Gianluca Morozzi, Dracula ed io, 2019

quello che vedo è uno stronzetto che sta sempre

sposa, Dracula viveva in uno strano stato di malinconia

legno che portava a uno dei palchi coperti, in

argento. ¶ Stava esibendosi in uno straordinario numero di giocoleria

nota come Quadrilatero. Presero uno stretto stradello chiamato vicolo

c’era l’oste, uno che somigliava molto all

Dracula si accomodò su uno sgabello di fronte al

fermò all’inizio di uno stretto budello del Quadrilatero

che avrebbe potuto produrre uno schiacciasassi antropomorfo. Da quello

in forma umana o uno con cui parlare per

e io non sono uno di quei maschi che

diventato schiavo. ¶ E siccome uno dei simboli della serie

omicidi irrisolti. ¶ Lui era uno che ci restava male

era entrato un cliente. Uno di cui non avrei

sposata e avrebbe avuto uno o due figli, un

della sua vita in uno strano e inspiegabile stato

lo ringiovaniva. ¶ Dunque, era uno dei suoi vicini di

da nove euro per uno spritz con la T

un giornale accanto a uno dei tavoli dove la

è sempre un grande, uno solido, concreto, almeno non

Se l’assassino è uno che viaggia nel tempo

da fuori, insomma, a uno non viene in mente

gli aveva astutamente regalato uno smartphone per Natale, e

bipolare. ¶ Il problema era uno solo: seduto al tavolo

il serial killer ha uno schema, perché in qualunque

killer ci dev’essere uno schema, no? E lo

di casa che era uno spilorcio e un porco

stato colpito, o in uno diverso. ¶ Molte volte si

trauma di Leningrado. Era uno degli incubi più frequenti

tutte le figlie di uno scienziato di nome Shalimov

di quella volgarissima bomba, uno stupido pezzettino di ferro

logico-creativo, ed era uno dei pochi umani nella

fosse vero? Se fosse uno dei tanti trucchi del

sembrata corta anche in uno di quei dannati fumetti

gambe per veder sbucare uno dei due tatuaggi, giarrettiera

in piazza Maggiore per uno dei nostri rituali estivi

Forse mi vedeva come uno scarso concorrente, uno che

come uno scarso concorrente, uno che aveva un negozio

negozio di fumetti, figurarsi, uno che gli risparmiava l

con me, le proporrò uno scambio equo. Che, si

Mise il piede su uno scalino di legno, in

Prima veniva un tratteggio, uno schizzo veloce, e poi

alla Clark Gable e uno sguardo alla John Belushi

piedi, elegantissimo, mentre fumava uno dei suoi sigari. Non

aveva consegnato a tutte uno dei suoi bigliettini, promettendo

delle mie mogli, e uno dei miei figli. Nell

In quel momento, in uno slalom tra la cabina

umano ma non per uno spettro, ci sono i

biondo somigliante a Thor, uno che forse aveva muscoli

in grado di sentire uno sparo in quel deserto

chiamava Erode nemmeno fosse uno zio, o un caro

dietro come se fosse uno zainetto. Se ce lo

gol del sette a uno, l’Orrido si era

una mano. Ne ho uno specializzato in gialli, noir

potrebbe creare confusione con uno scrittore molto noto...» ¶ «Ecco

io, ecco, preferirei usare uno pseudonimo, un nome d

del mio palazzo con uno sconosciuto in apparenza galante

per attaccare e provocare uno dei miei più cari

era andato avanti con uno sproloquio sull’orgoglio nazionale

davvero una persona carina, uno che si sforza di

con tutti, ma soprattutto uno che per gli amici

ombra di un portico, uno di quelli antichi, di

tante volte: ridotto a uno scheletro, sprofondato in un

Lui mi aveva rivolto uno sguardo rassicurante. «Forse, in

giocano a pallone in uno dei prati, persino quelli

in un angolo, con uno zaino, un bicchiere di

in modo che faccia uno straccio di gol? Ho

mi permetti di citare uno dei cardini del supereroismo

è al centro di uno dei misteri portanti del

pubblicherà nei prossimi anni, uno all’anno. In copertina

lucidità che può avere uno che è nudo, con

patta, un punto per uno senza supplementari e calci

dell’Inferno. ¶ C’era uno stupido vampiro chiamato il

spiegherò niente. Lui è uno normale, un mortale, come