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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
ricordava che portava a una piazzola detta la «porta
2
1983
la «porta della madonna» (una statua era murata sotto
3
1983
piazzola si scendeva per una scalinata alla piazza grande
4
1983
E Morte sparsa come una promessa sulla sofferenza ineluttabile
5
1983
passato aveva creduto in una qualsiasi forma di felicità
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1983
di fuori dal possedere una casa in paese e
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1983
casa in paese e una campagna rocciosa, si era
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1983
le funzioni religiose se una morte accidentale, la pazzia
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1983
paramenti, senza aspersorio? – chiese una voce. ¶ – Vado cosí. ¶ Salirono
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1983
un pendio ripidissimo, come una grande farfalla dalle ali
11
1983
ombra del crepuscolo, mostrando una bellezza senza pulviscolo, triste
12
1983
Avrigue era avvolta da una luce minore. ¶ Quel mondo
13
1983
Ciò che temeva era una ricaduta in quel male
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1983
un costone chiaro e una china buia sul ritano
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1983
Erano tre stanzette; sotto, una legnaia e una stalla
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1983
sotto, una legnaia e una stalla vuota. Sapeva di
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1983
pietra, a secco. E una mattina gli era parso
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1983
era parso, come in una ricaduta del male del
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1983
esistenza i bagliori di una strana quiete. Aveva una
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1983
una strana quiete. Aveva una libertà lucida e decisa
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1983
libertà lucida e decisa, una vita autonoma e la
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1983
un geco scoperto su una parete del Nyon i
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1983
ripassò sulla sponda di una fascia. Si vedevano le
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1983
muto come un cielo. ¶ Una zona rugosa e chiara
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1983
andare fuori per almeno una settimana. Partí cupa e
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1983
giú nel precipizio, buttò una pietra: cadde sullo spuntone
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1983
dalla Pila del Corvo, una grande pietra concava che
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1983
che sia caduto... Sono una famiglia di sbadati, colla
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1983
gruppo venne a chiedere una sigaretta a Gregorio. ¶ – Que
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1983
lameggiava. Il sole illuminava una devastazione: le morte case
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1983
persiane. Nel buio baluginava una mimosa, una striminzita Waldorf
32
1983
buio baluginava una mimosa, una striminzita Waldorf. Laurence tirò
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1983
alpes». Jean-Pierre teneva una sigaretta tra le dita
34
1983
e il soldato in una di quelle radure tutte
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1983
anche lei, al buio una sigaretta. Il mare fiatava
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1983
Jean-Pierre era su una carrozza ferroviaria... ¶ – Non mi
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1983
vi fosse nella borsa una foto di Jean-Pierre
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1983
ciò che vede. È una buona tattica. ¶ – Buon appetito
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1983
Avrigue la musica era una passione antica, antica come
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1983
riusciti persino a rubare una marcia a un tenente
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1983
salga, salga, che beviamo una volta. ¶ – Ho premura, devo
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1983
Erano due uomini e una donna; uno degli uomini
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1983
fuori del bar, su una roccia che affiorava. ¶ – Non
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1983
aperto, spargevano sui marinai una sorta d’oppio. ¶ Lo
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1983
mare. Si vedeva in una sporgenza della costa un
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1983
il giorno solo. ¶ Passava una nube bassa adesso, lasciava
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1983
de morts», era d’una tale innocenza e ingenuità
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1983
brevi, molto brevi, da una punta all’altra. – Era
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1983
d’essersi alzata come una sonnambula sul far del
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1983
di Laurence. ¶ – È salita una donna poco fa. È
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1983
madre ai margini di una landa. Mia madre mi
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1983
calendule, ma poca poca, una goccia, se no la
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1983
già tardi. ¶ – È l’una. ¶ – Quanto ho dormito! ¶ – Era
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1983
rupe, rondini di montagna. ¶ Una donna sbucò all’altezza
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1983
stanco non poteva essere, una bava d’aria su
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1983
Un angelo oscillava su una bara, un angelo inconfondibile
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1983
passere che volavano da una cupola all’altra dei
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1983
il sole. Gli lascia una mestizia solitaria. ¶ Cercò di
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1983
Gli venne in mente una canzone (c’era musica
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1983
suo cervello quest’oggi), una canzone di Avrigue. ¶ Credevano
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1983
con aculei anche laterali. Una guida li aveva abbandonati
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1983
guida li aveva abbandonati una notte su un cornicione
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1983
trascinato giú dalla valigia. ¶ – Una guida ben disonesta, signora
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1983
crete e arrivarono a una punta dagli spini luccicanti
65
1983
ma patita sí, in una luce di bontà e
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1983
è meno rumore. ¶ Scesero una scala a chiocciola. Nel
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1983
è entrata con lei? ¶ – Una straniera, una polacca, non
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1983
con lei? ¶ – Una straniera, una polacca, non si preoccupi
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1983
suo io come in una nube? ¶ – Lasci perdere, – lo
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1983
era uno solo su una pietra in riva al
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1983
mezzo del fiume scendeva una canna di falasco. Rompeva
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1983
tutto stellato. A sud una falce di luna bastava
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1983
mondo, si imparava. ¶ – È una triste routine, signora! È
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1983
il bicchiere e accese una sigaretta. ¶ – Allons, mon enfant
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1983
trovarla? ¶ La accompagnò in una delle due stanze: quella
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1983
il fuoco: fece scivolare una legna sulle braci. Pensava
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1983
due lettere per lui: una veniva dalla Spagna e
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1983
E c’è anche una grande paura di cui
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1983
chiudere un biglietto con una domanda, che cosa mi
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1983
L’altra busta conteneva una cartolina che gli provocò
81
1983
cartolina che gli provocò una tenerezza annosa: era firmata
82
1983
era comunque arrivato, fra una disgrazia e l’altra
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1983
parsa buona e gentile, una persona eccellente, non era
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1983
persona eccellente, non era una commerciante interessata; non sapeva
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1983
Anche lei attratta da una vertigine? ¶ Il sole nel
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1983
Maria si rannicchiò su una poltrona, alzò il bavero
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1983
dirupi, fortini diroccati e una raggera d’aculei arrugginiti
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1983
disse la donna con una punta di disprezzo. – Ma
89
1983
È cosí terso, d’una bellezza che mi pare
90
1983
Come puoi pensare, Martine, una cosa simile? ¶ – Eppure a
91
1983
È già stato qui una volta, non gli vorresti
92
1983
in fondo, che di una lunga passeggiata. ¶ Prima di
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1983
niente, povera donna, né una valigia, né un cappotto
94
1983
come se fossero stati una cosa nuova. ¶ Essere stato
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1983
donna trovò nel bar! Una donna cosí non usciva
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1983
Domandò da bere e una sigaretta. Aveva faccia devastata
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1983
di cui voleva fare una vertebra, un dosso luccicante
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1983
suo nome lo so. Una volta ha accompagnato Martine
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1983
dio. ¶ Parlava provenzale in una strana cantilena, con la
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1983
li fa camminare da una luce all’altra. E
101
1983
si attardava a decifrare una morte, a leggere nel
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1983
nemmeno avuto il tempo. ¶ 8. ¶ Una luce radente spianava il
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1983
sera si prolungava su una sorta di terra-grembo
104
1983
era. ¶ Laurence le mise una mano sulla spalla e
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1983
sentirle il cuore con una mano. Batteva bene, batteva
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1983
farfalle nere. Era arrivata una di quelle tristissime sere
107
1983
nulla. ¶ Deluso, sedette su una pietra. Spirava brezza di
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1983
grecale temuto dal pastore. ¶ Una macchina, quasi silenziosa per
109
1983
coi fari accesi, illuminando una mimosa in stato di
110
1983
alonata di pulviscolo. Era una Denis Boden o una
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1983
una Denis Boden o una Waldorf: entrambe fioriscono a
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1983
sfolgoranti, che sembrava vivere una sua effimera età dell
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1983
per qualche giorno come una cascata o un candelabro
114
1983
le rocce del confine. ¶ Una volta aveva trovato Jean
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1983
di là del serro una luce, e un’altra
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1983
ora seguiva il torrente. Una volta era la prosecuzione
117
1983
mole era chiusa da una porta quasi nuova e
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1983
vetro. Sembravano frammenti di una fiala. Si rifugiava lí
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1983
lo fecero pensare a una lontra che pescava. Una
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1983
una lontra che pescava. Una capra belò. Venne un
121
1983
Erano stati demoliti per una clausola del trattato di
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1983
che andavan giú con una pietrata – un contadino ne
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1983
contati). ¶ Tornò a belare una capra. Ma dov’era
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1983
Poi si fece lattescente una striscia di cielo sul
125
1983
credeva di vedere in una visita a un paese
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1983
di vuoto tremolante in una sorta di vento. ¶ 10. ¶ – Che
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1983
Laurence era sveglia da una mezz’ora e aveva
128
1983
febbre? ¶ Laurence le mise una mano sulla fronte, le
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1983
quattro: tre uomini e una donna. ¶ – Una donna il
130
1983
uomini e una donna. ¶ – Una donna il quarto cavaliere
131
1983
avere un compito urgente, una realtà da rischiarare e
132
1983
lo fuggiva. Ne aveva una penosa impressione solo al
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1983
Appese la «casquette» a una spalla della sedia e
134
1983
annodò la sciarpa a una barra dello schienale. Gli
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1983
è? ¶ – Un mercantile svizzero. ¶ – Una nave svizzera? – chiese il
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1983
o meno clandestine, in una stalla. ¶ Dopo le case
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1983
cieco. «Dicono che a una certa età ciò che
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1983
anima», pensava camminando su una strada ancora pianella verso
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1983
IN PACE, per dirtene una. Frasi minacciose. ¶ Gli pareva
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1983
li ho già visti una volta andare al macero
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1983
compiaciuti. Tu non ricordi. Una parte di gioventú si
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1983
sono liberi, vi fosse una caterva di suicidi o
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1983
sentire la libertà come una croce. Ma sei sicuro
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1983
sulle colline di Huesca. ¶ – Una volta non scendevano solo
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1983
cielo laggiú si schiodava una luce severa. Cadeva sulle
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1983
pauroso confine. E ancora una volta tentò di rivedere
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1983
diffondeva sulla pietra funerea una gioia rude, come se
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1983
sul braccio, con delicatezza, una bottiglia. L’aprí dopo
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1983
il vecchio entrò in una baracca e uscí con
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1983
cordone di nubi. ¶ Rintronava una musica, che cessò di
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1983
ossia si frantumava in una sorta di singhiozzo. ¶ Grave
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1983
passare gente: passò veloce una famiglia che abitava un
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1983
mulo magro. Aveva su una spalla una vecchia palandrana
154
1983
Aveva su una spalla una vecchia palandrana di tela
155
1983
in paese avrebbe preso una sbornia di tre o
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1983
formulò nella sua mente una risposta, e ve la
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1983
di avere impedito a una donna, una polacca, di
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1983
impedito a una donna, una polacca, di seguire le
159
1983
come l’altra volta una folata le spartí i
160
1983
era qualche casetta bianca, una piazzetta di terra battuta
161
1983
Ti ricordi? era settembre. Una sera siamo tornati a
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1983
domandato dove avevamo fatto una lunga mulattiera fra i
163
1983
La padrona dell’osteria – una ragazza alta, ondeggiante – non
164
1983
s’aspettava clienti da una rigida sera d’inverno
165
1983
passato? – insisté lei. ¶ – Su una nave che batte bandiera
166
1983
è altro. Qualche gabbiano, una o due tamerici. ¶ – E
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1983
improvviso. ¶ – Ti ho raccontato una storia. Non ti pare
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1983
loro viaggi per ravvivare una spenta tenerezza. ¶ Di ritorno
169
1983
notte, ne era certa. – Una donna s’accorge di
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1983
ho portato io. ¶ Entrava una luce bianca, a folate
171
1983
caffè e latte in una luce che aveva sbalzi
172
1983
cieco di Barcellona che una sera di nevischio percorreva
173
1983
chinò per coglierle. Con una mano si tenne i
174
1983
nel bungalow. Quanti sono? una diecina? ¶ – Press’a poco
175
1983
altezza. Consegnò a Martine una sola lettera. Dalla grafia
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1983
piano e Laurence guardava una roccia porosa e lontana
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1983
cistercense. Non c’è una gran differenza, – disse Martine
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1983
appoggiò al muro di una terrazza. Brillava la prima
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1983
e nello zigomo marcato... Una rassomiglianza che l’aveva
180
1983
ritroso, lei ragazza, in una sorta di rimorso per
181
1983
salvata in extremis con una «poussette». ¶ – Parlami un po
182
1983
sulla costa toccata da una sorta di primavera mentre
183
1983
itinerari per cui bastava una punta sul mare. ¶ Laurence
184
1983
sempre piú scarni, di una bellezza quasi minerale, mano
185
1983
quelle crudeli ginestre spinose una vita marina e celeste
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1983
sarebbe piaciuto sentirlo ancora una volta parlare provenzale. Ma
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1983
influssi piú forti. – Es una fiebre efímera... Comprende? – E
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1983
vecchia pellaccia. ¶ – Sono tutti una manica... ¶ – Non insista, adesso
189
1983
disse ancora Gregorio. ¶ Mise una mano sulla spalla del
190
1983
sotto il bar, sbocciava una rosa scempia, una «indica
191
1983
sbocciava una rosa scempia, una «indica maior», rasente ad
192
1983
era messo a mugolare una nenia. Era una cosa
193
1983
mugolare una nenia. Era una cosa sottovoce e i
194
1983
di un grande regno, una luce spinta dal vento
195
1983
dal vento, e in una minima parca felicità di
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1983
minima pretesa di diventare una creatura di sogno e
197
1983
senza essere portati da una necessità di sfogo. ¶ Lei
198
1983
trattenne la paura di una lunga agonia. Perché non
199
1983
concentra sulla quiete, su una grande quiete, e se
200
1983
tra le braccia di una donna un riflesso di
201
1983
allora era impegnata in una lotta con la roulette
202
1983
lotta con la roulette, una lotta in cui continuava
203
1983
vincita che lei voleva, una grande vincita, e prima
204
1983
dipingere Martine stesa su una roccia, una Martine coricata
205
1983
stesa su una roccia, una Martine coricata e triste
206
1983
mai orologio. ¶ – È l’una, – disse il pittore. ¶ Il
207
1983
Pare uno scoglio su una petraia. ¶ Erano argille, lo
208
1983
corpi di donna. È una stagione finita. ¶ Sguardo dolce
209
1983
disse con candore che una volta aveva sentito sul
210
1983
Faceva negli spazi sterminati una grande impressione. ¶ Gregorio rimpianse
211
1983
Tra un flamenco e una malagueña. Non c’erano
212
1983
alba se ne usciva, una luce di vecchia Parca
213
1983
ma per sviarli da una disputa ridicola, da un
214
1983
vorrebbe dire. ¶ Si preparava una sera di riverberi. Già
215
1983
alle nubi che a una conversazione. ¶ Montecarlo era cambiata
216
1983
tradizionale. ¶ Il casinò di una volta non era cambiato
217
1983
marosi e palme in una nebbia luminosa. Un’alba
218
1983
aspetta in due su una porta, – ella fece. – È
219
1983
sicuro d’aver suonato? ¶ Una luce s’accese e
220
1983
e venne ad aprire una donna dai capelli neri
221
1983
qualche sguardo d’intesa, una complicità festosa. ¶ Un tempo
222
1983
lasciare Martine sola per una notte intera. Non che
223
1983
rude notte invernale. Cercava una protezione contro quel rombo
224
1983
la sua testa biancheggiava una stella. Pareva Deneb che
225
1983
a non attardarsi in una pietà solitaria, che non
226
1983
in quell’ora da una brezza triste, casette attraversate
227
1983
dall’alba come da una tremolante agonia, muri che
228
1983
silenzio, non poteva essere una coincidenza. ¶ – C’è niente
229
1983
Crairora, lasciandosi alle spalle una delle splendide marine di
230
1983
parlava portava al collo una catenella a guisa di
231
1983
mente che aveva promesso una passeggiata ad Edoardo. Avrebbero
232
1983
tormentosi percorsi, avevano ritrovato una loro strada sui vecchi
233
1983
capitata anche a lui una cosa simile. ¶ Era lampescuro
234
1983
Si tratta di fare una piccola deviazione. Ci si
235
1983
un automa e con una certa gioia Edoardo, il
236
1983
di quel dosso, su una marea di costoni, un
237
1983
si fermava prima, su una gola stretta che divideva
238
1983
uomini, e sottoposti a una propaganda forsennata. ¶ – Doveva essere
239
1983
che ti vorrei confidare. Una volta stavo per parlarne
240
1983
stavo per parlarne in una cantina, in una sera
241
1983
in una cantina, in una sera d’inverno, ma
242
1983
di tacere. Non è una valentia né un’avventura
243
1983
fatto che cresce come una pianta... Ti ho portato
244
1983
è avvenuto. ¶ Prese da una tasca tabacco e cartine
245
1983
con le dita nodose una sigaretta. ¶ – Nel giugno del
246
1983
dei marosi. C’era una rarefazione che portava i
247
1983
sono venuto piú di una volta fin qui e
248
1983
in piazza «radio rurale», una cassetta piú grossa di
249
1983
che il padrone d’una volta aveva appeso al
250
1983
appeso al ramo di una cima. ¶ – Il «Sonaglione» era
251
1983
appena sopra il sentiero, una mano aggrappata al bastone
252
1983
scorrere il profilato di una veranda. ¶ – C’è un
253
1983
o quasi. Adesso scambiava una foto, un ingrandimento per
254
1983
galleggiato a lungo, in una scia di malinconia, quando
255
1983
rocce, gli strumenti per una aubade. Era una di
256
1983
per una aubade. Era una di quelle notti stellate
257
1983
di quel ragazzo! Di una cosa non dubitava piú
258
1983
Il suo vicino dissodava una fascia. Era un maestro
259
1983
limoni, nel sole polveroso. Una farfalla era posata su
260
1983
Avrigue, ritirò dalla Posta una lettera di Ester. ¶ Era
261
1983
mi accompagnava di continuo una certa follia» scriveva tra
262
1983
di te voglio dire. Una volta sono venuta a
263
1983
pare di vederti – ecco una donna che rovescia su
264
1983
e il salino era una camola che lavorava nei