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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «uno»

nautoretestoannoconcordanza
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si scatenò l’inferno. Uno dei diaconi agitò pergamene
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si progettò di noleggiarne uno, sebbene in casa non
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si piegarono le ginocchia, uno dei soldati si gettò
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è bello augurare a uno d’“essere buono”. O
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sfondo. ¶ Fu colpita da uno strano riverbero rossastro che
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Vi bivaccavano contadini paonazzi. Uno manovrava un curioso strumento
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paura, ma finalmente, in uno slargo, il postiglione strappò
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la carrozza ebbe doppiato uno sprone irto di pini
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andò a parlamentare con uno di quei militari, il
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energumeni. Riemerse, aiutato da uno di loro, mentre gli
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d’altri strani strumenti. Uno ne notò: aste di
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colui toglieva dal fuoco uno dei pentoloni che vi
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inghirlandate, sgorganti luce. ¶ In uno slargo, apparizione di cocomeri
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pietra nera attaccati l’uno all’altro. Pendevano, in
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alla cinta, andava accomodando uno straccio giallo, come fosse
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vicolo trasversale. Lontano, davanti uno di quei foschi palazzi
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stemma, che partiva in uno lo scudo sannita, inquartando
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da tempo immemorabile. Con uno dei suoi smunti sorrisi
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ben rasato. Doveva essere uno di quei Napoletani d
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con sopra il basto uno scrigno di denari e
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inutilmente spiegazioni al perché uno, soltanto se lo vedi
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Terra, l’inizio d’uno spazio senza tempo né
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regolare, possente. Sull’arco uno stemma in granito grande
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stupide e allegre. A uno slargo folla infantile, proterva
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e danzavano, poi capì. Uno indossava camiciola rosa, senza
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Quello in rosa lanciò uno strilletto. Di colpo alzò
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bianco, duro, prominente. Non uno che non vi posasse
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un suo amico giovanissimo, uno studente del Conservatorio che
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Roba per le cameriere.» «Uno solo è ancora e
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recitare atti di contrizione uno dietro l’altro, scrollò
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di cartaccia in cui uno sconosciuto operaio aveva storpiato
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intrighi. Ricordati che quand’uno entra a far parte
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tempio della gloria, presso uno scrittoio di Maggiolini. Era
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san Giovanni e Madonna. ¶ Uno spettacolo straordinario. I portatori
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lacrimante tripudio. ¶ Sbigottita, vide uno dei preti issarsi alla
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urlavano dovunque. Ne vide uno spaccare la sua grossa
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legno sulla testa d’uno spettatore distrattosi a guardare
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come andassero le cause. ¶ «Uno schifo» rise lui. «E
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per prenderlo. ¶ Luigi ebbe uno scatto. Si volse, brusco
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punto di colpirla con uno schiaffo. Inutile. ¶ Invano si
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dicevano. «Un piede qua, uno nei salotti.» ¶ «Devo arrivare
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pulì le mani in uno straccio, venne loro incontro
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roba da bassifondi, in uno studio al Pendino), più
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che poi spargeva con uno straccio. Dopo fatica immane
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prendermi. Avrei bisogno d’uno scialle. Quello nero di
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duca di Villareale, su uno slargo tranquillo. Dai balconi
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due ecclesiastici nella famiglia. Uno zio di don Pasquale
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che mozzavano il fiato, uno aveva il bandrié di
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navata di destra. Contro uno sterminato fondale in seta
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nell’enorme jabot d’uno sparato bianco, secondo l
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portoghese». ¶ Tutt’intorno fu uno schiamazzare di Pas-cual
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gocciare della pioggia. Occorre uno scialle. Leva gli occhi
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ad ascoltarne un segnale, uno fra i tanti che
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un veleno da me. ¶ Uno fra gli infiniti veleni
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le fece male. Mollò uno schiaffo, lei cascò sul
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di colore incerto. Ma uno nuovo avrebbe potuto comperarlo
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di velluto giallo, cercò uno scialletto, se ne uscì
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D’istinto le tirò uno schiaffo bello forte e
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anche aperto, in società, uno studio legale al Ponte
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difficoltà, ma volle salutare uno per uno, stringer tutte
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volle salutare uno per uno, stringer tutte le mani
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vent’anni, lei meno. Uno splendore: boccoli corvini, pelle
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le spalle, corre, inaspettato, uno dei brividi antichi: quelli
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ignoti canali. Ne conobbe uno quando il gruppo si
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sotto la fronte corrugata. Uno strano ragazzo. Studiava medicina
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e imprecando ne aprì uno. Dallo zucchero cavò rotoli
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preoccupato. Ce n’era uno smilzo, senza berretto, capelli
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discorso col più vicino, uno grosso, nero, stomaco straripante
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ch’ebbe necessità d’uno scaffaletto per i libri
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bel piede?» ¶ Accennò a uno dei lavoranti, un ragazzo
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Pagano, Astore, Meola e uno nuovo, un ragazzo molisano
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Marquis de Lafayette.» ¶ Fece uno strilletto, tappandosi la bocca
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de ’na preta. Se uno li mózzeca se po
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collo rugoso affondava dentro uno jabot gigantesco. Guardava in
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possono riconoscere, talvolta, da uno sguardo, dal portamento, da
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Bisognerà ripulire, hanno lasciato uno schifo. Dovrà cercare aiuto
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angolo ce n’era uno che infiammava lazzari e
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tre gruppi di pazzi. Uno si chiama “Re-o
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in mezzo al golfo, uno di loro attaccherà a
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li vai a esaminare uno per uno, t’accorgi
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a esaminare uno per uno, t’accorgi di quanto
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Ogni tanto ne vedi uno che ti scruta, avido
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due fanali bianchi, in uno dei quali la luce
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gomitate. Qua c’è uno col secchio pieno di
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in raso vermiglio balza uno scheletrino bianco che protende
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i palchetti appiccicati l’uno all’altro. Platea e
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pende il fodero d’uno sciabolone. Avanza a passo
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dita, urlando a squarciagola: «Uno! Quatto! Diece». ¶ Verso le
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di parrucche, in terra uno strato di cipria. Molte
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vogliono imitare il francese. Uno d’essi agguanta una
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sette Banchi cittadini in uno solo, autorizzato a emettere
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di tutti, bastava che uno fosse lazzaro, o lavorante
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Zuzzuso!» grida il popolo. ¶ Uno dei Bianchi salta sul
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debba essere un Borbone? Uno di questi generali, per
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strani, come fatti con uno stecco bruciato. ¶ «Ils... Dema
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di fuoco, esplose in uno strillo che fece scattare
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calzerotti di lana e uno scialle giallognolo che emana
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E chi la conosce!» ¶ Uno dei due l’osserva
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di bottegai, cocchieri, lazzari. Uno, al cantone di Baglivo
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Maddalena le ha prestato uno dei suoi vestiti: un
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finestra, con in mano uno schioppo. Fucili sono appoggiati
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Io unificherei i punti uno, quattro e sei. Noi
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Pagano.» ¶ «Anche questo è uno sbaglio!» grida, pertinace, Fasulo
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le ha nemmeno rivolto uno sguardo per chiederle consenso
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di Pepe. Lei getta uno sguardo fugace in basso
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voci di Sant’Elmo. Uno scoppio esaltato, fortissimo, accompagnato
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quasi tutti di lazzari. Uno ne vede, proprio accanto
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Francesi se ne pigliano uno che ha combattuto lo
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non vuoi mangia’?” Finalmente uno d’essi s’illumina
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estranei non si trovò uno spillo. Un lettino d
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ottone lo prese da uno zagrellaro, due materassi, uno
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uno zagrellaro, due materassi, uno di lana e uno
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uno di lana e uno di crine, li fece
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un corteo splendido. Apriva uno squadrone d’usseri rossi
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Très gentil le général. Uno di quegli uomini che
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sentiti, dopo la parata! Uno sosteneva che Sciamponé, come
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il linguaggio: qua senti uno che, arrotando la erre
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calda repubblicana. Cominciava con uno squillo d’entusiasmo, «Siamo
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a dirle: “Bene. Male. Uno schifo”. ¶ Sì, Astore e
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gliene restano dodici. Sarà uno scherzo esitarle.» ¶ Ha un
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stupidaggini! Ma le danno uno spunto: si tira avanti
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altri mercanti di formaggio, uno fra gli altri chiamato
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per lui, ma quand’uno s’innamora a quel
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punto di vista politico: uno è un certo Baccher
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sbarcò inopinatamente a Bagnara, uno dei suoi feudi, raccogliendosi
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un pezzente, un vigliacco. Uno che pensa solo a
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Mac Donald ha occupato uno degli studi del re
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in Egitto! Possibile che uno come lui non riesca
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che viene avvicinata da uno misterioso reiter. Come voi
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Sanfelice è amica d’uno dei capi di questa
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morti!» ¶ 3 ¶ Sta affacciata a uno dei camminamenti di Sant
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Union Jack alle maestre. Uno è il Fulminant di
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torsoli di pannocchie, stracci. Uno zoccolo la colpisce a
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e forza di chiedere, uno dei soldati indica genericamente
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che dentro vogliono accelerare. Uno stanzone tutto stigli zeppi
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sacro della Legge, non uno dei bordelli in cui
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risposta plutarchiana, ha, invece, uno stanco sorriso. ¶ «Non lo
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in camicia e brache: uno è anziano, grasso, l
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le guardie, i Bianchi, uno sbirro che porta lo
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tutti li sacramenti!» strilla uno spiritoso, le risate divengono
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fissa lo sguardo su uno vestito da marinaio. Accigliato