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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «voglio»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
culturale di quegli anni. Voglio solo ricordare che nel
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1956
capitano. ¶ – Io sì che voglio. ¶ – Allora sali, – e Baciccin
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1956
Domattina quando mi sveglio voglio avere il sole in
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ricompensarvi, buona donna? ¶ – Non voglio ricompensa, mi basta che
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1956
a servire il Diavolo, voglio andarmene via di casa
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1956
disse: «Sarà! Però io voglio vedere se questa ragazza
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1956
rotto le ossa e voglio tornare a casa scarico
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1956
sono per voi. ¶ – Non voglio danari, – disse il dottore
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1956
a grugnire: – Eu, eu, voglio moglie, eu eu, voglio
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1956
voglio moglie, eu eu, voglio la figlia del panettiere
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1956
grugniva: – Eu, eu, eu! Voglio la figlia del panettiere
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1956
eu, e io la voglio! Eu, eu, e io
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1956
eu, e io la voglio! ¶ Fecero la prova di
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1956
mio bel Crin, ti voglio già tanto bene –. E
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1956
dito mozzo e disse: – Voglio sposare questa qui. ¶ Furono
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una spalla, ma ti voglio bene lo stesso. Se
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1956
sì che io ti voglio tanto bene! Domani, vedi
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1956
è così grossa, – disse, – voglio portarla in regalo alla
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1956
si disse. – Mi ci voglio provare.» E andò dal
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1956
morire mi piace poco: voglio andare a cercare il
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1956
il posto per me: voglio andare in un posto
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1956
bellissima giovane e la voglio sposare. ¶ Andò a casa
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1956
sa, nonna, che io voglio sposare al più presto
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1956
Da chi? Che mi voglio far piallare anch’io
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1956
e due. ¶ – Ma io voglio liberarti dall’incantesimo! – gli
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1956
di morire anch’io, voglio andare a cercarli –. E
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madre: – Ma io non voglio! – e lui: – Ma qui
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1956
sarà di me, ma voglio andarmene, voglio andare a
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1956
me, ma voglio andarmene, voglio andare a cercare l
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1956
senta cosa vuole, perché voglio portare qualcosa anche a
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1956
tornato dal mio viaggio voglio fare otto giorni di
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1956
il Re alla schiava: – Voglio tutti i miei servitori
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1956
la tua serva, che voglio anche lei. ¶ – Ma lasciala
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1956
figlia del Mago. – Non voglio continuare più il viaggio
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1956
lui: – Morto per morto, voglio che si sappia. Le
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1956
dice il Re, – ma voglio sapere chi è tuo
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1956
star qui a penare, voglio andarmene pel mondo a
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1956
che piangeva e smaniava: – Voglio andare fuori di qua
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1956
ditele che non la voglio. ¶ – Ma ha detto così
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1956
ditele che non la voglio. ¶ – Ha detto così che
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1956
più? ¶ – Sta poco bene. ¶ – Voglio andare a trovarla nella
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1956
aperta. E disse: – Ci voglio andare io! ¶ – Ma va
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1956
suo padre. ¶ – Sì, padre, voglio andare a vedere. Domani
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1956
non scherzano. ¶ – Padre, io voglio diventare Re! ¶ – Sì, sì
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1956
incontrato ero sempre io. Voglio aiutarti. Prendi questa bella
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1956
prendiamoceli. ¶ – Ma io non voglio fare il ladro! ¶ – Allora
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1956
ladro! Ma io non voglio star più con te
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1956
star più con te, voglio andare a far penitenza
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1956
a Pietro: – Senti, Pietro, voglio farti guadagnare quel sacco
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1956
disse: – Coi vagabondi non voglio averci a che fare
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1956
comare rimboccandosi le maniche. – Voglio tessere il doppio di
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1956
non combinerò mai niente. Voglio andar fuori a far
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1956
io la mia testa voglio conservarmela. Quindi, per oggi
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1956
gli disse: – Caro padre, voglio andare per il mondo
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1956
il padrone della città. ¶ – Voglio provare io, – disse il
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1956
presentare al Re. – Maestà, voglio andare io da solo
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1956
al collo, e disse: – Voglio che tu sia il
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1956
disse: «Prima di parlargli voglio un po’ vedere come
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1956
quel che fai, perché voglio che tu impari presto
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1956
essergli successa una disgrazia. Voglio entrare per vedere se
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1956
si pigliava una sberla. ¶ – Voglio provare anch’io, – disse
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1956
a tormentare la gente. Voglio andare a girare il
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1956
ne ho più voglia. Voglio andare a vedere se
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1956
Non posso, – lui rispose, – voglio stufare la figlia del
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1956
faceva, e si disse: «Voglio andare a prenderla e
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1956
con te non ci voglio più stare. ¶ Salì a
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1956
il fratello disse: – Stasera voglio preparare io il letto
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1956
farò un regalo, perché voglio lasciarvi contente. Ditemi cosa
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1956
ti piacerà, ma io voglio una cosa da te
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1956
in questi paesi? ¶ Ti voglio mangiare un dì di
71
1956
in questi paesi? ¶ Ti voglio mangiare un dì di
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1956
tutto contento, disse: – Adesso voglio il pappagallo. ¶ – Ma il
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1956
che a giorno grande. ¶ «Voglio suonare il campanello, – disse
74
1956
Domanda e le disse: – Voglio sapere dove sono. ¶ La
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1956
anche per voi, perché voglio mostrare la mia gratitudine
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1956
niente alla sposa, perché voglio farle tutto io. ¶ Quando
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1956
padre, sì che le voglio bene. ¶ – Bene come? ¶ – Come
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1956
Ma se io le voglio così bene… ¶ – Bene come
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1956
io sì che le voglio bene. ¶ – Bene come? ¶ – Come
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1956
occhi che non ti voglio più vedere! – e diede
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1956
un bel giorno disse: – Voglio prendere moglie. ¶ – E chi
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1956
contenta. ¶ E il Principe: – Voglio sposare il candeliere! ¶ – Ohi
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1956
a questo padre gli voglio dare io una lezione
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1956
disse l’aquila, – ma voglio che tutte le volte
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1956
prendermi gli zoccoli; non voglio sporcarmi le scarpe che
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1956
ritrovarlo domani, che lo voglio qui, e voglio ammannirlo
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1956
lo voglio qui, e voglio ammannirlo in un intingolo
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1956
ormai per amor vostro voglio correre questo rischio, e
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1956
di fronte e disse: – Voglio andare a caccia laggiù
90
1956
me non ti ci voglio. ¶ La vecchierella parve scombussolata
91
1956
Dice l’Assunta: – Io voglio un bel vestito di
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1956
portamela, che io la voglio tenere con me, e
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1956
Sì che ve ne voglio, – lei rispose. ¶ – E mi
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1956
di stucco: – Ma io voglio il Mostro, – disse. ¶ II
95
1956
un bosco ed ammazzatelo. Voglio che mi riportiate il
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1956
ristava dal ronzargli intorno: – Voglio venire anch’io con
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1956
aiuterò io pure. Non voglio rimaner solo qui a
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1956
con la Rosina non voglio uscire più. La gente
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1956
Senti, – disse al giovane, – voglio provare anch’io a
100
1956
è avvezzo. Pure, non voglio che tu rinunci a
101
1956
lo dico, ma prima voglio sentire la mia mamma
102
1956
torna fuori. «Comunque sia, voglio andare a discorrere un
103
1956
Qui non vi ci voglio né te né lei
104
1956
campicello qui, perché lo voglio seminare a modo mio
105
1956
travestite. Dice il cuoco: – Voglio pulire per bene la
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1956
ci fidanzammo, perché non voglio che si sciupi. ¶ Il
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1956
battaglia, – disse Fanta-Ghirò, – voglio avere un abboccamento con
108
1956
di vita e ti voglio vedere prima di morire
109
1956
ragazza di cervello fino. Voglio provare quant’è brava
110
1956
di pronto. ¶ – Mah! Domani voglio sentire un po’ io
111
1956
bastonate, a te ti voglio aiutare. ¶ – Bravo, – disse il
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1956
Quel tuo servitore lo voglio invitare a pranzo. ¶ Ma
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1956
ragazza disse: – Io non voglio vivere alle vostre spalle
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1956
prima cognata. ¶ – Ih! Io voglio una ricotta! – disse la
115
1956
me lavorare! Non la voglio perdere io, quella pentola
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1956
Un giorno si decide: – Voglio andare a cercare questo
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1956
dice alla madre: – Mamma, voglio andare a conoscere un
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1956
no, bella ragazza, vi voglio liberare. ¶ – Impossibile, – lei disse
119
1956
Re: – Perbacco, se ti voglio! ¶ Fu fatta la festa
120
1956
che vi lasci. Ma voglio che vi contentiate d
121
1956
a queste damigelle: ¶ – Sentite: voglio fare una burla al
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1956
State zitte, mi raccomando: voglio fare una donna di
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1956
sì e di no. Voglio metterla nel letto al
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1956
vi domando una grazia: voglio restar sempre chiusa in
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1956
una condizione. ¶ – Quale? ¶ – Non voglio veder uomini di nessuna
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1956
gobbo più giovane disse: – Voglio andare a far fortuna
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1956
del loro canto. ¶ – Ci voglio andare anch’io, – disse
128
1956
dico che io non voglio marito… ¶ – Ma facci questo
129
1956
costi, vi contenterò, ma voglio esser io a scegliere
130
1956
tempo e non lo voglio abbandonare! – Il fratello allora
131
1956
È quasi giorno e voglio andare un po’ a
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1956
è qui con noi. ¶ – Voglio vederla. ¶ – Passi, passi, Maestà
133
1956
di pane nero. – Domani voglio andare io, – disse Rosa
134
1956
un’altra, ma io voglio che venga a soffrire
135
1956
Guarda che bell’altarino! Voglio dire una preghiera –. S
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1956
Adesso sì che ti voglio bene, – disse la matrigna
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1956
E Quattordici: – Sì, ma voglio un bidente che pesi
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1956
era. ¶ – Ma io ci voglio venire! – disse il lupo
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1956
ma invece pensò: «Prima, voglio vedere un po’ di
140
1956
morì sul colpo. ¶ – Ora voglio andare a vedere da
141
1956
i miei panni che voglio vestirmi, e facciamola finita
142
1956
Matta o non matta, voglio andare per il mondo
143
1956
Non andartene più via; voglio tenerti con me per
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1956
dalla contentezza. – Quella ragazza! Voglio sposare quella ragazza! – fu
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1956
davvero! Aspettate, che vi voglio pettinare. ¶ La ragazza non
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e portamela, che la voglio tenere con me. ¶ La
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1956
disse: – Questa me la voglio tenere per me. ¶ Venne
148
1956
solo una, e la voglio tenere per bellezza, – disse
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1956
Non t’ammazzo, ma voglio sapere da dove vieni
150
1956
vecchia. ¶ – Non aver paura. Voglio solo sapere da dove
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1956
il suo racconto. – Non voglio essere io a condannarti
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1956
ma da voi ne voglio trenta. ¶ La sera, la
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1956
chiese il Real Parrucchiere. – Voglio guardarci –. E toccò una
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1956
nel giardino? – si disse. – Voglio guardare da che parte
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1956
Nonna ho fame, prima voglio cena. ¶ – Mangia i fagioletti
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1956
fammelo rivedere, che gli voglio un po’ parlare… ¶ Franceschiello
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1956
le tue pene, e voglio aiutarti. Ecco una borsa
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1956
il più fino, mi voglio dividere da voi, perché
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1956
quest’agnello me lo voglio tenere per me.» L
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1956
della figlia del Re. Voglio tentare. ¶ – Figlio mio, – rispose
161
1956
sarò Re e voialtri voglio vedere chi pretenderà di
162
1956
di dire quanti tornesi voglio non mi va. Facciamo
163
1956
gli chiese il Nanni. ¶ – Voglio vedere la mamma mia
164
1956
mezzo miglio si disse: «Voglio vedere un po’ se
165
1956
e disse: – Questo vi voglio vedere a portarmelo via
166
1956
Aspetta, figlia mia, che voglio darti una cosa –. Là
167
1956
gattini e io ti voglio fare un bel regalo
168
1956
di camminare, fa freddo, voglio stare vicino al camino
169
1956
che sono stanco e voglio andarmene a letto presto
170
1956
miglia all’ora, che voglio trovare quei birbanti e
171
1956
qui? In vecchiezza la voglio, hai capito? ¶ Passò del
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1956
salvato la vita, – pensava. – Voglio navigare finché non la
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1956
finché non la ritrovo! Voglio salvarla o morire annegato
174
1956
disse la vecchia, – e voglio farti riacquistare tua moglie
175
1956
disse il marinaio, – io voglio salvarti, ma per salvarti
176
1956
patto? – chiese il pescatore. ¶ – Voglio tuo figlio, – chiese il
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1956
quella, presto! ¶ – No, non voglio! – diceva il ragazzo piangendo
178
1956
al rubino: – Rubino mio, voglio che la Fata Aquilina
179
1956
di brodo? ¶ – Nulla, non voglio nulla. ¶ Ma la serva
180
1956
entrare, bravo giovane, che voglio ripararmi? ¶ Cannelora guardò fuori
181
1956
a mio fratello Cannelora. Voglio andare per il mondo
182
1956
per carità, che io voglio correre da lui. ¶ Alla
183
1956
venga su che le voglio dare un bacio. ¶ – No
184
1956
avuto nulla al mondo? Voglio vedere un po’», e
185
1956
per garzone ¶ Che lo voglio per padrone! ¶ S’affacciò
186
1956
voi volete. ¶ – Ma io voglio ubbidienza. ¶ – E io v
187
1956
per garzone ¶ Che lo voglio per padrone! ¶ S’affacciò
188
1956
per garzone che lo voglio per padrone, s’affacciò
189
1956
zucchero, che il fidanzato voglio farmelo io con le
190
1956
mio dispiacere e non voglio più saper niente. ¶ Ma
191
1956
Quanto ne vuoi? ¶ – Non voglio danari. Voglio solo stare
192
1956
vuoi? ¶ – Non voglio danari. Voglio solo stare una notte
193
1956
la Turca-Cane. ¶ – Non voglio danari, voglio star sola
194
1956
Cane. ¶ – Non voglio danari, voglio star sola con vostro
195
1956
il vino. Stanotte non voglio bere». ¶ Intanto, la povera
196
1956
Natale e io vi voglio regalare questa tacchina. Mangiatevela
197
1956
indosso, fratello mio, che voglio vedere come ci stai
198
1956
papà ¶ Che una moglie voglio qua, ¶ Bella e ricca
199
1956
papà ¶ Che una moglie voglio qua, ¶ Bella e ricca
200
1956
papà ¶ Che una moglie voglio qua, ¶ Bella e ricca
201
1956
abbastanza di pensieri! ¶ – No, voglio pagarti, perché l’uccello
202
1956
meraviglia di giovane! La voglio in sposa! ¶ – Va’ va
203
1956
E io invece la voglio! – e le mandò un
204
1956
Vado cercando che ti voglio ammazzare. ¶ – E guardati, – fa
205
1956
E tu, Ninetta? ¶ – Io voglio che vossignoria mi porti
206
1956
la più grande. ¶ – Sì, voglio scendere a pigliarlo, – e
207
1956
una tale confusione, ti voglio pagare questo gallone a
208
1956
sorella Pippina, che la voglio per sposa. ¶ Baldellone, che
209
1956
Maestà, sono malata e voglio fichifiori. ¶ Per i fichifiori
210
1956
padre. – Grazia, Maestà! Mi voglio sposare! Voglio in moglie
211
1956
Maestà! Mi voglio sposare! Voglio in moglie Caterina la
212
1956
mio padre che gli voglio parlare ora ora. ¶ Don
213
1956
Parla. ¶ – No, papà, non voglio né gioielli né pietre
214
1956
né pietre preziose: io voglio questo bel giovane per
215
1956
enorme. – Questo, padre, lo voglio portare io di persona
216
1956
eremita, – io alla bambina voglio bene e per il
217
1956
E il fanale disse: – Voglio olio. ¶ Allora se ne
218
1956
Che ho? Ho che voglio vedere la Reginella e
219
1956
può ricevere. ¶ – E io voglio passare. ¶ – E voi non
220
1956
sei donna fedele. Ora voglio solo che tu mi
221
1956
subito! Io non ne voglio sentire neanche l’odore
222
1956
bada bene, i colpi voglio sentirli io di qui
223
1956
Adesso, – disse tra sé, – voglio provare io a far
224
1956
il cielo dalle grida: – Voglio mia madre! Ridatemi mia
225
1956
il Re, – io ti voglio e devi essere mia
226
1956
povero me! Ma io voglio ancora cercare di liberarti
227
1956
Ora è moglie che voglio prendere. ¶ Lo presero, lo
228
1956
Ebbene, – disse Peppi, – vi voglio mostrare il cuore d
229
1956
degli altri non la voglio, voglio la mia. ¶ Peppi
230
1956
altri non la voglio, voglio la mia. ¶ Peppi riprese
231
1956
pitocco e non lo voglio più. ¶ Il Re tornò
232
1956
del Regnante disse: – Questa voglio! – e partì con scorta
233
1956
Reuzzo: – Parola d’onore, voglio vostra figlia per moglie
234
1956
galline devono fare come voglio io, anche se sono
235
1956
moglie? ¶ E lei: – Non voglio sapere più niente. ¶ E
236
1956
mani e non lo voglio lasciare neanche per un
237
1956
può ancora guarirla. Però voglio stare solo con lei
238
1956
chiese il Re. ¶ – Maestà, voglio essere il Generalissimo di
239
1956
Guarda che bella canna! Voglio tagliarla per farmene uno
240
1956
riscaldiamo il forno, che voglio fare il pane. ¶ Fecero
241
1956
marito. Io non ne voglio più sentir parlare. ¶ La
242
1956
povera te! ¶ – Io non voglio sapere niente, – disse la
243
1956
niente, – disse la Reginella. – Voglio trovare il sorcetto mio
244
1956
pere, sono finito. Stanotte voglio restare a far la
245
1956
disse il Re, – li voglio accompagnare, così vedrò finalmente
246
1956
quel che vuoi. ¶ – Non voglio niente. Statemi a sentire
247
1956
se ne vada, gli voglio parlare. ¶ Il Re fu
248
1956
dal Giudice. – Signor Giudice, voglio che sia fatta giustizia
249
1956
berretta non ce la voglio rimettere –. Andò a vedere
250
1956
Qui i cinque grani! Voglio il cinque grani! ¶ I
251
1956
ne ricordate! ¶ – E io voglio portarla a casa mia
252
1956
era parato a lutto. ¶ – Voglio salire a Palazzo, – disse
253
1956
E voi ditegli che voglio salire. ¶ Tanto fece che
254
1956
lo lasciarono salire. – Maestà, voglio restar solo con la
255
1956
nostro figliolo e ti voglio dare le mie sette
256
1956
più la mia innamorata, voglio farmi frate. Perché non
257
1956
t’ho ammazzata! Ora voglio bere il tuo sangue
258
1956
ho freddo e mi voglio riscaldare! ¶ I diavoli, dalla
259
1956
il pastorello ¶ Che lo voglio far pentir. ¶ Aprile, che
260
1956
fare d’un dottore? ¶ – Voglio ringraziarlo. Sì, dev’essere
261
1956
che posso riacciuffarti quando voglio. ¶ Il Diavolo si guardò
262
1956
ancora una volta! Non voglio morire senz’averti rivista
263
1956
per fare il bene. Voglio compensarti. Dimmi cosa desideri
264
1956
Vuoi essere re? ¶ – Non voglio più nulla. ¶ – Vecchio, vuoi
265
1956
Fata un ultimo desiderio: «Voglio che la Corsica sia