Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

da lei, apposta: ma vi entrava un bagliore così

alle sue labbra e vi depose un lieve bacio

inganno tutti, e non vi è parola mia che

la vostra via, come vi camminate diritti, senza rispondere

rispondere alle voci che vi chiamano, senza sentirvi ai

mano: e nella stretta vi fu un tacito giuramento

e senza volontà; e vi si addormentò, di un

treno, tutto quello che vi era in lei d

passa che alle sei: vi è tempo. ¶ - Andiamo via

la terribile realtà: non vi era che una sola

è la catastrofe... ¶ - Non vi sono catastrofi, Anna... ¶ - Tu

subito. ¶ - E in che vi accordaste? ¶ - Che sarei venuto

riescirvi perchè il rapitore vi ha denunziata alla vostra

commedia! Avete ragione, non vi sono catastrofi! È una

pietra. Tutto è finito: vi era nella frase, l

finita: ma Anna Acquaviva vi aveva rimesso tutto il

in modo che non vi entrasse nè soverchio amore

e pur troppo, sì, vi sono cuori che hanno

veglia, stanotte? ¶ - Io. ¶ - Voi vi stancate. ¶ - No, no - ripeteva

che avrete detto... ¶ - Non vi agitate, mia cara, parleremo

le avvicinava alla faccia, vi nascondeva la bocca, e

sono belli, anzi. Ma vi assicuro che non ho

Anna. ¶ - Dite sempre troppo. Vi manca completamente il senso

il senso della misura. Vi sono cose che una

seguitò - ogni volta che vi fate prendere da queste

queste espressioni esagerate, che vi date a questi sfoghi

questi sfoghi di rettorica, vi assicuro che mi fate

che voi li adorate? Vi pare che l'esistenza

che voi le date? Vi pare che tutto consista

che amava, poichè egli vi amava... ¶ - No, no. ¶ - Ognuno

Cesare, glacialmente. - Egli, dunque, vi amava. Ma per non

invece voi... Permettete che vi dica una cosa dispiacevole

opera, vecchia o nuova, vi si dia: ma quando

e un quarto non vi era nessuno: San Carlo

palchi, per vedere chi vi fosse; altre più impazienti

incominciata; e ogni tanto, vi erano dei minuti di

e una piccola ombra vi rimaneva, sottolineandoli, parendo ella

tutta la sua fisonomia vi era qualche cosa di

parla della sua Valentina, vi fu un movimento in

che ella, senza combattere, vi si lasciava andare. Erano

Sì - rispose Laura. - Non vi pare che esageri? ¶ - Non

il calore del teatro vi aveva chiamato. ¶ - Vi sentite

teatro vi aveva chiamato. ¶ - Vi sentite male? - le chiese

la sua sentimentale profondità. ¶ - Vi piacciono assai gli Ugonotti

donna - temo che, dopo, vi piacciano anche troppo. Sapete

che importava? Nell'amore vi è chi possiede una

una divina incoscienza e vi si abbandona col fervore

illusioni della giovinezza; e vi è chi conosce, chi

il proprio destino e vi s'abbandona egualmente, vedendo

contemplazione della persona amata, vi si perdette dolcemente, senza

che le aveva date: ¶ - Vi è Giustino Morelli. ¶ - Ah

dirimpetto, accanto a Laura, vi era Stella Martini. ¶ - Starete

un applauso lungo. E vi fu come una fuga

così, care figliuole - disse. - Vi assicuro che state bene

cercavano subito la carrozza, vi entravano rapidamente, senza volgersi

Giustino Morelli? ¶ - No, non vi era - disse sordamente Anna

sordamente Anna. ¶ - Come, non vi era? ¶ - Per me, non

era? ¶ - Per me, non vi era. È morto Giustino

che ella niente più vi potesse leggere, e che

Acquaviva: ma non bastava. Vi era qualche altra cosa

fondo a tutto, poi, vi era una pungente curiosità

scompariva, una tetraggine invincibile vi succedeva, o se l

me - disse lui, recisamente. - Vi prego di non farlo

detto... - balbettò lei, umilmente. ¶ - Vi ho detto qual era

Siete molto intelligente, non vi è dubbio: ma non

raddrizzare la vostra fantasia. Vi avverto che ho ancora

Anna era così tumultuario, vi si agitavano turbinosamente tanti

un lieve sorriso. ¶ - Non vi abbiamo visto più - soggiunse

approvò lui, con finezza. - Vi mettete sulla buona strada

certamente, Cesare Dias, non vi aveva messo nulla di

quell'ora che Anna vi era: certamente lei e

che non voleva pronunciarsi. - Vi sembra una lettera seria

velava la voce. ¶ - Non vi pare... audace? ¶ - Caracciolo, per

ella mormorò, enigmaticamente. ¶ - Costui vi ama: dunque vi scrive

Costui vi ama: dunque vi scrive. ¶ - Mi ama? - ella

Neppure un poco? Non vi è neppure simpatico? ¶ - Non

che egli vedeva insormontabile. ¶ - Vi siete ingannato... ¶ - Vedevo che

una bella fortuna; e vi ama, poi. ¶ - Io non

è vero? ¶ - Lo sfuggirò. ¶ - Vi cercherà lui. ¶ - Non escirò

cercherà lui. ¶ - Non escirò. ¶ - Vi scriverà. ¶ - V'ho detto

io. So soltanto che vi è un bravo giovane

giovane, bello, ricco, che vi vuol bene, e che

rifiutate. So che costui vi vuole sposare, anche se

che un altro uomo vi sposi? ¶ - Come sarebbe a

facile che un altro vi chiegga? ¶ - Spiegatevi, non vi

vi chiegga? ¶ - Spiegatevi, non vi capisco - ella domandò, pallida

lui, un altro, non vi sposerebbe, mia cara. È

arrischiate l'onor vostro, vi salvate per un miracolo

per un miracolo: dopo, vi ammalate, guarite, avete dimenticato

e una simpatica persona vi vuole, voi la rifiutate

prese le mani - non vi ho detto niente, non

ho detto niente, non vi ho potuto spiegare... ve

impazzisco... e poi voi vi annoiate... avete ragione; le

ma dovete sapere, dovete... Vi scriverò, vi scriverò tutto

sapere, dovete... Vi scriverò, vi scriverò tutto... me lo

palpebre, lavorava di nuovo. ¶ VI. ¶ La lettera di Anna

inchino l'anima e vi do ragione, e dico

un primo naufragio, io vi ho lasciati anni di

e di speranza, io vi ho veduto finire tutta

Non lo sapeva. Ma vi sono dunque cuori così

così prepotente, che non vi resiste nessuna indifferenza. Lo

era risorto e che vi amavo. Io ignoro quello

verità, limpida e schietta: vi amo. E voi, forse

mia si genufletteva, non vi avessero detto che vi

vi avessero detto che vi amavo. Non mi avete

un mefistofelico sogghigno. Non vi rammentate? Ero una creatura

e con disprezzo, io vi guardavo con superbia e

cerco ancora. Io non vi chieggo di amarmi. Forse

amato mai; forse non vi piaccio, spiritualmente e materialmente

siete savio, che non vi piegate e che non

piegate e che non vi spezzate, che infine, proseguite

voglio, è che voi vi lasciate amare, senza annoiarvi

suo amore. Rassicuratevi, non vi chiederò nulla. So che

un angolo di Napoli vi è una persona, vi

vi è una persona, vi è un cuore che

minuto della vostra presenza. Vi amo profondamente, teneramente, non

dimenticare mai che io vi amo così intensamente, che

e assai più bella. Vi dico questo, malinconicamente, per

pietà, appunto, che io vi amo: è per la

piena di umiltà, io vi ho lealmente confessato tutto

perfetto: probabilmente questa lettera vi susciterà un movimento d

movimento d'ira e vi bisognerà tutta la vostra

una lettera in cui vi fosse dell'indifferenza, dello

serenità di spirito che vi regnava, quando io era

E se penso che vi devo subito rivedere, dopo

per tutto questo che vi ho detto, io vi

vi ho detto, io vi scongiuro ad aver pietà

m'inebria. Ah come vi amo, quanto vi amo

come vi amo, quanto vi amo! - Anna Acquaviva". ¶ Malgrado

l'umile riserbo che vi reprimeva ogni sfogo di

maggiore impressione, che se vi fosse il lirismo più

in fondo all'anima vi era una preoccupazione. L

giorni da casa Acquaviva, vi si recò alla sua

nel governo della casa; vi era qualche cosa di

una povera mercenaria, ma vi voglio tanto bene! E

dirvi, Anna, che non vi sono dolori irrimediabili... ¶ - Se

persone che amiamo, non vi è rimedio - disse Stella

Andate pure di là... ¶ - Vi debbo lasciar sola? ¶ - Ve

prima volta, come se vi scorgesse certe misteriose lettere

mi diceva che non vi trovava bene... ¶ - È il

il perchè - soggiunse Dias. - Vi deve essere una ragione

agli altri: smetterò, poichè vi fan male i miei

dirvi una cosa, che vi farà dispiacere? - domandò lui

a nessuno, senza ragione. ¶ - Vi ho fatto troppo dispiacere

altro che amarvi. ¶ - E vi basta? ¶ - Mi deve bastare

bastare - rispose Anna, fermamente. ¶ - Vi contentate con facilità - soggiunse

qualche cosa: altrimenti non vi contentereste, anzi non vivreste

ironia finissima. ¶ - Io non vi ho chiesto nulla: non

come! - esclamò lui - non vi fa piacere di aver

parlando come in sogno: ¶ - Vi rammentate, Stella, di quel

quel giorno in cui vi ho abbandonata, nella chiesa

ne rammento. ¶ - Ebbene, oggi vi dico questo e non

Al pian terreno, dunque, vi erano i due saloni

di quella di Napoli: vi era più libertà e

esotici; e le fanciulle vi si trovavano più felici

vissuto, leggiadra e buona. Vi entravano ogni giorno, restandovi

e dura di Dias vi reggeva. Ella preferiva il

vuota, ma egli non vi era, non vi era

non vi era, non vi era; mentre scriveva, talvolta

in tempo; e quando vi andava, nei colloqui regnava

bisogno di essere felice. Vi sono temperamenti e vi

Vi sono temperamenti e vi sono caratteri muliebri che

Dias parendole necessario che vi fosse il suo permesso

per perduta: adesso non vi era in lei che

intorno, a veder se vi fosse polvere sui mobili

tanto tempo colà... ciò vi ha fatto male. ¶ - No

E nella sua voce vi era qualche cosa d

a quella di Anna. Vi regnava sempre un silenzio

divino paesaggio del mare; vi affascinava da tutte le

nel suo fiore. Anna vi passava delle ore, inginocchiata

restate tanto tempo, colà; vi fa male... ¶ - No, no

non la pace... ¶ - Non vi sono più fiori per

di vedermi, Anna? Non vi avevo promesso di venire

aria di Sorrento non vi ha guarita - osservò lui

la sua affermazione che vi disparve la familiarità di

Tutto quello che io vi avevo scritto, era una

gli occhi. ¶ - Niente? ¶ - Non vi è più da fare

gelidamente, rabbrividendo tutta. ¶ - Anna, vi assicuro che mi duole

Già; è vero. Non vi è propriamente una malattia

interesse. ¶ - Ma voi non vi rammentate più che cosa

vale a dire come vi amavo io, voi mi

se in questo momento vi fosse aperta la gran

so! ¶ - Anna, Anna, non vi tormentate così... ¶ - È da

poco, ogni giorno, quando vi ho visto da me

quando ho capito che vi erano certamente stati, vi

vi erano certamente stati, vi erano dei segreti nella

una via di salvezza vi doveva essere, via secondaria

protezione, che Francesco Acquaviva vi affidava, morendo; così la

Voi volevate che io vi sposassi? - chiese Dias. ¶ - Moglie

Che importa? Io non vi domando di amarmi: debbo

per la passione che vi porto, io lo prometto

lo giuro, io non vi chiederò giammai di amarmi

di amarmi. ¶ - Voi non vi lagnerete di me e

non mi lagnerò: io vi riterrò come il mio

volete - egli osservò freddamente - vi offendo e vi dispiaccio

freddamente - vi offendo e vi dispiaccio, lo vedo. Vi

vi dispiaccio, lo vedo. Vi chieggo cose superiori alle

vegga la donna che vi piace, o quella che

il corpo, e io vi giungerò, per voi! ¶ - Chieggo

età che ora non vi sembra grande, sarà terribile

sorgete alla vita; voi vi siete fatto, nella vostra

sacrificio, dicendovi quel che vi dico, è certo che

che voi desiderate. Io vi ho detto, crudelmente, brutalmente

del mio sacrificio; io vi ho ripetuto, due o

tre volte, che cosa vi è di grave in

fare questo sacrificio?... Chi vi ha persuaso?... chi vi

vi ha persuaso?... chi vi ha vinto?... ¶ - Perchè voi

avete detto che non vi è altro mezzo di

dura parola. ¶ - Che Dio vi benedica, per la pietà

diss'ella, semplicemente. - Io vi amo e senza voi

alla loggia, e che vi formavano dei boschetti, colse

stanza di sua madre, vi mise la chiave nella

schiuse. Un'oscurità profonda vi regnava: ma Anna, assetata

la morbida luce plenilunare vi entrasse. E lo smorto

dello specchio scintillò, quasi vi fosse battuto sopra il

ella bussò due volte. Vi fu un minuto di

alla maniera del Cinquecento, vi era un grande crocifisso

cavallo outsider, e non vi badava. Solo le disse

volta alle corse, quando vi era sempre andato da

disse Anna. ¶ - Ah... io vi lascio, lassù - ripetè lui

campagna, fissamente, come se vi scorgesse delle cose che

Benissimo - disse lei. ¶ - Non vi occorre nulla? ¶ - Nulla. ¶ - Io

sparito, laggiù, laggiù, dove vi erano gruppi di signore

a Laura Acquaviva. ¶ - Cesare vi ha abbandonate? - egli chiese

vestito oggi: è indovinato. ¶ - Vi pare? - chiese Anna, con

di scuderia napoletana: e vi era folla intorno ai

Realmente, sino allora, nulla vi era di premeditato nel

continuo, invincibile. Ah, non vi sono catastrofi nella vita

bassa voce Anna. ¶ - No. Vi è un posto, per

belli - ella mormorò pensosa. ¶ - Vi rammentate? - egli chiese, con

la sera in cui vi fui presentato. ¶ - Sì, sì

un tratto immalinconita. ¶ - Quanto vi dispiacqui, eh, quella sera

eh, quella sera? non vi è altro paragone, che

supposto che sia, non vi rende molto infelice - disse

vostro spirito, mentre io vi parlo, se potessi venir

nelle vostre fantasie, come vi seguirei!... Invece, io vi

vi seguirei!... Invece, io vi parlo e voi non

non mi ascoltate... io vi dico delle cose gravi

che si dilegua. ¶ - Non vi annoiate di aspettare? ¶ - Io

avrebbe detto Cesare, se vi avesse udito, da mezz

mai qui. ¶ - Qualche volta, vi è - diss'ella superando

bugie pietose. ¶ - Egli, però, vi è sempre. ¶ - Nel vostro

delle solite volgarità inevitabili. Vi dico male di vostro

disse: ¶ - Dopo questa sigaretta, vi lascio. Temo di non

ripenserete a quello che vi ho detto questa sera

camera di suo marito: vi regnava un'oscurità completa

dolore, quando egli non vi era? Quella sera, poi

quella lettura, sentendo che vi erano intorno a lei

che ella sapesse, non vi erano balli, in quella

quella notte, e non vi era nessun circolo di

balconi del club: non vi si vedeva più luce

ultimo frequentatore. Cesare non vi era. Ella provò un

della inevitabile verità. Non vi erano nè balli, nè

moglie, una giovanetta, che vi adora con tutte le

ma nelle sue lettere vi era sempre, se non

la parola cortese, che vi si trovava sempre per

però - osservava ella, pensosamente. ¶ - Vi pare buona? ¶ - Sì. ¶ - Voi

scherzo mi dispiace? ¶ - Se vi dispiace, non parlo più

di Dias. ¶ - Quello che vi lascia qui, sola, dopo

lui sempre più nervoso. ¶ - Vi pare? Non me ne

continuava lui, amaramente - ma vi avverto, che di questo

cara Anna, cara Anna, vi tiene così poco! ¶ - Non

quando, Luigi Caracciolo, poichè vi era una fanciulla presente

anno, a Sorrento, poichè vi erano capitati molti forestieri

sentimenti, perchè nessuna donna vi prenda mai sul serio

Avete qualche cosa che vi preoccupa? - egli le chiese

villa Caterina, quando non vi era più nessuno che

in questa stagione; non vi è nulla da fare

vale meglio la solitudine. ¶ - Vi languirete di tristezza... - egli

ella disse, sottovoce. ¶ - Non vi pare di essere un

più innocente, senza volerlo, vi può trafiggere il cuore

per naturale confidenza. ¶ - Sorrento vi ha annoiata, è vero

vero? ¶ - Non annoiata, precisamente: vi ho sofferto. ¶ - Più di

rispose, commossa. ¶ - Credo che vi attendono dei brutti giorni

dolore mi rammenterete? ¶ - Sì, vi rammenterò. ¶ - Ricorrerete a me

entra dalla strada interna. Vi giuro, Anna, che vi

Vi giuro, Anna, che vi dico questa cosa, come

In quella casa non vi sarò che io, io

è l'uomo che vi adora, ma è l

è il fratello che vi rammenta: Ogni mio giorno

dell'anima di Anna vi era una collera contro

sanguinante per cui non vi era balsamo, per cui

della prima donna, non vi era più spettacolo quella

l'eterna idea: ¶ - Rammentatevi: vi aspetto: ogni giorno. ¶ Ella

udendo tutto quello che vi diceva e non respirando

bianche rose invernali che vi era passato dentro, sempre

voce era sorda. ¶ - Non vi era spettacolo? O ti

senz'avvertire nulla. ¶ - Non vi era spettacolo - ella soggiunse

mani chiuse sul letto, vi fu un'indicibile contrazione

riconquistare la propria volontà. ¶ Vi fu, di nuovo, un

tutta la umiltà che vi è nel mio perdono

vano del balcone e vi si fermò, quasi guardasse

leggi della coscienza, non vi sono transazioni col peccato

incommensurabili dove, se non vi uccide la tormenta, vi

vi uccide la tormenta, vi ucciderà la caduta nell

caduta nell'abisso, o vi adagerete nel letargo mortale

adagiarsi su voi, e vi ricopre, e vi soffoca

e vi ricopre, e vi soffoca. Anna aveva, adesso

fogliettino di carta e vi scrisse qualche parola, sopra

in una busta e vi scrisse su l'indirizzo

ragione della lite, io vi metto d'accordo. ¶ - Ma

vostra fastidiosa rettorica, chi vi dava questo diritto di

signora Dias, come io vi tradisca, amando vostra sorella

questo non è permesso. Vi prego, signora Dias, fate

nulla da dirmi e vi saluto. ¶ Fece per uscire

notte: e vorrei che vi abbruciassero il cuore, come

ama, il minuto che vi dà la prova del

che capacità di dolore vi si apre nell'anima

hai dimenticato? ¶ - Questi sentimenti vi onorano, ma sono alquanto

voi me lo favorite, vi sarò obbligato. ¶ - Tu sei

definizione, permettete che io vi faccia la vostra. ¶ E

i vivi muscoli. ¶ - Voi vi lusingate di essere una

morte tutti quelli che vi circondano. Purchè possiate fare

la seconda tragedia, come vi esprimete voi, passionalmente, ed

fui quello sciocco. Ma vi lasciavate morire, per completare

corbelleria di sposarvi: e vi giuro che me ne

faccia, non potete mentire. Vi ho mai detto che

ho mai detto che vi amavo? ¶ - No, mai - ella

agonizzando a questa confessione. ¶ - Vi ho promesso di amarvi

dell'amore, io non vi ho tradita, cara Anna

di uomo innamorato non vi è mai appartenuto, dunque

mai appartenuto, dunque non vi è stato tolto. Io

secondo il sindaco, io vi avrei tradito. Ma neanche

i patti che io vi misi, quella sera a

quella del matrimonio, io vi ho tradita. E se

subito, che io non vi ho tradita. Voi accettaste

mie azioni, io non vi ho tradita. Convenitene. ¶ - Cesare

di assodare che non vi ho tradita, affatto, mia

della passione, perchè non vi ha generoso abbandono che

di suo marito e vi entrò; giusto, in quel

da grandi alberi. Non vi era un'anima, non

mondo e la luce vi cadeva anche più fioca

a distruggere il tempo; vi tenne gli occhi fissi

tasca, cercandovi quello che vi aveva nascosto. ¶ Ma la

voltarsi indietro. Ora non vi s'incontrava più nessuno

se fosse notte e vi ardevano due grandi lampade

rose al viso e vi nascose la faccia. Caracciolo

tutto il suo coraggio. ¶ - Vi offendo, Anna? Non credo

fuori - egli mormorò. - E vi ho aspettata tante ore

Non posso permettere che vi compromettiate, Anna, vi voglio

che vi compromettiate, Anna, vi voglio troppo bene... ¶ - Sono

quasi parea genuflesso. ¶ - Non vi amo - ella proclamò, con

Anna, voi sapete che vi adoro, da tanto tempo

vero, che mi perdoni?... ¶ - Vi perdono - ella rispose, così

Ma che avete, Anna? Vi è qualche cosa che

volete dire e che vi tortura? Povera amica mia

Partire... ¶ - Restate, parlatemi, piangete, vi farà bene, Anna. ¶ - Non

venuta per conforto e vi ho trattata come un

disse pianamente. ¶ - Ma chi vi mette in quest'angoscia

quest'angoscia, Anna? Chi vi tortura, povera anima amorosa

così sconvolta, io non vi lascio andare... ¶ - Nessuno potrebbe

Veramente? Anna, dimenticate che vi ho parlato d'amore

copiatemi quella poesia. Dopo... vi dirò: Addio! ¶ Meravigliato, egli

donna morta. Poichè non vi era, in quel giovane

in tutta quella figura vi era ancora il dolore

portava seco nella tomba: vi era il dolore di