Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

alta e di farsi vedere senza preoccupazioni; sicuro di

quelli che mi vorrebbero vedere a mendicare. Non faccio

Non lo posso né vedere né sopportare: ecco quel

fatto! ¶ — Tu non puoi vedere nessuno. Sei mezzo matto

tutta la bottega; per vedere se c'era qualcuno

Nisard si divertiva a vedere come Giulio era restato

E gli pareva di vedere il fratello che se

si affrettarono a farsi vedere convinti. ¶ Ma Giulio aveva

dentro la porta; per vedere se ci fosse la

seduti, si ricomincia a vedere Siena. ¶ Quando Chiarina e

solo non riesciva a vedere come avrebbe fatto a

che non mi può vedere! Giulio, poi, è un

che vada a farmi vedere; se no, montan in

basta! Io ti voglio vedere alla prova, da qui

disse: ¶ — Si volti a vedere com'è bella la

si voltò perfino per vedere se quell'ostacolo era

si volse intorno, per vedere se nessuno lo notava

ci teneva a farsi vedere il più sveglio, quasi

libri rari; e, facendoli vedere con una compiacenza particolare

alla libreria, a farsi vedere sdegnato e a trattar

i fratelli; facendo loro vedere con che aria la

da ridere; ma a vedere il fratello come un

d'agrezza: ¶ — Giulio, fatti vedere anche tu. ¶ — Ma perché

fresca. Si fermò a vedere una sciancata; che, aiutandosi

tanti baratri che lasciano vedere, lontana, una collina verde

Gli disse: ¶ — Venga a vedere come, a quest'ora

a San Domenico; a vedere una tavola di Matteo

testa ritta, si faceva vedere ancora ben portante e

mio fratello! Ora voglio vedere stesa la sua moglie

cosa fai? ¶ — Ho voluto vedere qual è per tornarci