Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

di fumo. ¶ – Salame! ¶ – Idiota. ¶ – Va’ là, uomo di fumo

si carbonizza e poi va in fumo. ¶ – Ma il

Il pallone. ¶ – No, ci va lui, figuratevi un poco

sa bene dove Oliva va a cascare. ¶ – È di

crederlo. ¶ – Il mio non va mai a caccia. ¶ – Mandalo

cosa non fa. Dove va e dove non va

va e dove non va. Con chi si accompagna

a che ora ci va e a che ora

viene via, altrimenti: «lui va direttamente in casa, a

la ciminiera. ¶ – Guarda, guarda, va da Perelà. ¶ – E come

si decide a cacciarlo. Va dicendo che è un

osservati si passa, si va e si giunge nel

della notte il pendolo va... va... va... va... senza

notte il pendolo va... va... va... va... senza arresto

il pendolo va... va... va... va... senza arresto nella

pendolo va... va... va... va... senza arresto nella regolare

un grosso involucro che va ad infrangersi sopra la

e Elisabetta d’Inghilterra va su tutte le furie

nel viso: ¶ – Divenir leggero... va bene mio caro... ma

proprio? Scimmie. Questo vi va? Pappagalli. Questo va meglio

vi va? Pappagalli. Questo va meglio. Neppure? Quali sono

tutti del coglione non va, non è da voi

coda, non glie ne va una a pallino», s

debolezze. «E se dove va farà la fortuna di

innocente? ¶ – È colpevole? ¶ – Si va... ¶ – Dove, si va? ¶ – Quando

Si va... ¶ – Dove, si va? ¶ – Quando? ¶ – Come? ¶ – Con chi

Che succederà? ¶ – Guarda guarda, va al gabbione, allunga le

appartamenti e passeggia dubitosa, va e viene per le

grosso sputo: «ciac!» che va a schiacciarsi ai piedi

massa di popolo si va facendo sempre più esigua