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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Agide, 1788

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1788
maestà di Sparta osservo, e adoro, ¶ nel risponder così
2
1788
tu ti confessi? ¶ Agide ¶ E me colpevol tieni ¶ tu
3
1788
Odimi dunque ¶ tu stesso, e taci. — E voi, Spartani
4
1788
tu stesso, e taci. — E voi, Spartani, udite. — ¶ In
5
1788
d'error ciascuno, ¶ egli è mestier ch'Agide pera
6
1788
me dar morte ¶ libera e degna; ma, il fuggir
7
1788
avria. Ben certo ¶ era, e sono, in mio cor
8
1788
miei nemici innanzi ¶ sceglieva, e stovvi. Che il morir
9
1788
morir mio. — Vi esorto, ¶ e vi scongiuro, a trarre
10
1788
l'util di Sparta, e il vostro. I campi
11
1788
il vostro. I campi, e l'oro, ¶ che la
12
1788
mente or vi acciecano, e di pochi ¶ in man
13
1788
al pari ¶ fan danno, e a chi n'è
14
1788
e a chi n'è privo; i campi, e
15
1788
è privo; i campi, e l'oro, ¶ per non
16
1788
a voi fian tolti, e in breve, ¶ dai nemici
17
1788
abborre voi ricchi possenti e forti ¶ più delle leggi
18
1788
forti ¶ più delle leggi, è molta; aspra la stringe
19
1788
rimembrar, che di Sparta e di Licurgo ¶ figli son
20
1788
Sparta esser costoro ancora, ¶ e in un, di voi
21
1788
In altra guisa, ¶ Sparta e se stessi annulleranno, e
22
1788
e se stessi annulleranno, e voi. ¶ Maturo è omai
23
1788
annulleranno, e voi. ¶ Maturo è omai, credete a me
24
1788
credete a me, maturo ¶ è il cangiamento: il ciel
25
1788
ei segua: ad affrettarlo è d'uopo ¶ d'Agide
26
1788
d'Agide il sangue, e il sangue Agide dona
27
1788
non di me, sento: e queste, ¶ parole son d
28
1788
che morir sol brama, ¶ e che non reca altro
29
1788
sia la virtù ripatriata, e l'alte ¶ divine leggi
30
1788
Licurgo in forza ¶ tornate, e la spartana eccelsa gara
31
1788
patrio amor, di libertade, e d'armi. ¶ Popolo ¶ Grande
32
1788
d'armi. ¶ Popolo ¶ Grande è l'animo d'Agide
33
1788
avanza a dir, m'è noto. — Appien compito ¶ ho
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1788
qual reo non favella: è forza averne ¶ maraviglia, e
35
1788
è forza averne ¶ maraviglia, e pietade. ¶ Leonida ¶ È ver
36
1788
maraviglia, e pietade. ¶ Leonida ¶ È ver, Spartani: ¶ sedotto ei
37
1788
fuor dell'asilo, udirlo, e innanzi ¶ ai giudici convincerlo
38
1788
al cospetto ¶ del senato e degli efori, da loro
39
1788
di compier resta. — Agide è reo convinto ¶ di maestade
40
1788
la plebe. Agide vivo, ¶ e queta Sparta? ella è
41
1788
e queta Sparta? ella è lusinga stolta. ¶ EFORI ¶ A
42
1788
sfuggite intanto, o cittadini. E noi, ¶ efori, noi la
43
1788
Fere urla io sento, e un immenso frastuono ¶ intorno
44
1788
la strada hammi disgombra; ¶ e di vietarmen l'adito
45
1788
quanto il rivederti ¶ mi è gioia,... e pena!... A
46
1788
rivederti ¶ mi è gioia,... e pena!... A conservar mia
47
1788
mia, donna, nol deggio, ¶ e tu stessa nol vuoi
48
1788
Me dunque lascia ¶ morire; e tu, serbati in vita
49
1788
io stetti. ¶ Non accusato, e non udito, a ria
50
1788
sovvertito ordin di leggi, e il fero ¶ periglio in
51
1788
danni appieno, ¶ me richiamaste, e in un le leggi
52
1788
in trono: ¶ Agesilào, Cleòmbroto, e i lor fidi ¶ efori
53
1788
chi reo ¶ nol vuole; e forse, ei reo non
54
1788
forse, ei reo non è. Ma intanto, ¶ io preso
55
1788
io preso il volli, e ad altro fin nol
56
1788
che agli occhi vostri, e ai miei, sua giovinezza
57
1788
di questo: ¶ conoscer oggi, e perdonare i falli ¶ dei
58
1788
del cor mio puro, e del regnar mio giusto
59
1788
ecco ¶ ch'io taccio, e seggo; io, cittadino, attendo
60
1788
di Sparta, ¶ Agide egli è d'Eudàmida. Già il
61
1788
tiranniche armi ¶ in Leonida e gli efori adoprate; ¶ di
62
1788
ribellante compra infima plebe: ¶ e, per stringere in fin
63
1788
un, di aver tradita e lesa ¶ la maestà di
64
1788
Agide ¶ — Solenne in vero, e dignitosa pompa ¶ questa fia
65
1788
tant'alto ¶ Sparta non è qui testimonio intera? ¶ Perché
66
1788
non son io tratto? — È ver, gli efori veggio
67
1788
ver, gli efori veggio, ¶ e un re qui stassi
68
1788
un re qui stassi, e del senato un ombra
69
1788
altri che pochi, ¶ potenti, e misti infra gli armati
70
1788
tutta a udire intenta ¶ e le tue accuse, e
71
1788
e le tue accuse, e le discolpe mie. ¶ Or
72
1788
mie. ¶ Or, poiché tanta è in voi de' miei
73
1788
la dignità degli efori, e la stessa ¶ tua innocenza
74
1788
tumulti volevi ogni pretesto, ¶ e ogni mezzo di sangue
75
1788
al suo cospetto andarne, ¶ e un giudicio ottener libero
76
1788
un giudicio ottener libero e queto? ¶ Agide ¶ Questo giudicio
77
1788
queto? ¶ Agide ¶ Questo giudicio, e il men dannoso a
78
1788
aver da voi. — Giudici; e, quai che siate, ¶ voi
79
1788
condannato in queste mura e ucciso, ¶ non perciò pace
80
1788
ei fu in giudicio; e sen fuggia. ¶ Leonida ¶ Chiamato
81
1788
fuga ¶ non mancavan finora; e al carcer venni, ¶ ed
82
1788
ed in giudicio stommi: e, qual ch'ei fia
83
1788
pavento. Io 'l desiava, e godo ¶ di udire al
84
1788
volle a sì giusta e generosa impresa ¶ Leonida: pria
85
1788
io poscia, o securtade e vita ¶ a lui recassi
86
1788
di Sparta il lusso, e i vizi insieme, ¶ e
87
1788
e i vizi insieme, ¶ e il torpid'ozio: e
88
1788
e il torpid'ozio: e risorgeano, in somma, ¶ virtude
89
1788
in somma, ¶ virtude allora, e libertade. Avreste ¶ voi di
90
1788
beni all'esca ¶ colti e delusi i cittadini, in
91
1788
I campi ¶ promessi ognora, e non divisi mai; ¶ fatti
92
1788
te sol non sottentrasse? ¶ E tirannide, in ciò più
93
1788
leggi, ¶ (tant'io feci, e non più) ma i
94
1788
resta, ¶ che me svenare, e proseguir mie imprese? ¶ Anfare
95
1788
proseguir mie imprese? ¶ Anfare ¶ E a disfar Sparta Agesilào
96
1788
sì poco ¶ del senato e degli efori rispetti? ¶ Agide
97
1788
fora ¶ chiarirlo mai. Tempo è, ben parmi, tempo, ¶ che
98
1788
in vita ¶ ti serba, e tu in catene Agide
99
1788
Gli dai tua figlia, e torgli vuoi sua fama
100
1788
ch'ei non l'è) tu ne dovresti ¶ pigliar
101
1788
o trarne lui, ti è forza: abbandonarlo ¶ per preghi
102
1788
in bando, ¶ la patria, e il trono, ed il
103
1788
trono, ed il marito, e i figli. ¶ Agesistrata ¶ Oh
104
1788
di costui!... ¶ Spartana figlia e moglie, a non spartano
105
1788
il cor gli chiude, ¶ e il labro a un
106
1788
labro a un tempo. — E che diresti?... In core
107
1788
che la mia vita e quella ¶ del mio figlio
108
1788
regno ¶ le tue ricchezze, e accrescerle. Dell'oro ¶ l
109
1788
di Seleuco in corte, ¶ e l'arte in un
110
1788
Sparta ¶ persian tu regni; e la uguaglianza quindi ¶ dei
111
1788
si duole ¶ d'Agide, e a darle di sé
112
1788
a Sparta ¶ tutta adunata, e libera dal fiero ¶ terror
113
1788
Noto finora ¶ non m'è il voler degli efori
114
1788
ma... ¶ Agesistrata ¶ Noto ¶ mi è dunque il tuo, pur
115
1788
oltraggi ¶ di rea fortuna, è ben dover, che a
116
1788
me tu il desti; e torre, ¶ no, non mel
117
1788
re, d'uom snaturato e atroce. ¶ Leonida ¶ Come acciecarti
118
1788
Non vedi, ¶ ch'Agide è reo? ma fosse anche
119
1788
mio amore ¶ hai conosciuto; e simular vuoi pure ¶ con
120
1788
solo al carcer trarre, ¶ e innocente salvarlo or non
121
1788
in ciò posso: anzi, è mestier ch'io tosto
122
1788
tosto ¶ d'Agide conto, e del mio oprar a
123
1788
Anfare ¶ Tardo assai giungi; e il tempo stringe. ¶ Leonida
124
1788
pianto mi lascia. ¶ Anfare ¶ E che? turbato, ¶ commosso sei
125
1788
più, che non m'è caro il trono: ¶ ma
126
1788
i detti della figlia, e i pianti, ¶ duri a
127
1788
sen può, quanta n'è d'uopo ¶ a nostre
128
1788
all'entrar chi veglia, ¶ e in copia ammette i
129
1788
già più che mezzo è riempiuto il loco; ¶ né
130
1788
il grido non s'è sparso appieno ¶ del gran
131
1788
appieno ¶ del gran giudizio: e spero, anzi che giunga
132
1788
espor le accuse, ¶ vuolsi; e giusti mostrarci ai nostri
133
1788
ai nostri stessi ¶ dobbiamo, e del lor ben, più
134
1788
forse ¶ insorger può; previsto è già. Ma basta ¶ per
135
1788
fronte i tuoi soldati, ¶ e i cittadini nostri appien
136
1788
cittadini nostri appien potranno, ¶ e degli efori il nome
137
1788
degli efori il nome, e l'ardir tuo. ¶ Tempo
138
1788
Tempo intanto si acquista; e avrem dal tempo ¶ piena
139
1788
popol molto ¶ li segue, e par non torbido in
140
1788
adesco, al carcer entra, e in breve ¶ Agide a
141
1788
radunarsi veggio ¶ cittadini veri; e non frammisti ¶ con la
142
1788
con la torbida, audace, e sozza plebe, ¶ che col
143
1788
Gli error ne udrete, e le discolpe, ¶ e il
144
1788
udrete, e le discolpe, ¶ e il giudizio, di cui
145
1788
come al mio amor, e all'odio tuo, potresti
146
1788
indarno, ¶ mai non cessasti; e non, che vero e
147
1788
e non, che vero e immenso ¶ tu non vedessi
148
1788
l'amor dell'oro, e di soverchia ingiusta ¶ possa
149
1788
di veritade il grido, e il folgorante ¶ scintillar di
150
1788
scintillar di virtù. Pubblica, e vera ¶ Spartana voce dal
151
1788
chiamandoti nemico ¶ di Sparta: e tu la insopportabil taccia
152
1788
la rovina tua. ¶ Leonida ¶ E in ciò pur, mal
153
1788
tu salvandomi festi. ¶ Agide ¶ E chiara ammenda ¶ tu ne
154
1788
ha riposto in trono, e lui cacciato ¶ d'eforo
155
1788
parte ¶ havvi chi pone, e non a torto affatto
156
1788
or tu non trarmi; è lieve ¶ troppo il mostrar
157
1788
che Agesilào tradiva ¶ Agide e Sparta a un tratto
158
1788
farti ¶ grande ti attenti, e di grandezza vera, ¶ contra
159
1788
a pro di Sparta e di sua gloria. In
160
1788
oro; ella dell'oro è figlia: ¶ del tuo ti
161
1788
pareggia: ¶ te fa' Spartano, e in un, Spartani crea
162
1788
io; tu il compi, e a me ne involi
163
1788
puoi trar qual reo; ¶ e dir, ch'io velo
164
1788
fea del pubblico bene; e dir, che iniquo ¶ era
165
1788
vuoi con mente migliore e cor più schietto, ¶ di
166
1788
accusar reo me stesso; e dir, che mie ¶ eran
167
1788
mie ¶ eran le ingiurie e violenze usate ¶ da Agesilào
168
1788
così dai cittadini miei, ¶ e parrà lor giustissima. La
169
1788
in me ti offende, e che a me tor
170
1788
io me la tolgo, e a te la dono
171
1788
scarco ¶ d'invidia resti: e gli alti miei disegni
172
1788
disegni, ¶ con tuo vantaggio, e in un, con quel
173
1788
altezza ¶ l'animo estolli, e al trono tuo ti
174
1788
intanto ¶ ti appresenti, m'è d'uopo. — Altro hai
175
1788
uccidi, ¶ te stesso perdi; e il sai. Pensa, e
176
1788
e il sai. Pensa, e ripensa; ¶ a te salvare
177
1788
al fine. Inciampi molti, è vero, ¶ e gran perigli
178
1788
Inciampi molti, è vero, ¶ e gran perigli incontro: eppur
179
1788
espresso. ¶ Ma il trucidarlo è nulla, ove la fama
180
1788
al suo parlar traluce, ¶ e mel conquide quasi... Ah
181
1788
si uccida;... ¶ s'anco è mestier, per spegner lui
182
1788
LEONIDA, AGESISTRATA ¶ Agiziade ¶ Padre, e fia vero?... a tradimento
183
1788
il mio consorte?... ¶ Agesistrata ¶ È questa ¶ la tua fede
184
1788
non uscia dell'asilo? e solo, e inerme, ¶ e
185
1788
dell'asilo? e solo, e inerme, ¶ e di sua
186
1788
e solo, e inerme, ¶ e di sua voglia, ei
187
1788
a parlamento or teco? E tu, dagli empi ¶ tuoi
188
1788
fai nel carcer trarre? e contra ¶ il decoro di
189
1788
Sparta stessa?... Iniquo... ¶ Leonida ¶ E pianti, e oltraggi, ¶ vani
190
1788
Iniquo... ¶ Leonida ¶ E pianti, e oltraggi, ¶ vani del par
191
1788
Agide reo, ¶ gli efori e Sparta giudicarne or denno
192
1788
seggio prisco ¶ gli efori e Sparta il ponno. Ov
193
1788
di depor l'armi, e meco sottoporvi, ¶ quai che
194
1788
di sé dà conto; ¶ e alla calunnia egli da
195
1788
oppon di re. — Duolmi, e dorrammi ognora, ¶ che lo
196
1788
cittade vostra ¶ espulso andava, e inascoltato. Ei forse ¶ mal
197
1788
mi stringeano il tempo, e l'alta brama ¶ d
198
1788
di Sparta usai. ¶ Popolo ¶ E chi non sa, che
199
1788
amici ¶ gli ebber fugati, e noi ritratti illesi ¶ in
200
1788
anco la fama... ¶ Agide ¶ E questa ¶ mai non sta
201
1788
la mia fama. ¶ Agesistrata ¶ E nasce ¶ sol dal tuo
202
1788
oprar l'altrui livore, e il fermo ¶ empio pensier
203
1788
a noi? degno consiglio e amico ¶ di Leonida... ¶ Agide
204
1788
Sparta i sensi. ¶ Agide ¶ E son?... ¶ Anfare ¶ Di pace
205
1788
Anfare ¶ Di pace. ¶ Agide ¶ E quale? ¶ Anfare ¶ Vera: ove
206
1788
troppo; ove in tumulti e risse ¶ securtà tu non
207
1788
securtà tu non cerchi e in un grandezza. ¶ Agide
208
1788
Sparta io sono ¶ eforo; e a te parlo di
209
1788
tu vogli, ¶ (ai veri e saggi) e la città
210
1788
ai veri e saggi) e la città tranquilla ¶ rifar
211
1788
Anfare, vanne al padre, ¶ e a ciò lo induci
212
1788
Sparta entrambi ¶ siam cittadini; e che il comun vantaggio
213
1788
ei mi ascolti. ¶ Anfare ¶ È dubbio assai, s'ei
214
1788
puote ¶ negar d'udirmi, e nol vorrà. L'asilo
215
1788
tornerò in questo foro; e qui non sdegni ¶ venirne
216
1788
voi riedo alla magione, e ai figli. ¶ Godrò fra
217
1788
di Sparta ei tiene; e tu mi chiedi, o
218
1788
per Anfare: riguardi ¶ possenti, e molti, ancor lo stringon
219
1788
regal corteggio ¶ si adorna? e ben gli sta. S
220
1788
una consorte adori, ¶ ch'è delle figlie esemplo. ¶ Leonida
221
1788
Alto legame ¶ ell'era, è ver, fra noi, pria
222
1788
io allor l'obliassi, e il sai; ma in
223
1788
affetto in me taceasi, e tace. — ¶ Di Sparta il
224
1788
protettori della patria chieggio, ¶ e impetrar spero, un sì
225
1788
spero, un sì verace e forte ¶ alto parlar, che
226
1788
vogli ¶ apprender tu pronto e sicuro il modo, ¶ onde
227
1788
Leonida ¶ Oltre mie brame? E ciò ch'io bramo
228
1788
tutte cose innanzi, ¶ brami, e l'avrai; dartela piena
229
1788
io voglio. ¶ Durevol possa, è il tuo desir secondo
230
1788
il tuo desir secondo; ¶ e additar ten vogl'io
231
1788
pensier mai non volgesti; e tale, ¶ che pur (dov
232
1788
immensa ¶ procacciartela ancora... ¶ Leonida ¶ E fia?... ¶ Agide ¶ La fama
233
1788
ben tu sol pensavi, e a farti ¶ su la
234
1788
perdono intero... ¶ Agide ¶ Intero? è troppo. — Or via, ¶ nessun
235
1788
bensì, che il tormi e scettro e possa, ¶ per
236
1788
il tormi e scettro e possa, ¶ per or non
237
1788
chiusi; ¶ spontaneo n'esco; e oppor poss'io, se
238
1788
la mia fama. ¶ Leonida ¶ E intatta l'hai, ¶ questa
239
1788
Intatta, sì, del tutto; e non indegna ¶ d'Agide
240
1788
non indegna ¶ d'Agide; e troppa, agl'invidi tuoi
241
1788
è questa: ottima ognora, ¶ e costumata, e pia, tu
242
1788
ottima ognora, ¶ e costumata, e pia, tu raro esemplo
243
1788
tempi di verace antico ¶ e filiale e coniugale amore
244
1788
verace antico ¶ e filiale e coniugale amore, ¶ altro non
245
1788
or te l'offre; e supplica, e scongiura, ¶ che
246
1788
l'offre; e supplica, e scongiura, ¶ che tu, lasciato
247
1788
abbia ¶ Sparta una volta e intera pace e salda
248
1788
volta e intera pace e salda. ¶ Agide ¶ Ei mi
249
1788
temer mi resta, ¶ quando è più sempre la mia
250
1788
mia patria serva? ¶ quando è più sempre dal poter
251
1788
ti posi a parte, ¶ e che sì ben sentivi
252
1788
ei crescano a Sparta e al padre a un
253
1788
io porto ¶ forte scolpiti; e se, a compirgli appieno
254
1788
presta ¶ me prima avevi, e del mio sangue a
255
1788
io pur l'era; e il sono, ¶ ahi lassa
256
1788
il sono, ¶ ahi lassa!... e fra voi due stommi
257
1788
voi due stommi infelice: ¶ e fra voi debbo esser
258
1788
Esser di Sparta figlia, ¶ e di Spartani madre esser
259
1788
se in altri tempi e d'altro sangue nata
260
1788
diretta, udia di padre e sposo ¶ sol ricordar, non
261
1788
se tu più figlia e sposa, ¶ che cittadina, sei
262
1788
amor quindi ti prego, e, s'uopo ¶ fia, tel
263
1788
orribile tumulto? ¶ Qual folla è questa? oh! quali grida
264
1788
Oh cielo! ¶ La madre? e in armi immenso stuol
265
1788
AGIZIADE, Popolo ¶ Agesistrata ¶ Figlio, e che? già fuori ¶ stai
266
1788
figlia appelli ¶ di Leonida, è moglie, è amante, è
267
1788
di Leonida, è moglie, è amante, è parte ¶ del
268
1788
è moglie, è amante, è parte ¶ del figliuol tuo
269
1788
soccorso: ma fia tardo, e vano, ¶ e reo (ch
270
1788
fia tardo, e vano, ¶ e reo (ch'è il
271
1788
vano, ¶ e reo (ch'è il peggio) ogni presente
272
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ogni presente aiuto. ¶ Agesistrata ¶ E inerme esporti alla maligna
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morir veniamo. ¶ Agide ¶ Agide e Sparta ¶ fur già sola
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far salva Sparta, ¶ forse è mestier ch'Agide pera
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senza uccider molti altri: e in un le vostre
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in un le vostre ¶ e le altrui vite in
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forza ¶ potrò con esso; e vie più sempre voi
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appunto a me si è fatta, ¶ per la sua
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oggi ¶ anco i maligni, e gli invidi, e i
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maligni, e gli invidi, e i più rei, ¶ ch
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Ai cittadini, io cittadino e padre, ¶ io cittadino e
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e padre, ¶ io cittadino e re, null'altro apparvi
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saviezza, a coscienza rea, ¶ e a vil timor di
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quel che affrontar m'è d'uopo, ¶ per ischiarir
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bene io far tentassi, ¶ e l'empia invidia di
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oso anch'esser privato: e, non ch'io creda
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io deggio ¶ di vergogna e d'infamia. Essi vorranno
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vero ¶ farà prestarmi orecchio. E, se a voi cale
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per sempre ¶ dei creditori e debitor, de' ricchi ¶ e
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e debitor, de' ricchi ¶ e de' mendici, i non
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Il popol quindi, ¶ sconvolto e oppresso più, dubbio, tremante
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il servir non estinto e la sturbata ¶ sua libertade
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te richiamava al seggio: e te stromento ¶ degno ei
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re pur dianzi eletto: ¶ e il popol stesso alla
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suo. ¶ Anfare ¶ Più custodito è dalle leggi assai, ¶ che
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pur debbe ¶ ad esse e a noi la sua
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noi la sua salvezza. E a noi ¶ efori veri
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Agesistrata ¶ Perché d'armi e d'oro ¶ tu ti
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torsi ¶ vuol dalla infamia; e darla, ancor che breve
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la infamia vera. ¶ Anfare ¶ E molto men può Sparta
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nome ¶ tuttor ne serba; e il necessario incarco ¶ pur
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adempie: mal sicura intanto ¶ e dentro e fuori è
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sicura intanto ¶ e dentro e fuori è la città
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e dentro e fuori è la città; sossopra ¶ gli
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sossopra ¶ gli ordini tutti; e manca... ¶ Agesistrata ¶ Agide manca
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manca... ¶ Agesistrata ¶ Agide manca; ¶ e con lui tutto. Al
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ne trarresti dal tempo, e danno espresso ¶ della patria
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te sia: ma primo, e forte tanto ¶ nome è
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e forte tanto ¶ nome è fra noi, che se
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Leonida ¶ Donna, sei madre; e d'uom ch'ebbe
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In voi temenza ¶ non è; di' tu? meglio per
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innocenza vostra, ¶ sempre esaltata e non provata mai. ¶ Esca
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Esca al fin egli, e sé difenda; e accusi
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egli, e sé difenda; e accusi ¶ me stesso ei
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cui son cari Agide e Sparta, il figlio ¶ piegare
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piegare ai tempi alquanto, e indurlo... ¶ Agesistrata ¶ A farsi
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Licurgo. Assai pur alta e vera ¶ esser de' in
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essa. ¶ Anfare ¶ Si affolla e grida il popolo; ma
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entro a spartani petti, ¶ e sovr'Agide più: quelli
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al cessar dai tumulti, e questo or traggi, ¶ per
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il ben di tutti e il ben del figlio
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figlio brami, ¶ fra violenze e rabide contese, ¶ mal si
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tu nieghi ¶ caldamente adoprarti, e Sparta, ed io, ¶ e
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e Sparta, ed io, ¶ e Leonida, a dritto allor
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accusa ¶ del tanto dono; e del volerne infame ¶ traffico
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Tempo acquistar voglion costoro; e tempo ¶ dar lor non
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costui la finta ¶ dolcezza, e di Leonida la rabbia
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troppo!) ¶ son del destino e d'Agide, e di
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destino e d'Agide, e di Sparta. ¶ Tutto si
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tenti or per salvarli; e s'anco ¶ irati i
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patria inferma ¶ più violenze, e più tumulti, e stragi
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violenze, e più tumulti, e stragi ¶ a soffrir non
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che i nostri ¶ figli, e te, sposo, abbandonar dovea
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teco ritorno io tutta: ¶ e te scongiuro, per l
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figli ¶ che tanto amavi, e per la patria tua
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l'arte tua non è questa: ottima ognora, ¶ e
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ad un re infelice e morto io possa dedicare
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col ristabilire l´uguaglianza e la libertà, volea restituire
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Sparta le sue virtù, e il suo splendore; quindi
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quindi rimane di voi; e la sola inutile altrui
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disegni d´Agide, generosi e sublimi, furono poi da
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tutto trovò preparato, felicemente e con grande sua gloria
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molti altri principi furono e sono tuttavia tentati, ed
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altro, ai popoli foste e sarete un memorabile esempio
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sarete un memorabile esempio, e un terribile ai re
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re ne sono stati e saranno; ma de´ simili
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i veri ¶ maturi savi, e gli amator dell´almo
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de' molti. Asilo ¶ gli è questo tempio, il cui
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lo vuol pur anco, e in trono ¶ un'altra
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compagno il grida. ¶ Anfare ¶ E temi tu d'esserne
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vinto? Io 'l giuro, ¶ e gli altri efori tutti
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a forza aperta porre, ¶ e me cacciarne ardia del
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pigliarne? ¶ Anfare ¶ Un velo è forza ¶ porvi: ei genero
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porvi: ei genero t'è. Quel dì, che in
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crudo ¶ esiglio, solo, abbandonato, e privo ¶ del regio serto
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viva ¶ forza si oppose; e di Tegèa (il rimembri
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m'ebbe dal seggio; e a vie più grande
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che quei d'amore: e al fianco mio trar
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non odio Agide altero; ¶ e la sua pompa di
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già la fea Licurgo, è al par crudele, ¶ che
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crudele, ¶ che ambiziosa stolidezza: è tale ¶ pure il disegno
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nostra all'ultimo ridotta: ¶ e, sconvolta pur anco, in
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pur anco, in risse e affanni ¶ egra ella sta
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son tutti, o spenti; e sta in noi soli
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il popol rio, mendico, e ognor di nuove ¶ cose
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di Sparta novello? ¶ Leonida ¶ E il fero giorno, ¶ ch
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io vissi in bando; e reo, ch'è il
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bando; e reo, ch'è il peggio, ¶ in apparenza
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sul trono; ancor mi è genero; e nemico ¶ mi
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ancor mi è genero; e nemico ¶ mi sia, se
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tiene? ¶ Agesistrata ¶ A Sparta, e a me, Leonida, sei
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d'Agide i falli, ¶ è brevissimo a dirsi, Agide
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terribili; Spartani ¶ in somma: e a nullo sovrastare ei
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volle, ¶ che in ardire e in virtude. In ozio
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imbelle, quale ¶ appunto ell'è, Leonida la volle. ¶ Falli
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danno forse. ¶ Leonida ¶ Vero è; nel dì, che il
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satelliti mi fea ¶ vivo e illeso serbar: ma un
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il credea; ma innata è in quel gran core
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perdonarti io nol distolsi; e forse ¶ tentato invano lo
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di un tanto figlio? È ver; mi nacque ¶ Agesilào
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tal nome ¶ indegno egli è. Con libera eloquenza, ¶ e
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è. Con libera eloquenza, ¶ e con finte virtù suoi
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ei deluse Agide, Sparta, ¶ e me con essi... ¶ Leonida
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me, giammai. ¶ Agesistrata ¶ Noto e simile ei t'era
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padre ¶ dovresti almen mostrarti; e, pe' tuoi figli, ¶ serbar
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estremo? ¶ Amo i figli, e tu il sai: ma
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ma, non ben certo ¶ è il morir loro; e
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è il morir loro; e certo fia, che a
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di forza mi armassi. E questi, e quelli, ¶ son
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mi armassi. E questi, e quelli, ¶ son figli miei
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Per quanto reo Leonida e crudele ¶ esser possa, ei
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esser possa, ei t'è padre: ove i tuoi
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Donna, deh! m'odi, e acquetati... Saresti ¶ madre or
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che il padre ¶ seguivi; e i figli, e il
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seguivi; e i figli, e il tuo consorte amato
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l'alto tuo core, e non mi torre il
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d'Agide indegna. ¶ Agiziade ¶ E di qual padre ¶ fu
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amati ¶ tu dei, s'è d'uopo, il tuo
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ben altro ad essi e a me tu dai
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Leonida no, pietade avranne; ¶ e senza spander sangue, a
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prova ¶ d'amore immenso e di valor sublime, ¶ il
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ma da te spero, e da te chieggio, e
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e da te chieggio, e il dei ¶ d'Agide
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Piangendo io 'l chieggo; e ti rimanga in core
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te sola al fine, ¶ e pe' fanciulli nostri, Agide
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Agide ¶ La mia innocenza è certa. — ¶ Prendi l'ultimo
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Prendi l'ultimo amplesso; e ai cari pegni ¶ recalo
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leggi ¶ del gran Licurgo: e se in ciò pur
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uscita appena, ¶ troverai scorta, e appoggio. ¶ Agiziade ¶ Oimè!... Si
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al duol di padre, e di marito? — O Sparta
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costi!... Eppur, Leonid'anco ¶ è padre: in cor grato
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appresso: ¶ da re innocente, e da Spartano, io deggio
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mio carcer la porta?... e raddoppiarsi ¶ odo anco gli
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n'hai tolto. ¶ Agide ¶ E che? vuoi tu con
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allora; ¶ loco fe' darmi, e qui son tratta. ¶ Agide
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ferro, ¶ per salvar Sparta, e me sottrarre al colpo
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non accogliea nel petto: ¶ e tu mel rechi? oh
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quel che tu lasci, è il mio. ¶ Agide ¶ Oh
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mio. ¶ Agide ¶ Oh cielo!... E vuoi?... ¶ Agesistrata ¶ Donna mi
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invan salva speri, ¶ serva è già: la tua madre
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ella resti, ¶ di Leonida è serva. Or parla; io
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serva, ¶ Sparta estinta non è; quindi ancor salva, ¶ altri
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dei sensi. — Or dammi, e prendi ¶ l'ultimo amplesso
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per poco; ed aspettiamgli; e taci.[3] ¶ Anfare ¶ Or, chi
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una ¶ cosa richieggo. ¶ Leonida ¶ E fia? ¶ Agide ¶ Che intento
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Ma te pur ama, e ten diè prova; e
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e ten diè prova; e in somma, ¶ tu sei
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Ti seguo,... ¶ o figlio;... e morta... sul tuo... corpo
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cado. ¶ Leonida ¶ Di maraviglia, e di terror son pieno