlava. Un tremito convulso lo scoteva
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1936
mettersi a piangere come un bimbo. Ma, volgendosi, vide
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1936
E disse: «È stato un cespuglio, eh, Tesemmà? Un
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1936
un cespuglio, eh, Tesemmà? Un cespuglio. Ha visto quel
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1936
di rami d’abete. Un cucuzzolo enorme, visibile da
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1936
rustica piantatavi sopra come un pugnale. Nel cielo rosso
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1936
cielo rosso del tramonto un raggio di sole l
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1936
dissero che quello era un segno di Dio. ¶ La
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1936
ascari – quando passavano – facevano un lieve giro più largo
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1936
intorno a Gheremedìn Ghebrearìat, un tigrino del luogo, volontario
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1936
diceva neanche buongiorno a un ufficiale senza prima mettersi
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1936
poi s’appiattì dietro un cespuglio, infine s’appressò
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1936
sedette a terra in un angolo, facendosi il più
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1936
prologheggiò egli stesso dopo un lungo silenzio – che un
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1936
un lungo silenzio – che un servitore si presentasse così
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1936
si perse così in un racconto complementare che riempì
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1936
e consentì a Goitana un proficuo allenamento mimico di
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1936
fa, l’antro di un certo fabbro (e, nel
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1936
Tanto che fu proprio un cespuglio a ucciderlo. La
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1936
circostanza che doveva essere un pilastro capitale nell’architettura
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1936
tranquillità del battaglione di un Deggiac Chebrisèt di cui
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1936
provveduto egli stesso in un modo o in un
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1936
un modo o in un altro. ¶ Intanto, mentre si
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1936
venne a riferirgli che un indigeno gli s’era
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1936
Tesemmà ebbe osservato che un ascaro non dorme mai
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1936
in quella tal maniera: un cespuglio sparò e Tesemmà
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1936
pungeva. Gli stavano da un lato Aptàm l’attendente
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1936
braci, lo vedessero. A un tratto, senza essere preceduto
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1936
nulla, insomma, che preparasse un’atmosfera di terrore; a
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1936
atmosfera di terrore; a un tratto, dico, preceduto dal
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1936
e seguito dal silenzio, un colpo di fucile, uno
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1936
stato Tesemmà ucciso da un cespuglio? E dunque, anche
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1936
E dunque, anche lì, un cespuglio… ¶ L’altro Tigrai
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1936
dolciastri deserti di vegetazione: un eterno oscillare indeciso, che
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1936
una rupe, una forra, un albero – per piantarci la
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1936
cuore s’attenua, senti un ramo che ti fa
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1936
riaffiora la vetta di un monte, lo stelo di
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1936
spiga, il profumo di un fiore, il trillo d
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1936
fiore, il trillo d’un’allodola. Riaffiori tu, emergi
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1936
irrigidirla in alto. Ancora un brivido in risposta al
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1936
tutto è chiaro, traslucido, un’ebrietà da cocainomane ti
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1936
ti moltiplica le forze, un’esilarazione è in te
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1936
evitare il colpo è un gioco da ragazzo. Ora
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1936
così: a sedere, con un’altra donna davanti che
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1936
perle sull’ebano. ¶ Quando un ufficiale s’avvicinava, la
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1936
guida è incerta. A un tratto si sente un
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1936
un tratto si sente un gemito. È uno d
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1936
gemito. È uno d’un altro plotone che è
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1936
sulla pietra deve fargli un male orribile, ma non
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1936
si avvicina, si mette un momento a sedere con
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1936
buio. Allora Agòs, masticando un filo di paglia, gli
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1936
paglia, gli fulmina secco un cazzotto fra naso e
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1936
sembra la cima di un campanile escogitato da un
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1936
un campanile escogitato da un architetto goto. Nel buio
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1936
da difendere qui. Fa un ventaccio ringhioso, a folate
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1936
filo di paglia, medita un altro anestetico a più
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1936
scadenza. ¶ Poi, presagita da un brivido lungo, viene l
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1936
niente alberi, niente case, un uragano di pietre in
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1936
uragano di pietre in un cielo solitario; quel sentiero
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1936
riguardano solo lui. Se un qualunque personaggio che circola
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1936
Battaglione eritreo, avanguardia d’un corpo d’armata bianco
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1936
credo) assolutamente banale, assume un altro tono, acquista un
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1936
un altro tono, acquista un altro significato, un significato
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1936
acquista un altro significato, un significato: è un’onda
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1936
significato, un significato: è un’onda che vien dal
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1936
stasera, se non avessi un sonno cancrenoso che mi
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1936
femmine) ed elevarle su un piedistallo di relativa e
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1936
a trarre anch’io un primo simile profitto di
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1936
eh sì, mi dà un certo piacere. ¶ Quihà ¶ Più
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1936
a far di me un estroverso. Una guerra, oh
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1936
il coraggio mi costasse un po’ di fatica, volevo
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1936
a immaginarmi mutilato: con un occhio sfranto come quello
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1936
coscienza sbiadita. C’era un branco di pidocchiosi che
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1936
fatto arrossir di vergogna un caporale di Franceschiello. La
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1936
in mezzo, scavava come un piccone nella zolla fresca
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1936
spettacolo più impressionante di un morto solo. Prevedevo che
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1936
semibuia filtra dalle persiane un rivolo d’oro dove
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1936
le due; è estate: un silenzio greve è di
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1936
come librata in aria, un po’ svanita: gli angeli
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1936
debbano stendere smisurate da un momento all’altro e
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1936
anch’io con essi. Un tarlo rode, fievole e
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1936
rode, fievole e spietato, un angolo interno del comodino
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1936
comodino di noce. È un mio grande amico quel
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1936
fuori si sente avvicinare un canto di ascari) Comincia
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1936
GHIZZONI (non risponde. Dopo un poco): E ora dove
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1936
sua tenda. Sorride come un bimbo. ¶ GHIZZONI. Era un
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1936
un bimbo. ¶ GHIZZONI. Era un bimbo (pausa lunga). ¶ GIUSTI
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1936
mamma… Ti dispiace frugare un po’ nella tasca della
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1936
noncuranza): Bah! Una pallottola un po’ maligna… Gli darà
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1936
occhi). ¶ GIUSTI (rispondendo con un gesto scoraggiato): Sissignore (va
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1936
Son cose che hanno un’importanza relativa, lo so
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1936
morti? ¶ MAGGIORE: N…o, un numero giusto. Ma ci
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1936
giusto. Ma ci vorrà un po’ di tempo prima
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1936
Ho pensato che… Fra un anno, fra due, fra
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1936
Basta: ho deciso. (Medita un po’, ridacchia) A dire
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1936
primo amore. Una catastrofe! Un bambino d’otto anni
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1936
fissandolo): Avere in casa un cataplasma del mio stampo
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1936
MAGGIORE (lo guarda): Fa un po’ male quel pezzo
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1936
villetta vicino alla città, un giardino, dei boschi, una
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1936
fatto, ma credo che un’automobile c’entrerà… Una
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1936
torniamo a casa, compriamo un paio di poderi che
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1936
far qualcosa, mettiamo su un’officina di falegname e
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1936
lo sapevo. Sapevo anche un monte di belle storielle
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1936
si volge e con un riso strano) Finalmente Fabrizi
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1936
coprendosi il volto, con un pianto improvviso, disperato, da
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1936
stupido! ¶ Sipario. ¶ * Cobarò è un tamburo abissino sui cui
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1936
bello e forte di un Dio. ¶ Egli marciava alla
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1936
sciacalli, ¶ Goitana Toselli era un leone ¶ che dava il
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1936
ucciderlo? ¶ Ad Amba Alagi un giorno intero ¶ il Goitana
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1936
Purché a punirlo sia un suo Muntaz di religione
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1936
giustizia. La punizione è un rito solenne che ha
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1936
ufficiale: silenzio: si comincia. Un colpo a destra, uno
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1936
destra, uno a sinistra; un colpo a destra, uno
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1936
e attentissimi si leva un coro ritmico e sommesso
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1936
che lunghe conversazioni da un capo all’altro della
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1936
conto suo, poi senza un attimo d’indecisione viene
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1936
dato in più. Quando un ascaro reclama, è inutile
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1936
il tesoro domestico sotto un cactus perché il nemico
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1936
comando di gruppo. È un battaglione espansivo e accogliente
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1936
Toselli si viva in un’atmosfera più tetra, senza
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1936
Invecchia pian piano e un giorno forse diroccherà, prima
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1936
intorno sembra evocato da un incubo. ¶ Appollaiato ai suoi
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1936
sorto una notte da un roveto della conca di
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1936
tanto bene che, a un certo punto, quei ricordi
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1936
di ferro, caracollava senza un tentativo di ribellione. Dalla
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1936
uno prima di cedere un palmo durante le operazioni
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1936
allegria alla mensa. Poi un ascaro chiese udienza e
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1936
udienza e Pirzio fece un cenno. L’ascaro si
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1936
mia moglie avere fatto un figlio». ¶ Primo fuoco ¶ Se
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1936
e ti guardano: è un peso, insistente, che ti
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1936
mondo intorno, sommergendoti in un abisso di solitudine. Ti
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1936
son quello che sono (un tempo). Questo, per la
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1936
son sicuro. ¶ MAGGIORE (dopo un po’ alzandosi in piedi
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1936
letto e devo sgranchirmi un po’ le gambe… (riprendendo
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1936
Ma per Fabrizi è un caso speciale. Non dovrei
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1936
e soltanto mie. (Fa un giro per la stanza
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1936
la bottiglia sul tavolo) Un bicchierino? ¶ GHIZZONI: Grazie, Signor
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1936
guarda con sorpresa): Toh!? Un’ora fa ce n
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1936
Vede Ghizzoni che ha un gesto d’imbarazzo) Ho
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1936
lettera che mi ha un po’ sorpreso perché mi
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1936
perché mi ringrazia di un braccialetto indigeno che non
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1936
figli propri, si vive un po’ di quelli altrui
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1936
scrivono. Mi scrivono per un po’ di tempo, poi
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1936
l’età, era diventata un po’ bambina anche lei
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1936
partii, che era per un anno solo, e per
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1936
credere che fosse per un anno solo. Poi… è
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1936
già sufficiente per riempire un mondo. ¶ GHIZZONI: Il mio
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1936
monotona. Abbiamo una biblioteca, un orto, un pollaio e
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1936
una biblioteca, un orto, un pollaio e un calessino
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1936
orto, un pollaio e un calessino con un somarello
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1936
e un calessino con un somarello con cui andiamo
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1936
quieta, affettuosa. ¶ MAGGIORE (dopo un po’): Già! È quello
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1936
Già… (Come tornando su un’idea fissa) E la
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1936
più per molto. (A un gesto di Ghizzoni) Oh
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1936
Lei non mi consideri un uomo a cui bisogna
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1936
il portafoglio, poi cavando un anello dal dito): Ha
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1936
ecco qua. Io sono un orco, o per lo
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1936
Maggiore. ¶ MAGGIORE: No!? È un bel caso. Comunque, vede
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1936
appunto perché mi manca un perché. Ho paura di
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1936
ci vive – non è un Paese, è una malattia
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1936
di tenerezza umana che un uomo come me può
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1936
la sua bimba…? (Biascia un po’ e beve un
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1936
un po’ e beve un bicchier d’acqua. Ghizzoni
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1936
che Le parla, ma un uomo o, se preferisce
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1936
uomo o, se preferisce, un poveruomo (pausa). ¶ GHIZZONI (si
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1936
e non trova che un) Grazie. ¶ GHIZZONI (vedendo l
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1936
visto né sentito, dopo un po’): Eh?… Come sto
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1936
brusco eppure sorridendo per un’intima gioia) Eppoi, non
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1936
Dal di fuori viene un crepitio, lontano ma distinto
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1936
ma ne avrai per un pezzo… Chissà!? Può darsi
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1936
pena (pausa). ¶ GIUSTI: Vuoi un po’ di cognac? (e
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1936
tu… ¶ GHIZZONI: Sì, ero un po’… Mi par di
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1936
ricordarmi, ma come di un sogno… Non so spiegarmi
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1936
Non hanno avanzato di un passo. A que st
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1936
venuto da più di un’ora… Bella azione! ¶ GHIZZONI
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1936
GIUSTI (imbarazzatissimo): Fabrizi… (Ha un gesto vago.) ¶ GHIZZONI (lo
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1936
vago.) ¶ GHIZZONI (lo fissa. Un tempo lungo): Povero ragazzo
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1936
continuato a combattere per un po’. La ferita non
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1936
fischietta e beve ancora un bicchierino di cognac. Di
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1936
momento in cui in un campo indigeno è ordine
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1936
ha neanche il Re: un Goitana più grande e
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1936
Goitana. ¶ Si va cantando (un ascaro tace, ma due
196
1936
due ascari non fanno un passo senza cantare) e
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1936
sedere sulla soglia di un tukul per insegnare a
198
1936
tukul per insegnare a un bimbo di due anni
199
1936
lasciò il dovuto a un tale Gheremedìn Guangùl, uomo
200
1936
somma in risarcimento di un debito – ma molto «più
201
1936
contratto dal sullodato suocero un giorno che, al mercato
202
1936
Tigrai taciturno, supino sotto un cielo di cobalto, sembra
203
1936
come il risveglio da un incubo angoscioso. ¶ Intanto, su
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1936
suddito del Governo» disse un pastore a un ascaro
205
1936
disse un pastore a un ascaro che tentava di
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1936
che tentava di rapirgli un capretto – e si aderse
207
1936
una parola o con un gesto. «Civis italicus sum
208
1936
l’idea della guerra: un’idea che non ha
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1936
accettare la logica di un altro. È un’abdicazione
210
1936
di un altro. È un’abdicazione troppo grave. All
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1936
vede davanti e dietro un rivolo di pietre bianche
212
1936
incapacità a comprendere con un pio segno della croce
213
1936
di per se stessa un miracolo, con quel che
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1936
come isolotti emersi da un mare di nebbia. ¶ Ma
215
1936
gli occhi fosforescenti di un immenso mostro silenzioso. Han
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1936
che li concepì in un amplesso smisurato col Cielo
217
1936
la pelle dura, fluisca un sangue ricco di ferro
218
1936
parte. L’uscita è un lembo di tenda rialzata
219
1936
tenda è illuminata da un Petromax su un tavolo
220
1936
da un Petromax su un tavolo rudimentale di legno
221
1936
registri, alcune carte geografiche, un megafono. A destra, una
222
1936
nella cassetta). ¶ GHIZZONI: Ancora un attacco? ¶ GIUSTI: (si riempie
223
1936
grossa in giro, ragazzi! ¶ Un rapporto a quest’ora
224
1936
non avete visto iersera? Un battaglione dopo l’altro
225
1936
la stangata definitiva. Mettiamo un cinquantamila uomini di cui
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1936
prolungato il sibilo di un proiettile, scoppia a questo
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1936
a questo punto in un «bum!» fragoroso; poi con
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1936
bum!» fragoroso; poi con un gesto comico fa l
229
1936
tutt’e due… (Ha un brivido e si ravvoltola
230
1936
scherzare! Io ci ho un fratello e un cugino
231
1936
ho un fratello e un cugino morti di malaria
232
1936
Sei più macabro di un monologo di Shakespeare. Tu
233
1936
quarantacinque, ma già vecchio: un volto energico e consunto
234
1936
ai suoi due ufficiali (un tempo. Estrae di tasca
235
1936
una carta topografica e un foglio scritto). Questa è
236
1936
Avrete davanti a voi un’orda di cinquemila uomini
237
1936
Sissignore, centonovantotto. ¶ MAGGIORE: Più un rinforzo di due sezioni
238
1936
sotto in su con un sorriso che resta allo
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1936
è febbre, Signor Maggiore. Un po’ d’alterazione… ¶ MAGGIORE
240
1936
Rialzando la testa con un po’ di sollievo) No
241
1936
liberazione, la liberazione da un letargo aduggiato. ¶ È la
242
1936
ti farà la fantasia. Un Goitana a cui gli
243
1936
significa che non è un buon Goitana, significa che
244
1936
Goitana, significa che è un Goitana che non «vede
245
1936
tal forza che fanno un baccano lugubre e disordinato
246
1936
lo fan simile a un funereo ossario düreriano. ¶ La
247
1936
la loro ugola è un antidoto per tutti i
248
1936
essi la pioggia è un fenomeno europeo, una pausa
249
1936
o ci si riattacca un bottone cantando ed esponendo
250
1936
nella mia vita, e un giorno bisognerà che ne
251
1936
storia singolare che sembra un frammento di quella grande
252
1936
coperte, uno scrittoio rudimentale, un panchetto pel fonografo, uno
253
1936
una stagione o in un’altra, è sempre un
254
1936
un’altra, è sempre un accidente. Qui no, qui
255
1936
noi la pioggia è un fenomeno munito di caratteristiche
256
1936
e parlava loro in un linguaggio sommesso e incomprensibile
257
1936
comandano gli ascari. E un giorno forse ci riusciranno
258
1936
ai Goitana?». ¶ Gaber è un maestro di saggezza che
259
1936
i graduati sgusciano, con un pretesto o un altro
260
1936
con un pretesto o un altro, nell’antro buio
261
1936
una pausa alla solitudine, un’oasi di frescura. ¶ Forte
262
1936
qui. Toselli non è un uomo, è una leggenda
263
1936
lo tengono nascosto in un tempio scavato nella roccia
264
1936
guerra; altri raccontano che un’aquila lo trasse in
265
1936
ricomparirà a capo di un esercito sterminato. Qualcuno dice
266
1936
sotto le spoglie di un mercante del Tigrai e
267
1936
ha suonato. Da noi un rullo di tamburo è
268
1936
rullo di tamburo è un segnale di vociferazioni; qui
269
1936
è il segnale di un rito taciturno. Vengono, giovani
270
1936
eguali e diversi. A un gomito di sentiero, cambiano
271
1936
pietre del fondo) come un cane ringhioso. Però andando
272
1936
che lo risuona come un’eco – il nome del
273
1936
guerra ufficioso: lo portò un personaggio solenne e severo
274
1936
tutta la fauna eritrea. Un battaglione indigeno che parte
275
1936
che parte è come un enorme rastrello tra i
276
1936
fanno elel, che è un grido altissimo, uguale, in
277
1936
era complicata, deformata come un fiume che straripi e
278
1936
poi si accoccola su un ciglione lungo la strada
279
1936
è uno Sciumbasci o un Bulukbasci amico e, quando
280
1936
favoleggiando all’infinito, in un atteggiamento, con le gambe
281
1936
lo fa somigliare a un posacarte. Lo Sciumbasci, al
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è incalcolabile. Egli è un uomo che almeno da
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che ha una sciabola, un paio di sandali, un
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un paio di sandali, un cappotto e quasi sempre
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titolo di Barambaràs. È un uomo molto serio, che
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attenuano il sonno in un dormiveglia inquieto. Travedo (e
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risveglio darà al ricordo un sapore di sogno) i
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guida del Basciai. È un momento solenne, l’unico
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gran battaglione fatto da un gran comandante che lo
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oggi si dice di un graduato o di un
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un graduato o di un ascaro di cui si
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cui si vuol tessere un elogio: «È un graduato
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tessere un elogio: «È un graduato, è un ascaro
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È un graduato, è un ascaro che viene dal
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logori nella caccia a un nemico fantomatico che ti
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combattimento, lasciandotene in gola un’ampia voglia insoddisfatta. ¶ Resta
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dal fatto guerra. Non un battaglione qualsiasi, ma il
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a lor maniera, con un bagaglio di abitudini e
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e mesi. Vita ristretta, un microcosmo di mille uomini
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Il pensiero di dovermene, un giorno, andare di qui
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qualche amico. Forse verrà un giorno in cui anche
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bagaglio sentimentale, vaneggiante come un’alga sottomarina, svanirà nell
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e italianissima – modernità. ¶ E «un uomo» piacque a te
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Gonella, considerarmi e chiamarmi: un uomo, sostantivo senza aggettivi
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esser chiamato uomo da un uomo. E in queste
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soltanto la vita di un battaglione solitario, vita mia
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mia e di tutti: un battaglione così simile a
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meno, troppo presto. Vedete un po’ quanto male ha
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Non serve: qui è un’altra cosa. Anche la
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Anche la mobilitazione è un’altra cosa: l’ascaro
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sian capaci di portare un fucile: non che si
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press’a poco, avere un blasone; vuol dire avere
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lire al giorno, più un’indennità vestiario, più un
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un’indennità vestiario, più un’indennità farina, più un
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un’indennità farina, più un’indennità carne; vuol dire
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carne; vuol dire avere un tarbush e una fascia
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vuol dire soprattutto avere un fucile. La gente di
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che questa parola racchiude un concetto non europeo. Goitana
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t’impongono d’essere un Dio, ti dà quasi
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corrispondere; senti che verrà un momento in cui un
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un momento in cui un bisogno umano, una debolezza
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gusto irresistibile di ridiventare un piccolo uomo qualunque, mediocre
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dissero che era «per un anno solo». Nulla li
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è fatta così: è un esame a cui le
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valgono. ¶ Gaber Hisciàl ha un’età indefinibile: quaranta, ottanta
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materiale disponibili alle rughe: un’altra è inconcepibile. Egli
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ne servo, come di un calendario, di un compendio
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di un calendario, di un compendio storico e, spesso
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storico e, spesso, di un’enciclopedia. Gaber è un
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un’enciclopedia. Gaber è un uomo che sa tutto
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Governo è per lui un Goitana imprecisabile, un Goitana
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lui un Goitana imprecisabile, un Goitana più Goitana di
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di tutti gli altri, un Goitana che sta a
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eritreo. ¶ Grande pioggia ¶ È un cielo denso: più che
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di nuvole, sembra quasi un ingorgo d’azzurro – e
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comprime, talvolta scatta in un raggio verde avvelenato, talaltra
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poi? Lo dico per un fenomeno di narcisismo: perché
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per esigenze di guerra, un manoscritto ingombrante. E tutto
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tutti, ma specialmente a un artista. Ecco il mio
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colpa di nessuno, fu un insieme di circostanze disgraziate
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abbiamo raddrizzato, creandogli intorno un ambiente favorevole, un terriccio
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intorno un ambiente favorevole, un terriccio fertile. Ora siamo
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bel battaglione, a rilassare un momento la nostra azione
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deformarsi e intristire. È un momento delicato e difficile
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del XX come di un battaglione che si fa
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sguardo smarrito, sgomento, fece un cenno vago di rifiuto
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venir fuori, avesse spezzato un diaframma: «No no no
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No no no. Sono un uomo anch’io di
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e la sopportazione ha un limite». ¶ Lo portaron via
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il sentiero scosceso, era un di noi col plotone
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battaglione. Giaceva malato in un ospedale di Asmara (la
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l’anima dei reparti. Un Ufficiale a turno sorvegli
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foraggiata e l’abbeverata. Un altro Ufficiale per Compagnia
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fare il conducente è un segno che il superiore
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compreso il merito, a un’espressione monetaria. ¶ 6) Durante le
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sian piazzate. ¶ 8) Ricordarsi che un battaglione indigeno non deve
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Muntaz Tellà Aptè? Altrimenti un Ufficiale, con una carovana
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Quando si voleva punire un ufficiale, gli si diceva
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per aggiungere efficacia a un ordine e gli ascari
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di tutto fanno favola: «Un giorno corpo di signor
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restringendomisi attorno, mi davano un senso vago di soffocazione
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essi null’altro che un nome e un grado
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che un nome e un grado. Li vidi, dopo
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visti spesso nuotare in un liquido traslucido, strabocchevole e
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Gonella non era più un maggiore, ma «il Maggiore
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lui una necessità fisica, un istinto insopprimibile. Bagaglio di
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lassù come fossero morti. Un battaglione indigeno ha sempre
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specialmente al XX, con un comandante come Gonella. Tutti
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andarsene. Il battaglione ebbe un volto unico: grave, marcato
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dato l’ebbrezza d’un piacere nuovo e insospettato
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ma non resse. Prese un mulo (quel mulo che
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sempre detto, loro, che un giorno l’ombra del
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raddrizzò di colpo come un vecchietto che si presenti
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daghe e al cielo un nuovo canto. ¶ Questo canto
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senza avere abbreviato di un centimetro la distanza astronomica
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breve frase o con un gesto semplice. Ho visto
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semplice. Ho visto, dopo un colloquio con lui, piangere
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ne compromettevano l’organicità, un’unità di comando; specialmente
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lui come su di un perno. ¶ In Italia si
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cui la sorte diede un giorno, improvvisamente, la gloria
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improvvisamente, la gloria di un fatto d’armi determinato
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ricorda una data e un luogo. Ma non si
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storia si riducono a un triduo di sangue. Ma
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difuori di quella contingenza: un gran battaglione fatto da
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non aver avuto, in un mese e più di
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si dovrebbe fare in un paesaggio come questo? Una
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1936
piana, una collinetta, poi un’altra collinetta, poi un
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1936
un’altra collinetta, poi un’altra piana. Ci si
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Ci si ferma in un punto, si sgobba una
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piazzate le mitragliatrici, costruito un primo effimero riparo di
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graziaddio, è finita, arriva un superiore con le folgori
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questa guerra è soprattutto un eterno andare. Truppe indigene
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qualche sacco di farina, un po’ di tè e
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po’ di tè e un po’ di zucchero. Qualche
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qui, è figura retorica, un’iperbole. La strada per
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C’imbarazza. Si fissa un punto sulla carta, che
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punto dove siamo; poi un altro, che è quello
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freccia, si procede d’un fiato. Non ci si
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dicono che oggi, guarda un po’, oggi si sta
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impressione d’essere, stamattina, un gran signore. Fai alzare
401
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tenda come faresti scostare un cortinaggio sfarzoso – e pensi
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e pensi, senza riderne: «Un po’ d’aria». Fra
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di seguito. Si piantonava un’amba e intanto si
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e intanto si stabiliva un feudo. Venivano al mattino
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bimbi a tracolla come un moschetto – e talune eran
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di mulo. ¶ Ma poi un bel giorno ci dissero
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era tempo da perdere: un «fianco sinist» e via
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era chiavistello, si fece un girotondo a sinistra e
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eccitato. Una continua tensione, un continuo andare lungo le
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le piane irregolari di un paesaggio squallido, dall’orizzonte
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semina, lungo la strada, un ascaro attardatosi. Torni sui
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del villaggio abbandonato, solo un vecchio impassibile, ravvoltolato nella
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1936
sdentata grondante di mosche: un viso ebete, impenetrabile. Lo
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nulla, non capisce: è un povero vecchio inerme, che
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che, quando hai fatto un chilometro, senti un altro
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fatto un chilometro, senti un altro colpo di fucile
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1936
colpo di fucile e un altro ascaro, attardatosi, rientra
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quell’ascaro, ha incontrato un cane che voleva morderlo
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mettono a sedere in un campo e stan lì
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nel torrente per fare un bagno; oppure – più probabile
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la notte, al mattino un plotone parte per le
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ascari: ma sgozzati dietro un sasso, rosicchiati dalle iene
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Chi è stato? Mah! Un cespuglio. E allora riportano
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solo, non può difendersi, un cespuglio spara e l
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quando stiamo soli, vedete? Un cespuglio spara e l
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a sinistra c’è un campo di ceci – e
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1936
ascaro, si sa, è un ragazzo: facile a persuadere
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avanzato l’idea di un tappo di gomma da
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Era caduto per strada, un ginocchio gli faceva male
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piedi, naso in aria. Un plotone girò largo, s
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gola acquitrinosa, poi scalò un cucuzzolo solitario dall’altra
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ristemmo in attesa d’un po’ di luce: a
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1936
Ma era, la nostra, un’attesa senza nervosismo. Gli
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alba, ne era piuttosto un presentimento. Ma una rondine
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1936
rondine garrì in alto: un segnale che veniva dal
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corpo e movimento. Tardarono un po’ a rispondere non
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conto e, forse, congegnare un piano di difesa. ¶ C
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che ne divenne, per un tratto, rossastro. ¶ La spedizione
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capi di bestiame e un prigioniero ferito a una
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Il quale prigioniero, a un certo punto, rimase indietro
441
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ci raggiunsero, soli, dopo un paio di chilometri. Avevano
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maggiore senza voltarsi. ¶ Sassahà ¶ Un silenzio solenne (la solennità
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e magro, flessibile come un giunco. Si sapeva che
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e li proteggerà come un padre, marcerà in testa
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tech perché questo è un grande giorno per la
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senti dolce, poi a un tratto ti trovi annebbiato
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ti trovi annebbiato, torbido. Un limaccio ti sale dal
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altra è nonna Ida, un tramonto d’ottobre, una
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una collina di Valdarno, un tepore dorato, un raggio
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Valdarno, un tepore dorato, un raggio di sole, una
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questo non è che un passaporto falso, sai che
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1936
volendo diventare grande, tu un bel giorno l’hai
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al XX, c’era un Goitana che si chiamava
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e magro, flessibile come un giunco. Sassahà morì combattendo
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1936
ogni anno, a primavera, un falco ci depone il
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librava sulla testa come un tenebroso miracolo celeste, l
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1936
sue gambe rigide scoccavano un passo dopo l’altro
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1936
si fa a fustigare un colpevole senza torcere lo
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si sente sguazzare in un fango infimo e sdrucciolevole
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poiché sovente accadeva che, un ascaro andando a narrargli
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ascaro andando a narrargli un certo fatto della sua
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ascaro stupito e in un modo tale che l
463
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difetto d’arrabbiarsi spesso. Un signore non fa queste
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1936
non fa queste cose. Un signore fa come Sassahà
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piccolo piccolo. E poi, un giorno, le api usciamo
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e scotendo la testa. ¶ *** ¶ Un giorno, dopo la fine
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affrettava verso la tana, un raggio di sole cremisi
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che camminava lento, con un fare insolito in un
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un fare insolito in un ascaro, fermandosi spesso e
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sue sorprese, ecco che un bel giorno ti càpita
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punto si tacque aspettando un’approvazione di Goitana che
472
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venne sotto forma di un lento cenno di testa
473
1936
fiore, ma come in un crepuscolo d’autunno, in
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crepuscolo d’autunno, in un’aria smorta. Senza più
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era Sassahà, ma con un sorriso triste. E camminava
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che pareva che da un momento all’altro si
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lo scioano. Poi, a un tratto, si vedeva Menghesti
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posto, sulla terra, fiorire un biancospino. Questo sogno si
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il fanciullo Terù. ¶ *** ¶ Venne un giorno, tanto e tanto
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pallido, gli occhi ombrati, un sorriso triste – o quell
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di triste. No, non un ricordo preciso, ma quel
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facendo finta di cercare un po’ di legna tra
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la notte irrequieto come un lupo braccato, entra ogni
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ogni tanto, chiede con un cenno di testa e
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di testa e a un cenno di testa del
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Chiudere lo scioano in un cerchio di fuoco. Logorarlo
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otto, o quindici morti un battaglione intero in movimento
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altalena, la testa gira un po’. Sera e nebbia
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e improvvisamente, illuminata da un fanale di camion trasmigrante
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1936
nota buffa, ma di un buffo che ti fa
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1936
e poco più là, un’altra: «Water con bidet
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e mangi.» Oh oh! Un’osteria: un’osteria con
493
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Oh oh! Un’osteria: un’osteria con fanale giallo
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il Friuli!» ¶ Ahi! Siamo un po’ a corto di
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1936
e loro possa esistere un giorno, voluta da noi
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profitti, indaga quanto guadagna un autista per ogni viaggio
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d’Africa dappertutto suscitando un fremito di vita sconvolgitore
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questa guerra… Ci dica un po’, lei che viene
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Ma dovrà pur finire un giorno. Certamente. ¶ «I quattrini
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mi venne a mente un discorso che Spada faceva