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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
ciò che può guadagnare una solerte guantaia. ¶ Vi fu
2
1947
solerte guantaia. ¶ Vi fu una improvvisa spiegazione fra i
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1947
gualciva il bracciuolo di una poltrona; si abbandonò a
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1947
poltrona; si abbandonò a una stridula risata, disse: ¶ «Se
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1947
chiunque, eccettuata Teresa, ossia una donna che lo amava
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1947
assunse le proporzioni di una riscossa; anche la sua
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1947
giornate si spense, con una specie di regale sbadiglio
8
1947
contrarietà, per riserbarlo a una sola grande e durevole
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1947
cadere; o forse a una simile umana e desolata
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1947
un effettivo racconto deve una volta tanto immaginarselo. ¶ Il
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1947
B.; suo padre indossava una complicata livrea dalle dorature
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1947
lattuga che estraeva a una a una dalla profondità
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1947
estraeva a una a una dalla profondità della livrea
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1947
potendo disporre soltanto di una modesta retta per le
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1947
alla fine convincersi che una possibilità di eludere la
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1947
dovere, si svolgevano attraverso una solida porta: chiusa, culminando
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1947
atrocissime e plateali ingiurie. Una volta, sempre senza vedersi
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1947
gli avrebbe giovato. Scelse una borghesuccia, Elvira Cappiello, insignificante
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1947
in fatto di danaro una prolungata astinenza può condurre
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1947
cavillosamente sfruttato per impoverirlo una seconda volta, il conte
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1947
dal barone Z. per una richiesta di fondi ma
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1947
tagliar corto, di cavarsi una scarpetta, di impugnarla e
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1947
sgusciava nel palazzo da una porticina laterale e raggiungeva
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1947
forza sul pavimento sollevava una nuvoletta di polvere, il
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1947
lo tende appunto come una “pizza” sulla pala del
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1947
fornaio. Questa piazzetta è una bolla d’aria, un
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1947
via Tribunale all’Anticaglia: una rissa, o una vincita
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1947
Anticaglia: una rissa, o una vincita al lotto, o
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1947
vincita al lotto, o una processione che vi si
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1947
tavolo nero che nascondeva una botola. Ufficio? Non si
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1947
cui lo stanzone era una stalla di vescovo, infastidiva
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1947
il sotterraneo, ricco di una feritoia che succhiava aria
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1947
e il medio alzati una specie di benedizione: ma
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1947
non scherza. Voi sguarnite una faccia che vi è
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1947
vi taglia come... come una serenata vi sveglia. Rendo
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1947
o rimorso, egli pareva una statua sulla tomba della
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1947
il suo consiglio su una tovaglia d’altare; gli
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1947
tempo, non aveva né una ruga né un pelo
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1947
per l’arbitro di una imminente partita di calcio
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1947
polvere che vi divenne una corsa di perle nere
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1947
i suoi silenzi avevano una straordinaria coerenza e precisione
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1947
voi. Volete sposarvi con una cugina carnale? Volete comprare
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1947
seta e le adatta una sua camicetta quasi nuova
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1947
l’impressione di patire una suprema ingiustizia, che le
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1947
causale chic è piuttosto una ripetuta carezza), gli occhi
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1947
avrebbe intenzione. ¶ Può essere una “imbasciata”? Ai miei tempi
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1947
ansimante e madido, di una eloquenza avvolgente, retrattile, ondosa
48
1947
o ridesse l’avvenire; una parola, o anche un
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1947
in via Foria scelse una domenica di sole, all
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1947
vostre» disse, e impugnò una sedia. ¶ Pensate se è
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1947
Pensate se è di una fissa che voglio parlarvi
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1947
come sul marmo di una lapide; comunque egli impugna
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1947
lapide; comunque egli impugna una sedia, e la sua
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1947
impugnare a loro volta una sedia. La tovaglia è
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1947
di don Carmine Javarone, una sostanza votiva. ¶ O meglio
56
1947
andrei. ¶ Ninna nanna a una signora ¶ L’eccezionale visitatrice
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1947
possono aspettare; ma è una parola che il Mazzullo
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1947
normale stetoscopio munito di una lunga cannula di gomma
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1947
più impercettibili dissonanze in una cuffia di radiotelegrafista: niente
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1947
lo definisce senz’altro una lampada per scrittoio, ideata
61
1947
di ringhiera, s’erge una breve forca dalla quale
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1947
cranio del fantoccio è una lampadina di trenta candele
63
1947
a coricarsi perché con una irresistibile occhiata, dopo avergli
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1947
e guardate. Ho fatto una montagna senza tetto e
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1947
e va. Ho fatto una marina a frusta di
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1947
il compratore. Ho fatto una città gobba e regina
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1947
tra un miracolo e una grazia si divertono a
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1947
moltiplicano gli spigolatori di una fortuna che non fu
69
1947
Corrado hanno agito come una nenia sulla interlocutrice. Chi
70
1947
ramo più basso come una bolla di sapone dalla
71
1947
anni; don Salvatore scacciò una mosca dai loro volti
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1947
casa del vecchio era una stanza terrena nel cortile
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1947
fasi, i colpi di una simile guerra. C’è
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1947
Quel colore di oliva, una pelle idealizzata, scura e
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1947
avventura s’incrostano di una fanghiglia rossa: questi ballabili
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1947
attentamente il nipote e una irresistibile necessità di lodarlo
77
1947
diavolo delle Fontanelle: è una trappola, vi assicuro, che
78
1947
Ingannarlo, truffarlo, significa rompere una guardia e colpire con
79
1947
gridò il bambino ghermendo una lesina sul deschetto e
80
1947
belva, non più che una cruna per il micidiale
81
1947
in fede mi dico... una voce di contraente, un
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1947
ha mandato per posta una irrisoria ma significativa quantità
83
1947
triturato e versato in una busta, sulla quale ha
84
1947
Nicola Giraci; ecco che una mia guancia ridiventa rosea
85
1947
mano di sua madre, una vecchia impassibile, densa, scintillante
86
1947
pezzetto di corda a una guantaia di Portici. ¶ Lucia
87
1947
inquinò. Gli sorse davanti una notte, mentre egli metteva
88
1947
Lucia gli parlava da una simile svolta? ¶ Alle sette
89
1947
un bambino che razzolava, una donna che sfaccendava tranquilla
90
1947
e d’improvviso, con una bianca pigolante voce, si
91
1947
protraeva in forme strane. Una notte, a Piazza dei
92
1947
Giraci si adagiò in una carrozzella e per lunghe
93
1947
l’intenzione di sposare una prostituta. Si trattava, salvando
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1947
prostituta. Si trattava, salvando una sciagurata, di farsi restituire
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1947
badava alla cassa di una delle dieci botteghe, officiava
96
1947
ma infine apprese che una ragazza era morta tragicamente
97
1947
un tavolino ricoperto da una tovaglia un po’ meno
98
1947
meno candida e schietta. Una enorme teglia, i fiaschi
99
1947
La signora Pugliese era una compatta femmina sui trent
100
1947
poteva interrompere, se non una improvvisa carezza, quando soverchianti
101
1947
che si impernia su una strana simbiosi di rosticceria
102
1947
carta spugnosa, e addentandone una si allontana. ¶ Don Rosario
103
1947
principio. Si era conclusa una eccezionale distribuzione di «pizze
104
1947
diffusasi nel mondo da una teglia, il vantaggio di
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1947
qualche minuto giacque in una sedia, compassionato da innumeri
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1947
in piedi, afferrò con una mano il polso di
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1947
aziendale e si avviò. ¶ Una volta tanto, eccezionalmente, donna
108
1947
Rosario. ¶ «E quella è una pietra dura, lo smeraldo
109
1947
smeraldo» urlò, abbassandosi a una aperta accusa. ¶ L’indignato
110
1947
senza ricordarsi che inforcava una sedia; pareva il barone
111
1947
diresse a donna Sofia una impercettibile significativa occhiata. ¶ «Per
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1947
moribondo sole di marzo, una luce arguta. L’anello
113
1947
tra gli applausi di una folla che fermamente crede
114
1947
costretto a ripassare fra una settimana per l’incasso
115
1947
Foria, dove c’è una altissima palma circondata da
116
1947
appunto ingegnandosi di svellere una panchina, rinunziando temporaneamente ai
117
1947
denti, quando assistettero a una scena che li costernò
118
1947
irriconoscibile don Carmine Javarone. Una inspiegabile mansuetudine, uno smarrito
119
1947
Divampava. Si era accesa una torcia in don Saverio
120
1947
punta dei piedi come una Vittoria, sventolò le braccia
121
1947
colpo apoplettico o per una bella paralisi... alla premiata
122
1947
ciascuna mano. Sempre esprimendo una segreta, enigmatica felicità, batteva
123
1947
Javarone già usufruiva di una soverchiante voce d’uomo
124
1947
Petrillo obbedì, trafitto da una primordiale paura che si
125
1947
in moglie all’amico una ragazza di cui si
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1947
venti anni prima. ¶ Fu una buona idea, che allo
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1947
Carmine consentì di sposare una bellezza di Borgo Loreto
128
1947
loro la porta di una bettola e certi giovinastri
129
1947
Javarone Carmine, spolverandosi distrattamente una manica. ¶ «Niente» rispose Petrillo
130
1947
il giorno peggiore. Protestando una speciale ipersensibilità, don Carmine
131
1947
lo facesse sorvegliare; solo una volta, assicuratosi che il
132
1947
giungere l’amico. Con una mistica occhiata gli porgeva
133
1947
ne andava in trucioli. Una domenica che i bambini
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1947
fuori, tentavano di svellere una panchina; la signora Petrillo
135
1947
vacillava; si abbandonò su una sedia, raccomandandosi ai santi
136
1947
era stato colto da una vertigine. Voleva soltanto chiedere
137
1947
possibile? Si tratta di una gravissima malattia di cuore
138
1947
a due mani sollevò una pila di piatti che
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1947
suo volto giallo esprime una segreta, enigmatica felicità. Infine
140
1947
dal davanzale e con una voce irreale, con una
141
1947
una voce irreale, con una impagliata inammissibile voce d
142
1947
ex-despota, ogni sabato, una piccola somma. Don Carmine
143
1947
Carmine giaceva perennemente su una sedia a sdraio della
144
1947
scambiati i sintomi di una volgare indigestione con quelli
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1947
a scrivere. ¶ Le cartoline ¶ Una volta all’anno, ma
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1947
semplicemente la data e una firma: Luigi De Manes
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1947
costui voglia degnare di una affettuosa occhiata i luoghi
148
1947
Castel dell’Ovo con una curva in cui il
149
1947
portava sotto il braccio una teglia di peperoni, non
150
1947
sale al Vomero con una rondine sulla schiena – è
151
1947
dall’alto, forse da una finestra di qualche albergo
152
1947
fatto un professore. È una parola. Tanto valeva, allora
153
1947
la madre. Un giorno una gamba di Giovannino si
154
1947
e Maria. Risultato: o una costosa operazione o Giovannino
155
1947
trovò il tifo, in una vongola. ¶ Napoli, i celebri
156
1947
spinte davamo al canotto una velocità da siluro. Nascevano
157
1947
esaurito il suo sforzo. Una volta questo giuoco mi
158
1947
in grado di bere; una vecchia baciava la mia
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1947
ci vuol altro. A una certa ora le ombre
160
1947
raso per non consumarla. Una volta ce ne andammo
161
1947
potevo solo precederlo con una spinta che lo gettasse
162
1947
a sé; ogni tanto una sua lieve carezza mi
163
1947
l’indivisibile premio di una lira? Rammenti, De Manes
164
1947
Rammenti, De Manes, raggranellavamo una lira in venti e
165
1947
non canta dice, bisbiglia una canzonetta. Quale fu la
166
1947
mio conterraneo dovrebbe svolgere una speciale inchiesta per conto
167
1947
Che bella cosa è una giornata di sole – l
168
1947
l’aria serena dopo una tempesta», o invece riferivano
169
1947
con straziante semplicità che una finestra buia ispirava a
170
1947
sempre chi ha fatto una bella donna, o una
171
1947
una bella donna, o una bella festa del Carmine
172
1947
un bel gesto, o una bella morte. ¶ Ma ce
173
1947
vuole, prima che in una canzonetta lo sposo possa
174
1947
le vie deserte, – tu, una chitarra e la luna
175
1947
sulla pianta», oggi è «una fontanella avvelenata»; insomma ha
176
1947
napoletane la lodano con una voce insolita, carnale, come
177
1947
nelle chitarre ma in una grossa e bruciante mano
178
1947
di quindici anni con una camicetta rosa per corredo
179
1947
cucchiaio d’acqua in una tazza, vi intinse il
180
1947
sulla parete, nel “basso”, una striscia di carta abbastanza
181
1947
fanno della mia donna una creatura tanto dispotica quanto
182
1947
bandiere. Ha negli occhi una continua e regale disapprovazione
183
1947
do re fa... qui una semibreve fuori tempo, senza
184
1947
fiume che raccontano tutta una vita. Formidabili atti di
185
1947
mia giovinezza è venuta una nuova primavera. Caio per
186
1947
moglie, ha voluto diventare una donna di teatro; sono
187
1947
fra due amici in una carrozzella che all’alba
188
1947
altro ha però ancora una carta e la giuoca
189
1947
funerale ci voglio proprio una musica di “posteggiatori”: mi
190
1947
vivai di Santa Lucia; una camicetta stipata appare a
191
1947
camicetta stipata appare a una finestra; da un ultimo
192
1947
ultimo piano scende trasalendo una cordicella alla quale è
193
1947
Misi nel tegame-nascondiglio una figurina della Santa, che
194
1947
messa, ce n’era una damigiana a portata di
195
1947
monaco altissimo e forte, una figura da Vecchio Testamento
196
1947
il nolano ci opponeva una strenua resistenza. Non fingeva
197
1947
su di noi da una cupola: io strisciavo verso
198
1947
oscurano il cielo, provo una così squisita sensazione di
199
1947
senza peccato originale, sarebbero una lontanissisma gioia o pena
200
1947
e mi trovavo in una radura, questo è il
201
1947
il riquadro nero di una scaletta. Dal secondo pianerottolo
202
1947
secondo pianerottolo si staccava una passerella che finiva in
203
1947
e nel sangue; avevo una tale ansia di fatti
204
1947
terminassero il loro); avevo una ragazza da guardare nel
205
1947
i terribili influssi di una stagione nella quale Napoli
206
1947
sui suoi pensieri come una veletta: l’età stava
207
1947
faccia un problema o una croce. A che servirebbe
208
1947
scrivere che mai su una bocca femminile ho ritrovato
209
1947
basta. Non ci dicemmo una parola; questo sì, mette
210
1947
si avvicendavano nella strada. Una bicicletta, un carro, una
211
1947
Una bicicletta, un carro, una zuffa di monelli: piccole
212
1947
scendendo qualche scalino, in una di quelle bocche di
213
1947
di fermarci, fin sotto una tragica lampada che pendeva
214
1947
banco di pizzeria e una coda di processione; riappare
215
1947
avessero incaricato di stendere una perizia sul mio decadimento
216
1947
riaffluiscono nel cuore. ¶ Eravamo una decina di sparuti giovinetti
217
1947
comparivano un mandolino e una chitarra, i cui titolari
218
1947
trovavo nella bottega, dove una stentorea voce dichiarava che
219
1947
andarsene verso altre speranze. ¶ Una volta, illudendoci di aver
220
1947
per il primo numero, una novella a Matilde Serao
221
1947
a Matilde Serao. Era una vista e terribile signora
222
1947
attraverso l’occhialetto con una severità che raggelò i
223
1947
materia quando ci giunse una sua cartolina dal Piave
224
1947
G. M. Caratterizzato da una meschina statura, usufruiva, peraltro
225
1947
mesto sguardo e con una parola agganciante lo recuperava
226
1947
G. M., spossato come una puerpera, ma tuttora esilarato
227
1947
sospirando cominciava a scrivere una poesia. ¶ Questo era l
228
1947
suscitare nel proprietario di una piccola tipografia l’impressione
229
1947
stesso direttore allestì, figurava una ringhiera di balconcino percorsa
230
1947
rose, e abitata da una florida giovinetta che tentava
231
1947
denunciava nella formosa creatura una notevole dose di strabismo
232
1947
si concesse un sonetto. ¶ Una mattina di sabato il
233
1947
copie a San Ferdinando, una copia si era venduta
234
1947
stata estremamente favorevole a una novella di Ferrante; su
235
1947
M. era salito su una sedia e stringendosi al
236
1947
Cremona, tentava di estorcergli una dilazione. Teneva le mani
237
1947
tanto vero che passando una mattina presso la vecchia
238
1947
soglia, il programma di una nuova e più fortunata
239
1947
a ricordarmelo. Probabilmente fu una figura di sfondo, presto
240
1947
dovrei decidermi a scegliere una buona volta fra il
241
1947
Dunque mia madre promise una risposta al conte di
242
1947
poco olio trovato in una bottiglia; erano finite le
243
1947
volte presi e fiutai una boccetta che era sempre
244
1947
acqua per stirarlo, è una sindone con la mia
245
1947
coraggio che sorregga. Era una limpida mattina, sulle strazianti
246
1947
mano di mia madre. Una volta, avevamo appena raggiunto
247
1947
di sei anni e una bambina di otto cercano
248
1947
fummo indecifrabilmente avvertiti, in una lingua straniera, che avremmo
249
1947
veramente, i fratelli, in una famiglia oppressa dalla miseria
250
1947
infanzia: un odio e una riconciliazione di ogni giorno
251
1947
sul bianco dei piatti, una crocetta dove era il
252
1947
per un lembo, come una bandiera: quante volte fissai
253
1947
la luce batteva su una caviglia di mia sorella
254
1947
Si fece sul serio una bellezza di quegli anni
255
1947
amorose che vigevano nel 1916, una flessibile ragazza con occhi
256
1947
è così facile per una donna, diceva sì ed
257
1947
sì ed era no, una volta afferrai le forbici
258
1947
sposo», oppure cantava usando una rauca voce d’uomo
259
1947
Non badatele, recita» ma una sera piansi sulla spalla
260
1947
impegno» e mi dileguavo; una sera che ci incontrammo
261
1947
tutto. Lei risiede in una città dove io non
262
1947
olio si determina, in una casa meridionale, quando tutto
263
1947
e olio sia comunque una minestra; mai, fin da
264
1947
sua prima apparizione su una mensa, mai il pane
265
1947
fra un antipasto e una pietanza: ma per essere
266
1947
pietanza: ma per essere una minestra è una minestra
267
1947
essere una minestra è una minestra, tanto vero che
268
1947
finirò per informarne con una lettera anonima il vescovo
269
1947
pianino automatico sormontato da una scimmietta di nome Asmara
270
1947
di consistenza, doveva essere una resurrezione, un ringiovanimento e
271
1947
olio, o forse con una vaga reminiscenza, nelle vene
272
1947
la prima sillaba di una cattiva parola, o che
273
1947
affrettasse, piangendo, a estrarre una monetina dalle profondità dei
274
1947
segnalarli al vescovo mediante una lettera anonima è perché
275
1947
fui, scrissi per te una poesiola in cui nonna
276
1947
morti, le sorelle hanno una loro casa altrove. Ma
277
1947
non stendiamo la tovaglia. Una di voi spezza il
278
1947
dovevamo gustare mai più una commozione così buona. Allora
279
1947
ed ero mezzo tisico, una faccia olivastra e lunga
280
1947
me la ricordo! È una chiesa pazza, una chiesa
281
1947
È una chiesa pazza, una chiesa sbagliata, con la
282
1947
appena un viottolo, appena una striscia di rabbioso terreno
283
1947
o anche più. Aspettate, una volta all’anno la
284
1947
cielo di smalto scende una luce contentissima, ogni cristiano
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ogni cristiano si sente una mano d’angelo sulla
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quella chiesa, non esagero. Una di fronte all’altra
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Sant’Anna che avendo una bambina in braccio non
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sbatteva sulle ossa come una vela mentre ci rincorreva
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lasciammo quella casa per una stamberga di cui sto
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sulle donne. Comunque fu una buona mamma; voi capite
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mamma; voi capite che una madre simile io andrei
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Sant’Agostino degli Scalzi; una porta-finestra dava in
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porta-finestra dava in una esigua striscia di terreno
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sorella, e che possedete una tomba di famiglia a
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La zia Luisa era una gelida vecchietta con la
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casa, mia madre ebbe una autentica proposta di matrimonio
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di matrimonio. ¶ Pensate a una casa di poveri, posta
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del mio disagio. ¶ Era una nuvolosa domenica di marzo
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il caffè, entrò in una folata di pioggia l
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là, al centro di una radura. Mia madre non
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tarlassero in bocca. Se una vedova di avvocato, successivamente
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come la morte, viene una volta sola.» ¶ «Francamente, don
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conto? Era onesto, aveva una casa e un po
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ti irrigidivi sempre più; una pietosa fierezza induriva il
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ribatté mia madre con una veemenza che lo fece
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voi? Lasciateci perdere, siamo una vedova e tre orfanelli
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un secondo padre. ¶ Senza una parola, senza guardarci, ci
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mio padre, causata da una tisi caratteristicamente meridionale, a
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1947
a decorso lento, di una perfidia domestica e distratta
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1947
come ho detto, che una finzione escogitata per ottenere
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1947
beneficenza. ¶ Non era che una monaca, di quelle che
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il conte si limitò, una volta che non mi
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1947
di evitarlo, a impartirmi una distratta carezza. Ma mi
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posizioni sembravano invertirsi e una taciuta singolare dimestichezza aveva
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le mani, sgualdrina?». ¶ Cadeva una bacinella e i due
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loro grembiuli disegni sconci; una sera che aveva a
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situò bene in vista una cartolina raffigurante un osceno
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di informarli che siete una signora, la vedova di
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Perché il pane di una giovane stiratrice sia amaro
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non potessi dirigermi verso una laurea. Manifestò il desiderio
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pochi anni dopo a una paralisi cardiaca. La benedizione
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viceversa. ¶ Cara mamma ¶ E una volta, per qualche interminabile
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piazza dei Martiri, là una folle scorciatoia il Calascione
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casetta del custode, procurarsi una scorciatoia della scorciatoia. Spesso
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del Calascione pensando: ero una poveretta che sposandosi diventò
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poveretta che sposandosi diventò una dama e che con
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la vedovanza è ridiventata una poveretta; giardino, spiegami: anche
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o c’è solo una ruota che gira come
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1947
via Purità a Materdei, una stanzetta con finestrelle da
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1947
senso, neve? Era anzi una viuzza piena di sudici
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1947
ciascuno: due noci e una nespola, un’arancia e
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nespola, un’arancia e una ciocca di ciliege, tre
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ciliege, tre mandorle e una contusa albicocca. Perché vico
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popolino si arroventava imbastendo una lite, uomini che alla
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improvvisamente addosso; avevano in una mano il libretto dei
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conti e nell’altra una strabica mazza che sembrava
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afflusso di umidità, come una fronte pensosa; più al
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se fossero dipinte su una camicetta. Ora un mare
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uno scroscio di fontana, una fuga di nuvole, un
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come lo strascico di una sposa; era domestico e
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1947
Milano, riuscii ad avere una casa e il resto
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1947
tutta svestita ormai. Ricordo una poesiola nel libro delle
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la imparai a memoria una sera mentre tu cucivi
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1947
nome di ragazza e una data, presentemente incrostata di
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Nel maggio del 1943, in una sua lettera da Napoli
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nella buca prodotta da una bomba, improvvisandovi un tetto
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1947
che mi venga assegnata una dentiera, non potendo in
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individui: gli praticò scherzosamente una specie di ricciolo alla
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1947
come dice il poeta «una carta in mano a
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1947
di Grazia. ¶ Trattavasi di una ragazza della Sanità, tutta
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1947
che non mancava di una sua atroce suadenza. ¶ Ma
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1947
Ziviello, che sedeva su una specie di predellino dell
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notte e giorno da una finestrella che dava sul
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lotto, l’indomani, inflisse una mortificante smentita a questo
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1947
che si dondola come una vite. Ma questo è
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dei petardi più grossi una gelatinosa rilassatezza di mollusco
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alterco; ma questa è una pura supposizione, comunque interrotta
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estero. Ricompare improvvisamente in una lettera di mia sorella
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stesso giorno, hai scoperto una buca di bomba e
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inoltre, un tavolino e una sedia; scommetto che mia
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ha dimenticato di menzionare una stuoia, sulla quale i
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attesa che ti assegnino una dentiera, tu a bocca
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qualche considerazione, forse. ¶ Ecco una città e un popolo
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rialzarsi dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore
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di orfano: fu insomma una disgrazia di cui sentivo
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viaggio, se non addirittura una vedovanza) non affiderebbe all
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alle estreme conseguenze di una malattia che lo aveva
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da poco riconciliati, dopo una decennale inimicizia. L’avvocato
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1947
sposare in seconde nozze una sartina di quasi trent
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molti orologi funzionano male. Una mattina, comunque, si agitò
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guaiacolo e lacrime, determinando una formula terapeutica non meno
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resto non è che una restituzione. Io li ho
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1947
Avvocato, che idea. Ecco una sorgente sulla collina, che
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1947
lo scoprii addosso come una cicatrice. ¶ Il cugino Aurelio
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1947
nutrire tre bambini e una vedova. Opportunamente egli non
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il cugino Aurelio trasalì. ¶ «Una finzione?» disse scandalizzato. «Io
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1947
e deliberò di farne una signora. Era calvo e
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1947
e pingue, ma aveva una bella barba appena spruzzata
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d’oro. Concetta fu una moglie troppo giovane per
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ha l’intenzione; se una disgrazia dovesse accadere... ¶ «Voi
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1947
sua stagione. ¶ «È sempre una finzione, che ci domandi
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1947
lecito ritenere che neppure una volta si domandò perché
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che mi pagò, nel 1916, una tassa scolastica. Suppongo che
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riconduceva all’uscio, con una fretta che parve ed
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ambasciatrici erano più di una; ne derivavano scontri senza
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outsider, un indipendente aveva una volta tanto trionfato di
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1947
poi dai Cozzolino con una foglia di origano fra
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e come induriti da una visiera: questi giovani dei
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sesso, lo sentono come una divisa, vogliono le ragazze
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piazzetta, se non è una rampa tatuata sulla collina
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1947
riso che lei soffocò una mattina contro il guanciale
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padre e fratelli promettendo una strage si precipitavano sulle
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1947
ratto di Assunta Salerno, una bellezza dei Cristallini: era
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ci può apparire come una cara pazzia, quasi una
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1947
una cara pazzia, quasi una rossa firma a una
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una rossa firma a una lettera d’amore, qualora
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di muri polverosi quando una finestra s’apre. La
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1947
La loro casa è una unica stanza terrena, talvolta
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unica stanza terrena, talvolta una coperta appesa a una
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una coperta appesa a una corda la suddivide in
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1947
suddivide in due locali, una grondaia piange eternamente nel
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un cancello fiorito o una rampa tatuata sulla collina
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1947
è da meravigliarsi se una di queste vecchie di
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vent’anni si tocca una cicatrice sulla guancia e
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vino. È anche questa una competizione, che nelle case
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1947
fronte aggrottata, come per una vertenza; i loro occhi
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determinando nella casa devastata una specie di corrida. Il
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la astuta efferatezza di una belva circuita: si fingeva
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1947
aggredendone il contenuto con una voracità in ogni caso
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1947
suo tragico proponimento; fu una colossale indigestione che tenne
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1947
indigestione che tenne per una settimana don Peppino fra
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1947
che la morte sia una rarità, per solennizzare in
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1947
è poco meno che una malinconica e familiare nenia
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1947
punto, Dio sa come, una incauta farfalla fu investita
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1947
farfalla fu investita da una palata di terra e
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1947
e non altrove». È una tassa di Dio, è
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1947
sono soltanto quelli di una sincera e civile parentela
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1947
e senza distinzione; in una parola: senza stile. Tanto
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1947
c’è di mezzo una donna, e del resto
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1947
a rate. Vigeva, allora, una specie di bagarinaggio alla
421
1947
spesso col vantaggio di una lunga rateazione di pagamento
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1947
freddava sull’istante; di una bella signora coricata nella
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1947
dava per due soldi una tazzina di bollente brodo
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1947
consegnarsi a don Gennarino, una vedovanza come un’altra
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1947
in quei vicoli; da una nuvola si affacciò la
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1947
il suo piacere in una gigantesca trombetta di Piedigrotta
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1947
e se talvolta rivedo una per una le piccole
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1947
talvolta rivedo una per una le piccole ricoverate, è
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1947
che vi potrei trovare una plausibile spiegazione di me
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1947
di me stesso. Erano una quindicina di ragazze venute
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1947
della guerra, dette loro una remota corsia dell’ultimo
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1947
riceve oggi, che puntualità. Una strada improvvisamente spopolata gira
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1947
deficiente mi salutò agitando una padella che poi nascose
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1947
il cuscino; non era una corsia, quella, bensì un
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1947
sfuma. Un nastro e una forcinella sul terzo comodino
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1947
Un gomitolo giallo su una sedia. Fasci di pulviscolo
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1947
morti che è forse una silenziosa risata del tempo
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i battenti accostati di una grande porta-finestra e
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1947
e tu? Non hai una voce di queste parti
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1947
stavi a servizio presso una ricca famiglia di Lauria
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1947
che gli intrecci di una cordicella simulano fra le
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1947
persuaso da abbandonarmi a una bianca speranza, a una
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1947
una bianca speranza, a una arbitraria ma suggestiva spiegazione
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1947
rispetto alla vita eterna? Una primissima infanzia: Dio ci
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Napoli si spalanca come una rosa nel bicchiere, non
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istinto che proprio in una notte di giugno assopì
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carrettino, si tratta di una tavoletta su quattro rotelle
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suggeriscono l’idea di una città edificata in corsa
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1947
con un altro; però una volta si fece tardi
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1947
paio di calzoncini e una maglietta aspettavano ancora. Gli
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1947
me? Don Annunziato era una celebrità balneare, un formidabile
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1947
di cocomeri o su una ringhiera o su niente
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1947
di aver letto almeno una volta, proprio sotto il
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1947
legge egli le opponeva una sua legge. Era, a
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1947
un furto o di una rapina; tuttavia i colpevoli
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1947
nel fazzoletto del taschino una lametta di rasoio che
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un mistico splendore, di una suadente liturgia. ¶ Giovinetto, don
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1947
pertiche e randelli con una destrezza da giocoliere, tutta
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destrezza da giocoliere, tutta una turbinosa scherma principalmente costituita
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o sfrondava a volo una farfalla. Poi il pastorello
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1947
pianto di donna; era una sedotta. Don Ciccio si
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1947
postulante, generando in lei una vaga fiducia che i
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1947
giovane spergiuro. «Vengo per una figlia di mamma, come
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1947
a Napoli, impedire che una piccola folla di aspiranti
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1947
fu alfine riconosciuto fra una accozzaglia di altri oggetti
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1947
di altri oggetti che una vecchia rovesciò da un
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1947
redditi dei “guappi” visitò una mattina il mercato rionale
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1947
don Ciccio. Sedeva su una panchina di pietra nel
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1947
sulle ginocchia; ogni tanto una foglia di platano gli
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1947
muri veniva bruciata sotto una pentola per cucinare gli
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1947
Vito gli cuciva addosso una figurina del Sacro Cuore
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1947
generare la femmina per una successiva figurina; ma ormai
473
1947
Vito fu sorpreso da una vicina mentre masticava e
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1947
mentre masticava e ingeriva una copia del più diffuso
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1947
io a scovarlo in una taverna della Pignasecca. Con
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1947
mandolino, aspettando ogni sera una barba da radere come
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1947
il tempo di trovare una nuova e più redditizia
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1947
capo, trasse di tasca una spiegazzata figurina e mi
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Peppino. Si trattava di una livrea arlecchinesca, tutta alamari
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1947
apriva i suoi battenti una nuova panetteria, o che
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1947
e “triccaballacche”, o con una felice immagine vengono definiti
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1947
putipù” e consistono in una asticciuola le cui vibrazioni
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1947
pelle di tamburo, producono una specie di reiterato, profondo
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1947
sua professione, si presentò una domenica di luglio, indossando
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marito? Ogni volta che una bella donna vi guarda
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1947
acqua del Po è una pietra rotolata dall’argine
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1947
è l’immergersi di una draga. Laura non si
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1947
suo sangue le rappresentava una lucida bicicletta appoggiata a
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1947
un muro di cinta, una tuta odorosa di macchine
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1947
imprevedibile, taciturna e rara; una notte sciogliendosi da un
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1947
sulla fedeltà della moglie. Una mattina raccomandò alla sua
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1947
popolo l’inaugurazione di una nuova casa equivoca, dando
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1947
o un animale, o una nuvola. Esagero? ¶ Eppure il
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mai imperniò con successo una riffa su qualche bella
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1947
fogli a stampa, con una riga accanto a ciascun
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che d’estate trattenevano una parte della camicia gonfia
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esperienza lo avvertiva che una riffa deserta non eccita
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era pronto. Si metteva una matita sull’orecchio, accarezzava
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a don Ciro: ¶ «Ancora una sveglia?». ¶ «Questo è un
500
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vasche da bagno, stufe, una volta perfino due comodini