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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «venne»

nautoretestoannoconcordanza
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uccidessi. In questo gli venne veduto un paro di
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gran cose che mi venne fatto insino a questa
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porta a San Gallo venne alquanti valorosi soldati e
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giorno infra li altri venne mio padre alla casa
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alquanti anni a presso venne a me per elemosina
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Ulivieri mio maestro gli venne occasione di venire a
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mia. In questo tempo venne a Firenze uno iscultore
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noia il detto, mi venne assai più stizza che
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Ripreso nuove opere, mi venne voglia, finite che io
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sapete - e partitosi dalloro, venne a trovarmi insieme con
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mangiare: a ventidua ore venne quel che me lo
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non volevo fare presto. Venne il servitore ditto in
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cova assaissimi colombi, mi venne voglia di adoperare contra
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indisposizione potessi essere, subito venne a me, e toccatomi
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poi che avemmo cenato, venne un poco di mirabil
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discorso. Questo tale mi venne a trovare dove io
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prima cosa se ne venne a me, faccendomi carezze
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io tiravo, a me venne un colpo di artiglieria
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detto duca mai non venne; per la qual cosa
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era la sorella, gli venne tanta stravaganza per la
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che io lo lavorava, venne Michelagnolo Buonaarroti più volte
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metterà in opera -. Mi venne a trovare questo Federigo
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non andavo dallui, lui venne da me domandandomi quello
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questa povera fanciulletta gli venne una infermità innella mana
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e che subito mi venne a memoria. Dato che
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qual cosa non mi venne fatta, perché giunto dallui
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domandava Fagiuolo per soprannome. Venne quel Pompeo a dirmi
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giorni appresso, un giovedì, venne a me dua camerieri
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In questo mezzo mi venne a visitare tutta la
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e parecchi volte mi venne a parlare Baccino della
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ora del vespro, mi venne occasione di trasferirmi fuor
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diamante, il quale mi venne mostrato in fra gli
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Vostra Santità, che ella venne in tanto furore, commettendo
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con molti mia amici, venne a passare Pompeo in
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vescovo di Frullì mi venne a trovare in casa
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grandissimo favore. ¶ LXXV. ¶ Mi venne a trovare quel Latino
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di porci: l'oste venne col lume; io mi
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a voi -. L'oste venne sù da me, e
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era un giovedì, mi venne di Roma uno amplio
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ogni cosa. Intanto ne venne il giorno delle Sante
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quest'ultima parola, mi venne uno sfinimento grandissimo, e
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Per quel dì mi venne a vedere molti mia
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mondo; l'altro giorno venne un certo Nicolò da
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da Monte Aguto mi venne a trovare, e mi
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altro giorno al tardi venne la nuova a Roma
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L'altro giorno appresso venne a bottega mia quello
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in considerazion mia non venne mai tal cosa. Se
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di dua giorni mi venne a parlare un gentiluomo
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istrascicassi seco. In questo venne una onda sì grande
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le mie imprese, mi venne una lettera mandatami con
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la quale subito gli venne ben fatta rispetto alla
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davo l'arme, mi venne considerato che in quel
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di poi se ne venne a Palazzo, dove si
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sarà, noi lo ristoreremo -. Venne questi dua omaccioni, e
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In questo mezzo mi venne a visitare la nobiltà
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prometteteglielo liberamente voi. ¶ CXII. ¶ Venne a me questo Governatore
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gentiluomo di Santa Fiore venne un giorno a me
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gli avevo ordinato, mi venne a dire che per
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dalla cucina del Papa venne una abbundante vivanda: ancora
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cucina del cardinale Cornaro venne bonissima provvisione: abbattendosi a
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notte. A quell'ora venne il bargello con buona
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ruzzo del capo -. Subito venne dalla mia prigione il
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divertito dal volermi ammazzare, venne a me pure invisibilmente
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di oriuolo; di poi venne per me senza armati
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insalata innel piattello, mi venne diritto gli occhi a
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io le guardavo, mi venne ricordato di quello iscrosciare
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lo trattenne tanto, che venne l'ora della cena
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alcuno uscire di prigione. Venne il mandato del Papa
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mia cari amici mi venne a trovare un cassiere
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segreto del Papa mi venne a trovare e mi
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cotal cose. Ancora: mi venne detto, non sapendo quello
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de l'arte, ma venne per tenermi compagnia. Uscito
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aspettato il Cardinale, qual venne con quelli dua virtuosi
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Duca a fargnene pagare, venne a questo vecchio un
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detto Fiaschino subito mi venne a trovare con grandissime
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da Carpi, il quale venne a Roma e vi
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questo mezzo il Re venne a Parigi; per la
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avevo fatto. Subito gli venne voluntà grandissima di venire
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del ditto re Francesco; venne il Dalfino e la
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è, che quel dì venne tutta la nobiltà della
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in circa. Ancora mi venne voglia di gittare di
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le lettere di naturalità -. Venne a me un mandato
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gittai di bronzo, e venne benissimo. Ancora ne feci
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e il terzo giorno venne a casa mia con
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modelli; subito il Re venne dove io avevo i
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inanzi altrimenti. Il tesauriere venne a me crucciato, dicendo
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sentendo questo motto, mi venne in memoria quel che
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vedere del male, mi venne a dire che Pagolo
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avessi fine nessuna, mi venne in fantasia, per il
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mene. L'altro giorno venne a Parigi il Bologna
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seguente, questa ditta Caterina venne alla porta mia, e
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che la mia figura venne benissimo, e fu così
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insino al suo luogo. Venne il Re a Parigi
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e subito se ne venne a casa mia, e
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incitare, da per sé venne accasa mia: dove, fattomigli
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tanto quanto lei desiderava. Venne questo ditto uomo insieme
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tesauriere parlava benissimo italiano, venne al mio castello, e
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per affortificare prestamente Parigi: venne a posta per me
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giornata discosto da Parigi. Venne subito, e messo in
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argento. Dipoi queste tribulazioni venne il buon Re a
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Queste parole me le venne a dir subito un
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per quel dì non venne a casa mia. L
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di fare. E subito venne a casa, dove io
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avevo tirata innanzi: così venne appresso di me. Io
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Ritornato al suo palazzo, venne a replicare le gran
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fu passato mezzo giorno, venne al mio castello certi
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dicevo divotamente a Dio, venne un di quei grani
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grandissimo istudio e arte. Venne il Duca a Firenze
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nella sua guardaroba, lo venne a vedere insieme con
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Francesco Riccio. -. Questo uomo venne in tanta còllora, che
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ore di notte mi venne a trovare la ditta
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in detta mia fornacina venne bene superlativo grado, ed
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che più volte lo venne a vedere sino a
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perché il detto Giorgio venne per esse lui stesso
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una mattina, che mi venne quel capriccio, e il
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mie parole il Bandinello venne in tanta rabbia, che
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dimostrò dappoi che e' venne quella gran piena d
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al Duca, e' mi venne voglia di domandare messer
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detta guardaroba, il Duca venne al suo solito e
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questo, la Duchessa subito venne in guardaroba e non
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si può piano, ella venne innanzi, e disse: - Signor
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rosse, che e' ne venne giù le lacrime. Con
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Duca, e' se ne venne alquanto prima che 'l
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finita, un giorno la venne a vedere e mostrò
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C. ¶ Come il Duca venne a Firenze, senza farmi
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nulla, e' se ne venne a casa mia, dove
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ebbi, il Duca lo venne a vedere, ed era
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bene dappoi e' mi venne a trovare quegli Operai
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al Duca, il quale venne volentieri: e subito che
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tanto che e' gli venne fatto tutto quello che
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a dare carne lessa, venne una scodella per uno
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quella donna che la venne; la quale si doleva
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sale, imperò e' mi venne mangiato dua bocconcini di
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a Firenze, e' mi venne a trovare un certo
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Il detto Raffaello mi venne a trovare, e mi
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Questo galante uomo ne venne una sera a mezza
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detto cone 'l Duca, venne in proposito il ragionar