Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

giovani Alberti, chi di voi, per questa quale spesso

quale credo siate ancora voi, e’ quali tutti siete

in uno luogo racolti, voi con manco fatica abbiate

E credo io, poiché voi arete meco riveduto e

sentenza, e giudicarete in voi stessi come la virtù

perfettissimi, crederli e satisfarli. Voi vederete da loro in

singularissime cose, come se voi per vostro intelletto e

intelletto e prudenza da voi nolle ben conoscessi; ché

e lodatissime cose, di voi ciascuno m’è molto

che verranno che a voi, a’ quali potrei poco

avermi affaticato apresso di voi non poco mi gioverà

altra volta essere da voi letto; anzi me lo

grandissima remunerazione, massime ove voi piglierete da me quello

in dì migliore, a voi più utile e viepiù

se io vedrò che voi pregiate, come stimo assai

opere mie sieno a voi grate. E così prego

E così prego anche voi giovani Alberti meco, come

io arò ciascuno di voi molto e Ricciardo imprima

avermi e ragionarmi con voi e con gli amici

onore, quanto più in voi sia, con ogni opera

le quali sono in voi lodo e fama, e

gravi, e quanto in voi sia cercate con tutti

riverenti, e quanto in voi stessi potrete virtuosi. Né

e modo con che voi conseguiate molta lode, assai

e grande onore. A voi sta usare l'ingegno

parere virtuosi. Né a voi sia più caro, né

la virtù, e in voi stessi arete statuito sempre

della fortuna apresso di voi riputerete da non molto

a me spiace in voi che 'nsino da questa

nella ferma età a voi sarà quasi meritato in

sarà quasi meritato in voi stessi triunfo, se arete

ora stimate quanto in voi non mancherà diligenza, sollecitudine

dare opera che per voi non manchi di venire

tali quali costoro aspettano voi siate e desiderano. Così

nipoti verrà memoria di voi, di vostri singulari detti

Adovardo e tu Lionardo; voi vedete l'età di

solliciti, pigliatene ciascuno di voi tutta la somma fatica

non ultima cagione a voi padri farvi e' figliuoli

LIONARDO ¶ Io posso in voi padri credere così sia

nati. E confesso a voi padri essere non se

Ben mi duole di voi non pochi giovani Alberti

di figliuoli, quanto da voi giovani si richiede, mancherà

non sarebbono moleste, a voi altri mai pare si

forse sarà il meglio voi lasciate me da me

cittadini stolti, dove ruinate voi? Seguite voi con tante

dove ruinate voi? Seguite voi con tante fatiche, con

pazzi padri, come volete voi che quelli picchini non

eruditi e dotti. E voi, giovani, quanto fate, date

ove io chieggo da voi padri tante quante certo

umanità si volse: - E voi ora, tu Battista e

veggo taciti stare in voi stessi e occupati? - Non

mai avesse stimato, cominciando voi a conferire delle amicizie

stato caro aver da voi impreso que' buoni amaestramenti

certo maggior contentamento, se voi ancora insieme avessi più

non dubito che da voi, come in queste altre

forse dicessi cosa da voi dottissimi non lodata, dirolla

incendere fiamme cotanto, come voi altri troppo severi chiamate

buone lettere, come sete voi, niuna cosa disonesta può

i quali siano a voi e alla famiglia nostra

studii quanto io a voi desidero. Pertanto a voi

voi desidero. Pertanto a voi sempre stia in mente

promettete, e io aspetto voi con ogni opera e

sono ozio, affezione a voi e agli studii vostri

maggiori a spiegarle che voi forse non istimate. Truovonsi

poco preparato porgerei a voi di me poca utilità

altrove, ma poco a voi aperti e manco per

dagli imperiti lodato. Ma voi meglio per voi queste

Ma voi meglio per voi queste erudizioni tutte con

onore tragettare? Chi vorreste voi che me stessi a

Ma come faremo? Avete voi che domandarmi? E io

Piacemi. Così faremo, e voi, dove paresse d'andare

virtù prestantissimo, e a voi e a tutta la

e schifati. Pare a voi questo? ¶ BATTISTA ¶ Parci. ¶ LIONARDO

da disputarne, poiché a voi non bisogna persuadere che

con chi io favello. Voi siete pur giovanetti; forse

errato purch'io a voi n'abbia pòrto qualche

nulla, se già a voi non altro venisse a

Carlo, adempiete quanto in voi sia la voglia ed

né lui desidera da voi altro, né voi potete

da voi altro, né voi potete far cosa più

bisogna qui metter a voi in odio l'ozio

qui e pensate da voi quale uomo, non dico

di felicità. ¶ Forse a voi pareva mi fussi troppo

per coadunare ricchezze. Se voi qui considererete alquanto e

accomodati a fare roba, voi gli troverete tutti posti

io stimo che a voi', e' quali, quanto giudico

mi giova ragionare con voi, di simile cose le

e singularissimi, acciò che voi siate cupidissimi, quanto sete

di mantenere quanto in voi sia, e accrescere in

Se la fortuna con voi sarà tenace e avara

sarà spregiare quello che voi non arete. E se

se la fortuna a voi toglie le già date

onestà adunque fate che voi vi consigliate sempre, e

disse: - Ben vorrei, Giannozzo, voi fossi qui ieri da

E Ricciardo? ¶ LIONARDO ¶ Pensatelo voi. ¶ GIANNOZZO ¶ O fortuna nostra

affannati. Ma sedete, Giannozzo. Voi siete stracco, e a

quante ancora cose a voi era consuetudine fare giovane

fuggire le spese a voi piaccia né essere, né

vidi, e così stimo voi vederete mai fatta sì

questi..., come gli chiamate voi ne' vostri libri, questi

dici tu? Non avete voi queste cose tutte ne

averle trovate. E se voi sapessi, Giannozzo, quanto ci

bene accaduto a proposito, voi ve ne maraviglieresti. ¶ GIANNOZZO

più verità che da voi, il quale siete tra

sì spendente che in voi non sia onestissima masserizia

conosciamo più tosto da voi, da cui l'udiremo

che spero udiremo da voi come sino a qui

alla masserizia conosco, quanto voi avete voglia, e quanto

voglia, e quanto a voi sarà utilissimo avermi udito

utilissimo avermi udito. Né voi avete più desiderio d

GIANNOZZO ¶ Siedi. ¶ LIONARDO ¶ Sedete voi. Sapete il costume nostro

libri? ¶ LIONARDO ¶ Che stimate voi, Giannozzo, se none, come

Giannozzo, se none, come voi dicesti, quelli antichi scrittori

uomini come testé sete voi? ¶ GIANNOZZOSì, ma più dotti

essi dire più che voi in sul fatto stessi

saprà adoperarlo. Ora avete voi, figliuoli miei, l'operazioni

dell'anima sia necessario, voi stessi potete ripensarvi, e

le cose necessarie a voi e a' vostri? ¶ GIANNOZZO

e tu Carlo, vedete voi quanto abbino in sé

Dio, che modo tenete voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Due modi tengo

LIONARDO ¶ E questo credete voi che basti? ¶ GIANNOZZO ¶ Credo

Eh! figliuoli miei, sapete voi perché i' dissi fare

e divini ammaestramenti fabricastegli voi stessi da voi, o

fabricastegli voi stessi da voi, o vero gli avete

quello vecchio, e a voi mercé, che sì bene

che masserizia ne fate voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Buona, grande, simile

alla sanità che trovate voi essere utile? A voi

voi essere utile? A voi crederrò io, perché mai

più bello vecchio di voi: la voce, la vista

Ma che cose trovate voi in prima utilissime alla

conoscere qual cosa a voi suole essere nociva, e

quale vi giova, e voi quella seguite. ¶ LIONARDO ¶ Sta

che masserizia ne fate voi? Il tempo al continuo

adrieto le migliori, sapete voi, figliuoli miei, quello che

di queste così a voi concesse per la fortuna

per la fortuna, fatene voi masserizia alcuna? ¶ GIANNOZZO ¶ Lionardo

LIONARDO ¶ E che aresti voi fatto? Come aresti voi

voi fatto? Come aresti voi ordinato la masserizia? ¶ GIANNOZZO

di fuori. ¶ LIONARDO ¶ Chiamate voi forse, come questi nostri

questo, figliuoli miei, sapete voi perché? Sì perché noi

più antichi cittadini di voi, essere pari a voi

voi, essere pari a voi quanto si richiede: non

stato, stolti, che fate voi? Pazzi, che vi sponete

sempre fu cosa felice. Voi altri, che avete lette

dire vostro, Giannozzo, in voi sta quella magnifica e

e' quali io con voi insieme posso giustamente riprendere

quello quale non, come voi dite, si debbe stimare

opera ottenere. Facciamo come voi c'insegnate; aspettiamo la

mai lasciate di reggere voi stessi; per guidare le

e domestiche, le quali voi dicevi essere quattro, due

amistà, a quale saresti voi più affezionato? ¶ GIANNOZZO ¶ Da

autorità. ¶ LIONARDO ¶ Che chiamate voi famiglia? ¶ GIANNOZZO ¶ E' figliuoli

l'adopero. ¶ LIONARDO ¶ Prendete voi delle cose quanto pensate

LIONARDO ¶ E che trovate voi, Giannozzo, bisognare a una

quelle adunque come fate voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Dissiti io testé

pur quanto io veggio voi avete gran famiglia, e

tutti essere simili a voi onesti e modesti, e

cose che ordine tenete voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Secondo il tempo

Ma, per avere da voi compiuto ammaestramento, ponete caso

In che modo guideresti voi le cose? ¶ GIANNOZZO ¶ O

Dico, Giannozzo, come faresti voi a trovare luogo di

E a che conosceresti voi la terra quanto fosse

lode? Se già a voi, il quale vi dilettate

atte alla sanità. Sapete voi, figliuoli miei, l'uomo

prima che parrebbe a voi bene atto alla sanità

veduto. ¶ LIONARDO ¶ Come faresti voi? Comperresti voi la casa

Come faresti voi? Comperresti voi la casa, o pur

potessi danari. ¶ LIONARDO ¶ Torresti voi forse fuori di mano

avendo queste, come ordineresti voi l'altra masserizia? ¶ GIANNOZZO

cosa suole essere a voi vecchi troppo supprema letizia

cose, Giannozzo, le comperresti voi di dì in dì

che cercarne altrove. ¶ LIONARDO ¶ Voi forse vorresti avere in

ad altri ¶ LIONARDO ¶ Venderesti voi quello che prima comperasti

possessioni per godersele quando voi con quelle simili spese

la villa sia quanto voi volete atta a pascere

vi ponessi. ¶ LIONARDO ¶ Vorresti voi campi da ricorre tutto

di cose come troverresti voi in uno solo sito

Che dite, Giannozzo? Stimate voi si truovino simili molti

pascoli? E trovandoli, crederresti voi averli a pregio non

però che, mentre che voi sollicitassi quelli là su

non conosciuta! ¶ LIONARDO ¶ Lodate voi abitare in villa più

bene. ¶ LIONARDO ¶ Non daresti voi anche modo, come diciavate

LIONARDO ¶ Come la terresti voi vestita? ¶ GIANNOZZO ¶ Pur bene

riguardi loro. ¶ LIONARDO ¶ Vestiresti voi così tutta la famiglia

quali si riducessono con voi in casa, donaresti voi

voi in casa, donaresti voi il vestire quasi in

la famiglia onde soppliresti voi? Venderesti voi e' frutti

onde soppliresti voi? Venderesti voi e' frutti della possessione

LIONARDO ¶ Quale essercizio prenderesti voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Quanto potessi onestissimo

per fattori quali a voi piacerebbono più, o gli

dono e debito da voi aver sentito il resto

o che modo daresti voi? So in questo come

LIONARDO ¶ Non vi pensate voi prima quale modo sia

satisfaccia. ¶ LIONARDO ¶ Ringraziovi, Giannozzo. Voi testé m'avete insegnato

riverenza, e così a voi giovani pare sia utile

forse più che a voi altri litterati non è

via brevissima a, come voi dite, bene filosofare, conversare

LIONARDO ¶ Bene aspettavamo da voi apreendere molte e perfette

e perfette cose, ma voi e in questo e

padre di famiglia come voi ce l'avete distinto

meglio si gli aconfaccia. ¶ Voi litterati (quanto spesso, ora

atte a quello che voi intendete dimonstrare e molto

lodata e nobile consuetudine. Voi vedete el ragno quanto

certo così essere quanto voi diciavate, che il modo

cose minori, e per voi, quanto vidi sempre, vi

come feci io. ¶ LIONARDO ¶ Voi potete lodarvi che aveste

madre di famiglia. ¶ LIONARDO ¶ Voi adunque gl'insegnasti? ¶ GIANNOZZO

LIONARDO ¶ E come facesti voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Dicotelo. Quando la

O ricordo ottimo! E voi non meno prudente che

la donna vostra da voi trasse alcuno secreto. ¶ GIANNOZZO

a male. ¶ LIONARDO ¶ Monstrastile voi come ella dovesse fare

d'insegnarli. ¶ LIONARDO ¶ E voi come, Giannozzo, insegnastili voi

voi come, Giannozzo, insegnastili voi queste cose? ¶ GIANNOZZO ¶ Che

ammonimenti santissimi e severissimi voi ancora siate giocoso e

liscio; e perché a voi sarà utilissimo avermi udito

assentirvi e stimare che voi le dicessi il vero

Prudentissime parole. Ma fustine voi obedito? ¶ GIANNOZZO ¶ Pur tale

n'avidi. ¶ LIONARDO ¶ Crucciastivi voi seco? ¶ GIANNOZZO ¶ Ah! Lionardo

donna non quanto dovea voi ubidiva. ¶ GIANNOZZO ¶ Sì, questo

LIONARDO ¶ Non la riprendesti voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Eh! Eh! pur

che modo la riprendesti voi? ¶ GiANNOZZO Aspettai di riscontrarla

credere che sendo a voi tanto ubbidiente e tanto

domestiche bene". ¶ LIONARDO ¶ E voi credo, come l'altre

essercizio, per questo insegnasti voi alla donna come ella

qual v'ascolti se voi non saprete come signori

quale non ubidisca, se voi saprete con modo e

e dicono: "Uno di voi così faccia", e poi

virtù lodatissima! Ma poiché voi così a lei monstrasti

contenere la famiglia, monstrastili voi ancora conservare e bene

alla famiglia. ¶ LIONARDO ¶ Insegnastili voi conoscere quando qualche cosa

E per serballo desti voi alla donna regola nessuna

del migliore. ¶ LIONARDO ¶ Trovate voi masserizia in comperare sempre

della famiglia. ¶ LIONARDO ¶ Dicesti voi alla donna di questo

tu onorata?". ¶ LIONARDO ¶ Considerate voi, Battista e tu Carlo

a fare quante cose voi contavi? ¶ GIANNOZZO ¶ Ella pure

E quanto li dovesti voi parere uomo da gloriarsi

più si loda in voi donne la diligenza che

a questo non rimediasti voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Rimediai. Quando io

sarebbe caro sapere se voi alla donna vostra insegnasti

desidera essere quanto siete voi agli uomini grato e

io porgere apresso di voi litterati e studiosi, i

parole, come solete dire voi che bisogna, arei né

Né Lionardo stima di voi più che vi meritiate

che vi meritiate, né voi ragionando della masserizia potresti

sento tra le mani. Voi litterati volete sapere quello

a satisfare a due voi litterati; ove forse avessi

certo, Giannozzo, che, ragionando voi della masserizia, in qualunque

so chi desiderasse in voi altro stile né altra

mura e terreni! Giudicate voi stessi quanto sarebbe maggiore

abbiamo il danaio. Stimerete voi forse a noi non

sì chiara, la quale voi con vostri argomenti non

o piacciavi come tra voi solete disputare, o piacciavi

ADOVARDO ¶ In chi diciavate voi, Giannozzo, tanto essere forza

e' quali sanno quanto voi dire con argomenti rivolgere

te. Non temo da voi alcune insidie come forse

che io potrei dubitare. Voi testé mi isvilisti il

meco questo costume di voi altri litterati, né sia

sì bene detta quale voi non sappiate monstrare essere

sarei sufficiente volella con voi vincere. ¶ ADOVARDO ¶ Certo non

non per imparare da voi quanto per maturissima prudenza

a che fine vorresti voi donare? Non perché e

LIONARDO ¶ Non so quanto voi massari mi loderete, ma

saremo noi? ¶ GIANNOZZO ¶ Sapete voi quale uno mio amico

rispondere a quanto da voi aspettiamo, voi rivolgete il

quanto da voi aspettiamo, voi rivolgete il ragionare vostro

accade, come li tratterresti voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Ove io potessi

massaio. ¶ ADOVARDO ¶ Non riputate voi, Giannozzo, utile al vivere

E di queste dicesti voi in che modo si

Che adunque ne dite voi? ¶ GIANNOZZO ¶ Quanto io, della

dicono il vero. Volete voi vedere perché? ¶ GIANNOZZO ¶ Voglio

alcuna. ¶ ADOVARDO ¶ Dite ora voi a me, Giannozzo, se

a me, Giannozzo, se voi avessi l'arco, non

l'arco, non vorresti voi tendello e saettare una

Sì. ¶ ADOVARDO ¶ E se voi avessi la bella vesta

vesta, non la vorresti voi provare in casa qualche

volta, per vedere come voi ne fossi onorato ne

Sì. ¶ ADOVARDO ¶ E se voi avessi il cavallo, non

cavallo, non lo vorresti voi avere fatto correre e

adrieto; così voglio confortare voi. Seguite come fate, vivete

nuocere ad alcuno. Se voi non vorrete l'altrui

vostro esserne massai, a voi molto raro, molto poco

Io sarei qui con voi quanto vi piacesse, ma

sempre amare e aiutare. Voi adunque vi rimarrete. Altre

male forniti, imperoché, come voi litterati solete dire, l

con ispesa. Pare a voi così da interpetrar quel

pare, a chi di voi, sendo quanto sete prudenti

E che tanto lodate voi questa amicizia? - disse, - e

più arete amici che voi non vorrete. ¶ A Ricciardo

malizia sovenga. Benché in voi però comprenda la vostra

utile a farsi amare. Voi litterati fra voi meglio

amare. Voi litterati fra voi meglio el discernerete, che

quanto non so a voi se così forse intervenga

LIONARDO ¶ E quale trovasti voi studio e modo, Piero

uso ed esperienza a voi essere in prima accommodatissimo

sia qualche terzo. Così voi interponesti quasi interprete e

non questo uno a voi conseguiva quanto lo sperasti

e gagliardie, se a voi ramenta, vedesti me giovane

errore, una parola, come voi litterati di ciò avete

non però sono a voi sì vietate che in

caro el beneficio, sostenga voi in alcuno desiderio di

a dimostrarle. Ma divolgarete voi in publico ch'io

potrà tenersi che di voi non rida, quali sì

e tu Carlo; a voi, non a Lionardo, uomo

amicizia, se grandissima fra voi benivolenza non prima fia

quali vi consiglio da voi gli vogliate quanto in

gli vogliate quanto in voi sia molto essere lunghi

opera continuo sieno con voi molto assidui, familiari e

con constanza affermata, tra voi sarà poi eterna e

e molto iocundissima. Direte voi: questi veri virtuosi, ai

Vero. Pertanto così a voi resti persuaso che certo

amato, unde poi tra voi seguirà, quanto io dicea

la inimicizia. Così a voi pare che io faccia

quale la fede tra voi antiqua e ciascuno secreto

più non è tra voi. Puossi sperare ritornerà; e

adunque vendendoli disse: "Se voi non sarete per l

agl'imbasciadori de' Volsci: "voi primi corresti in arme

ostinato. E voglio che voi sappiate che 'l non

Pertanto ogni crudelità da voi sia sempre luntana. E

se già qui altro voi non richiedessi. ¶ LIONARDO ¶ Certo

consigliossi. ¶ Adunque assai da voi potete comprendere quanto io

io sì", disse, "fra voi essere mezzano, se forse

odio grave, qualunque di voi voglio cerchi a sé