Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

fu cagion d'amara vita; ¶ che Scipione in Africa

pur in quell'altera vita. ¶ SOFONISBA ¶ Sì, ma tal

t'infesta. ¶ ERMINIA ¶ Questa vita mortale ¶ non si può

fin, per cui la vita fugge. ¶ ERMINIA ¶ Andiamo adunque

i mali. ¶ SOFONISBA ¶ La vita nostra è come un

illustra tutta la passata vita. ¶ Scena IV ¶ MESSO, SOFONISBA

signor de la sua vita e de la morte

la felice mia passata vita. ¶ CORO ¶ Non negate, Signor

Romani, ¶ mentre che sarà vita in queste membra. ¶ CORO

cosa, salvo che la vita ¶ (la qual però da

fornìa de la sua vita il corso, ¶ lasciando i

dì de la sua vita, ¶ lasciando al mondo generosa

dì de la sua vita; ¶ che la prosperità maggior

muterassi; ¶ che in questa vita il dolce alcuna volta

e quasi ancor la vita. ¶ Or l'ho riavuta

insidie de l'umana vita. ¶ Or veggio intorno lei

Così da quella mia vita serena ¶ m'ha posto

l'intende. O nostra vita ¶ piena sempre d'affanni

o trista la mia vita! ¶ CORO ¶ Che vuol dir

colui ch'esce di vita. ¶ SERVA ¶ Così farà costei

tolti a la mia vita, ¶ siano aggiunti a la

onore e la sua vita". ¶ Fornito questo, quindi si

fior de la mia vita, ¶ rimanti in pace; da

vo' restare in questa vita trista ¶ senza la mia

la brieve mia futura vita ¶ vi posso altro offerir

senza voi restare in vita? ¶ Crudele, or non sapete

pensate andare ad altra vita, ¶ e me lasciate in

compagnia ne l'altra vita. ¶ Ma poi che questo

deve, o l'onorata ¶ vita volere, o l'onorata

pur cerca mantenerti in vita; ¶ che tosto aremo un

speranza ¶ de la tua vita, a quell'estremo passo

bisogno ¶ hai de la vita mia, da te mi

occhi miei, dolce mia vita, ¶ tosto m'avete, tosto

sono: o misera mia vita! ¶ ERMINIA ¶ Ohimei. ¶ Ohimei perché

uscita mai di questa vita? ¶ CORO ¶ Adesso adesso ella

more; ¶ onde spero ancor vita a questa donna. ¶ MASSINISSA

udir ne l'altra vita a Sofonisba. ¶ ERMINIA ¶ E