Angelo Galli, Canzoniere, 1459

vi tene Amore». ¶ Ad una bella giovene Andrea moglie

mie voglie contente. ¶ Per una ch'avea una colonna

Per una ch'avea una colonna inanze a casa

questa sua casa sta una gran colonna, in Firenze

da la neve, ¶ quando una donna, bianca più che

de me leta. ¶ Per una ramicella de bosso che

se mise in boccha una giovene. ¶ 14 ¶ Al cel laudati

pur cum lei sola una nocte: ¶ eterno exilio daria

per uno drapigello et una spilletta donata da la

desse el paradiso. ¶ Per una verghetta mandato al prefato

Signor Federico havendoli mandato una sua amorosa una verghetta

mandato una sua amorosa una verghetta contra el dolor

la prestasse pur sola una nocte: ¶ ma non venisse

la sua amorosa a una finestra et non se

prefato Signore dentro a una finestra sì che la

pur almen ligati ad una corda ¶ et strecti stemmo

l'anno fosse d'una etade almeno, ¶ ma non

serebbe el valer d'una paglia ¶ senza 'l tuo

me inaltro. ¶ Quel ch'una volta ad Amor so

paresti senza me sol una. ¶ Da poi voria che

senza ulla mercede. ¶ Per una chiamata Honesta, 1442. ¶ 51 ¶ La più

branche. ¶ 1442 ¶ 56 ¶ Havess'io l'una et l'altra orecchia

fiso, ¶ talor poggiava l'una et l'altra mano

per cosa sancta. ¶ Per una finestra ferata dove se

parere apresso de madonna una ombra, ¶ né si congela

chi me mira facto una ombra, ¶ perché non ho

stava per stanza a una villa o un colle

illustrissimo Signor Malatesta per una bolognesechiamata Lena novamente maritata

prefato illustrissimo Signore. Per una giovene senese mutuamente amava

la sua amorosa ad una messa et poi lo

lunge el color d'una donna, ¶ se non chi

l nome ha d'una vecchia ¶ et porta per

et la sembianza d'una angiola pura, ¶ l'alta

giusto giamai volse ¶ ch'una, ch'agli angiol suoi

doi parte deviso: ¶ l'una parte contempla el suo

illustrissimo Signor mio. Per una giovene urbinata. ¶ 163 ¶ Quel dolce

tuo commando: ¶ que merita una fura ladra, quando ¶ furasse

quando 'l sia da una nuvola coperto. ¶ Et lei

Al Signor Napulione havendo una littera in mano de

tucti gli abacte ad una occhiata: ¶ qual ne va

tanto l'alpe. ¶ Per una camiscia donata al prefato

la sua amorosa. Per una camisa facta da l

ché gli 'l dèi una volta, et suo se

fresca. ¶ In Francia è una foggia gentilesca ¶ ch'uomini

suo fin men d'una spanna; ¶ ché 'l sguardo

hogge serebbe el mondo una foresta. ¶ O donne mie

fo invitata costei ad una certa festa. ¶ 207 ¶ Se me

pò fare Amore. ¶ Per una mosca che se era

la bella giovene. Per una bella donna; per una

una bella donna; per una mosca traditrice che se

dei, ¶ hor sol da una donna vinto sei? ¶ Fugitin

vituperio del mondo! ¶ Ch'una donna te vinca et

è nostro merto ¶ ch'una scì facta dea posseda

ecco la ragione: ¶ ch'una ve vince troppo de

per desgratia ¶ se ver una altra donna se guardasse

fan de bianco marmo una maestade. ¶ Donne, ponete mente

a me basta sola una, ¶ la qual tucta la

le belle membra d'una dea, ¶ ch'Apollo ancor

esser mai contento, ¶ ch'una ligiadra, bella et vaga

perché non so' teco: ¶ una parte de me, che

Per la morte de una gentil creatura. ¶ 226 ¶ Dov'è

sancto, fa' de te una fossa ¶ et chiude dentro

l fallo andar de una mesura. ¶ Contra el mondo

più terribil pene ad una ad una. ¶ S'alor

pene ad una ad una. ¶ S'alor pietate alcuna

appare a un vivo una persona viva. ¶ S'io

l vostro honore. ¶ S'una lacrima sola del gran

veggio hora in te una tal brama ¶ che troppo

colle, un busco ombroso, ¶ una dureza o un liquore

possette fare animal venenoso, ¶ una fera crudel, in terra

hai ben glaciale. ¶ Restane una che move ogni affecto

è gran tempo che una de queste, ¶ che, mia

va cercando et trova ¶ una alta et spetiosa margarita

ti rende l'alma una lieta novella: ¶ tale io

sua man bella. ¶ Cum una voce tremolante et fioca

de le mille l'una ¶ parte del martire et

morte, ¶ perché lasciarme adietro una hora in vita? ¶ Ché

le stelle, ¶ io so' una de quelle, ¶ ché sempre

a dispecto, ¶ che l'una et l'altra in

Claudia seco et l'una et l'altra Sulpitia

tucto el mondo, ch'una vergen pura ¶ sia de

guance depente ¶ fece d'una mirabil primavera; ¶ et diede

amar lasciar morire. ¶ Per una madonna Lucretia da Napole

dicto messer Stefano per una diciria vulgare et bella

legno asciuto et d'una preta tosta. ¶ Non hai

da Ferrara, predicò tutta una quaresima de virtute in

da meser Angelo. Per una giovene bolognese. Nel 143. di

Valmontone cubiculario inamorato de una giovine bolognese la quale

ché vera profetia dirà una cerva: ¶ la tua fortuna

suoi passati. ¶ Mandato cum una cerva a lo illustrissimo

genaro 1442, mandando per mancia una cerva cum questo sonetto

in rima. Resposta ad una Baldaserra da Cantiano sapatore

gran foco pur sola una dramma ¶ che mostravi per

dea et pria d'una angellina. ¶ Mandato a meser

Angelina e poi amò una Loretta. ¶ 296a[Di Rosello

la sua amorosa in una vesta. Per Giovanni di

Giovanni di Cosmo, renchiusa una sua amorosa in una

una sua amorosa in una vesta di raso. ¶ 302 ¶ Infinito

chiamato Buscarello abandonato da una sua madonna per una

una sua madonna per una capriola. ¶ 305 ¶ Grande fo l

tucti i dei, ¶ nascendo una angiolecta in carne et

Soardo a loda de una bella giovine d'Urbino

me offersi, ¶ ché d'una grande impresa me diè

anni, ma pur sola una hora; ¶ ché quando, oimè

quanti amari giorni famme una hora. ¶ El mio già

la riveggia in vita una hora. ¶ Resposta del prefato

anni sol me priva una hora ¶ di dolor piena

farassene doi parte; ¶ l'una vien meco, non per

tue giuste querele ad una ad una. ¶ Duolte de

querele ad una ad una. ¶ Duolte de la fortuna

che qui n'è una sì excessiva ¶ che tucto

diceva che lì era una più bella de la

Alexandro Sforça che amava una Pacifica e fu l

Sforza, essendo quello in una gran malattia dicendo voler